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Visit Orlando ha annunciato che oltre 62 milioni di persone hanno visitato Orlando nel 2014. Il risultato segna un nuovo record storico per l'industria dei viaggi degli Stati Uniti, consolidando la posizione della città di Orlando come la destinazione più visitata del paese. Visite cresciute del cinque per cento a partire dal 2013.
"Questo traguardo storico è l'ultima testimonianza della leadership di Orlando nel turismo", ha detto il Presidente e CEO di Visit Orlando George Aguel. " E 'un premio all'impegno costante e continuo, agli investimenti fatti nel turismo, agli sforzi di vendita del nostro team e dei membri di Visit Orlando."
Si contano 32 milioni di pernottamenti nel 2014
"L'impatto del turismo sulla nostra comunità è notevole, e in effetti, l'industria dei viaggi e del turismo è il più grande generatore di posti di lavoro e di impatto economico per la nostra regione", ha detto il sindaco di Orange County Teresa Jacobs. "Oltre a deliziare i visitatori e famiglie provenienti da tutto il mondo, la nostra industria dei viaggi e dell'ospitalità contribuisce a migliorare la qualità di vita dei residenti di Orlando."
Per soddisfare le esigenze di un numero crescente di visitatori, Orange County ha investito in infrastrutture, tra cui un importante ampliamento e ristrutturazione dell’Orange County Convention Center.
Nel 2014, è stato completato il Walt Disney World Resort chiamato Fantasyland, e Il mondo magico di Harry Potter - Diagon Alley all’Universal Orlando Resort. Negli ultimi anni, l'esperienza di Orlando è diventata anche più diversificata. I visitatori scoprono nuovi e eccitanti luoghi in cui poter godere delle arti e dello sport professionistico, come il Dr. Phillips Center for Performing Arts e lo stadio Major League Soccer.
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Il Kenya Tourism Board interviene dopo la strage degli studenti cristiani all’Università di Garissa per diffondere una nota del il Governo che tende a rassicurare turisti e operatori, nel timore che l’azione terroristica possa bloccare i flussi in arrivo nel Paese.
“Ai turisti che stanno visitando adesso il nostro Paese, e a tutti quelli che hanno pianificato un viaggio per i prossimi giorni, vogliamo garantire che le zone turistiche sono sicure. Vi invitiamo, pertanto, a stare tranquilli e mantenere i vostri piani. Questo drammatico incidente non tocca né condiziona le località turistiche” ha dichiarato Ibrahim Mohamed, sottosegretario del Ministero del Turismo del Governo del Kenya dopo una riunione del comitato di Gestione di Crisi Turistica, a seguito dell’evoluzione drammatica dei fatti occorsi a Garissa.
“Il nostro comitato di gestione di crisi continua a monitorare la situazione e manderà continui aggiornamenti ogni volta sia opportuno – ha aggiunto Mohamed – Per ogni informazione o aggiornamento, vi invitiamo a seguire @kandie_phylis su Twitter”. Ai visitatori viene raccomandato di essere comunque vigili e aiutare le Autorità nel riportare qualsiasi attività sospetta, seguendo le linee guide della campagna nazionale “See Something, Say Something”.
Il Kenya Tourism Board rimane in contatto continuo con le autorità nazionali e costiere e con gli imprenditori italiani in loco per un costante aggiornamento della situazione.
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Il peschereccio "Dalniy Vostok" è affondato nel Mare di Okhotsk al largo della penisola di Kamchatka. Secondo i funzionari, c'erano 132 persone a bordo - 78 russi e 54 stranieri. "Secondo i dati preliminari, oltre i russi l'equipaggio comprendeva cittadini della Birmania, Vanuatu, Lettonia e Ucraina," ha affermato una fonte dei servizi di soccorso.
L’ Ufficiale Emergenze russo ha detto che in questo momento di un totale di 106 persone sono state sottratte dall'acqua, 63 vive. Almeno 43 sono i morti confermati.
I funzionari locali riferiscono che due dozzine di navi e il salvataggio in elicottero con quattro soccorritori e medici a bordo stanno lavorando al sito per salvare i membri dell'equipaggio rimasti.
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Sono 15 meravigliose perle disseminate nel cuore del Sud Pacifico, a creare un angolo di paradiso all’insegna dell’eco-sostenibilità e a ricordare la vera Polinesia, quando ancora non sorgevano grandi complessi alberghieri e quando la natura regnava quale sovrana indiscussa: le Isole Cook, scoperte nel 1777 e poi spesso visitate dal grande esploratore e navigatore della Marina Reale britannica da cui prendono il nome, James Cook, sono un concentrato di natura mozzafiato e incredibili paesaggi lambiti da uno dei mari più puri e intatti del mondo.
Rappresentano una delle aree meglio conservate di questa zona del Pacifico, un patrimonio inestimabile salvaguardato fortunatamente da un turismo rispettoso dell’ambiente e del territorio, che propone progetti di sviluppo sostenibile per garantire equilibrio fra crescita economica, sia a livello turistico, che di pesca o di attività estrattive, e conservazione della biodiversità nell’Oceano.
Meta ideale quindi per chi è in cerca di una vacanza responsabile. Tra le principali attrazioni a “tutta natura” della Polinesia Neozelandese c’è il Parco Marino, santuario degli squali: con i suoi 1.065 milioni di chilometri quadrati è pari a due volte la Francia. L’area vanta, ovviamente, un primato: quello di riserva più grande mai definita da un singolo Stato negli oceani del Pianeta.
Al suo interno, mille angoli di paradiso. Si va dagli atolli remoti alle isole vulcaniche circondate da barriere coralline ad una fauna incontaminata con uccelli, balene, mante e diverse specie di squali, di cui alcune a rischio estinzione.
Proprio qui dove la terraferma è minoranza assoluta rispetto all’Oceano, sorge il più grande parco marino del mondo che comprende una delle più importanti barriere coralline del Pacifico, un ‘santuario’ ricco di vita marina costituito da un nucleo centrale, dove ogni attività di pesca è bandita, e alcuni settori speciali dove il turismo e la pesca saranno permessi ma monitorati.
Il governo delle Isole Cook ha dichiarato le acque territoriali quali Santuario per le balene e dal 2010 sono ben 11 le nazioni che, affacciate sull’oceano Pacifico, uniscono gli sforzi per proteggere le balene formando con le loro acque un immenso santuario comune di 18 milioni di kmq.
Il Cook Islands Whale Sanctuary si estende su una superficie di 1 milione di kmq e accoglie una presenza consistente di megattere durante l’inverno australe, ovvero da luglio ad ottobre, quando si ha anche la possibilità di osservare questi enormi cetacei durante l’accoppiamento, il parto e studiarne il loro comportamento.
Numerose ricerche, svolte in diverse zone delle Isole Cook, sono ancora oggi condotte dal Whale Sanctuary per stimare l’abbondanza delle megattere in questo territorio, documentare l’uso dell’habitat e il loro comportamento, valutare gli spostamenti all’interno del Pacifico del sud e, attraverso la raccolta di campioni bioptici qui presenti, analizzare la struttura genetica delle megattere di quest’area del Pacifico.
Altri studi sono rivolti alla specie estremamente rara della balena con il becco, un cetaceo appartenente alla famiglia degli zifidi composta da specie che vivono molto distanti da terra preferendo zone con fondali molto profondi, avendo trovato resti di scheletrici di questo mammifero soprattutto intorno a Rarotonga.
Nel 2000 è stato inaugurato a Rarotonga, nella capitale Avarua, il Cook Islands Whale and Wildlife Centre, centro espositivo, luogo di ricerca e di studio per la conservazione dei cetacei e per un incontro ravvicinato con la biologia marina, l’Oceano e i suoi abitanti, tra cui non mancano appunto balene, squali e pesci.
www.conservation.org/projects/Pages/marae-moana-cook-islands-marine-park.aspx
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La natura rappresenta uno di quegli elementi che rendono unico e memorabile un viaggio. Il ricordo di un paesaggio, l’incontro con esemplari di flora o fauna sconosciute, sono solo alcuni dei momenti salienti che ognuno di noi ama immortalare.
In Perù esperienze di questo tipo sono davvero innumerevoli, è un vero e proprio miracolo geografico e naturalistico, dove una straordinaria pluralità di ecosistemi ospita le specie più differenti di animali e piante, tanto da lasciare a bocca aperta e, se siete amanti della fotografia, bastano riflessi pronti e un po’ di fortuna per immortalare soggetti che difficilmente ritroverete in altre destinazioni!
Vi segnaliam o alcuni di questi luoghi dove entrare in contatto con una natura sorprendente!
Parco Naturale del Manu: miracolo della natura
Il Parco Naturale del Manu è un’autentica meraviglia situato fra le regioni di Cusco e Madre de Dios, che si estende per oltre 2 milioni di ettari. Dichiarato nel 1977 Riserva della Biosfera e nel 1980 Patrimonio dell’Umanità, è uno dei più imponenti ed estesi parchi naturali di tutto il mondo. Percorrendolo, sarà impossibile non ritrovarsi con il naso puntato verso il cielo; il patrimonio naturale qui è ricchissimo: sono state qui identificate 1147 specie vegetali, tra cui spiccano il mogano, il cacao, più di 800 specie di uccelli, tra cui il tinamo nero, l’ara testablu e il pappagallino amazzonico, mentre tra i 200 mammiferi spiccano la tigre nera, il tapiro, il sajino e a ltri ancora. Per visitare al meglio il parco, si consiglia la stagione secca, quella che va da aprile a settembre, quando il rischio delle piogge si abbassa notevolmente.
Riserva Naturale di Tambopata: incantesimo dell’Amazzonia
Situata tra i bacini del fiume Tambopata e del fiume Heath, la Riserva Naturale di Tambopata si estende su un’area di 274.690 ettari e abbraccia le regioni di Madre de Dios e di Puno. Oltre ad ospitare specie in via di estinzione, come la nutria gigante e l’aquila arpia, la Riserva possiede un’inestimabile ricchezza di flora e fauna silvestre, tra cui sono state registrate 632 specie di volatili, 1200 di farfalle, oltre a numerose specie di mammiferi, pesci, anfibi e rettili. Fra le tante meraviglie della zona, il Lago Sandoval è una laguna a forma di mezza luna a circa 25 minuti di barca a motore da Puerto Maldonado. Il modo migliore per apprezzare questi luoghi è quello di addentrarsi nel Parco con un tour organizzato, tra aprile e novembre.
Riserva Nazionale Pacaya-Samiria: la foresta degli specchi
Oltre a essere considerata la riserva naturale più estesa del Perù, quella di Pacaya Samiria è anche la più selvaggia e incontaminata, un vero gioiello naturale. Sono più di mille le specie vegetali che formano i boschi del Pacaya-Samiria, ma forse ciò che maggiormente attira e affascina il visitatore è la sorprendente varietà della fauna: almeno 102 specie di mammiferi, 449 di volatili, 147 di rettili e anfibi, oltre a pesci che, con le 256 specie sinora riconosciute, costituiscono la più importante risorsa per le popolazioni della zona. Oltre ai delfini e ai caimani, i bo schi e i fiumi del parco sono abitati da giaguari, dai coloratissimi e chiassosi pappagalli guacamayos, dalle scimmie di differenti specie, dal bradipo, dalla gigantesca anaconda, dalla nutria gigante e da molte specie.
Riserva Nazionale di Paracas: sospesa tra la terra e il mare
Nella regione di Ica, la Riserva Nazionale di Paracas costituisce il più ricco ecosistema della costa, favorita dalla presenza della corrente di Humboldt, che permette al plancton di crescere in abbondanza. Dichiarata zona protetta nel 1975 allo scopo di proteggere la fauna e la flora di quella porzione di mare e deserto a sud di Lima, su un’estensione di 335.000 ettari vivono nel loro habitat naturale parihuanas, pellicani, delfini, leoni marini e un’incredibile varietà di uccelli, pesci e crostacei.
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