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La scorsa settimana, per celebrare il centenario del National Park Service (NPS), Obama e la first family si sono recati in visita presso Yosemite Valley. Scenari naturali tra i più spettacolari al mondo con picchi, cascate, laghi e foreste centenarie hanno accolto il Presidente.
“Un esperienza che non si riesce a catturare su uno schermo o una foto. Bisogna vedere questi luoghi di persona e lasciarsi trasportare dalla natura”, queste le impressioni di Barack Obama che ha aggiunto “ i parchi nazionali rappresentano un patrimonio inestimabile e alla portata di tutti, sono – come spesso vengono soprannominati – America’s best idea”.
Il Presidente ha poi proseguito il suo discorso ricordando l’impegno della sua amministrazione e di alcuni dei suoi predecessori nella protezione e conservazione ambientale e ha concluso ponendo l’accento sulla più grande sfida del nostro secolo, il cambiamento climatico.
A svolgere gli onori di casa nello stato californiano Caroline Beteta, presidente e CEO di Visit California, l’ufficio del turismo della destinazione.
“L’ industria turistica della California da il benvenuto al Presidente Obama. Questo viaggio rappresenta una magnifica occasione per la famiglia presidenziale di conoscere le bellezze naturali del Golden State. La maestosità di Yosemite attrae ogni anno visitatori da tutto il mondo. Il suo fascino costituisce il motore dell’economia delle comunità che vivono intorno al parco, è un vero tesoro “ ha dichiarato la numero uno di Visit California.
Un avvenimento significativo che non si ripeteva dal 1962 con Kennedy e che mette sotto i riflettori, in anno così speciale come quello del NPS Centennial, la bellezza e l’unicità dei variegati paesaggi della California.
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Sebbene 4 delle dieci destinazioni più popolari quest’anno tra gli italiani si trovino negli Stati Uniti, la meta estiva più economica è Bangkok. Il prezzo medio per 1 settimana di vacanza nella capitale thailandese è di 941 euro a persona. Seguono sul podio 2 capitali europee: Barcellona (1.418 euro) e Amsterdam (1.520 euro), ideali per chi non rinuncia a partire ma ha un budget limitato, come risulta dall'indagine di KAYAK.it sui costi di viaggio per le mete estive preferite quest’anno dagli italiani.
Prendendo in considerazione il costo del volo, le destinazioni più economiche sono senza dubbio quelle europee: Londra è quella meno cara, a solo 234 euro, seguita da Ibiza (244 euro) e Amsterdam (264 euro).
Le destinazioni a lungo raggio implicano un costo maggiore per il volo: Los Angeles e San Francisco sono le più costose con una spesa media rispettivamente di 962 euro e 859 euro.
Il costo del soggiorno in un hotel a 3 stelle per una settimana vede Bangkok come destinazione più economica (295 euro), San Francisco è la più cara con 1.501 euro. Tra le mete europee, invece, l’offerta più conveniente si trova a Barcellona con 705 euro.
Bangkok resta la meta più abbordabile anche per gli amanti degli hotel a 4 stelle, con una spesa media di 487 euro alla settimana. Seguono destinazioni europee, ovvero Barcellona e Amsterdam, rispettivamente a 977 euro e 1.085 euro.
Le città degli Stati Uniti rappresentano le destinazioni di volo più costose: Los Angeles si posiziona come la più cara, con un costo medio di 962 euro per il biglietto aereo, seguita da San Francisco (859 euro) e Miami (500 euro).
Barcellona e Ibiza sono le destinazioni più economiche per una settimana di noleggio auto: il costo è rispettivamente di 136 euro e 154 euro. New York è invece quella più costosa, con una spesa media di 382 euro per una settimana.
Per quanto riguarda i cibo, Bangkok propone una media di 51 euro per un pranzo n un ristorante, a seguire Tokyo con 93 euro e Barcellona con 96 euro. New York (179 euro) è la meta più costosa per quanto riguarda l’aspetto gastronomico della vacanza, seguita da Londra con 159 euro.
Prendendo in considerazione il costo delle attività turistiche da poter svolgere nelle destinazioni delle proprie vacanze, Ibiza risulta la più conveniente (14 euro), seguita da Tokyo (19 euro) e da Amsterdam (20 euro).
Infine, la ricerca mostra che i costi per i souvenir sono piuttosto omogenei in tutte le dieci destinazioni preferite dagli italiani, con prezzi che variano dai 2 ai 4 euro.
www.kayak.it
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A distanza di oltre 50 anni dall’ultima volta, già quest'estate si potrà volare direttamente tra Usa e Cuba. L'amministrazione Obama, tramite il dipartimento dei trasporti, ha infatti concluso il processo di selezione e ha autorizzato sei compagnie per far rotta su nove città dell'isola caraibica, oltre all'Avana: American Airlines, Frontier, JetBlue, Silver Airways, Southwest e Sun Country. Ora devono essere definiti gli accordi con il governo cubano ma i primi biglietti dovrebbero essere venduti nelle prossime settimane, ancora in tempo per sfruttare la stagione estiva.
Per ottenere i diritti a volare a Cuba c’è stata una vera e propria corsa. Le compagnie americane avevano chiesto addirittura di avere più rotte per l'Avana dei 20 voli giornalieri disponibili e questo ha ritardato di quasi due mesi la conclusione dell'iter.
Finora gli unici voli esistenti tra i due Paesi sono quelli charter, una ventina al giorno. Voli spesso costosi e caotici, che partono in genere dalla Florida e che lo scorso anno hanno portato a Cuba circa 160 mila viaggiatori americani, insieme a centinaia di migliaia di americani di origine cubana in visita alle loro famiglie.
I nuovi voli commerciali, che saranno meno cari e offriranno servizi clienti 24 ore su 24 oltre alle prenotazioni online, lasciano sperare in un boom di passeggeri. Per ora non sono previsti voli delle compagnie aeree cubane in Usa perché i loro aerei dovrebbero ottenere licenze speciali dal governo americano e rischierebbero inoltre il sequestro per le numerose cause di cubani e aziende americane che in passato si sono visti confiscare i beni dal regime di Castro.
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Con una sentenza pronunciata dal giudice Gustave Dodin alle Seychelles, 5 somali sono stati condannati a 12 anni di carcere per atti di pirateria secondo quanto richiesto dalla pubblica accusa.
I somali erano accusati di essersi impossessati di una barca tenendo in ostaggio l’equipaggio indiano e di averla usata per attaccare una petroliera.
Malgrado la richiesta dell’avvocato della difesa, che voleva far cadere le accuse a carico dei suoi clienti, nel marzo scorso il giudice Dodin ha insistito per arrivare alla conclusione del processo davanti alla Corte Suprema delle Seychelles.
L’arcipelago delle Seychelles, composto da 115 isole disseminate nell’Oceano Indiano, si è posto in prima linea contro la pirateria che considera un flagello in grado di minare turismo e pesca.
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L'allarme arriva dall'Inghilterra e stavolta sembra che lo scenario sia davvero catastrofico: il ghiaccio del Polo Nord potrebbe sparire entro l'anno, per la prima volta in oltre 100mila anni. Studiando i dati dell'Us National Snow&Ice Centre, che mostrano come all'1 giugno di quest'anno i chilometri di ghiaccio fossero solo 11,1 milioni contro una media degli ultimi 30 anni di 12,7, il professore Peter Wadhams, capo del dipartimento Polar Ocean Physics Grup all'Università di Cambridge, è tornato a ribadire come quanto aveva predetto quattro anni fa fosse esatto.
"La mia predizione - racconta Wadhams all''Independent' - rimane. Il ghiaccio dell'Artico può svanire, riducendosi a un'area di meno di un milione di chilometri quadrati. Questo potrebbe accadere già a settembre di quest'anno. Anche se il ghiaccio non dovesse sparire completamente, è probabile che quest'anno si stabilirà un altro record. E sono convinto che si tratti di meno di 3,4 milioni di chilometri quadrati (il record attuale): potrebbe scendere a un milione e se non dovesse accadere quest'anno succederà il prossimo".
L'ultima volta che il Polo Nord rimase senza ghiaccio risale a circa 120milioni di anni fa. Il rapido riscaldamento della zona polare è stato collegato ai recenti fenomeni meteorologici che hanno caratterizzato le scorse stagioni, come tornado e cicloni 'bomba'. E se in Russia il ghiaccio non è presente per la maggior parte dell'anno, secondo gli scienziati, le acque dell'Artico si surriscaldano a ritmi allarmanti. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista 'Nature' dal professor Wadhams e altri ricercatori, questo potrebbe portare a un aumento medio della temperatura globale di 0,6 gradi Celsius in soli cinque anni. "Quando il ghiaccio del mare si ritira, cambia l'intera situazione - ha aggiunto Wadhams - Le persone hanno ragione a essere preoccupate".
Altri scienziati, come il professor Peter Gleick sembrano però più scettici, affermando di "non avere idea" se le previsioni di Wadhams siano corrette o meno. Secondo Gleick, bisogna essere cauti perché, nel caso in cui le affermazioni del collega dovessero risultare inesatte "si creerebbe scetticismo nei confronti dell'intera comunità scientifica". Secondo altri, invece, come Jennifer Francis, professoressa della Rutgers University negli Usa lo scenario catastrofico immaginato dallo scienziato di Cambridge potrebbe essere realistico ma non si verificherà prima del 2030-2050.
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