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Il cioccolato è il grande protagonista di questo fine settimana ormai alle porte. Sono state registrate quasi cinquemila presenze all’inaugurazione del Salon du Chocolat Milano ieri sera al MiCo Portello.
A tagliare il nastro si sono ritrovati davanti ad un vasto pubblico l’Assessore Cristina Tajani, del Comune di Milano, il Maître Chocolatier Davide Comaschi in rappresentenza di AMPI Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Irene Colombo madrina e presentatrice dell’evento Pietro Cerretani e Roberto Silva Coronel curatore e patron del Salon italiano e il Maître Chocolatier Ernst Knam.
Dopo aver rivelato la statua firmata del Maître Chocolatier, Ernst Knam in esclusiva per la manifestazione che riprende uno dei più famosi masterpiece dell’arte classica, Il Bacio di Auguste Rodin si è dato grande spazio al chocolate fashion show. Ha aperto l’evento la collezione “Chocolate Gallery” firmata dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (AMPI) con gli abiti realizzati in collaborazione con 12 stilisti internazionali, studenti della NABA-Nuova Accademia di Belle Arti Milano, un eccellente lavoro di squadra grazie anche al prezioso supporto del campione del mondo Davide Comaschi e di Nicoletta Morozzi Fashion Leader dell’area Fashion Design di NABA. A coronare la bellezza della sfilata gli abiti ospiti firmati dai maître chocolatier Patrice Chapon e Anita Thakker realizzati rispettivamente in collaborazione con gli stilisti Jean Paul Benielli e Jasper Garvida, un abito firmato da Silvie Valtan, stilista del Camerun. A chiudere lo show un abito da sposa firmato da Ernst Knam e disegnato dallo stilista di haute couture Tony Ward che è entrato in scena con una torta nuziale di cinque piani impreziosita dalle stesse decorazioni riportate dallo chef sull’abito.
A chiudere l’evento lo show cooking del maestro Ernst Knam “Dolce - Acido - Piccante”, dove sapori non convenzionali e ingredienti particolari sono stati gli assoluti protagonisti della dimostrazione pratica e lo showcooking a cura del paese ospite Camerun con la ricetta “Perle Nere” firmata da Fabio Ferrari e Dorothy Selamo.
Fino al 12 febbraio 2017 presso MiCo in viale Eginardo (MMPortelllo), nei suoi ottomila metri quadrati, il Salon du Chocolat ospita i grandi piccoli produttori di eccellenza per far vivere il vero cioccolato italiano e del mondo. Camerun e Perù presentano il loro prodotto di alta qualità e il Villaggio Bean to Bar fa vivere l’esperienza della produzione dalla fava alla tavoletta.
Questa manifestazione internazionale è l’occasione migliore per i grandi produttori, gli eccellenti artigiani, maestri cioccolatieri, pasticceri, artisti per far conoscere il loro talento e per far gustare il cioccolato e il cacao in tutte le sue forme con dimostrazioni, degustazioni e lezioni culinarie.
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L’aumento record del 25% delle vendite nel 2016 a livello mondiale dove il prosecco è il vino Made in Italy più esportato alimenta la popolarità e sostiene la candidatura nazionale in vista dell’appuntamento per il riconoscimento da parte dell’Unesco nell’appuntamento finale del luglio 2018 a Parigi. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat nel commentare il via libera unanime alla candidatura del sito veneto "Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene" per l’iscrizione nella Lista dei Patrimoni Mondiali dell'Unesco da parte della Commissione Nazionale Italiana.
Il via libera nazionale riconosce l’importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere un produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale. La candidatura del Prosecco apre un anno storico per il Made in Italy nell’Unesco che tra il 4 e l'8 dicembre 2017 a Seul, dove si tiene il comitato mondiale, esaminerà la candidatura per l'iscrizione dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità Unesco a supporto del quale si sta completando la raccolta di 2 milioni di firme in tutto il mondo con il forte sostegno della Coldiretti.
L’arte dei pizzaiuoli napoletani sarebbe il settimo “tesoro” italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. L’elenco tricolore comprende anche l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).
Accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti con l'Italia che è la nazione che detiene il maggior numero di siti (51) inclusi in questa lista dove il 22 giugno del 2014 a Doha in Qatar era stato inserito il paesaggio vitivinicolo del Piemonte. Monferrato, Langhe e Roero.
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"Help foraggio". Parte la rete di solidarietà della Cia-Agricoltori Italiani per portare un aiuto concreto alle aziende dell'Appennino stremate dalle nuove scosse di terremoto e sommerse dalla neve. Mentre si continua a lavorare per liberare le strade e agevolare la circolazione e i soccorsi, l'emergenza rimane alta per gli allevatori: sono tantissime le imprese agricole isolate, bloccate con le stalle pericolanti o crollate e il bestiame al freddo e senza cibo per l'impossibilità di rifornirsi di mangimi e foraggio e garantire l'alimentazione degli animali.
Proprio per questo motivo la Cia, che già nei giorni scorsi aveva lanciato l'Sos animali, si è messa in moto con le sue strutture territoriali per sostenere gli agricoltori in difficoltà, contribuendo in primis a risolvere il problema approvvigionamento.
I primi 160 quintali di fieno, donati dalla Cia Emilia Romagna, sono stati consegnati mercoledì 25 gennaio: una parte al centro di raccolta predisposto dalla Cia Abruzzo in provincia di Teramo, l'altra presso il centro di raccolta organizzato dalla Cia Marche nel comune di Monsampolo (Ascoli Piceno), per essere distribuiti alle aziende agricole in difficoltà. Seguirà a breve la Cia dell'Umbria, che sta raccogliendo circa 150 quintali di erba medica in pellet da donare agli allevatori associati per soddisfare le esigenze del bestiame.
E' un'azione di solidarietà concreta e importante -sottolinea la Cia- resa possibile dalla disponibilità delle nostre aziende e delle nostre strutture sul territorio, che vogliono aiutare ed essere vicine ai colleghi così duramente colpiti da sisma e maltempo. In Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio il settore primario sta perdendo circa 100 milioni di euro a settimana, tra danni a coltivazioni e beni strumentali, perdite alla zootecnia e mancata commercializzazione. Troppe aziende, in aree a fortissima vocazione rurale, rischiano di chiudere senza interventi urgenti.
Ecco perché, oltre a rivolgere un appello al Governo e all'Europa per attivare subito tutti gli strumenti necessari per indennizzare almeno parte dei danni subiti dagli allevatori, come Confederazione continueremo con iniziative utili -ribadisce la Cia-. L'obiettivo è creare una vera e propria rete "connessa" con il territorio per aiutare gli agricoltori delle aree colpite ad affrontare questo momento così drammatico.
Per informazioni e donazioni si può scrivere all'indirizzo mail
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Con i prezzi degli ortaggi che aumentano in media del 200% dal campo alla tavola è allarme speculazioni a causa del maltempo che ha colpito le regioni del Mezzogiorno dalle quali provengono gran parte delle produzioni orticole Made in Italy che finiscono sugli scaffali. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del gelo e della neve che hanno provocato nei campi danni incalcolabili al momento per il nuovo aggravarsi della situazione. Dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria sono salite oggi a decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine ma anche – sottolinea la Coldiretti - gravi i danni si sono verificati sugli agrumeti così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. Oltre alle verdure pronte per la raccolta, si contano – continua la Coldiretti - serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz’acqua perché sono gelate le condutture, ma anche aziende e stalle isolate che non riescono a consegnare il latte quotidiano e le verdure. Il risultato – precisa la Coldiretti - è che sono crollate del 70% le consegne dalla Puglia di ortaggi sia perché bruciati in campo sia perché i mezzi non possono ancora circolare liberamente per rifornire adeguatamente i mercati lungo tutta la Penisola. Alcune referenze – riferisce la Coldiretti - non sono piu’ presenti nei banchi dei mercati all’ingrosso e in quelli del dettaglio mentre per altre le disponibilità sono ridotte ai minimi termini, dai finocchi ai carciofi, dai cavoli alle zucchine con inevitabili rifessi sui prezzi. Secondo le rilevazioni del Centro ortofrutticolo di Roma tra gli aumenti più pesanti rispetto alla stessa settimana dello scorso anno spiccano il +350% delle bietole, il +233% dei cipollotti, il +225% degli spinaci, il +170% della lattuga, il 157% delle zucche, il 150% dei cavoli. Alcuni prodotti pero’ – avverte la Coldiretti - sono già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi e non sono dunque giustificabili eventuali rincari mentre rialzi alla produzione dovuti all'aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori. Occorre anche evitare che vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per questo di fronte alle trappole del mercato in agguato, per fare acquisti di qualità al giusto prezzo la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di verificare l'origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi trasporto e privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del paese dove è positivo l’avvio delle procedure per la dichiarazione dello stato di calamità annunciato dalle regioni e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
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Il nome Vallagarina o Val Lagarina identifica l'ultimo tratto tra i monti della valle percorsa dal fiume Adige, dove si producono pregiati vini e spumanti. Qui, nelle verdi campagne trentine, coltivate a vite e ciliegi della frazione Brancolino, ha sede la storica Distilleria Marzadro, presente il 15 dicembre scorso negli spazi del Wincity Sisal di Milano. I partecipanti a questo evento milanese, hanno potuto gustare inoltre l’ accostamento tra grappa e cioccolato Domori, apprezzando le qualità dell’una e dell’altro.
La Grappa Le Diciotto Lune è il prodotto di punta dell’ azienda trentina e il suo blend di vinacce (Marzemino, Merlot, Teroldego, Moscato e Chardonnay) si è sposato alla perfezione con la dolcezza del cioccolato teyuna, caratterizzato da un retrogusto di miele. Ad Anfora, la Grappa che passa 10 mesi di affinamento in grossi contenitori di terracotta è stato affiancato un cioccolato al latte, capace di valorizzare il gusto elegante del distillato. Per proseguire poi con le tre Grappe monovitigno, Amarone, Chardonnay e Gewürztraminer, della linea le Giare, accostate ad un cioccolato chuao dal gusto cremoso, che esaltava la ricchezza aromatica dei distillati.
La Distilleria Marzadro, giunta alla terza generazione, ha origine nel 1949 a Brancolino di Nogaredo (Tn). Sabina Marzadro e il fratello Attilio hanno reso fin dall’inizio questa azienda un punto di riferimento del territorio: otto alambicchi in rame distillano secondo il sistema discontinuo a bagnomaria, tipico del Trentino. La sede attuale, subentrata a quella originaria da circa 10 anni, è un meraviglioso complesso architettonico in vetro, pietra e legno, attorniato da ettari di vigneti. Oltre a fornire una vastissima gamma di Grappe, infusi e liquori, la Distilleria Marzadro può vantare circa 60.000 turisti all’anno che entrano in azienda alla scoperta della distillazione attraverso visite guidate oltre che scoprire l’eccellenza e la qualità dei prodotti.
Antonio Vanzillotta
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