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Il National Geographic Travel ha assegnato al Lago Nakuru in Kenya il secondo posto, dopo la Christmas Island in Australia, per i suoi stupefacenti e straordinari colori. Situato nella Rift Valley del Kenya, nell’area protetta del Parco Nazionale omonimo, il lago ospita nel periodo estivo una moltitudine colorata di fenicotteri e di uccelli a rischio estinzione, che si danno appuntamento per fare scorte di cibo. Sulla sua riva è possibile imbattersi anche negli animali che popolano la savana, soprattutto rinoceronti. Grazie all’intenso rosa dei fenicotteri, al luminoso blu dal lago e all’arancione dei tramonti infuocati del Kenya , questo splendido paesaggio è segnalato come una meta obbligata, luogo incantevole per chi vuole aggiungere po’di colore alla propria vita.
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Se inverno deve essere, che sia un inverno da non dimenticare! Kaamos è il fenomeno, così battezzato dai Finlandesi, che descrive le lunghe settimane tra Dicembre e Gennaio in cui il sole non sorge mai e la luce del giorno è solo un bagliore riflesso che si intravede fievole nelle ore centrali del giorno oltre l’orizzonte. È la neve ad amplificare col suo candore i tenui raggi che si insinuano nel lungo inverno artico. Durante lo straordinario fenomeno del Kaamos, impossibile da osservare altrove se non nelle aree poste oltre il Circolo Polare Artico, scoprirete che l’orizzonte rivolto a Nord si irraggia di luminescenti sfumature blu, mentre quello verso Sud è totalmente virato al rosso. In questa magica stagione, ogni giorno attorno le 14, accade qualcosa di straordinario perché tutto diventa blu, cielo e neve compresi, dando vita ad un prodigio della natura avvistabile solo a queste latitudini.
Questa è la stagione migliore per ammirare l’incanto dell’aurora boreale e farsi assorbire dal silenzio ovattato delle candide coltri di neve e ghiaccio seguendo gli itinerari suggeriti da Le Vie del Nord, che organizza viaggi attorno al Circolo Polare Artico, proponendo numerose partenze ricche di attività … da brivido.
Se guardi nel buio a lungo, c'è sempre qualcosa. (W. B. Yeats)
www.leviedelnord.com
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Neve, ghiaccio e cieli tersi: l’inverno è splendido, soprattutto a certe latitudini. Allora perché cercare il caldo ad ogni costo quando si può godere della magia del candore della neve o della maestosità di un ghiacciaio?! Copritevi bene: si parte con Kel 12!
Da bambini si aspettava impazienti la caduta dei primi fiocchi di neve per poter infilare i guanti e correre in giardino a fare un pupazzo, giocare alla battaglia di palle di neve o lasciare le proprie orme sul manto candido che si era posato a terra: quei fiocchi soffici e bianchi che cascavano dal cielo come grandi briciole di pane mettevano allegria e raccontavano che l’inverno era veramente arrivato.
Ci sono parti del mondo dove l’inverno è ancora un momento magico e dove la natura si offre in tutto il suo splendore proprio nei mesi più freddi: la Russia, l’Islanda e il Giappone sono tra questi e Kel 12 vi porta alla loro scoperta.
Un inverno à la Dottor Zivago
La Karelia, una Russia diversa ed autentica, lontana dagli stereotipi e dal lusso ostentato di Mosca, fatta di piccoli villaggi e chiese in legno, di foreste innevate, di banie tradizionali immerse nei boschi: paesaggi fiabeschi da scoprire lentamente, strade poco battute da percorrere a bordo di slitte trainate da cani e laghi ghiacciati da attraversare in hovercraft.
Hot & cold: l’inverno dei contrasti
In Islanda, l’inverno accentua i contrasti: la neve bianchissima si adagia su nerissime colate di lava, i soffioni roventi dei geyser esplodono dal terreno ghiacciato, i ghiacciai si muovono e coprono vulcani ribollenti, il nero della notte artica, lunga e silenziosa, è spezzato dalle luci colorate delle aurore boreali. Un mix straniante di sensazioni contrastanti, idealmente riassunte nella Laguna Blu, dove ci si immerge in acque a 38°, lasciando solo il viso a sfidare l’aria pungente a 0°.
Festa!
Per la tradizione giapponese dello haiku, la neve è, con la luna e il fiore, un elemento estetico fondamentale. È anche considerata di buon auspicio, tanto che la caduta della neve è sempre occasione di gioco e di festa. Nella regione dell’Hokkaido, la più settentrionale del Giappone, in inverno nevica moltissimo: qui, oltre alle più straordinarie piste da sci del paese (si pratica anche il freeride!), si svolge il Festival della Neve, lo Yuki Matsuri, quindici giorni di feste durante i quali vengono costruiti straordinari edifici in neve e ghiaccio. Uno spettacolo strabiliante, che non ha eguali nel mondo.
Dove anche l’estate è inverno
Non c’è dubbio: dall’altra parte del mondo al nostro inverno corrisponde l’estate. Ma scendendo e andando a latitudini più estreme si trova l’Antartide, il quarto continente del mondo per estensione, universalmente considerato il più inospitale e freddo del globo. E proprio i suoi ghiacci millenari, tinti delle mille sfumature dei bianchi, dei grigi e dei blu, rendono l’Antartide il luogo dell’inverno per eccellenza. Kel 12 vi porta in crociera attraverso il passaggio di Drake, tra grandi iceberg e colonie di pinguini. Più inverno di così!
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Un assaggio di Giamaica grazie a un viaggio organizzato da Jamaica Tourist Board e Air Canada, per scoprire un’isola che ha moltissimo da offrire sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Completamente circondata dal mar dei Caraibi, la Giamaica gode di un clima tropicale con una temperatura media intorno ai 29-30 gradi tutto l’anno, e precipitazioni più frequenti da giugno a novembre. Già dall’aereo si nota subito la natura lussureggiante dell’isola, caratterizzata da una dorsale centrale montuosa, con cime che superano anche i 2.000 metri, e coste protette dalle mangrovie e dalla barriera corallina. Atterrati all’aeroporto internazionale di Montego Bay, la città più importante dopo Kingston, ci trasferiamo all’Hotel Riu, un hotel all inclusive con edifici a due o tre piani affacciati su una lunga spiaggia di sabbia bianca. Da qui partiamo per alcune escursioni che ci consentono di apprezzare questo paradiso dei Caraibi, che i taino, popolo di agricoltori e navigatori che si insediò nell’isola intorno al 700-800 a.C., chiamavano “Xaymaca”, che vuol dire “terra di boschi e acqua”. Ricchissima di fiori e piante, tra cui oltre 900 specie endemiche (la più famosa è senza dubbio il pimento, o pepe giamaicano, alla base di molte specialità della cucina locale), la Giamaica è una destinazione imperdibile per gli appassionati di birdwatching, con più di 250 specie di uccelli (di cui 26 endemiche), tra cui l’uccello simbolo del Paese, una specie indigena di colibrì, soprannominato doctor bird, che si può ammirare per esempio alla Rocklands Bird Feeding Station, dove ai turisti per attirare gli uccelli vengono dati una ciotola di acqua zuccherata e del becchime. Una zipline di 1,3 chilometri I più avventurosi non possono invece perdere la discesa lungo la zipline più lunga dei Caraibi (Jamaica Zipline Adventure Tours): cinque funi, per un totale di 1,3 chilometri, attraverso la foresta tropicale (ma è possibile farne anche solo una parte). Tra le visite più interessanti, quella alla Rose Hall Great House, splendida villa coloniale in posizione dominante in cima a una collina, famosa per essere stata abitata da Annie Palmer, una pluriomicida mai condannata, il cui fantasma pare infesti ancora la casa (molto suggestiva la visita effettuata proprio in occasione di Halloween, a lume di candela, con gli spettri degli antichi inquilini che si aggirano per la casa). Per immergersi invece in almeno uno degli aspetti dell’intensa vita locale, niente di meglio che una serata al Pier One, sorta di balera sul mare, tra balli scatenati e musica a palla. Tra spiagge e scogliere Nel punto più occidentale dell’isola, Negril è un’affermata località turistica che gode sia di una delle spiagge più lunghe (11 km) e belle della Giamaica sia di scogliere rocciose e frastagliate. Il primo villaggio italiano sull’isola – il nuovo Veraclub di Veratour, composto da bianche villette a due piani in stile coloniale-caraibico immerse in un giardino tropicale – affaccia sulla Seven Mile Beach, nota per essere una delle spiagge più belle del mondo. Sono invece nascosti nella scogliera, tra grotte, scalette e sentieri scavati nella roccia, i dodici cottage di The Caves, uno dei boutique hotel giamaicani più esclusivi. Imperdibile lo spettacolo suggestivo del tramonto dal Rick’s Cafe, secondo il Caribbean Travel & Life Magazine uno dei dieci migliori bar del mondo: è situato in posizione panoramica su una scogliera alta dieci metri, da cui i ragazzi del posto si tuffano impavidi nell’acqua azzurra del mar dei Caraibi. Da Montego Bay ci trasferiamo a Ocho Rios, dallo spagnolo chorreros, che vuol dire “acque ripide”. La zona in effetti è ricca di cascate, tra cui le famosissime Dunn’s River Falls, che si possono risalire in costume da bagno in una divertente scalata di 180 metri tra cascate, salti di roccia calcarea e pozze d’acqua, il tutto immersi in un’alta foresta pluviale. I dintorni di Ocho Rios sono famosi anche per i giardini e per l’ambiente incontaminato, che in passato ha attratto due tra i più famosi visitatori della Giamaica: gli scrittori Noel Coward e Ian Fleming (il creatore di James Bond), che addirittura decisero di stabilirsi nella zona. Oggi Goldeneye, la villa dove Fleming scrisse tutti i 14 romanzi con James Bond protagonista (di cui cinque ambientati proprio sull’isola), fa parte di uno dei complessi alberghieri più esclusivi della Giamaica. Lo splendido Jamaica Inn, gestito da oltre 50 anni dalla famiglia Morrow, era invece l’albergo preferito da Winston Churchill, mentre Marilyn Monroe e Arthur Miller vi trascorsero la luna di miele. Molto interessante la visita alla Prospect Plantation, antica residenza padronale che domina una piantagione di 405 ettari, da esplorare a bordo di un jitney, carro attrezzato con panche e trainato da un trattore. A Ocho Rios ci ha ospitato il Moon Palace Jamaica Grande, che offre oltre 700 lussuose suite, e che vanta la spa più grande dell’isola. Da non perdere la cena al ristorante Evita’s, situato in posizione panoramica in una casa di fine ‘800: la proprietaria, di origine veneziana, propone un menu italiano con contaminazioni giamaicane, mentre Miss T’s Kitchen è un ristorante all’aperto con specialità della cucina giamaicana di casa.
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Grand Terre e Basse Terre, sono le due isole più grandi, diverse e complementari. La prima, terra pianeggiante ed agricola tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico, è ricca di spiagge, di piantagioni tropicali e di piccoli villaggi. Basse Terre è terra rocciosa e selvaggia che si sviluppa attorno al monte Soufrière, il vulcano ancora attivo di 1476 metri e il punto più alto dell’isola. L’arcipelago comprende anche l'isola di Marie-Galante, la Desirade e le minuscole Îles des Saintes. Le palme che si arrampicano in cielo, un vento caldo da sud-ovest che spinge le nuvole verso l’Atlantico: sono le prime sensazioni raccolte dall’aeroporto di Pointe-à-Pitre, capitale economica della regione d’Oltremare francese. In questo scacco di sole caraibico non c’è bisogno di passaporto: siamo in terra francese, i voli operati da Air France partono da Parigi Orly come tutti i voli nazionali, la valuta è in euro, le auto più comuni sono le berline di case europee. Ma lo spirito dell’isola è la cultura creola, un mix unico e speciale di tradizione afro, identità latina, migrazione indiana e cultura europea. Guadalupa è una Regione d’oltremare, dove godere della vista del tramonto da Le Gosier, lingua di terra nel sud di Grand Terre dove si trovano le spiagge più belle e i maggiori hotel e resort. Spiagge bianche e gastronomia creola: l’aperitivo perfetto si compone con le accras de moreau, polpette di merluzzo fresco condite con spezie e peperoncino, accompagnate da un tì punch, un cocktail a base di rum agricolo, lime e zucchero di canna. Il quadro è completo se la vista sul mare è quella de La Toubana (www.toubana.com), un hotel di charme immerso nel verde tra alberi di mango e fiori tropicali. Una residenza di lusso adatta ai viaggi di nozze, scelta dall’ex presidente francese Sarkozy e dalla moglie Carla Bruni per le loro vacanze. Lungo la costa, a est, il villaggio di pescatori di St. François ha un campo da golf internazionale a 18 buche e un aeroporto privato. Qui i Caraibi somigliano all’India: la migrazione di lavoratori indiani a metà Ottocento ha trasformato la zona e i mercati. Quella che era una terra coltivata a canna da zucchero si è trasformata in un mercatino dai mille colori e profumi: cannella, vaniglia, peperoncino, curry e cardamomo abbondano tra le bancarelle e hanno trasformato la cultura culinaria. Il pesce fresco, l’avocado, il pollo sono combinati in ricette dai mille sapori a La Rhumerie du Pirate (www.larhumeriedupirate.com), un ristorante in legno sulla costa sud. Basse Terre, invece, ha l’odore del cacao e del caffè. Questa è la terra per chi ama le escursioni, la natura incontaminata e l’avventura. Dal Langley Resort Fort Royal (www.fortroyal.eu), un resort con una splendida spiaggia nella zona nord, è possibile visitare il Parco Nazionale, 17mila ettari di foresta pluviale da esplorare. Dalle cascate Aux Ecrevisses al parco zoologico e botanico delle Mamelles fino alla riserva marina Gran-cul-de-Sac Marin, è possibile fare trekking, escursioni, arrampicata sugli alberi, gite in catamarano e snorkeling. Il viaggio non può concludersi senza visitare Marie Galante, prima isola dell’arcipelago ad essere scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493 e raggiungibile in 45’ via traghetto da Pointe-à-Pitre. Marie Galante è terra selvaggia, una tavola piatta tra Oceano e Caraibi dove la coltura della canna da zucchero è predominante. Qui viene prodotto il miglior rum del Paese e il Planteur, la bevanda delle Antille per tutte le ore, a base di rum e succhi di frutta. Piccole spiagge vergini e antiche ville di campagna dell’epoca coloniale concludono la scenografia per una vacanza tra cultura e natura, dove le isole di Guadalupa creano un piacevole contrasto di sapori e visioni che uniscono mondi: ai Caraibi ma nello stesso tempo in Europa.
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