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Il lago Okanagan è uno specchio d’acqua, ampio e profondo, situato nella Okanagan Valley, in British Columbia. Il lago è lungo 135 chilometri e si estende per 351chilometri quadrati. La parte più profonda è quella di Grant Island, chiamata dai locali ‘Isola dei gabbiani’. Un altro isolotto dal panorama affascinante è Rattlesnake Island, a sud di Squally Point, punto in cui il lago, tramite i sedimenti, rivela le sue origini glaciali.
Il lago è composto da tre bacini, alimentati dal fiume omonimo, il quale termina nella cittadina di Penticton, un “luogo dove vivere per sempre”, come recita la traduzione del suo nome nativo. La valle di Okanagan è caratterizzata dalle immense terrazze naturali, parzialmente utilizzate per la coltivazione della frutta. A nord del lago si trova Vernon, un paesino di 35000 abitanti, classificatosi al sesto posto tra le aree canadesi in cui trascorrere il pensionamento. Famosa per il suo Winter Carnival, il più grande carnevale del Nord America, Vernon punta da sempre sul lato artistico della città, ad esempio, grazie al spettacolare teatro in stile Art Deco’, sede della Vernon Film Society. Un altro evento da segnalare è la fiera Creative Chaos: artigiani da tutto il Canada arrivano per vendere i loro prodotti fatti rigorosamente a mano e, soprattutto, pietanze culinarie dall’atmosfera casalinga.
Un’altra città da non perdere è Kelowna. Collegata da un maestoso ponte, il quale parte dall’uscita dell’autostrada, passando sopra la parte meridionale dell’Okanagan Lake, tuffandosi nella città come un grande otto volante. La città è una delle più ambite località durante l’estate da canadesi e statunitensi, vista la vicinanza con il confine, non solo per il meraviglioso scenario naturale intriso di imponenti boschi, corsi e specchi d’acqua, ma anche per le innumerevoli attività sportive organizzate dalla comunità e il Minstrel Café, uno dei principali club di Kelowna, il quale ospita al suo interno un albero d’acero secolare. Molti parchi e spiagge si possono trovare lungo le sponde del lago. Qui, Nessie di Loch Ness ha un cugino: Ogopogo, il presunto mostro marino che dovrebbe abitare i fondali dell’Okanagan.
Matteo Preabianca
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L'isola di Bali, nel cuore dell'arcipelago indonesiano, è da almeno mezzo secolo uno dei simboli del turismo mondiale, una meta che è sinonimo di vacanza esotica, ma anche colta. Insomma, una destinazione obbligata per chi vuole conoscere un pò il mondo. Pure, a dispetto delle moltitudini di visitatori, Bali è rimasto un luogo sostanzialmente genuino, dove la mondanità è soltanto una dimensione superficiale. Merito principalmente della sua gente, che alla ospitalità generosa, unisce un attaccamento alle tradizioni e in particolare a quelle religiose, che ha salvato l'isola dal lato oscuro del turismo di massa. Qui le grandi feste con la loro partecipata devozione non si svolgono per il pubblico pagante, ma per quello che prega.
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Sta terminando la breve stagione turistica dell’Alaska, che coincide sostanzialmente con i mesi di luglio e agosto. La neve, che è il carattere distintivo del territorio, tornerà a dominare incontrastata e si svuoterà anche l’area più celebre e visitata, il Denali.
Il parco nazionale del Denali (che sarebbe il nome originario del monte McKinley e che significa ‘il più alto’ in lingua athabaska) si estende per oltre 2.428.140 ettari. Prima dell’arrivo dei coloni bianchi, la zona era abitata da cinque diversi gruppi di: Ahtna a est, Dena’ina al sud, Kuskokwim a ovest, Koyukon a nord, Tanana a nord-est, e tutti conducevano una vita semi-nomade, spostandosi lungo i maggiori corsi d’acqua.
La prima fondazione del parco si ebbe nel 1917, quando Charles Sheldon, naturalista e cacciatore, fondò il “Mount McKinley National Park”, come riserva di caccia. Nel 1980, il Congresso triplicò l’estensione del parco e rinominandolo “Denali National Park and Preserve”. La zona fu anche dichiarata una “International Biosphere Reserve”, importante per la ricerca sull’ecosistesma subartico.
Denali è sicuramente uno dei parchi american meno accessibili per lle auto, con un solo percorso di circa 130 chilometri, percorribile solo dagli autobus pubblici e dove i privati posso addentrarsi solo per 15 km. Il resto è visitabile solo a piedi e con forti limitazioni sulle attività, in particolare la caccia.
La regione del Denali ospita una grande varietà d’uccelli (167 specie) e mammiferi (39 specie). Una notevole quantità di e grizzly, alci e lupi, caribù, bighorn. Proprio per questi ultimi Charles Sheld, propose al congresso degli Stati Uniti di creare una riserva per queste pecore. Altri mammiferi presenti sono coyote, volpi e castori, mentre tra gli uccelli più noti vi sono grifalchi, aquile reali e aquile a testa bianca.
Nel parco si trovano oltre 650 specie di piante che producono fiori, oltre a muschi, licheni, funghi e alghe. La flora di ampie zone del parco è condizionata dalla presenza del permafrost.
Fino a 800 metri di altezza, il paesaggio è caratterizzato dalla foresta sempreverde della; oltre, subentra la piccola vegetazione della tundra.
Nel parco non è raro vedere porzioni di taiga in cui gli alberi sono inclinati, ciascuno in una direzione diversa; il fenomeno è dovuto allo scioglimento del permafrost sottostante, ed è stato battezzato drunken forest, foresta ubriaca.
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Il Parco Nazionale di Yosemite, sul versante occidentale della Sierra Nevada, è una zona di straordinaria bellezza paesaggistica e di grande valore naturalistico. Il parco rappresenta praticamente tutti i diversi ambienti presenti all’interno della Sierra Nevada, tra cui boschi di sequoia, reperti storici, testimonianze di insediamenti indiani, cupole e valli, graniti lucenti e altre caratteristiche geologiche che mettono in luce la formazione della catena montuosa.
Il parco è dominato dalla Sierra Nevada, che è un’area granitica inclinata. Circa 10 milioni di anni fa, la Sierra Nevada fu sollevata e poi si arrestò a formare i propri gentili pendii dell’ovest e i più infausti pendii ad est. L’innalzamento aumentò lo sprofondamento dei letti dei fiumi e dei torrenti, risultanti nella formazione di stretti canyon. Circa un milione di anni fa la neve ed il ghiaccio accumulati, formarono ghiacciai all’altezza delle cime alpine che invece si spostarono verso le valli dei fiumi. La robustezza del ghiaccio della valle del Yosemite deve aver raggiunto 4.000 piedi (1200 m) durante il primo periodo glaciale. Il movimento verso valle delle masse di ghiaccio tagliò e scolpì la valle a forma di U che attrae oggi così tanti visitatori per la vista del suo fantastico scenario.
Il granito costituisce la base della maggior parte del parco e si presenta sotto forma di cupole, semicupole, sporgenze e strapiombi. La straordinaria topografia della maggior parte della zona è di origine glaciale, compresa la spettacolare Yosemite Valley, una fenditura profonda 914 metri, scavata dai ghiacciai attraverso un altopiano leggermente ondulato. La valle è una porzione allargata del canyon prevalentemente stretto del fiume Merced, che attraversa il settore meridionale del parco da est a ovest. Le possenti mura di granito a picco presentano un aspetto glaciale con scarsa erosione postglaciale.
Il parco è noto per le sue numerose cascate, tra cui le Yosemite Falls e le Ribbon Falls, e circa 300 laghi, tra cui l’Emerald e il Merced. Nel parco, altri canyon degni di nota sono il Grand Canyon del fiume Tuolumne e il Canyon Tenaya. Ci sono anche due importanti corsi d’acqua (Merced e Tuolumne). In precedenza, l’area subì una glaciazione importante e, benché nel parco non siano più presenti ghiacciai, i segni del loro passaggio sono ovunque. La combinazione dell’azione glaciale con la base granitica ha prodotto delle configurazioni nella forma dei rilievi uniche e pronunciate. Queste includono peculiari strutture lucenti a forma di cupola, nonché le relative configurazioni glaciali delle valli sospese, laghetti, morene e valli a forma di U. Blocchi monolitici di granito come Half Dome e la parete perpendicolare di El Capitan sono le testimonianze tipiche della storia geologica della zona.
La varietà della flora si rispecchia nell’esistenza di sei zone di vegetazione, che si distinguono in base alla variazione di altitudine. Notevoli sono tre boschi di sequoia gigante e ampi prati alpini. Sono 1.200 le specie di piante da fiore, che convivono con vari altri licheni, felci e briofite. Ci sono una specie endemica e otto specie di piante minacciate o in pericolo.
Nel parco sono presenti 67 specie di mammiferi, di cui 32 roditori, 221 specie di uccelli, 18 rettili, 10 anfibi e 11 pesci, di cui 6 sono specie endemiche. Una specie di uccelli (l’aquila calva) è in pericolo e il falco pellegrino è classificato come minacciato. Sono state inoltre introdotte accidentalmente alcune specie non indigene, come il castoro e la pernice dalla coda bianca. Nel 1914 le pecore Bighorn erano state dichiarate estinte nello Yosemite, ma furono reintrodotte nel 1986.
Dai visitatori, dal personale del parco e durante le indagini archeologiche sistematiche sono stati indicati 1.000 siti archeologici registrati. Lo Yosemite è visto come una zona di confine tra due importanti aree di diffusione della civiltà: la California centrale e il Grande Bacino. In tarda epoca preistorica e storica, lo Yosemite fu occupato da due importanti tribù di Indiani del Nord America. Sono 569 i siti archeologici indicati all’interno del parco.
La bellezza naturale dello Yosemite ha dato l’impulso, dunque, per la prima implementazione del concetto di parco nazionale come lo conosciamo oggi. Da aggiungere all’importanza culturale dello Yosemite sono resti archeologici rinvenuti nella zona.
Tuttavia, si sono verificati molti cambiamenti nel paesaggio dello Yosemite. In passato, lo spegnimento di incendi naturali e il pascolo di bestiame pesante e ovini ha modificato anche la vegetazione originale. (unesco - world wonders project)
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Continua a divampare l’enorme incendio che da ormai quasi 15 giorni imperversa in California. La situazione nelle ultime ore è leggermente migliorata anche se il bilancio delle fiamme resta devastante. Secondo il Dipartimento per le foreste i roghi hanno bruciato migliaia di ettari del famoso Yosemite National Park, minacciando migliaia di abitazioni, arrivando perfino a lambire le riserve di acqua della città di San Francisco. Le fiamme, dopo aver distrutto almeno 5.000 ettari in una settimana, ridotto in cenere quattro case e una decina di altre costruzioni, sono infatti a sei chilometri dal lago che garantisce l’85 per cento dell’acqua potabile alla città, dove è stato proclamato lo stato d’emergenza.
Dopo aver distrutto almeno 5.000 ettari in una settimana, ridotto in cenere quattro case e una decina di altre costruzioni, l’incendio rischia ora di creare problemi all’approvvigionamento idrico della città di San Francisco.
“Stiamo affrontando una situazione difficile, su un territorio inaccessibile e denso di alberi secchi, e con un fuoco estremamente violento. Quanso il fuoco interessa una zona che, per lungo tempo, non è mai bruciata, spiega il portavoce del Parco Nazionale, il combustibile grezzo è secco e spesso come per il fuoco brucia con molto intensità. Di conseguenza i terreni che vengono così distrutti fanno poi molta più fatica a essere recuperati” .
Il Rim Fire, che prende il nome dal punto di avvistamento Rim of the World (Orlo del mondo) nella Stanislaus National Forest, avanza con tale veemenza che finora le migliaia di vigili del fuoco impegnati sul posto sono riusciti a contenerne solo il 2%. Il governatore della California ha dichiarato lo stato di emergenza nella contea di Tuolomne, dove le fiamme hanno già distrutto almeno una ventina di case.
Attualmente, le squadre di soccorso sono riuscite a spegnere circa il 20 per cento del rogo; un importante aiuto potrebbe arrivare da un prossimo cambiamento delle condizioni meteo, con un significativo calo delle temperature. (ansa)
Yosemite National Park è un'area naturale protetta che si trova tra le contee di Mariposa e Tuolumne nello Stato della California. Il parco è uno dei più frequentati degli Stati Uniti: è visitato ogni anno da più di 3,5 milioni di persone. Copre un'area pari a 3.081 km² e arriva a raggiungere a ovest la catena della Sierra Nevada.
Nel 1984 è stato designato come Patrimonio dell'umanità dall'Unesco per le sue spettacolari cime granitiche, le sue cascate, i ruscelli limpidi, le sequoie giganti ed in generale per la biodiversità. Circa l'89% del parco è considerato ancora allo stato selvaggio, cioè un'area dove l'apporto delle modifiche da parte dell'uomo è minimo.
La geologia dell'area di Yosemite è caratterizzata da rocce granitiche e rimanenti di rocce più antiche. Circa 10 milioni di anni fa, la Sierra Nevada fu sollevata e poi si arrestò a formare i propri gentili pendii dell’ovest e i più infausti pendii ad est. L’innalzamento aumentò lo sprofondamento dei letti dei fiumi e dei torrenti, risultanti nella formazione di stretti canyon. Circa un milione di anni fa la neve ed il ghiaccio accumulati, formarono ghiacciai all’altezza delle cime alpine che invece si spostarono verso le valli dei fiumi. La robustezza del ghiaccio della valle del Yosemite deve aver raggiunto 4.000 piedi (1200 m) durante il primo periodo glaciale. Il movimento verso valle delle masse di ghiaccio tagliò e scolpì la valle a forma di U che attrae oggi così tanti visitatori per la vista del suo fantastico scenario.
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