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Dal 23 settembre al 9 ottobre 2016, l’identità delle valli di Comacchio (FE) vive nella manifattura dell’anguilla, celebrata nei suoi variegati gusti durante la 18esima edizione della Sagra dell’Anguilla, a cui il consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 soci di tutta la Provincia ferrarese, rende omaggio con vantaggi ed offerte. Per 3 weekend la splendida città sull’acqua di Comacchio diventa scenario di piatti tipici, ricette antiche e pietanze innovative, tra fumanti stand e tanti eventi collaterali. Si può partecipare a dimostrazioni di cattura dell’anguilla, ad escursioni in barca tra gli scenari del Delta del Po,cacce al tesoro e poi vivere l’esperienza di guidare le batane, le imbarcazioni tipiche, ed immergersi tra spettacoli, musica jazz, teatro e letteratura. Da non perdere, il 1° ottobre, l’incontro gourmet con lo Chef Hiroshi Ogata, uno dei massimi esperti giapponesi della cucina dell’anguilla.
Tantissime le iniziative per scoprire il territorio, il percorso museale all’aperto tra gli antichi casoni delle valli e la Manifattura dei Marinati, che racconta la memoria della lavorazione dell’anguilla, oggi presidio Slow Food, ed un tempo cuore dell’economia e dell’artigianato della gente di Comacchio.
Per chi vuole provare altri sapori, il territorio di Comacchio e della Provincia di Ferrara offre in questa stagione i tortelli di zucca, chiamati Cappellacci per la loro forma a cappello, il tartufo bianchetto, diffuso soprattutto nei comuni di Sant’Agostino e Mesola, da assaporare nell’antica ricetta del Pasticcio di Maccheroni. Altra perla autunnale è la Pera Igp dell’Emilia Romagna e poi i Vini del Bosco Eliceo Doc (Fortana, ottimo con l’anguilla, Merlot per la carne, Sauvignon per i primi).
www.stradaviniesaporiferrara.it
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Sollevare i calici, brindare facendo tintinnare tra loro i cristalli, non esiste gesto più classico e tradizionale di questo per dire “festeggiamo!”. E non esiste niente di più adatto delle bollicine per esaltare al massimo questo rituale. Quel fluttuare frizzante, quella danza dentro al bicchiere fanno già allegria. Una volta l’anno, a fine estate, le bollicine festeggiano loro stesse grazie al Festival Franciacorta. Nella splendida cornice della regione a sud del lago d’Iseo, nella terra con vigneti a perdita d’occhio vocati alla produzione del vino che, senza falsa modestia ma con tanto orgoglio italiano, ha scalato senza paura la montagna sacra degli champagne francesi.
Tutto è pronto: 17 e 18 settembre le date del Festival Franciacorta, vivace kermesse durante la quale Berlucchi, l'azienda-pioniera del territorio, darà vita a due golose proposte capaci di accontentare i wine lover più esigenti.
La prima, sull'Onda Di The Floating Piers, continua idealmente il percorso dell'installazione artistica sul lago. Dalle 10 alle 19, visite guidate alle cantine storiche che videro nel 1961 la nascita del primo Franciacorta. Accompagnati da una guida esperta lungo un suggestivo percorso tra nicchie e gallerie, gli appassionati apprenderanno i segreti del Franciacorta, insieme ad aneddoti sulla storia della casa. Al termine della visita, tripudio di sapori del territorio con tre sfiziosi assaggi proposti e raccontati nel gran salone degustazione. La bruschettina di polenta con la sardina e il salame di Monte Isola ci riporteranno al clamore estivo di The Floating Piers; completerà la suggestione il formaggio nostrano Maniva della Valtrompia. In abbinamento, Berlucchi '61 Satèn e Rosé, due Franciacorta di grande piacevolezza gustativa. Elegante ode allo Chardonnay il primo, stuzzicante dedica al Pinot Nero il secondo; due anni di affinamento sui lieviti entrambi. Il costo della proposta è 20 euro a persona.
La seconda opzione emana esclusività sin dal nome: Eclettismo Nature. Pensata per piccoli gruppi, sarà disponibile nei due giorni del Festival Franciacorta in un unico orario, le 11,30. La visita alle cantine si concluderà nel salone del camino di Palazzo Lana Berlucchi, contesto di grande eleganza in cui l'enologo Arturo Ziliani proporrà l'assaggio del nuovo ed eclettico Berlucchi '61 Nature 2009. Il Franciacorta Millesimato sarà abbinato a tre preziosi finger preparati e raccontati da Stefano Cerveni del Due Colombe, unico ristorante con stella Michelin in Franciacorta. In un crescendo gustativo, si assaporeranno la Patata Viola, il Gambero Rosso e il Franciacorta seguita dalla Tinca al Forno 2016 e concludendo con Insalata di Pollo Bio, Sarde Essiccate di Monte Isola, Gelatina di Salsa Verde e Pop-Corn di Pollo. Il costo della proposta è di 35 euro a persona.
Ma non è tutto. Per assecondare la filosofia vegana, la Franciacorta darà spazio anche a un evento che vedrà come protagonisti cucina, cultura, natura ed erbe officinali vicine a questo stile di vita. E allora ecco il Franciacorta Vegan Day, l'evento green organizzato dall'azienda Quadra (Via S. Eusebio, 1, Cologne - Brescia) per sabato 17 e domenica 18 settembre. La due giorni del Franciacorta Vegan Day di Quadra prenderà il via sabato 17 settembre, con l'apertura della cantina al pubblico. I wine lovers avranno modo di scoprire una delle realtà più interessanti nel panorama enologico attuale e la sua attenzione al rispetto della natura. Protagonista del weekend, insieme agli altri vini della cantina, sarà Brut Green Vegan, il primo Franciacorta, e più in generale il primo metodo classico italiano, certificato secondo la filosofia e i criteri della qualità Vegana. La manifestazione perseguirà domenica 18 settembre attraverso momenti dedicati alle grandi annate dei Franciacorta firmati Quadra e una degustazione verticale parallela con sboccatura à la volée.
Insomma, qualunque sia il vostro stile di vita e di alimentazione, l’appuntamento è imperdibile per un brindisi alla grande terra di Franciacorta, un arrivederci all’estate che ci lascia e un grosso “in bocca al lupo” a tutti i produttori di bollicine che, insieme a Madre Natura, ci riserveranno nuove eccellenze per il prossimo anno.
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Salgono al numero record di 4965 le “bandiere del gusto” a tavola assegnate all’Italia nel 2016 sulla base delle specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale. E’ quanto è emerso all’Assemblea della Coldiretti con la presentazione dell’analisi sulle “Vacanze Made in Italy” durante l’estate 2016. Sono 79 i prodotti che - sottolinea la Coldiretti - si sono aggiunti rispetto allo scorso anno e che sono andati ad incrementare sul territorio nazionale il patrimonio di specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, secondo la sedicesima revisione del censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni. “E’ questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri”.
Sul podio delle bandiere del gusto assegnate a livello regionale salgono - precisa la Coldiretti - la Campania (486) che quest’anno, con l’inserimento di 29 nuovi prodotti, ha conquistato la leadership scavalcando la Toscana (460), mentre il Lazio (396) consolida il terzo posto. A seguire si posizionano l’Emilia-Romagna (387) e il Veneto (378), davanti al Piemonte con 336 specialità e alla Liguria che può contare su 294 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni: la Calabria con 269 prodotti tipici censiti, la Puglia con 251, la Lombardia con 247, la Sicilia con 242, la Sardegna con 189, il Friuli-Venezia Giulia con 163, il Molise con 159, le Marche con 151, l’Abruzzo con 148, la Basilicata con 113, la provincia autonoma di Trento con 105, l’Alto Adige con 90, l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 32.
A prevalere tra le specialità regionali sono – riferisce la Coldiretti - i 1511 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1394 verdure fresche e lavorate, 786 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 493 formaggi, 231 piatti composti o prodotti della gastronomia, 145 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 160 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 157 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.
Nell’elenco 2016 – segnala la Coldiretti - troviamo numerose new entry tra cui, in Abruzzo U Sprusciat di Pizzoferrato, una soppressata sotto strutto ottenuta con le parti più pregiate del maiale, in Basilicata il Gilò di Maratea, un ortaggio della famiglia delle melanzana arrivato dal Brasile con il ritorno di emigranti del posto, con il quale si preparano ottimi sott'olio o i Cannarricoli di Viggianello, semplici dolcini fritti tipici delle feste, in Campania la Malaca, una bevanda alcolica ottenuta partendo da uve locali a bacca bianca raccolte a maturità molto avanzata o il Caciocchiato, un formaggio ottenuto da vacche pascolanti allo stato brado dalla forma di un'anguria americana, caratterizzato all’interno da un'occhiatura media e piuttosto diffusa, in Emilia Romagna le Offelle di marmellata, focaccette di pasta dolce romagnole con un ripieno di composta di mele che prendono spunto da una ricetta dell'Artusi, in Friuli-Venezia Giulia il Fagiolo antico di San Quirino, le Fave di Sauris o la Pera Pêr Martin, verde con qualche screziatura rossa, ottima per la distillazione, nel Lazio la Ciambella all'olio, la pizza 'Bbotata' (avvolta) e la Pizza varata, tutte di Sant’Angelo Romano, in Puglia i Cardoncelli, prelibati funghi che crescono spontanei nell’Alta Murgia, in Sardegna la Panada Assaminesa, una pasta ripiena di carne di agnello, patate e pomodori secchi, in Toscana l’Aglione della Val di Chiana, un aglio gigante (può raggiungere gli 800 grammi) dal caratteristico aroma, privo di allina e dei suoi derivati, dal profumo piccante ma molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale, e in Veneto la Pinza alla munara, prodotto rustico di panificazione a base di farina e olio d’oliva.
www.coldiretti.it
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Mulino Bianco e Pavesi hanno lanciato l'allarme e deciso di ritirare dal mercato alcuni prodotti a marchio che potrebbero contenere frammenti metallici. La segnalazione arriva da un fornitore che ne ha segnalato la presenza in una partita di sala utilizzata in fase di produzione. Il rischio di contaminazione è minimo, ma si comunque voluta adottare la massima precauzione. Per questo l'industria dolciaria ha attivato il numero verde 800615477 e un indirizzo email:
Si precisa che questo richiamo si riferisce solo ai prodotti Gran Pavesi Maxi Burger (lotto 065896) e della Mulino Bianco: Granbauletto grano tenero; Granbauletto rustico; Pagnotta grano duro; Pagnotta integrale; Pagnottelle classiche; Pan Bauletto ai cereali e soia; Pan Bauletto al grano duro; Pan Bauletto Bianco; Sfilatini; Torta Cacao; e Torta limone. «Invitiamo i consumatori in possesso di questi prodotti, nei lotti a rischio, a non consumarli», conclude l'industria alimentare.
Di seguito i dati di riconoscimento dei lotti a rischio fornito dall’azienda (si trovano sul retro delle confezioni, nell’area dedicata alla data di scadenza).
Gran Bauletto Grano Tenero e Farro: Lotto: 055896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016, Lotto: 055906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016.
Gran Bauletto Rustico: Lotto: 055906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016.
Pagnotta Grano Duro: Lotto: 055876 Lettera: D Scadenza: 04/09/2016.
Pagnotta Integrale: Lotto: 055876 Lettera: D Scadenza: 04/09/2016.
Pagnottelle Classiche: Lotto: 065886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016.
Pagnottelle Hot Dog: Lotto: 065896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016.
Pan Bauletto ai Cereali e Soia: Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016, Lotto: 095896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016.
Pan Bauletto al Grano Duro: Lotto: 095886 Lettera: D Scadenza: 30/08/2016.
Pan Bauletto Bianco: Lotto: 095866 Lettera: D Scadenza: 28/08/2016, Lotto: 095876 Lettera: D Scadenza: 29/08/2016, Lotto: 095886. Lettera: D Scadenza: 30/08/2016, Lotto: 095896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016, Lotto: 095906 Lettera: D Scadenza: 01/09/2016.
Sfilatini: Lotto: 065896 Lettera: D Scadenza: 31/08/2016.
Torta Cacao: Lotto: 075896 Scadenza: 09/09/2016.
Torta Limone: Lotto: 075886 Scadenza: 20/09/2016, Lotto: 075896 Scadenza: 21/09/2016.
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Gli esemplari di pesce spada nel Mar Mediterraneo dagli anni '80 ad oggi sono diminuiti drasticamente: -70%. Dopo trent'anni di sovrapesca, resta solo il 30% di disponibilità di questa specie ittica da sempre rinomata. Questo è il risultato di uno studio Iccat, la Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi e specie affini. L'esortazione di Oceana ai Paesi membri dell'Ue che condividono le acque mediterranee è chiara: «prendere in mano le redini e definire un piano di azione efficace per ridurre la pesca eccessiva del pesce spada. Le misure in atto ad oggi si sono infatti rivelate deboli, inadeguate e miopi».
Il pesce spada, sottolinea l'associazione ambientalista, «è una delle risorse maggiormente sovrapescate in Mediterraneo e a causa della mancanza di un'adeguata gestione non si paventa la possibilità di un suo recupero verso la sostenibilità nel breve termine. E il 70% delle catture di pesce spada in Mediterraneo sono composte da individui giovanili che non hanno ancora raggiunto la taglia di riproduzione, rendendo estremamente difficile il recupero biologico di una specie fortemente sfruttata».
«È arrivato il momento - dice Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa - di mettere fine alla sovrapesca e riportare la popolazione di pesce spada in Mediterraneo a livelli sostenibili. Vogliamo assistere alla messa in atto di un piano di recupero senza ulteriori ritardi e che, insieme ad altre misure, definisca quote per il pesce spada. Sappiamo che questo tipo di piani di recupero robusti hanno funzionato per popolazioni simili quali il pesce spada dell'Atlantico o il tonno rosso».
Oceana fa quindi appello alla Commissione europea e agli Stati membri che condividono le acquee del Mediterraneo per promuovere un piano di recupero del pesce spada che sia robusto e trasparente, che consenta di recuperare lo stock a livelli sostenibili e che sia quindi adottato dalla commissione Iccat il prossimo novembre.
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