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The property of Bam and its Cultural Landscape is located on the southern edge of the Iranian high plateau, in Kerman Province, in south-eastern Iran, close to the Pakistan border. Bam lies 1,060 metres above sea level in the centre of the valley dominated to the north by the Kafut Mountains and to the south by the Jebal-e Barez Mountains. This valley forms the wider cultural landscape of the Bam County. Beyond the mountains lies the vast Lut Desert of Central Iran.
The origins of the citadel of Bam, Arg-e Bam, can be traced back to the Achaemenid period (6th to 4th centuries BC) and even beyond. The heyday of the citadel was from the 7th to 11th centuries, being at the crossroads of important trade routes and known for the production of silk and cotton garments. The citadel, which contains the governor’s quarters and the fortified residential area, forms the central focus of a vast cultural landscape, which is marked by a series of forts and citadels, now in ruins. The existence of life in the oasis was based on the underground irrigation canals, the qanâts, of which Bam has preserved some of the earliest evidence in Iran and which continue to function till the present time.
Arg-e Bam is the most representative example of a fortified medieval town built in vernacular technique using mud layers (Chineh), sun-dried mud bricks (khesht), and vaulted and domed structures. Outside the core area of Arg-e Bam, there are other protected historic structures which include Qal’eh Dokhtar (Maiden’s fortress, ca. 7th century), Emamzadeh Zeyd Mausoleum (11-12th century), and Emamzadeh Asiri Mausoleum (12th century and historic qanât systems and cultivations southeast of the Arg.
The cultural landscape of Bam is an important representation of the interaction between man and nature and retains a rich resource of ancient canalisations, settlements and forts as landmarks. (unesco.org)
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The Dasht-e Lut salt desert in southeast Iran is captured in this Envisat image. The desert is often called the ‘hottest place on Earth’ as satellites measured record surface temperatures there for several years.
The highest land surface temperature ever recorded was in the Lut Desert in 2005 at 70.7ºC, as measured by NASA’s Aqua satellite. The light area in the centre of the image are the long, parallel wind-carved ridges and furrows. The darker area to the east is an extent of massive sand dunes, some reaching up to 300 m tall.
In the upper-right section we can see a light green, shallow body of water that straddles Iran’s border with Afghanistan. With their arid surroundings, the wetlands in this border region have been a major source of food and fresh water for thousands of years, as well as an important stop for migratory birds. But irrigation expansion combined with droughts have caused the water levels in these wetlands to drop significantly – and some years even dry up.
In the lower-left we can see the white, snow-capped Jebal Barez mountains.
A major earthquake struck about 100 km east of the snow-caps in 2003, its epicentre near the ancient city of Bam (lower-central portion of image). Iran experiences frequent tectonic activity as several major fault lines cross the country.
This image was acquired by Envisat’s MERIS instrument on 2 April 2012.
(Source: ESA - Image of the week: “Hottest place on Earth”)
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E' uno dei sogni di molti italiani: Natale a New York. In inverno e soprattutto per le feste la città si illumina di mille addobbi e parte la corsa allo shopping in un contesto da paese dei balocchi. Ma il desiderio per molti non è solo quello di vivere la città da turista, ma mescolarsi ai newyorkesi assumendone abitudini e tradizioni. Per farlo si è aperta un'opportunità che consente anche di risparmiare e di godere del soggiorno in piena libertà: affittare un loft al posto della classica sistemazione in hotel. HomeAway, il maggiore portale al mondo per affitti di case per le vacanze, offre oltre 2000 proprietà solo a New York, che includono soluzioni diverse per budget, posizione e servizi. Dall'Upper East Side, zona poco turistica e vicina a Central Park oltre che al museo Guggenheim e al Metropolitan.
Per chi ama la centralità di Midtown, ma senza la ressa di Times Square, esistono soluzioni abitative di diversa capienza.
Per essere a due passi dal cuore dello shopping e ai suoi luoghi più noti, come Bloomingdale’s, la sistemazione ideale è Midtown East; Soho di oggi non è più quella che ospitava gli artisti alla ricerca di affermazione, ma alloggiare in questo quartiere ha sempre il suo fascino e la possibilità di trovare le ultime novità della Apple nello store dedicato, piuttosto che la costosa quanto particolare biancheria nella boutique Victoria Secret. Anche il mito di Brooklyn, teatro di molti film, offre la possibilità di trovare residenze disponibili.
In molti si dirigono a Long Island, la parte del Queens che costeggia l’East River. Qui vivono molti artisti emergenti, ma il quartiere ospita anche gallerie d'arte importanti; nella zona si trovano molti ristoranti, alcuni dei quali frequentati da newyorkesi che attraversano tutta la città pur di gustare le loro specialità.
A prezzi decisamente contenuti è quindi possibile vivere la Grande Mela scambiandosi l'augurio di rito: Marry Christmas and happy new year!
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«L’industria del turismo in India cresce a ritmi superiori rispetto a molti Paesi del mondo e anche grazie al suo efficacissimo slogan “Incredible India”» ci dice giustamente soddisfatto C.Gangadhar, da poco direttore di India Tourisma Milano. Tra gennaio e agosto del 2012 hanno visitato il grande Paese 4,3 milioni di viaggiatori stranieri (sul totale che sfiora i 7 milioni) inclusi quasi 100mila italiani: la crescita generale è stata del 3,6% sul 2011, che già aveva segnato un più 6%. E l’Europa è il bacino di mercato più importante per l’India, con 2,17 milioni di visitatori l’anno scorso.
«Ci auguriamo di mantenere costante la crescita» ci dice Gangadhar con l’entusiasmo coraggioso di chi affronta un nuovo mercato in un momento economicamente molto critico. E per cominciare annuncia: «Slogan che vince non si cambia. Nel 2014 torna la nostra “Incredible India”, che esprime l’eccezionale varietà del nostro prodotto, incluse le mete nel Nord-Est, ancora tutte da scoprire».
Così tra i temi di punta dell’anno prossimo c’è l’incredibile patrimonio culturale indiano, «insieme ai prodotti di nicchia individuati dal nostro ministero del Turismo – spiega Gangadhar – dal turismo d’avventura al benessere con Ayurveda e Yoga, il Mice e le crociere fluviali su Gange e Brahmaputra, le vacanze ecologiche, turismo rurale, turismo religioso e balneare. Parliamo al viaggiatore italiano di un’esperienza di viaggio in India molto intensa, splendida per i giovani e per viaggiatori di ogni età».
Internet e social media restano protagonisti nel marketing indiano: il sito istituzionale è più user friendly, con link a quello dell’associazione dei t.o. indiani (IATO) che ha un booking di pacchetti, e collegamenti per prenotare hotel e voli. E torna l’anno prossimo la campagna online lanciata dal ministero del Turismo a giugno scorso sui grandi siti internazionali, agganciata anche al successo del film “La Vita di Pi”. Prosegue anche la serie di eventi di promozione dell’India sul mercato europeo, come i “Days of India” a Malta, con l’Alto Commissariato indiano di Tripoli: una settimana di gastronomia con due chef indiani, artigianato e cultura: tutto come da Piano Centralizzato del ministero del Turismo.
Il problema per l’Italia resta piuttosto la scarsità di voli diretti: «Per ora – dice Gangadhar – abbiamo voli Air India tra New Delhi e Francoforte, Londra e Parigi, ben connessi all’Italia da British Airways, Air France e Lufthansa. Ma Air India conta di riprendere a volare su Roma e Milano, il che darà certamente un forte contributo al turismo, oltre che al business, e in India ora abbiamo alcuni tra i migliori aeroporti del mondo». Intanto c’è il comodo volo diretto di China Airlines da Roma a New Delhi, e gli altri di Etihad, Emirates, Qatar Air, Turkish dai loro hub orientali. E nel frattempo l’offerta ricettiva indiana spazia dal bed and breakfast al lusso, «con sistemazioni di qualità per ogni budget – assicura Gangadhar – a costi ancora molto competitivi. Il nostro impegno è di sviluppare intorno a questa ricettività i nuovi filoni di prodotto identificati dal ministero, novità e suggestioni per offrire al viaggiatore italiano l’India autentica, e la migliore».
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Un nuovo sigillo di garanzia per segnalare gli alberghi dotati delle caratteristiche richieste dai viaggiatori cinesi: si chiama China Fiendly Hotel, ed è un’idea del portale di prenotazione alberghiera HRS, che intende in questo mondo arricchire i propri servizi per il mercato cinese con un’offerta rispettosa delle differenze culturali con l’Occidente.
Il logo China Friendly Hotel è reso visibile il marchio nella lista degli alberghi quando viene effettuata una ricerca dal sito cinese di HRS: i requisiti minimi che deve avere l’albergo per potersi fregiare del sigillo di qualità sono il bollitore in camera, l’adattatore elettrico e la possibilità di pagare tramite China Union Pay, unico emissore cinese di carte di credito. È inoltre importante che l’hotel fornisca informazioni turistiche in lingua cinese e offra anche piatti e bevande in linea con i gusti degli ospiti cinesi.
Del resto, i cinesi sono i top spender del momento: secondo i dati resi disponibili dal WTO, l’organizzazione mondiale del turismo, nel 2012 hanno speso 102 miliardi di euro fuori dai propri confini nazionali, collocandosi al primo posto nel mondo per spesa di viaggi outgoing e sul mercato online. Il picco della stagione turistica cinese coincide con la bassa stagione europea: i periodi preferiti sono quelli delle celebrazioni del Capodanno cinese (generalmente alla fine di gennaio) e la festa nazionale cinese che si celebra il 1° ottobre.
L’Italia è il paese europeo che registra attualmente il maggiore incremento nell’attività di rilascio dei visti d’ingresso ai cittadini cinesi (+19% rispetto al 2012) e i dati HRS indicano che la spesa cinese in albergo è mediamente superiore del 23% rispetto a quella dei viaggiatori occidentali.
(foto On the Road: Pechino, Città Proibita)
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