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Siete pronti per partire alla scoperta di Rio de Janeiro? Potrete passeggiare lungo le spiagge di Copacabana e Ipanema, salire in cima al Corcovado e ammirare la baia di Rio e il suo Pan di Zucchero dai piedi del Cristo Redentore. Dopo una visita al tempio mondiale del calcio, lo stadio Maracanà, potrete cimentarvi con il samba o ascoltare il dolce ritmo della musica bossanova nei club di Rio, per scoprire la parola “saudade”, usata per descrivere la nostalgia di qualcosa o qualcuno.
Tuttavia, se pensate che Rio de Janeiro si limiti a queste uniche meraviglie, rimarrete sorpresi. La Cidade Maravilhosa nasconde innumerevoli attrazioni in grado di rapire anche i turisti più curiosi ed esigenti.
I QUARTIERI DI FLAMENGO E BOTAFOGO
L'attrazione principale del quartiere di Flamengo è il parco Brigadeiro Eduardo Gomes, conosciuto come Parque do Flamengo. Si estende per oltre un milione di metri quadrati di area verde, proprio alle spalle del lungomare, dall'aereoporto Santos Dumont fino al golfo di Botafogo.
Questi quartieri sono particolarmente amati dagli appassionati di sport grazie ai percorsi per le passeggiate e per praticare jogging e skateboard. Ospita campi da basket e da calcetto, parchi gioco per i bambini, una pista per l’aeromodellismo, un anfiteatro e numerosi chioschi per il relax. I visitatori potranno ammirate il Parco e le sue 190 specie di piante come frutto del progetto paesaggistico di Burle Marx, celebre architetto e botanico brasiliano.
Il parco comprende anche il porto turistico di Marina da Glória, bagnato dalle acque della Baia di Guanabara.
LA LAGOA, IL GIARDINO BOTANICO E IL QUARTIERE DI GAVEA
Una delle grandi passioni degli abitanti di Rio, che merita una visita per sentirsi davvero parte della metropoli brasiliana, è la Lagoa Rodrigo de Freitas. Questa laguna è un amato punto di incontro, incorniciato da bellezze paesaggistiche uniche, tra cui formazioni rocciose come la Pedra da Gávea, la collina Dois Irmãos, oltre che il più famoso Corcovado. Al tramonto, gruppi di amici, coppie e famiglie confluiscono nei chioschi disseminati intorno alla zona, che offrono musica dal vivo e specialità di differenti tipi di cucina etnica e locale.
Il giardino botanico, che presta il nome al quartiere, è diventato un vero e proprio polo gastronomico di Rio. Ospita, tra gli altri, sofisticati ristoranti di cucina internazionale.
Nel vicino quartiere di Gávea, le note di spicco sono costituite dai teatri e dal Jockey Club, palcoscenico di eventi straordinari, e dalla zona "Baixo Gávea", costellata da numerosi pub e ristoranti e frequentata soprattutto dai più giovani.
“FUORIPORTA” A PETROPOLIS E TERESOPOLIS
Teresòpolis si trova su un magnifico altopiano, a circa 900 metri di altitudine e a 95 km di distanza da Rio de Janeiro. La città risale al XVI secolo e oggi è tra le mete preferite in Brasile per praticare le escursioni in montagna. Situata nel cuore del parco nazionale della Serra dos Órgãos, il suo picco più famoso è chiamato Dedo de Deus. La conformazione delle altre cime ricorda delle canne d'organo, da cui deriva il nome del parco.
Allo stesso modo, la vicinissima Petropolis è molto amata dalla popolazione e dai turisti per sfuggire al caldo estivo di Rio. Gli imponenti edifici storici del centro storico sono circondati da una natura ancora incontaminata. Inolte, la città vanta una vivace vita notturna grazie a molti ristoranti e bar.
Petropolis e Teresopolis, costellate di bellissime pousadas di montagna, sono i punti di partenza per praticare escursioni per ogni livello di difficoltà, dalle tranquille passeggiate nella natura alle discese in doppia corda per i professionisti dell’escursionismo.
Con uno dei trekking più scenografici del Brasile, effettuato lungo la parte superiore della Serra dos Órgãos, i più avventurosi possono raggiungere Teresopolis percorrendo 30 km in tre giorni “zaino in spalla” e pernottamento in tenda. L'itinerario, particolarmente ambito nelle notti di luna piena grazie alla luce suggestive sulle montagne circostanti, può essere percorso in entrambe le direzioni e sono ammesse solo 100 persone alla volta, per cui è preferibile prenotare appena arrivati in loco. Un’esperienza incredibile!
www.visitbrasil.com
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Fuga di turisti da Sharm. Dopo lo schianto dell'aereo russo in Sinai lo scorso 31 ottobre con 224 persone a bordo, Hussein Fawzy, rappresentante della Camera per il Turismo nell'area, ha riferito all'Associated Press che "nella località turistica si registra circa l'80% di cancellazioni delle prenotazioni, mentre quasi la metà - almeno il 40% - dei turisti presenti ha lasciato i resort".
"Le perdite economiche previste dall'Egitto nel turismo dopo lo stop dei voli da parte di alcuni
Paesi a seguito della tragedia dell'aereo russo in Sinai, potrebbe arrivare a 800 milioni di dollari, se questa decisione di fermare i voli si prolungasse per tre mesi", ha affermato
il ministro del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, secondo cui "i turisti russi e britannici rappresentano il 66% del totale dei vacanzieri a Sharm el Sheikh ed il 52% dei turisti ad
Hurghada".
I dati, se confermati, sarebbero allarmanti. Anche se il responsabile della Camera del turismo del Sud del Sinai, del dipartimento di Sharm, Yasser Ouf, ha precisato: "A Sharm ci sono state limitate cancellazioni delle prenotazioni, ma al momento nessuno è in grado di dare delle cifre esatte. Solo le prenotazioni per Natale e Capodanno conteranno, nel pieno della stagione balneare di Sharm".
In ogni caso, Pier Ezhaya, vice presidente di Astoi, non sembra stupirsi. "Se sono bloccati i voli da Russia e Gran Bretagna - spiega Ezhaya - è ovvio che gli alberghi siano vuoti. Consideriamo che per la zona il mercato russo è enorme: si parla di 3 milioni di persone l'anno. Gli inglesi non sono da meno, siamo sul milione mentre i tedeschi prediligono il Mar Rosso continentale e quindi Marsa Alam. Le altre nazionalità forti nella zona, a parte noi italiani, sono Ucraina (anche qui con voli bloccati) e Polonia (da cui continuano ad arrivare turisti)".
Per quanto riguarda invece gli italiani, Ezhaya spiega che "la situazione è diversa. Senza indicazioni contrarie della Farnesina, la meta continua ad essere operativa, i voli continuano a partire e i turisti stanno trascorrendo le loro vacanze nei resort scelti. Non abbiamo avuto l'emorragia di cancellazioni che si temeva. Registriamo un calo delle prenotazioni nell'ordine del 10%-20% sia sulla scorsa settimana che sul prossimo weekend".
Intanto, fonti del Dipartimento di Stato Usa - citate dalla Cnn - affermano che lo schianto potrebbe essere stato provocato da un esplosivo al plastico C4 di tipo militare. A piazzarlo sull'aereo sarebbe stato un dipendente dell'aeroporto di Sharm, che avrebbe usato un detonatore programmato per entrare in azione dopo il decollo. Improbabile invece che l'ordigno sia stato portato a bordo da un passeggero.
Dopo le recenti tragedie aeree, intanto, si rafforzano le procedure di controllo. I voli civili, d'ora in poi, verranno tracciati dai satelliti e non più solo dai radar a terra: l'accordo che è stato raggiunto a una riunione dell'Onu a Ginevra cambierà radicalmente il monitoraggio dell'aviazione civile dopo la tuttora irrisolta sparizione del volo della Malaysia Airlines dello scorso anno.
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Il sindaco Michael A. Nutter e Alan Greenberger, vicesindaco per lo sviluppo economico e la Global Philadelphia Association, hanno annunciato che Philadelphia è stata nominata la prima città patrimonio dell’umanità degli Stati Uniti. Il riconoscimento - votato dal XIII Congresso Mondiale dell’UNESCO, tenutosi il 6 novembre a Arequipa in Perù – è il risultato di una campagna durata due anni volta a rafforzare l’immagine internazionale della città e a dare un nuovo impulso al turismo e a tutte le attività produttive della regione.
“Questo momento segna l’inizio di un nuovo ed emozionante capitolo per la storia di Philadelphia”, ha dichiarato il sindaco Nutter. “Con questo titolo, la città ha visto ufficialmente riconosciute a livello mondiale le proprie ricchezze e il duraturo impegno nel preservare il patrimonio storico e culturale della nazione. Celebrando questo importante evento, guardiamo al prossimo passo: concentrarsi sul futuro e su come l’inserimento di Philadelphia nei patrimoni UNESCO possa essere ottimizzato per spingere sempre più persone a visitare, investire, studiare e vivere nella città dell’amore fraterno. “
“Dall’epoca coloniale ai giorni d’oggi, Philadelphia è con merito diventata una delle città più importanti al mondo”, ha detto il vicesindaco Greenberger. “La nomina a patrimonio dell’umanità riflette tutto il lavoro finora realizzato e conferma che il meglio deve ancora venire, Philadelphia continua ad evolversi e trasformarsi”.
John F. Smith III - la cui organizzazione Global Philadelphia Association ha condiviso l’iniziativa con l’amministrazione Nutter sin dal 2013 - ha affermato: “Philadelphia sta aggiungendo un altro primato al suo distinto curriculum. Questa conquista apre le porte a numerose opportunità e contribuisce a far comprendere al mondo il grande valore della città”.
Il percorso che ha portato Philadelphia a divenire patrimonio dell’umanità inizia nel 1979 quando l’ Independence Hall, fu dichiarato patrimonio UNESCO. In questo edificio i padri fondatori forgiarono gli ideali democratici nella Dichiarazione d’Indipendenza, cambiando il corso della storia e dando vita alla nazione nel 1776; lì fu scritta e firmata la Costituzione degli Stati Uniti. Nel 2013, la città dell’amore fraterno fu accolta come membro temporaneo dell’UNESCO e quest’anno è stata candidata ad osservatore permanente. Oggi Philadelphia si aggiunge alle 266 città del mondo riconosciute dall’UNESCO.
“E’ per me una grande emozione accogliere Philadelphia all’interno dell’organizzazione. La città merita il riconoscimento a tutti gli effetti”, queste le parole di Denis Ricard, segretario generale dell’UNESCO.
“Philadelphia è la patria degli Stati Uniti moderni: col suo ricco patrimonio storico, artistico e culturale e con una posizione ideale all’interno della costa orientale degli Stati Uniti, la città ha veramente molto da offrire ai suoi visitatori” ha aggiunto Jack Ferguson, presidente e CEO del Philadelphia Convention & Visitors Bureau. “La nomina dell’UNESCO è un grande onore per la nostra città, arricchisce la nostra identità e aiuterà ad attrarre ancor più turisti internazionali”.
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I due più importanti aeroporti dell'Indonesia l'aeroporto internazionale di Bali e quello di Lombok sono attualmente chiusi a causa di attività vulcanica sul monte Barujani, un vulcano più piccolo all'interno della caldera del Monte Rinjani sull'isola di Lombok.
La chiusura dell'aeroporto è al momento prorogato fino 08:45 (ora locale di Bali ) di oggi.
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“L’esperienza della Liberia a Expo Milano 2015 è una favola, e come ogni racconto inizia con un problema: l’ebola. Un virus che alla fine è stato sconfitto, grazie all’aiuto della comunità internazionale, del popolo liberiano e della nostra Presidente Ellen Johnson Sirleaf”.
E’ Con queste parole che il Commissario Generale del Padiglione Liberia, Marco Conca, ha introdotto le celebrazioni del National Day della Liberia, in programma oggi a Expo Milano 2015. Il Commissario ha poi aggiunto: “La partecipazione del Paese africano non sarebbe stata possibile senza l’impegno di Letizia Moratti e della comunità di San Patrignano, che ci hanno supportato costantemente in questi mesi”.
Nel ringraziare la Liberia “per gli sforzi compiuti, nonostante una storia recente piena di momenti difficili”, Bruno Pasquino, Commissario Generale di Expo Milano 2015, ha sottolineato come “il successo dell’Esposizione Universale è dovuto anche alla presenza di Paesi come il vostro che hanno voluto portare la propria esperienza di biodiversità, di tradizione e di sguardo al futuro sui temi espositivi”. Pasquino ha inoltre ringraziato la Presidente liberiana, Ellen Johnson Sirleaf per i suoi sforzi e per aver promosso “l’importanza coagulante delle donne nel continente africano, diventando simbolo di progresso e uguaglianza”.
Le celebrazioni sono poi proseguite al Padiglione della Liberia, al Cluster delle Zone Aride, dove sono state offerte degustazioni di piatti tipici e si sono tenute performance artistiche e culturali.
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