NEWS TURISMO
- Dettagli
- Categoria: Terre lontane
La famosa statua del Buddha sdraiato del tempio di Wat Pho a Bangkok è stata recentemente inserita da CNN Travel nella speciale classifica delle 10 più imponenti statue religiose del mondo.
Le sue dimensioni, 15 metri di altezza per 43 metri di lunghezza, insieme al valore artistico esaltato dai meravigliosi intarsi in madreperla sui piedi della statua che illustrano le 108 possibili rappresentazioni di Buddha, ne fanno una delle più grandi incone religiose del Sud-Est asiatico.
La statua, totalmente ricoperta di oro, è ospitata in un edificio del Tempio denominato Vihan interamente decorato da dipinti murali. Considerata uno dei tesori artistici più importanti di Bangkok, la statua merita un posto d’onore nell’immaginario degli oltre 2.000 turisti che ogni giorno si recano al tempio per vederla grazie al senso di pace assoluta che emana e che, da centinaia di anni, continua ad influenzare l’opera di scrittori e artisti.
- Dettagli
- Categoria: Terre lontane
Se è vero che l’Unesco può essere un potente brand nel turismo, e soprattutto per un turismo sostenibile, occorre però che istituzioni, enti locali, operatori e la popolazione del posto condividano un percorso virtuoso e fare la propria parte.
Lo si è ripetuto a Padova, nel forum promosso in ottobre da L’Agenzia di Viaggi durante WTE-World Tourism Expo (il salone del turismo nei siti Unesco), presenti Luigi Cabrini, presidente Global Sustainable Tourism Council; Gianni Bonazzi del Mibact; Carlo Francini, coordinatore scientifico dell’associazione dei beni italiani Unesco; Maurizio Davolio, presidente Associazione Turismo Responsabile.
Il dibattito è servito subito a fare chiarezza sull’assetto dell’Unesco, Agenzia internazionale che non gestisce i siti né li seleziona – ha notato Cabrini – perché sono i governi a candidarli per l’iscrizione nel Patrimonio”. Di certo però il turismo è necessario ai siti Unesco, ma senza controlli, i grandi numeri rischiano di produrre danni concreti. Un rischio che solo l’alleanza tra gestori dei siti e operatori turistici può scongiurare.
Altra questione è la certificazione di sostenibilità del turismo: i certificatori sono oltre 150 nel mondo, ma il GSTC di Unwto vorrebbe criteri condivisi da trasmettere al consumatore, formulati dopo una consultazione pubblica. Perché appunto l’Unesco non può agire direttamente nei singoli paesi, ma può farlo sui criteri di qualificazione dei siti. E per uno sviluppo equilibrato del turismo culturale Gianni Bonazzi suggerisce un’analisi attenta dell’affluenza nei siti del Patrimonio: “Bisogna chiedersi quanto renda davvero il marchio Unesco, e raccogliere dati sui profili dei visitatori, sulle loro motivazioni. Anche per aggiustare il tiro management plan richiesti da Unesco”.
Peraltro il management plan “in Italia è l’unico vero strumento di protezione dei siti – ha considerato Carlo Francini – anche se da questo a parlare di standard internazionali ne passa…. E per ora Unesco prevede controlli ogni quattro, cinque anni, per mantenere lo status di sito Unesco”. Lo stesso che Pompei e Villa Adriana hanno rischiato di perdere, per un gravissimo difetto di gestione, che pure non riflette lo stato dell’intero patrimonio italiano. Mentre per esempio la Giordania ha un buon management plan per la sua Petra, ma non sa affrontare l’emergenza dello sfaldamento della roccia.
E poi il numero chiuso nei siti Unesco: meglio 60mila o 100mila visitatori? L’equilibrio è difficile, perché il ritorno economico è indispensabile, ma un eccesso di ingressi può far danni anche gravi.
www.lagenziadiviaggi.it
- Dettagli
- Categoria: Terre lontane
Anni ’90 dell’Ottocento. Tre amici, un californiano e due mezzi indiani, stanno da tempo cercando l’oro in una zona del Nordamerica non proprio ‘friendly’ dal punto di vista climatico e ambientale, ma ricorrente nelle narrazioni che sulla frontiera passavano da un cacciatore all’altro, per via che ogni tanto qualcuno si imbatteva in qualche frammento d’oro: il Klondike River.
Il tempo passa senza grandi risultati quando un giorno, a causa di una lite con un altro cercatore ‘vicino’ (80 km), pensano bene di spostarsi verso un posto fuori mano, il Rabbit Creek. Neanche a farlo apposta, appena il tempo di insediarsi, che uno di loro pesca nel fiume una pepita di dimensioni giganti: è il 16 agosto 1896.
I tre si precipitano per farsi registrare la concessione e sulla strada raccontano della scoperta a tutti quelli che incontrano. E’ l’inizio della più gigantesca, folle, disperata e ricca ‘corsa all’oro’, una storia che finì per coinvolgere gente di tutti i generi, compreso un romanziere come Jack London, che la rese immortale. Oltre 100.000 persone si riversarono nel Klondike, si mischiarono cercatori e delinquenti, sorsero (e poi sparirono) città intere, una fiumana di abbacinati che avevano una sola cosa in testa, l’oro, e per raggiungerlo non esitavano a sostenere le prove più dure, immersi nel clima disumano e rischiando ogni giorno la vita.
Solo in 40.000 riuscirono a farsi registrare una concessione e di essi una parte minima ottenne la ricchezza, o almeno l’agiatezza, che aveva cercato con tanta determinazione. Nel 1899 tutto era concluso, si spegnevano le luci sull'oro del Klondike. (cv)
Skagway, lo scalo più settentrionale della rotta navale di sud-est da Seattle e Vancouver, era in origine una stazione commerciale nata in gran fretta nel 1897 per soddisfare le esigenze dei pionieri della corsa all’oro del KIondike, in procinto di partire verso l’ignoto e bisognosi di tutto, dalla vanga alla carne secca.
Passata da insediamento costituito da una sola baracca a città di 20.000 abitanti nel giro di soli tre mesi, dove dilagavano malattie e violenti fuorilegge, Skagway fu definita un “inferno in terra”. Vantava più di settanta bar e centinaia di prostitute ed era sotto il controllo di bande di criminali, come quella che faceva capo al famigerato Jefferson Randolph Smith, detto 'Soapy' che truffava gli ingenui cercatori d’oro, convincendoli a giocarselo o sottraendo loro tutto il prezioso metallo.
La corsa all’oro terminò nel 1899, ma la contemporanea realizzazione della linea ferroviaria White Pass and Yukon Route Railroad da Skagway a Whitehorse, la capitale dello Yukon, assicurò a Skagway la sopravvivenza. Oggi, gli ottocento residenti della cittadina, che vivono soprattutto di turismo, si sono dati una gran pena nel cercare di mantenere (o di ricreare) l’aspetto originale delle loro case e nel valorizzare l'epopea della corsa all'oro. Con un flusso regolare di visitatori e numerose navi da crociera che fanno tappa, ne hanno tratto un benessere meno luccicante, ma certo più solido di quello dei loro antenati.
- Dettagli
- Categoria: Terre lontane
L’Ente Nazionale Tunisino per il Turismo ha partecipato alla prima edizione di “Tunisia Awards”, l’elegante serata di gala durante la quale sono stati premiati coloro che durante l’anno si sono distinti per l’impegno nella promozione del Paese.
L’evento, organizzato dal Ministero del Turismo, ha avuto luogo il 27 settembre scorso sotto l’alto patronato del Capo del Governo tunisino, Mehdi Jomaa. Palcoscenico della serata, la Medina di yasmine ad Hammamet, una location da mille e una notte che anche in passato ha ospitato le più celebri star di Hollywood.
Durante l’esclusivo evento 7 prestigiosi riconoscimenti sono stati conferiti ad altrettanti vincitori che hanno saputo distinguersi per la promozione della destinazione Tunisia:
- Trophee Carthage, a un concept, un progetto o un prodotto caratterizzato dalla sua originalità e al tempo stesso dal rispetto dell’identità tunisina, e che ha contribuito alla diversità e al dinamismo delle regioni.
- Trophee Didon, a una personalità che ha investito le proprie energie per sostenere la Tunisia, contribuendo alla promozione della destinazione all’estero.
- Trophee Dougga, a un evento culturale o artistico che ha segnato l’anno 2013/2014 e che ha suscitato interesse sul piano nazionale e internazionale.
- Trophee El Hnaya, all’azione inserita nel processo di sviluppo durevole.
- Trophee Hannibal, all’hotel o alla catena alberghiera che si è distinta per le migliori performance nel proprio sistema manageriale.
- Trophee Sophonisbe, all’operatore che ha mantenuto e sviluppato la propria attività in Tunisia.
- Trophee Hasdrubal, al programma televisivo, reportage, articolo o blog che ha valorizzato al meglio la destinazione Tunisia.
La premiazione si è alternata a momenti d’intrattenimento con musica, canto, illusionismo e sketch. Alla cerimonia hanno partecipato più di 300 personalità nazionali ed internazionali del mondo della cultura, del cinema, dello sport e del business nonché tutti i protagonisti del turismo che operano per lo sviluppo della Tunisia. A dare il benvenuto agli ospiti era presente il Ministro del Turismo, Amel Karboul.
Testimonial d’eccezione, Angelina Jolie e Antonio Banderas, che hanno ricevuto il premio “Friends of Tunisia” per il loro sostegno alla Tunisia nel corso di questi ultimi tre anni
- Dettagli
- Categoria: Terre lontane
I visitatori stranieri che si sono recati in Brasile nei mesi di giugno e luglio, in occasione della Coppa del Mondo, hanno speso 1,586 miliardi dollari secondo i dati riportati dalla Banca Centrale. Nel mese di luglio le entrate, che rappresentano un valore record per questo mese sin dal 1947, sono state di 789 milioni di dollari, leggermente al di sotto dei 797 milioni di dollari registrati nel mese di giugno. Un incremento pari al 60% rispetto all’anno precedente.
“Le cifre mostrano che il turismo è una fonte importante di entrate economiche per il Brasile” ha dichiarato Vicente Neto, Presidente di Embratur - Ufficio Brasiliano del Turismo (foto in alto). A partire da gennaio, la spesa totale dei turisti stranieri in Brasile è stata di 4,434 miliardi di dollari, per un incremento del 10,35% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Oltre 1 milione di visitatori internazionali si è recato in Brasile durante la Coppa del Mondo, il 61% dei quali ha visitato il Paese per la prima volta, secondo la ricerca realizzata da Fipe (Fundação Instituto de Pesquisa Econômica) e condotta per il Ministero del Turismo. La spesa media dei turisti è stata di 2.099 dollari, per una permanenza media di 15 giorni. I visitatori australiani e messicani hanno speso in media più degli altri visitatori: rispettivamente 3.349 e 3.254 dollari.
Secondo l’indagine, gli aspetti che hanno ottenuto le valutazioni migliori da parte dei visitatori stranieri sono stati l’ospitalità, la gastronomia e la sicurezza pubblica. Secondo il dipartimento dell’aviazione civile, il traffico negli aeroporti ha raggiunto i 18 milioni di passeggeri, con un indice dei ritardi pari solo al 7% dei voli.
Altri articoli …
Pagina 36 di 68