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Le grotte di Ellora, il monumento antico più visitato del Maharashtra, 29 km a nord-ovest di Aurangabad, godono di uno scenario altrettanto grandioso di quello delle loro più antiche cugine di Ajanta, e rivelano una sorprendente ricchezza di sculture, bassorilievi e figurazioni. Vi ripagheranno ampiamente dei 400 km che avete percorso da Mumbay in direzione di sud-ovest per raggiungere Aurahamabad, il centro che raccoglie di regola chi desidera visitare questi posti.
In tutto, si tratta di 34 grotte buddhiste, indù e giainiste, alcune scavate contemporaneamente e in competizione, che delimitano le pendici della scarpata di Chamadiri (lunga 35 km), là dove questa raggiunge la pianura.
La principale attrazione del luogo, il colossale tempio di Kailash, si erge da un’immensa cavità frastagliata, ricavata nel fianco della collina in un grande blocco di solido basalto trasformato in uno spettacolare complesso di sale con colonne, gallerie e cappelle.
La ragione originaria per cui questo sito, apparentemente lontano da tutto, divenne l’oggetto di una così intensa attività religiosa e artistica, era la trafficata via carovaniera che di qui transitava, diretta alle prospere città del nord e ai porti della costa ovest. I profitti del redditizio commercio via terra, alimentarono per 500 anni i grandi lavori di scavo, a partire dalla metà del VI secolo, più o meno nello stesso periodo in cui Ajanta, 100 km a nord-est, veniva abbandonata. Si era al crepuscolo dell’era buddhista nell’India centrale: alla fine del VII secolo l’induismo aveva cominciato a riaffermarsi. Il ritorno in auge dei brahmini si fece impetuoso nel corso dei successivi 300 anni, sotto il patrocinio dei re Chalukya e Rashtrakuta, le due potenti dinastie a cui si deve il grosso del lavoro compiuto ad Ellora, compreso il tempio di Kailash dell’VIII secolo. Un terzo e ultimo fiorire di attività ebbe luogo verso la fine del primo millennio, dopo che i sovrani locali cambiarono la loro fede dallo shivaismo alla setta digambara del giainismo. Un piccolo manipolo di grotte meno vistose, a nord del gruppo principale, costituisce un ricordo di quei tempi. A differenza del sito isolato di Ajanta, Ellora non sfuggì all’iconoclastia che accompagnò l’arrivo dei musulmani nel XIII secolo. Le peggìori nefandezze furono perpetrate durante il regno di Aurangzeb che, in un attacco affine alla distruzione dei Buddha di Bamiyan nel 2002 da parte dei talebani in Afghanistan, ordinò la demolizione degli “idoli pagani”. Benché Ellora porti ancora i segni di quei tempi, buona parte delle sue migliori sculture si è conservata sorprendentemente bene, al riparo da secoli di rovesci monsonici grazie ai fianchi in duro basalto delle colline.
Induisti
Le 17 grotte indù di Ellora, sono raggruppate a metà della scarpata, su entrambi i lati del maestoso tempio di Kailash. Scavate all’inizio della rinascita del brahamanesimo nel Deccan, in un periodo di relativa stabilità, questi templi/grotta palpitano di una vitalità che manca ai misurati predecessori buddhisti. Al posto dei Buddha dall’espressione benigna, alle pareti vi sono ora degli immensi bassorilievi raffiguranti i passaggi più movimentati delle scritture indù. Per la maggior parte riguardano la vita di Shiva, il dio della distruzione e della rigenerazione (la divinità principale di tutte le grotte indù del sito di Ellora), anche se vi capiterà di individuare numerose immagini di Vishnu, il Conservatore, e delle sue differenti incarnazioni. Una medesima scena si ripresenta più e più volte, una ripetizione che permise agli artisti e agli artigiani di Ellora di affinare la loro tecnica nel corso degli anni, fino a giungere al più alto compimento nel tempio di Kailash. Questo è il punto saliente delle visite a Ellora.
Carlo Vezzoni
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Freeport – Il Ministro del Turismo Obie Wilchcombe ha espresso serie preoccupazioni circa il problema della criminalità nelle Bahamas, in particolare per i reati ai danni dei turisti che generano avvisi di cautela da molte parti.
Il ministro, rivolgendosi ai laureati della Bahamahost di Grand Bahama, si è detto scioccato dall’ultimo avviso emanato dagli Stati Uniti e relativo ai viaggi a Grand Bahama.
"Non è possibile che Grand Bahama sia sulla lista emanata dagli Stati Uniti d’America come stato in cui i turisti devono avere la massima cautela a causa di incidenti in cui vengono coinvolti, come rapine a mano armata” ha dichiarato.
Il Ministro Wilchcombe ha detto che le Bahamas soffrono in termini di immagine ogni volta che un allarme viene emanato.
"C'è un problema che stiamo affrontando alle Bahamas oggi e che non possiamo ignorare", ha continuato.
"Sono costretto a chiedermi cosa sia successo. Perché un paese di pace si è trasformato in un luogo di guerra e perché là dove c’era solo amore oggi c’è odio.”
"Credo che i problemi nella nostra nazione oggi siano tutti legati alla mancanza di amore."
Wilchcombe ha detto ai laureati che l’industria del turismo è al primo posto nell’economia del paese e occorre che ognuno faccia la sua parte per mantenere questa posizione. I servizi che vengono forniti ai turisti dovrebbero venire dal cuore.
Il ministro del Turismo ha riferito che lo scorso anno a livello mondiale, più di 1 miliardo di turisti si è mosso nel mondo spendendo 1.100 miliardi dollari.
Ha fatto notare che 169 milioni di persone hanno viaggiato verso le Americhe, compresi i Caraibi, e quasi sei milioni si sono diretti alle Bahamas.
"Nonostante le difficoltà nel mondo, i fatti dell’11 settembre e gli uragani il turismo regge e nonostante la recessione globale il turismo tornerà ad essere leader dell’industria americana”.
Wilchcombe ha dichiarato inoltre che il Ministero del Turismo sta lavorando sodo per portare turisti alle Bahamas; possibilità di voli diretti da Brasile e Canada oltre ad altri grandi progetti che il governo sta elaborando.
“Per troppi anni non si è fatto nulla per l’isola e le persone hanno dovuto trasferirsi altrove per cercare opportunità di guadagno, ma il tempo di Grand Bahama è arrivato e con i giusti programmi l’economia nell’isola crescerà a passi da gigante nel 2014.
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L'ambasciata del Messico in Italia ha ospitato un incontro per presentare lo stato di Tlaxcala (Messico) ai media italiani e imprenditori interessati a una destinazione industriale fiorente .
La presentazione è stata condotta dal padrone di casa, Miguel Ruiz Cabanas, Ambasciatore del Messico in Italia, che ha introdotto il governatore dello stato messicano di Tlaxcala, Mariano Gonzalez Zarur; Adriana Moreno Duran, segretario per il turismo e lo sviluppo economico di Tlaxcala, Claudio Padova, Direttore dell'Ufficio per i paesi NAFTA e Sarina Alvarez Moncayo, direttore del Turismo del Messico in Italia.
Il governatore Zanur ha evidenziato le attrazioni culturali e naturali della regione che per troppo tempo è stata erroneamente identificata solo come destinazione sole e il mare.
Tlaxcala, il più piccolo stato del Messico, si trova nella parte centro-meridionale del paese in una posizione strategica: 114 km dall'aeroporto internazionale di Città del Messico e 38 da quella di Puebla. Inoltre è vicino al porto di Veracruz, che vanta il più dinamico traffico marittimo del paese.
Questo stato, la cui economia è basata sull'industria pesante, la produzione di auto e servizi, è uno dei cinque più sicuri dell’ America Latina sia per la vita di tutti i giorni che per l'apparato giuridico e amministrativo. Qui la situazione lavorativa è stabile. "Durante i tre anni del mio governo, non c’è mai stato un calo di lavoro", ha dichiarato Zarur .
I dati riguardanti il futuro della regione Tlaxcala sono incoraggianti: la tendenza registrata negli ultimi due anni è di un aumento del 5% . Quello stimato per i prossimi due anni è del 10% . Tlaxcala è uno degli stati messicani con il livello minore di analfabetismo.
"I nostri siti archeologici hanno un valore inestimabile", ha aggiunto il governatore. “Le rovine di Cacaxtla sono famose in tutto il mondo; troviamo un affresco della battaglia combattuta prima del 700 d.C oltre alle rovine di Xochitecatl. Si può optare anche per un eco-tour al Santuario delle lucciole dove nei mesi di luglio e agosto si può assistere alla proliferazione di questi insetti luminosi. Abbiamo organizzato viaggi educational per il commercio, viaggi per scoprire il fascino dell'architettura della Tlaxcala pre-ispanica e coloniale e abbiamo identificato un gran numero di soggetti interessati a sviluppare la destinazione", ha spiegato Sarina Alvarez Moncayo .
Il forte interesse da parte degli operatori commerciali italiani per questa destinazione si aggiunge alle sempre più forti relazioni tra Italia e Messico. Questo rapporto risale al 2012, in occasione della visita ufficiale del ministro dell'Economia del governo messicano, Bruno Ferrari García de Alba in Italia. A sua volta, il primo ministro italiano Enrico Letta si recherà in Messico nel 2014.
Sempre nel 2012, l'ex ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e Bruno Ferrari Garcia de Alba avevano sottoscritto il Memorandum of Understanding ( MOU) per la creazione di un Business Council Italia - Messico. L' obiettivo è quello di sviluppare la cooperazione economica e commerciale tra i due paesi al fine di invitare gli imprenditori a discutere questioni di interesse comune e valutare le proposte elaborate dai rispettivi governi.
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La Pinacoteca di Brera possiede un ingente patrimonio di dipinti dei principali protagonisti del Seicento lombardo, realizzati a partire dall’età di Federico Borromeo fino alla successiva stagione barocca e alla svolta classicista della seconda Accademia Ambrosiana: per ragioni di spazio però la sezione ad essi dedicata nel percorso museale ne presenta un numero molto ridotto.
Fino al 12 gennaio la mostra 'Seicento lombardo a Brera. Capolavori e scoperte', ha lo scopo di consentire la visione da parte del pubblico di un gruppo piuttosto nutrito di significative opere lombarde del XVII secolo, in massima parte restaurate negli ultimi decenni, normalmente sottratte all’attuale percorso espositivo. La selezione presentata, comprendente 46 opere, tende a privilegiare i dipinti di grande formato, difficilmente movimentabili al di fuori del circuito del museo. Fra di essi sono quattro importanti pale d’altare, tre delle quali firmate e datate: di Fede Galizia il Noli me tangere (1616), della maturità di Carlo Francesco Nuvolone è l’Assunzione della Vergine (1648), ormai pienamente barocca, e di Giuseppe Nuvolone il San Francesco in estasi (1650), in deposito presso la chiesa parrocchiale di Cornate d’Adda; di Giovan Battista Crespi detto il Cerano è invece il Cristo nel sepolcro, san Carlo e santi (1610 circa), fino a qualche mese fa in deposito presso la chiesa milanese di Santo Stefano.
Accanto al Noli me tangere di Fede Galizia, uno dei rari dipinti di grande formato della pittrice milanese, nota soprattutto per la produzione di ritratti e nature morte, viene presentato una poco conosciuta tela di Agostino Santagostino, Il congedo di Cristo dalla madre (nono decennio del XVII secolo), che con quella della Galizia illustrava episodi della vita di Maria Maddalena entro la distrutta chiesa del monastero femminile agostiniano dedicato alla santa in Milano.
L’esposizione rende possibile proporre, pur selettivamente attraverso tre opere, l’importante serie dispersa dei cicli di dipinti già realizzati per la Sala dei Senatori in Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) a Milano. Il percorso espositivo comprende altri dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, tra i quali si segnalano il bozzetto per una pala d’altare nella Certosa di Pavia di Morazzone (La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San Giorgio e il drago e la Natività e adorazione dei pastori di Giuseppe Vermiglio, commovente espressione del realismo lombardo di un pittore sensibile al dettato caravaggesco.
Una nutrita sezione è dedicata ai ritratti, nella quale sono prevalenti ritratti e autoritratti di pittori milanesi e lombardi appartenuti al cosiddetto Gabinetto de’ ritratti costituito da Giuseppe Bossi, all’inizio dell’Ottocento segretario dell’Accademia di Brera e tra i promotori del museo braidense. Tra di essi si segnalano il felice ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto, realizzato a metà del XVII secolo dai due fratelli Carlo Francesco e Giuseppe, e l’Autoritratto di Giulio Cesare Procaccini, dipinto un anno prima della morte nel 1624, ora presentati insieme ad altre opere, tra le quali la coppia dipinta dal valsesiano Tanzio da Varallo (considerati un tempo effigi dell’artista e della di lui consorte) e il ritratto dovuto a Francesco Cairo del pittore perugino e scrittore d’arte Luigi Scaramuccia, appartenuti anch’essi al Gabinetto bossiano.
A completamento del percorso espositivo, dalla ricca collezione del Gabinetto dei disegni della Pinacoteca di Brera si presentano otto significativi fogli di pittori diversi, tra i quali spiccano Cerano, Morazzone e Moncalvo.
Comuni denominatori di grande fascino che accomunano gli artisti riferibili alla scuola pittorica lombarda del XVII secolo e che emergono nelle opere in mostra sono da un lato il senso corposo della materia pittorica e dall’altro l’uso scenografico degli effetti luministici.
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Il Brasile festeggia il raggiungimento dei 6 milioni di visitatori internazionali, un record che batte la soglia 5 milioni di visitatori che il Paese ha registrato dal 2005.
Per questo motivo Embratur - Ufficio Brasiliano del Turismo, l’ente preposto alla promozione del Brasile all’estero, ha deciso di festeggiare l’arrivo del seimilionesimo turista che è atterrato presso l’aeroporto di Rio de Janeiro.
Nell’area del ritiro bagagli sono stati posizionati degli schermi per identificare il turista, accolto con dei dolci tipici chiamati Brigadeiros e una mappa di Rio de Janeiro sulle note di un jingle creato per l’occasione.
“È stato raggiunto un record storico di visitatori internazionali nel Paese e, nonostante la crisi globale, il Brasile si sta confermando agli occhi del mondo come interessante destinazione turistica” ha commentato Flavio Dino, Presidente di Embratur.
Il video promozionale dell’evento presso l’aeroporto di Rio verrà pubblicato online.
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