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Nella penisola dello Yucatan non esistono solo Cancùn e Merida, luoghi particolarmente amati dai gringos (come vengono chiamati gli statunitensi in Messico) e i nottambuli. Se si vuole assaporare una parte reale di Messico e, allo stesso tempo, non privarsi della bellezze naturali, soggiornare a Tulum è un buon compromesso. A circa tre ore dall’aeroporto di Cancùn, questa tranquilla cittadina offre 2 rare attrazioni: Cobà e il Cenote Dos Ojos.
Il primo è un sito archeologico Maya, eretto direttamente sul mare, infatti fu la prima città avvistata dagli spagnoli nel 1517. Non era solo un importante punto di approdo per i traffici marittimi nel passato, ma era il più antico"resort" dell’area. Zama, la città dell’alba, come veniva chiamata dai locali in lingua maya, era utilizzata come luogo di relax da tutta la popolazione: governatori, artisti e plebe, con le dovute eccezioni dell’epoca, andavano al mare, proprio come noi.
Ci sono tre principali strutture: Il Castello, il Tempio degli Affreschi e il Tempio del Dio del Vento. Il secondo è quello più spettacolare. Era usato come osservatorio per registrare i movimenti del sole. Diverse figure di divinità, tra cui Venere, decorano la facciata.
L’edificio principale è Il Castello, alto 7 metri e mezzo. Aveva la funzione di camera mortuaria e fu costruito in diversi passaggi, come si nota dal diverso stile delle pareti. Tuttavia, l’incarico di guardiano del mare era affidato al Tempio del Dio del Vento, poiché è, appunto, direttamente affacciato sulla baia, ed è il simbolo di questo sito e di tutta la città. Sebbene non sia il posto migliore per avvistare le tartarughe marine, le spiagge di Cobà sono protette per dare la possibilità ai rettili di deporre le uova. Il luogo più adatto per vederle, e nuotare con loro a pochi passi, è la spiaggia Akumal, vicina al centro di Tulum (visite guidate= circa 30 Euro, meglio noleggiare pinne, maschera e boccaglio, senza guida, poiché le tartarughe sono molto vicine alla spiaggia e il costo scenderebbe a 3 euro circa). Il secondo luogo da visitare è il Cenote Dos Ojos (la Caverna Due Occhi). In lingua maya, Cenote significa "colui che ci allatta". Le popolazioni originarie della zona credevano che l’acqua contenuta all’interno di queste particolari grotte fosse sacra. Infatti, poiché l’acqua è dolce, la utilizzavano per abbeverarsi e lavarsi, ma non vi si immergevano mai. L’entrata è di circa 20 Euro, obbligatoria la guida, data la particolarità del sito. Si può nuotare, fare snorkelling, con le dovute precauzioni, data la poca visibilità e la presenza di stalattiti e stalagmiti.
Lo Yucatan ha diverse grotte sparse in tutto il territorio, ma questa è la più prestigiosa, poiché divisa in due, collegata da una vasca d’acqua comune, da qui il nome Due Occhi. Anche questa fa parte del Sak Aktun (grotte bianche in maya), un sistema di fiumi sotterranei, creati grazie all’esplosione di un meteorite, diversi millenni fa.
Matteo Preabianca
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Stop al turismo nelle zone principali delle riserve naturali dove vivono le tigri in India. Lo ha stabilito oggi la Suprema Corte di Nuova Delhi accogliendo il ricorso di un attivista per l’ambiente, Ajay Dubey, che ha aveva chiesto che le visite venissero limitate a delle ‘zone cuscinetto’ nei pressi delle riserve e che lo sviluppo turistico fosse bilanciato dalle norme per la conservazione della specie.
Secondo quanto riferito all’AFP dall’avvocato del ricorrente, Siddharth Gupta, la Corte ha stabilito che i turisti non vengano più ammessi nei nuclei centrali dei parchi naturali.
In India, le riserve come quella del Jim Corbett National Park attraggono vere e proprie orde di vacanzieri che salgono a bordo delle jeep e percorrono la giungla nella speranza di vedere da vicino una delle 1.706 tigri attualmente censite nel paese.
La decisione della Corte è stata tuttavia criticata da alcuni ambientalisti. "E’ come chiudere la porte e gettare via la chiave. Senza gli occhi e le orecchie della gente, sarà una manna per i bracconieri", ha detto Belinda Wright della Wildlife Protection Society of India.
Nel paese vivono metà delle tigri selvatiche di tutto il mondo, seriamente minacciate dal bracconaggio, dal contrabbando e dall’inquinamento del loro habitat. Si stima che nel 1947, anno in cui l’India guadagnò l’indipendenza dalla Gran Bretagna, gli esemplari fossero oltre 40 mila. (AFP)
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Svolta epocale per Paesi come Kazakistan, Tagikistan e Kirghizistan. Europei e americani potranno infatti viaggiare liberamente, senza più obbligo di visto. Le nuove norme varate dai paesi ex sovietici hanno l’obiettivo di incrementare il turismo, agevolando gli spostamenti. Più nel dettaglio, il Kirghizistan ha già varato una legge abolitiva del visto per soggiorni inferiori ai 90 giorni per i cittadini di 44 paesi, europei e americani. Il Kazakistan ha aperto i confini solo per soggiorni inferiori ai 15 giorni e solo per i 34 paesi dell’Ocse; uguale il provvedimento preso dal Tagikistan. Nessuna apertura, invece, da Uzbekistan e Turkmenistan. (viedelleest)
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Rappresentanti del settore del turismo della Repubblica Dominicana, Haiti e Porto Rico hanno deciso di promuovere il turismo multi-destinazione, durante l’appena conclusa XVI Bolsa Turística del Caribe (BTC) in questa capitale. All’iniziativa per favorire in modo integrale la multi-destinazione o uno spazio economico ampliato, si è aggiunta la Repubblica Dominicana, paese ospite d’onore alla BTC, ugualmente interessata a incoraggiare lo scambio di turisti con i suoi vicini dei Caraibi. Guidata da Stephanie B. Villedrouin, Ministro del Turismo di Haiti, la delegazione di questo paese ha concordato con la località di Mayagüez, Puerto Rico, di offrire la possibilità di visitare diverse destinazioni a un prezzo contenuto. Tale è il caso di una rotta che, a bordo degli America Cruise Ferries, collegherà Mayaguez e Santo Domingo, dove pernotteranno i viaggiatori per due notti e viaggeranno via terra a Cabo Haitiano, nella parte settentrionale del paese, per rimanervi due notti.
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Cuba, l’isola più anomala tra quelle del mare dei Caraibi, per ragioni socio-politiche, non offre solo un fantastico mare e spiagge incantevoli, ma anche storia e cultura.
In quella che tutti conoscono come la migliore spiaggia cubana, la popolare località turistica di Varadero, ci sono anche luoghi di interesse storico. A est, fuori dagli ultimi complessi turistici, vi è la Cueva Ambrosio, una caverna con reperti archeologici pre-colombiani. Si possono ammirare le pitture rupestri dei "primi" nativi presenti in questo sito ben conservato. La grotta è profonda 300 metri, era il rifugio degli schiavi in fuga e un antico luogo di culto delle popolazioni locali. Una guida, esperta e entusiasta, vi aspetta all’entrata per darvi spiegazioni in merito e fornirvi di casco e torcia per meglio scovare i pittogrammi.
Inoltre, a circa 100 metri dall’Hotel Cuatro Palmas, quasi nascosto, vi è il Museo di Varadero: una grande casa colonica, una delle prime dell’era post-Batista, in cui si trovano reperti storici della Revolucion (da questa città è iniziato il processo di alfabetizzazione di Cuba) e le ricostruzioni di alcuni esemplari marini e non che abitano le acque circostanti, come il celeberrimo pesce a due teste.
Da Matanzas, la provincia che racchiude Varadero, si possono prenotare escursioni della durata di circa 8 ore alla Penisola di Zapata, nella parte meridionale dell’isola. Una gita da non perdere. Il primo luogo interessante è il paesino nominato Australia in cui , oltre al museo dedicato alla battaglia nella Baia dei Porci, in cui il comandante Castro e i suoi hanno dato filo da torcere agli americani, vi è la possibilità di assistere alla raccolta della frutta come ananas, platani e gustare il "succo di zucchero", ricavato direttamente dalla omonima canna.
Inoltre, si può salire a bordo di uno degli ultimi treni a vapore cubani, una esperienza da non perdere, specialmente per chi viaggia con bambini (il capotreno insisterà per fargli suonare la campana per la partenza).
La vera attrazione della penisola è, a poco più di due ore da questo paesino, il santuario dei coccodrilli. Chi non avesse mai visto questa specie di rettili, rimarrà a bocca aperta. Vi sono tre siti: uno per i coccodrilli adulti, i quali vivono in un ecosistema consono a quello per loro naturale, un secondo che ospita quelli di lunghezza fino a 1 metro e si possono accarezzare, con le dovute precauzioni, e un terzo il quale raccoglie tutti i nuovi nascituri.
Tra questi due luoghi, l’ufficio del turismo ha pensato di rendere omaggio alla popolazione tahino, gli originari abitanti di Cuba, tristemente sterminati dai conquistadores spagnoli, ricostruendo un villaggio della loro epoca con statue raffiguranti diversi momenti della loro vita.
Matteo Preabianca
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