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Quando si pensa al Brasile ciò che viene in mente immediatamente sono le celebrazioni del Carnevale o le lunghe spiagge dorate, ma un altro aspetto del Paese da non perdere sono gli splendidi parchi nazionali: oltre il 15% del Brasile è, infatti, sotto protezione ambientale. Con la foresta pluviale atlantica, la foresta pluviale tropicale, le zone umide tropicali e quelle anfibie, con uccelli, mammiferi, rettili, e piante vascolari di ogni specie, il Brasile è il paese con la più alta concentrazione di biodiversità del mondo. Ci sono molte zone in tutto il Paese in cui si possono incontrare una fauna selvatica unica e sperimentare attività avventurose.
Ecco i 5 migliori parchi nazionali selezionati da Embratur:
1. Parco Nazionale della Chapada Diamantina - Bahia
La Chapada Diamantina si trova vicino alla città bahiana di Lençóis, Stato di Bahia. Il suo nome è dovuto al fatto che nella metà del XIX secolo, è stato trovato un gran numero di diamanti in quest’area. Questo parco di 1520 kmq affascina gli amanti della natura, con la sua rete di cascate sopra le montagne del Sincorá Range, formate da ripide scogliere e altipiani scenografici, che si tuffano in fiumi e torrenti e si fanno strada attraverso valli e piscine naturali incontaminate. Nella Chapada Diamantina si trova la cascata più alta del Brasile, la Cachoeira da Fumaça di 420 metri e la Valle do Patí, con la sua eccezionale vista sulla pianura e l’altopiano della Chapada Diamantina.
2. Parco Naionale Marino di Fernando de Noronha - Pernambuco
L'arcipelago di Fernando de Noronha, formato da 21 isole, si trova nell'Oceano Atlantico, 525 km al largo della costa di Recife, Stato di Pernambuco. Si tratta di una meta spettacolare, dove si trovano tre delle più belle spiagge del Paese, dove si può praticare il miglior surf e le migliori immersioni. Nel 2001 l'UNESCO ha designato il Parco come Patrimonio dell'Umanità per la sua tutela ambientale.
Tra le spiagge Paria do Sancho è probabilmente la più bella del Brasile. Con la sua acqua cristallina, questa baia è una delle poche in cui è consentito alle barche di fermarsi senza danneggiare i coralli.
Isolata e delimitata da una ripida scogliera di origine vulcanica, è un belvedere naturale che può essere raggiunto attraverso tre "percorsi": con le barche via mare, attraverso delle scale ricavate nella roccia, o scalando le rocce dalla vicina Spiaggia di Porcos.
Nel parco c’è anche la più alta concentrazione al mondo di delfini, albatros e tartarughe marine. Dato che il numero dei turisti è limitato su base giornaliera, non è difficile trovare degli angoli deserti. È raggiungibile in aereo o in barca da Recife.
3. Parco Nazionale di Lençóis Maranhenses - Maranhão
Situato nel nord-est del Brasile, nello stato di Maranhao, il parco nazionale Lencois Maranheses offre alcuni dei paesaggi più suggestivi di tutto il Brasile. Le dune di sabbia basse e piatte, occasionalmente vengono allagate dal fiume, formando delle lagune di acqua dolce cristallina, incredibilmente belle. Il nome deriva dalla parola portoghese lenzuola, in quanto il parco visto dall'alto somiglia a una distesa di lenzuola svolazzanti con grazia al vento.
Sviluppato su oltre 1.000 chilometri quadrati, questo parco nazionale stranamente è un’aerea quasi priva di vegetazione (soprattutto in confronto ad altre aree come la foresta amazzonica). Il tour standard di un giorno è una facile passeggiata nella sabbia per vedere il tramonto durante la quale, camminando lungo la strada, ci si può immergere in alcune lagune, ma è anche possibile trascorrere la notte in idilliaci villaggi costruiti sulle dune di sabbia come Atins e Caburé.
4. Parco Nazionale Chapada dos Guimarães – Mato Grosso
Situato nel centro del Brasile, nel Mato Grosso, Chapada dos Guimaraes è un parco nazionale montano. Circondato dalla foresta amazzonica, questo parco nazionale è popolare tra i viaggiatori che vogliono vedere canyon, fauna selvatica e cascate. L’immagine caratteristica di questa zona è il Véu de Noiva (Velo da Sposa), una cascata di 86m che garantisce una scenografia spettacolare, seconda solo a Cidade de Pedra (Città di Pietra). Qui le formazioni rocciose di arenaria sporgono verso il cielo dalle cime delle enormi scogliere che danno il loro meglio al tramonto, quando il tutto diventa una monumentale esibizione di luci e colori.
5. Parque Nacional Chapada das Veadeiros - Goiás
Nella regione centro-occidentale del Brasile, nello Stato di Goias, a nord di Brasilia, i turisti possono visitare il maestoso parco nazionale di Chapada dos Veadeiros un parco ricco di paesaggi splendidi, tra cui montagne, cascate e fiumi. Nominato Patrimonio Naturale Mondiale, questo parco è l'ideale per il bird watching, il trekking e il campeggio.
La magnifica Vale da Lua (Valle della Luna), un paesaggio lunare dalle formazioni rocciose particolari, è il risultato dell’azione millenaria di corsi d’acqua carichi di quarzo, sabbia e argilla.
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Il Bamboo Bar del Mandarin Oriental, Bangkok ha da poco riaperto a seguito di un’accurata ristrutturazione. Il leggendario bar sfoggia oggi un look più contemporaneo, mantenendo il suo carattere iconico.
Originariamente posizionato nel 1953 in una piccola sala nella rinomata Authors’ Wing dell’hotel, il Bamboo Bar è diventato un’istituzione, sempre frequentato dalla crème de la crème dell’alta società di tutto il mondo.
Lo spirito e la grande storia di questo antico bar hanno ispirato il lavoro di restauro dei designer tailandesi P49 DEESIGN. Il bambù è utilizzato per il bar, le sedie e le finiture delle pareti e del soffitto. Sono state restaurate le originali poltrone in vimini nere e al contempo sono state ricreate copie di sedute di vimini presenti nelle foto dei primi anni ‘20. Motivi striati a pelle di tigre decorano gli utensili da bar e alcune poltrone. Appese alle pareti si possono trovare le immagini storiche dell’hotel e del bar e fotografie dei clienti storici come Louis Armstrong, Mick Jagger e Audrey Hepburn.
Amanda Hyndman, General Manager di Mandarin Oriental, Bangkok ha affermato: “Il nostro obiettivo è quello di intrecciare il passato con il presente. Gli amici di vecchia data riconosceranno pezzi familiari nella sala che accoglie gli ospiti immergendoli nella sua caratteristica atmosfera. Il nuovo design va incontro al bisogno di rinnovamento della nostra sofisticata clientela, offrendo comodi ed intimi spazi dove rilassarsi e un’attenta integrazione dello spazio esterno con l’adiacente Cigar Divan.”
Il famoso Thaijito e altri drink originali creati da Sompong Boonsri, leggendario barista del Bamboo Bar ormai da tre decadi, rimangono nel menù dei cocktail, insieme ai classici che vengono ancora mixati secondo le ricette originarie.
Il Bamboo Bar gode negli anni di un’ottima reputazione, in quanto uno dei migliori locali di live jazz in tutta Bangkok.
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“Il Pil italiano avrebbe oggi 500mld di euro in più se fosse cresciuto quanto l’export di vino made in Italy dal 2007 al 2013”. A dirlo è Alberto Mattiacci, ordinario di Economia a la Sapienza di Roma, autore della ricerca sull’export del vino realizzata per l’Istituto italiano del vino di qualità Grandi Marchi, citando il dato dell’ufficio studi economici Bnl. I numeri dell’export italiano sono per il professore “un caso di successo imprenditoriale e amministrativo”, con una crescita dal 2008 al 2013 del 45% a valore e del 23% a volumi. Un incremento netto e strutturale ma anche qualitativo, perché “gli incrementi a valore superano quelli a volume, segno di una crescita costante della qualità del prodotto esportato”. Un successo, infine, anche “intrinseco e pervasivo”, perché in grado di assorbire sia la crisi post 2008 che l’effetto Euro e perché – cita la ricerca - i Paesi Terzi crescono più di quelli dell’area Ue, sia a volumi (+32% circa) che a valori (+50%circa). In aggregato, inoltre, il valore medio del venduto sulle piazze extra-Ue è quasi doppio di quello Ue.
Il focus sulle azioni di promozione realizzate dall’Istituto Grandi Marchi - l’associazione che riunisce le 19 cantine simbolo dell’enologia tricolore nel mondo e che dal 2004 al 2014 ha investito complessivamente circa 60 milioni di euro nella promozione del vino di qualità (di cui circa 1/3 con il sostegno della promozione Ue) – si concentra sulle attività prodotte dal 2009 al 2013, da quando cioè l’Istituto è impegnato nei progetti dell’Ocm Vino Promozione. I risultati – secondo lo studio – sono in certi casi netti e clamorosi, con impennate come il +562% registrato in Brasile e una crescita strutturale dell’export sui mercati globali pari al 41%. Successo anche sul fronte della penetrazione nei mercati, dove si è passati a triplicare il numero di Paesi Terzi coperti, che oggi rappresentano circa il 90% della domanda extra-Ue di vino.
Una politica manageriale che secondo quanto rilevato ha determinato da una parte un incremento dei fatturati in Paesi extra-Ue di grandi prospettive – dal +88% in Russia, al +133% in Cina e il +562% in Brasile- dall’altra un consolidamento dei mercati di sbocco, con ottime performance negli Usa (+19%), in Canada (+25%), in Svizzera (+59%) e in Giappone (+79%). Per il presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Piero Antinori: “Da un punto di vista qualitativo ciò che ci contraddistingue è l’aver messo in cantiere, anche con i finanziamenti Ocm, dei progetti di penetrazione e presidio dei mercati, non semplicemente delle operazioni mordi e fuggi. Le nostre imprese – ha aggiunto - stanno investendo sui mercati più rilevanti e di maggiori prospettive future, esportando prodotto di qualità, generando valore di marca e Paese. La ricerca che abbiamo commissionato vuole essere uno strumento utile per aprire un tavolo di confronto sull’Ocm Vino Promozione – ha concluso Antinori – tra chi, come noi, ha dimostrato di aver lavorato per il bene comune e le istituzioni che rappresentano questo settore anche a livello politico nazionale e in sede Ue”.
La ricerca sottolinea come gli investimenti effettuati nel periodo di riferimento seguano un modello manageriale di azione, fatto di attività “consumer-oriented” per circa il 60% delle risorse utilizzate e di “market relation” con iniziative dirette agli stakeholder media, d’opinione e commerciali, per circa il 40%.
Per Mattiacci: “L’Ocm è una variabile esogena al sistema delle imprese, che a nostro avviso ha funzionato egregiamente e riveste un’importanza futura fondamentale. Non si comprende la ragione di certe critiche recentemente mosse a questo che ci piace definire uno strumento di politica industriale europea”.
Lo studio vede l’esperienza italiana nell’Ocm come una misura ancora perfettibile, se comparata con quella francese e spagnola. Tre le possibili aree d’intervento: la semplificazione delle procedure gestionali;l’introduzione di meccanismi di selezione dei player che accedono alla misura in ragione della loro capacità di usare i fondi su progetti solidi e di prospettiva; la costante verifica dell’impatto di medio termine della misura, a livello aggregato e di monitoraggio obbligatorio dei singoli progetti.
La ricerca individua infine il profilo di un export italiano di valore che combina alcuni caratteri, ben rappresentati dai player dell’Istituto Grandi Marchi: è imbottigliato, frutto di presenza commerciale stabile e di una vendita attiva di offerte glamour. Questo modello dovrà continuare a crescere per sostituire gradualmente un altro modello presente nell’export italiano, fatto di sfuso e basic, frutto di attività di vendita one shot e spesso passiva.
Nel prossimo aprile, l’Istituto Grandi Marchi sarà promotore di un convegno di approfondimento su questa ricerca, destinato a tutto il settore del vino italiano.
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Il sindaco Michael A. Nutter, congiuntamente all’azienda Montparnasse 56 Gruppo (M56) specializzata nella gestione e sviluppo di siti turistici, ha annunciato l’apertura del primo e unico grande punto di osservazione nel centro di Philadelphia. L’inaugurazione è prevista per l’estate 2015; l'attrazione, situata al cinquantasettesimo piano del mitico grattacielo On Liberty Place progettato da Helmut Jahn, offrirà ai visitatori e agli abitanti della città la possibilità di vedere Philadelphia da un’altezza vertiginosa.
"Philadelphia è una città ricca di storia, cultura ed arte, visitare Philadelphia è un’esperienza unica per i visitatori provenienti dalla regione, dagli Stati Uniti e da tutto il mondo” ha affermato il sindaco Nutter. “La nuova piattaforma di osservazione offrirà ai visitatori la possibilità di ammirare dall’alto le nostre attrazioni turistiche più belle. Voglio ringraziare Montparnasse 56 per aver scelto Philadelphia per ampliare il proprio business e non vedo l'ora che sia portata a compimento questa grande novità per la comunità di Philadelphia.”
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Il Western Cape è la provincia sudafricana più visitata dai turisti provenienti da tutto il mondo. Una destinazione capace di soddisfare ogni desiderio, superando spesso le aspettative dei viaggiatori. Da Cape Town alle Winelands, dall’area predesertica del Karoo alla panoramica Garden Route, fino alle incantevoli spiagge e baie che si susseguono lungo costa, il Western Cape regala un’infinita varietà di paesaggi ed esperienze impossibili da dimenticare.
Eletta migliore città del mondo ai Telegraph Travel Awards 2014 e saldamente ai vertici delle classifiche di TripAdvisor relative alle destinazioni più affordable, Cape Town è la meta perfetta per un romantico soggiorno di coppia, un’indimenticabile vacanza in famiglia o un divertente viaggio tra amici.
Incastonata tra le acque dell’Oceano Atlantico e la Table Mountain, Cape Town è una città in continua evoluzione, dove l’impulso artistico dato dalla nomina a World Design Capital, è ancora molto vivo. Gallerie d’arte e atelier d’artista a The Fringe, ma anche tanta street art: sperimentazione e innovazione sono presenti in diversi quartieri. Tra questi, Woodstock è sicuramente l’ideale per ammirare i capolavori a cielo aperto.
Con i suoi 1000 km di coste e le sue bellissime spiagge, il Western Cape è anche una destinazione mare: quelle più trendy sono Clifton e Camps Bay dove si organizzano aperitivi al tramonto e feste, mentre Llandudno è il paradiso dei surfisti. Chi cerca un angolo più tranquillo e riservato, può scegliere una delle deliziose baie delimitate dagli imponenti massi di Boulder’s Beach, famosa per la colonia di pinguini africani che qui ci abita.
Il mare nel Western Cape non è solo relax, ma regala anche emozioni forti ed esperienze adrenaliniche. Da agosto a dicembre le acque del Western Cape accolgono le balene australi: è possibile avvistare i maestosi cetacei sia dalla costa, che tramite escursioni in barca. Ogni anno ad ottobre, la graziosa cittadina di Hermanus ospita il Whale Festival, un tributo ai giganti del mare.
Per i temerari invece l’esperienza più ambita è l’immersione con lo squalo bianco, organizzata in tutta sicurezza da operatori locali specializzati.
L’area delle Winelands è la meta perfetta per chi desidera assaggiare i pregiati vini sudafricani, ammirando al contempo incantevoli paesaggi. Stellenbosch, Paarl, Constantia e Franschhoek sono solo alcune delle località con una storica tradizione vitivinicola in Sudafrica. In queste zone i vigneti si estendono a perdita d’occhio e sono molte le case vinicole che propongono degustazioni di vini locali, tra cui l’autoctono pinotage, abbinate all’assaggio di prelibatezze a Km O.
Negli ultimi anni la vinoterapia è diventata una parte importante all’interno dei menu wellness delle spa della zona e diversi brand sudafricani hanno iniziato a realizzare prodotti antiossidanti e anti-età dedicati alla cura del corpo impiegando le uve prodotte nella zona delle Winelands.
Un’altra area verdeggiante del Western Cape è quella dell’Overberg all’interno della quale si estende un’eco-regione, patrimonio dell’Unesco, chiamata “Regno Floreale del Capo” e caratterizzata dalla ricchezza di Fynbos, cespugli aghiformi dalle potenti proprietà antiossidanti.
Un viaggio on the road è il modo migliore per immergersi nella natura sudafricana. La Garden Route, che va da Cape Town fino a Port Elizabeth (nell’Eastern Cape) e la Route 62 – conosciuta anche come Mountain Route - si snodano lungo percorsi panoramici mozzafiato tra graziose cittadine, natura selvaggia, buona cucina e calda ospitalità.
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