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L’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese invita i turisti a visitare la nuova attrazione del paese: il Khlong Phadung Krung Kasem, il mercato galleggiante di Bangkok nato per promuovere e al tempo stesso preservare una delle tradizioni culturali più note della Thailandia.
Il mercato offre uno spaccato dello stile di vita thai nella capitale del paese. Bangkok compie un salto indietro nel tempo al periodo in cui i canali erano ovunque e le comunità sulla riva del fiume erano il simbolo della città che nel IXX secolo era conosciuta come la ‘Venezia d’Oriente’.
I festeggiamenti per l’inaugurazione del mercato hanno avuto luogo fino a ieri e hanno visto esibizioni legate alle attività tradizionali come la gara tra le barche di legno, incontri di Muay Talay, un tour in battello dei siti storici lungo il Khlong Phadung Krungkasem. Sulla terraferma, invece, arte e artigianato thai, riproduzioni in legno di imbarcazioni tipiche, musica tradizionale e performance culturali.
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‘Hinamatsuri’ si tiene ogni anno a partire dal 3 marzo. Si tratta di un evento tradizionale durante il quale si realizzano bambole chiamate hina-ningyo e si prega affinché le ragazze possano crescere sane. Il festival di Hinamatsuri vuole anche celebrare la primavera, la sua preparazione ha inizio con il primo giorno di primavera (il giorno di Risshun, 4 febbraio) per poi proseguire con il 3 di marzo. Tra le pietanze tradizionali di questo evento troviamo: hishimochi (tortine di riso a forma di diamante) in 3 colori, hina-arare (crackers dolci di riso), ama-zake (bevanda di riso dolce fermentato), hamaguri no osuimono (zuppa di vongole) e anche chirashi-zushi (riso sushi con differenti farciture).
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Andare in cerca di avventure in posti esotici e sconosciuti è sicuramente un bellissimo modo di scoprire il mondo. Ma anche i viaggiatori più spericolati sanno che alcuni luoghi richiedono una dose di attenzione decisamente più alta del normale – e non stiamo parlando solo di timbri sul passaporto.
Città dove la violenza, purtroppo, è all’ordine del giorno, e in cui essere turisti a volte richiede qualche precauzione in più. Che amiate viaggiare da soli o in compagnia, prima di partire per una tra le 10 città più pericolose del mondo assicuratevi di sapere tutto ciò che serve. L’avventura è bella, ma tornare a casa senza "acciacchi" lo è ancora di più!
San Pedro Sula (Honduras): tristemente nota in tutto il mondo per l’altissimo tasso di omicidi che si consumano sulle sue strade, San Pedro Sula è la seconda città dell’Honduras (dopo la capitale Tegucigalpa) e in anni recenti ha visto aumentare molto la criminalità a causa del traffico di droga e armi gestito dalle gang locali. Vi consigliamo di evitare soggiorni prolungati e di concentrarvi sulle altre tantissime meraviglie dell’Honduras e del Sud America!
Caracas (Venezuela): capitale di uno degli stati più belli del Sud America, a pochi chilometri di distanza dal Mare dei Caraibi e circondata da colline verdi e orizzonti da cartolina, Caracas è da anni uno dei centri più pericolosi del mondo. Le battaglie tra gang coinvolte nel traffico di droga rendono le sue strade il teatro di furti e sparatorie, in cui spesso vengono coinvolti anche i turisti. Se decidete di visitarla affidatevi a una guida di fiducia, e tenete gli occhi aperti.
Acapulco (Messico): in quel paradiso tropicale, che è la costa messicana affacciata sul Pacifico, lungo cui si susseguono spiagge bianchissime e tramonti mozzafiato, Acapulco non è più soltanto famosa per i suoi resort e la sua pazza vita notturna. Gli scontri tra la polizia e i cartelli della droga sono ormai sempre più frequenti, e i turisti diventano facilmente vittime di episodi violenti.
Cape Town (Sudafrica): la bella Cape Town è una meta turistica molto comune, soprattutto come punto di partenza per scoprire le tante meraviglie del Sudafrica. Centro multiculturale con un passato problematico e una storia violenta alle sue spalle, oggi presenta ancora diverse zone in cui è meglio non avventurarsi, soprattutto di notte o da soli. I vasti quartieri periferici sono centri di povertà e rabbia, che spesso portano ad episodi violenti anche molto seri. Meglio avventurarsi in altre direzioni.
Rio De Janeiro (Brasile): ma come, anche la gioiosa e colorata Rio in questa classifica? Ebbene sì, e vi spieghiamo perché. In realtà ci sono diverse altre città in Brasile con un tasso di criminalità e violenza molto più alto di Rio (João Pessoa, ad esempio, o Fortaleza). Il fatto però che questa sia la meta turistica più popolare la rende anche più pericolosa per i viaggiatori. La situazione è migliorata rispetto a 10 anni fa, e potete sicuramente godervi i vostri drink sulla spiaggia. Ma qualche precauzione va presa lo stesso.
Detroit (Michigan): La città industriale per eccellenza, che ha visto nascere le culture underground legate al blues e, in anni più recenti, all’hip hop e alla techno, è da sempre famosa anche per le sparatorie e le violenze registrate sulle sue strade fredde. Ultimamente il tasso di omicidi (principalmente legati al traffico di droga) sembra essersi abbassato, ma soprattutto per gli stranieri in visita la prudenza non è mai troppa.
Cali (Colombia): la seconda città della Colombia dopo la capitale Bogotà è anche tra le più pericolose del paese. Affacciata sull’Oceano Pacifico, oltre alle sue spiagge caraibiche è famosa in tutto il mondo per essere la capitale della salsa. L’attività miliziana delle FARC è molto concentrata nei dintorni e nei quartieri della città, ma negli ultimi anni gli investimenti nella sicurezza hanno causato un calo del numero di omicidi e violenze cittadine.
Guatemala City (Guatemala): il Guatemala, come tanti altri paesi del Centro America, ha una doppia faccia: da un lato paesaggi meravigliosi e culture affascinanti, che attirano ogni anno viaggiatori da tutto il mondo; dall’altro città in cui si susseguono violenze e rapine, a causa di una criminalità difficile da controllare. Se avete in programma un viaggio da queste parti – e ne vale la pena! – considerate bene le vostre tappe urbane.
Baghdad (Iraq): nonostante siano passati più di 10 anni dall’inizio della guerra contro gli Stati Uniti, il peggio è passato ma in Iraq le violenze non sembrano fermarsi. Il pericolo di spari, bombe, rapimenti e altri attacchi rimane alto, a Baghdad e nelle zone circostanti. Agli stranieri che si recano in città viene consigliato di prendere ogni precauzione, e di affidarsi sempre a guide o sicurezza locale.
Karachi (Pakistan): essendo la città più grande del Pakistan, negli ultimi anni Karachi è stata protagonista di numerose minacce da parte di gruppi terroristi attivi in Medio Oriente. La popolazione è già stata vittima di attentati e altri episodi violenti, in cui i turisti possono facilmente rimanere coinvolti. Il Pakistan è un paese meraviglioso, quindi vi consigliamo di esplorarlo in lungo e in largo – magari evitando Karachi.
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Secondo Ehsan Bayat, presidente dell’Ariana Television Network, "Questo evento annuale è cresciuto enormemente negli ultimi nove anni per diventare la vetrina per eccellenza delle arti afgane e della cultura in tutto il mondo e, quest'anno, ci aspettiamo più di 800 ospiti e più di 45 milioni di telespettatori e spettatori online. "
Mr. Bayat ha continuato, "Siamo orgogliosi di essere in possesso di una celebrazione in un luogo costruito per contribuire ad aumentare gli standard dell’arte dello spettacolo della Malesia, a sviluppare l'eccellenza artistica in teatro, a diffondere produzioni creative di alta qualità e sviluppare un maggiore senso di apprezzamento artistico. Gli ATN Awards sono molto più che una celebrazione annuale. Questi risultati sono parte integrante del processo a lungo termine di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dell'Afghanistan. Tutti i candidati, sia i vincitori che non, sono responsabili per aver reso possibile questo importante contributo alla comunità afgana in tutto il mondo”.
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La ‘Sega’, espressione artistica mauriziana che unisce danza e musica, è entrata nella lista dei Patrimoni Immateriali dell’Unesco. Si tratta di un ballo che trae origine dalla musica rituale del Madagascar e dell'Africa, accompagnato da voci, strumenti e ritmi coinvolgenti. Con l’iscrizione di questa caratteristica forma espressiva, diventano 3 i Patrimoni Unesco riconosciuti all’Isola di Mauritius.
Nel 2006, Aapravasi Ghat, unica parte rimasta di un complesso di edifici costruiti nello stile della seconda metà del XIX secolo che funsero da centro di raccolta e smistamento della manodopera a contratto proveniente dall'India, venne inserito nella lista dei Patrimoni Culturali in qualità di “luogo in cui ebbe inizio la diaspora della servitù debitoria”. Nel 2008, fu la volta di Le Morne Brabant, promontorio situato all'estremità sud-occidentale dell’Isola divenuto celebre nel XIX secolo quando alcuni schiavi fuggiaschi lo utilizzarono come nascondiglio.
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