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Fu 150 anni fa che Abraham Lincoln siglò il Pacific Railway Act del 1° Luglio, 1862, creando l’originale Union Pacific. Una delle compagnie icona d’America, oggi, la Union Pacific Railroad é la principale compagnia della Union Pacific Corporation, che collega 23 stati nei due terzi dell’ovest degli USA, tramite rotaia ed offre soluzioni trasporto merci e logistica all’intera rete di forniture. Dal 2000 fino al 2011, la Union Pacific ha investito oltre $31 miliardi nel suo network e nell’operatività gestionale, nelle infrastrutture ed enfatizzando la propria capacità nell’offrire un trasporto merci affidabile, sicuro, a forte risparmio energetico ed ambientalista. Il business diversificato della Union Pacific include anche prodotti agricoli, automobilistici, chimici, energetici, industriali ed intermodali. La ferrovia serve molteplici tra le località con maggior crescita di popolazione e punta su un eccellente customer service. Union Pacific opera rotte competitive dalle maggiori città della West Coast e dai porti della Gulf Coast verso le città porta d’accesso dell’Est, collega col sistema ferroviario canadese ed é l’unica ferrovia che serve le sei città porta d’accesso del Messico.
A BOISE, Idaho si é celebrato il 150° della storia ferroviaria fatta di edifici storici, strade ferrate e racconti narrati da coloro che hanno contribuito al movimento degli scambi ferroviari ed hanno sentito il fischio del treno di passaggio. La Canyon County celebra ri-dedicando la motrice Union Pacific Engine #616. Azionata a carbone, originalmente viaggiò quale sussidiaria sulla Oregon Short Line. La motrice a vapore ora riposa invece a Nampa al Lakeview Park, dopo essere stata donata alla città nel 1958. Il Nampa Train Depot, che servì quale ufficio per la UP, ora serve quale quartier generale alla Canyon County Historical Society. Il museo che vi si trova offre uno sguardo alla storia della ferrovia a Nampa. Oggi UP fa di Nampa e Pocatello due delle sue stazioni più importanti. Dal 2011 esistono oltre 800 miglia di binari in tutto lo stato dell’Idaho.
Boise celebra la sua storia ferroviaria nel luogo del Boise Union Pacific Depot. L’originale stazione è ora parte del National Register of Historic Places. Fece parte della UP dagli anni della sua nascita nel 1925 fino all’anno della sua messa in vendita alla Morrison Knudsen Corporation nel 1990. Nel 1996, la città di Boise acquisì il Depot e lo aprì per tour ed eventi speciali. Oggi il Depot, grazie anche ai vicini e scenografici Platt Gardens, offre alcune tra le più belle vedute della città di Boise. Le locomotive 2000 cavalli E-9 a grande velocità, sono le ultime della UP azionate a diesel ed energia elettrica. Costruite dalla General Motors nel 1955, furono progettate per servire i treni passeggeri – famosi - streamliner e domeliner. Il The Promontory, una carrozza bagagli vintage del 1962, è un vero e proprio museo state-of-the-art. Comprende molteplici manufatti, includendo strumenti per la costruzione della strada ferrata e cimeli della prima epoca della UP, oltre a cartoline stereo, parte di una collezione unica della Union Pacific e ad un touch screen che illustra le numerose località che la locomotiva tocca nel 2012, anno celebrativo.
Oggi uno dei sistemi migliori per familiarizzare con i numerosi luoghi d’interesse della città è il Tour Train, una replica di una locomotiva del 1890 che traina tre carrozze open-air, per un tour di un’ora, narrato, attraverso i diversi quartieri di Boise. Il Tour parte dal Tour Train Depot a Julia Davis Park.
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Un viaggio in Cile è un’esperienza indimenticabile, un impatto affascinante con una natura trionfante, sontuosa, che si esprime in mille sfaccettature diverse, come se volesse stupire, stregare, proprio come il viaggio che state per intraprendere con TOAssociati che ha inizio dalla capitale Santiago, città cosmopolita con uno skyline di moderni grattacieli e alcune memorie del suo passato coloniale, tra le quali la più notevole è forse la Posada del Corregidor, una casa del XVIII secolo. Il cuore della città è la grande Plaza de Armas, circondata da edifici d’epoca, da cui parte la via Alameda, arteria principale della città, che permette di raggiungere il Centro Cultural Palacio La Moneda, la sede attuale del governo. Per una bella veduta sulla città è d’obbligo salire con la funicolare sul Cerro San Cristobal, la collina che sovrasta l’abitato, d ove si trova una statua della Vergine che viene considerata dagli abitanti la protettrice di Santiago.
Ma sappiamo bene che è la natura in Cile ad esercitare l’attrattiva maggiore e quindi da qui il tour diventa quasi surreale, perché la prossima meta è un altro dei prodigi a cielo aperto e dei mezzi miracoli cileni. A ridosso di quello che è forse il luogo più arido del globo, il Deserto di Atacama che affascina per il suo paesaggio lunare unico, si trova la principale località turistica del Cile settentrionale, San Pedro de Atacama, piccolo centro abitato con le casette bianche addossate. Questa cittadina è inoltre un ottimo punto di partenza per esplorare questa regione cilena, dalle rovine di Tulor al Salar di Atacama, dai geyser di El Tatio alle zone ricche di petroglifi e geoglifi, fino alle celebri Valle della Luna, Valle della morte e Valle arcobaleno.
Molto altro ci sarebbe ancora da visitare, ma vi attende un appuntamento magico con il passato e l’archeologia, sull’Isola di Pasqua. Opera maestra del nostro pianeta è una delle isole abitate più remote della terra, misteriosa ed enigmatica per le centinaia di colossali statue (Moai) in basalto vulcanico che proprio di recente pare che siano riusciti a dimostrare che questi giganti dell’isola sono stati spostati con l’aiuto di corde in modo che rimanessero sempre in posizione verticale e non su tronchi di legno o per mezzo di extraterrestri, come era stato ipotizzato in passato. Di rientro a Santiago, ancora una visita ad una tipica azienda cilena dedita alla produzione del vino che, grazie alla terra fertile ed al clima, è di ottima qualità e v iene esportato in tutto il mondo, prima di fare ritorno in Italia.
ISOLA DI PASQUA: META GREEN
Dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, Rapa Nui è una delle principali mete turistiche del Cile, essendo stata selezionata come meta pilota in base all’analisi di specifici attributi della sua domanda, gestione turistica locale e progressi nelle iniziative di sostenibilità, come iniziative di riciclaggio, aree protette pubbliche e private, studio della capacità di accoglienza, iniziative per la conservazione della biodiversità e generazione di energie rinnovabili, promozione della cultura e delle tradizioni locali, tra le altre. Sull’Isola di Pasqua alcune aziende locali hanno già iniziato a sviluppare attività in tema di sostenibilità, come il Residence Taniera, dove si applicano diverse tecniche sostenibili che permettono di utilizzare al meglio le risorse naturali rinnovabili, riutilizzare e riciclare i residui con sistemi di compostaggio e lombricoltura. Un’altra iniziativa è quella delle Capanne Alloggio Uni che vantano un’architettura legata all’ambiente e tecnologie "amiche" dell’ambiente. Infine il progetto di una fattoria educativa situata nei pressi di Hanga Roa, dove studenti, bambini, anziani e turisti, conosceranno la cultura Rapa Nui, le tecniche di lavorazione della terra di questo popolo e come produrre gli alimenti e promuovere le buone pratiche sostenibili.
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Il Voodoo, o Macumba, arriva in Luisiana tramite l’Africa occidentale. Il termine è di origine fon, una lingua del Benin. Nel 1773, l’espressione "gris-gris" entra nel linguaggio comune degli Stati del Sud: era attribuito a uno schiavo che utilizzava, grazie all’aiuto di un rudimentale amuleto, appunto, il rito africano con la volontà di uccidere il proprio padrone.
Dagli inizi del 19esimo secolo, questa religione porta a danzare migliaia di persone a Congo Square, una delle famose piazze del centro cittadino, in cui Marie Laveau, la regina del Voodoo di New Orleans, celebrava la messa ogni domenica. Femme de colour libre (categoria assegnata alle persone di colore non in schiavitù), nata nel 1801, era una terapista, specializzata soprattutto in affari di cuore, fu la prima sacerdotessa. I sacerdoti maschi venivano chiamati "Dottore".
Questa pratica esoterica, ha lasciato diverse tracce in città, soprattutto nella musica che la rappresenta, il jazz. Louis Armstrong, il grande jazzista di "What a Wonderful World" e "When the Saints go marching in", quando era piccolo vendeva "polvere di mattone", proprio alle dame del voodoo, a Storyville, lo storico quartiere a luci rosse. Comunque, contrariamente alla percezione comune, il voodoo veniva raramente usato in modo negativo. Di solito, le materie trattate erano: amore, potere, fortuna o la neutralizzazione di un amuleto altrui.
Nel museo del Voodoo della Big Easy (il soprannome della città jazz della Louisiana) al 724 di Rue Dumaine, vi è un grande dipinto in cui è raffigurata una Regina che danza con un serpente, il "Grande Zombie". La figura del morto vivente, insieme al Rougarou, un incrocio tra licantropo, coccodrillo e vampiro, rappresenta un altro emblema di questa religione, resa celebre dai film horror.
É curioso notare il legame tra questa usanza pagana e il cattolicesimo. Molti santi sono venerati come spiriti guida. Infatti, nel museo, vi è anche una foto di Giovanni Paolo II°, accompagnata da una sua lettera, nella quale esorta tutti i fedeli a rispettare i seguaci della macumba.
Un autorevole riconoscimento all’importante contributo della comunità afroamericana di New Orleans. Giusto il contrario di quello che avviene nei tour guidati alle ex piantagioni di cotone (ce ne sono diverse fuori dall’area metropolitana, la più esaustiva è la San Francisco Plantation, a circa 1ora d’auto) in cui la storia degli schiavi d’ America, forse per imbarazzo, viene del tutto ignorata, o non compresa.
Matteo Preabianca
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L'isola di Bali, nel cuore dell'arcipelago indonesiano, è da almeno mezzo secolo uno dei simboli del turismo mondiale, una meta che è sinonimo di vacanza esotica, ma anche colta. Insomma, una destinazione obbligata per chi vuole conoscere un pò il mondo. Pure, a dispetto delle moltitudini di visitatori, Bali è rimasto un luogo sostanzialmente genuino, dove la mondanità è soltanto una dimensione superficiale. Merito principalmente della sua gente, che alla ospitalità generosa, unisce un attaccamento alle tradizioni e in particolare a quelle religiose, che ha salvato l'isola dal lato oscuro del turismo di massa. Qui le grandi feste con la loro partecipata devozione non si svolgono per il pubblico pagante, ma per quello che prega.
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Immobile sotto il sole dei Caraibi, L'Avana aspetta che il futuro si impadronisca di lei, anche se spera di essere lei ad impadronirsi del futuro. Cinquant'anni di storia vissuta intensamente e spesso dolorosamente, non hanno appannato il fascino di questa capitale, senz'altro la più ricca, interessante e suggestiva delle Antille, dove le architetture coloniali aspettano solo di essere riportate a nuova vita. E la gente pure, che magari non ti dice tutto quello che pensa, ma una cosa è certa: l'allegria, l'ottimismo, la volontà di vincere non sono solo un sentimento di superficie, un look ad uso dei turisti, ma una vera maledizione genetica, che costringe sempre a guardare avanti. Oggi l'orizzonte significa confrontarsi con la modernità, che, oltre tutto, in questo periodo sta mostrando la sua faccia peggiore. Non è quindi peregrina la speranza di poter entrare nel Duemila, senza dover lasciare del tutto nei magazzini della Storia tante battaglie ideali e tanti sacrifici, che pure hanno avuto risonanza nell'opinione pubblica di tutto il mondo. Ma il passato è passato (nel bene e nel male) e anche il futuro non è del tutto privo di attrattive. La Habana: grande, affascinante, imperdibile.
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