NEWS TURISMO
- Dettagli
- Categoria: ENOGASTRONOMIA
In Piemonte, ad un’ora di viaggio dagli aeroporti di Milano, Torino e Genova e poco più distante dai confini con la Francia e la Svizzera, tra le Alpi ed il Mar Ligure, ci sono il Monferrato, le Langhe, il Roero, a metà strada tra il mare della Liguria e le capitali economiche d’Italia.
Il Sud Piemonte rappresenta il cuore della produzione vitivinicola della regione e costituisce un patrimonio di cultura e accoglienza turistica che regalerà al vostro soggiorno l’incanto e la seduzione dello stile di vita italiano.
Alessandria, Asti, Alba e Cuneo sono i capoluoghi di questa regione: occorre percorrere questa terra con lentezza e attenzione, poiché l’accoglienza e l’ospitalità eguagliano la bellezza dei paesaggi, imperdibili per chi vuole scoprire i segreti della “dolce vita” all’italiana, dove clamore e confusione sono banditi per ritrovare ritmi di vita a misura d’uomo.
I paesaggi sono fortemente condizionati dalla presenza della vite, la coltura che ha finito per plasmare le colline ed in grado, con l’alternarsi delle stagioni, di proporre eccezionali accostamenti cromatici cangianti con il susseguirsi dei mesi.
Montagna, fiumi e colline rappresentano oasi, dove fermarsi per conoscere e apprezzare, attraverso il racconto discreto delle cose e delle persone, uno stile di vita che si rivela nelle tradizioni, nella storia dell’arte, nella ricchezza della cucina, nelle acque termali.
Lungo le vie del sale sono nate osterie, stazioni di posta e punti di ristoro che con il tempo hanno saputo affinare una cucina dai sapori unici che, miscelando ingredienti semplici, attira da sempre gli appassionati della buona tavola per i suoi gusti intensi.
La primavera e l’estate sono i periodi migliori per chi desidera godere dei paesaggi più suggestivi e dedicarsi ad attività sportive all’aria aperta.
Il ricco dedalo di sentieri, utilizzato sin dai tempi più remoti per il commercio del sale dal vicino Mar Ligure alle zone dell’entroterra, ha lasciato in Monferrato - Langhe - Roero un importante reticolo di tracce e strade che consentono agli appassionati della vita all’aria aperta di percorrerli a piedi, in mountain bike o a cavallo.
Autunno ed inverno, invece, sono i mesi prediletti dai buongustai che potranno assaporare, in abbinamento ai pregiati vini, i prestigiosi “frutti” del territorio: il tartufo bianco e i funghi porcini.
Queste terre ed una civiltà che ha saputo resistere alle tentazioni della vita veloce, pur senza rinunciare ai piaceri ed alle comodità dei tempi moderni, sanno rendere affascinante il contatto con il territorio e immergono il visitatore nelle atmosfere che hanno ben descritto alcuni dei grandi protagonisti della letteratura italiana del Novecento (Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino, Gina Lagorio).
- Dettagli
- Categoria: ENOGASTRONOMIA
Un marchio “deciso e preciso”, come sanno essere i frutticoltori della Valle. La data del 1 ottobre 2014 diventa a suo modo storica: in occasione della presentazione della quinta edizione della Sagra della Mela (18 e 19 ottobre a Piazza Brembana), è stato apposto per la prima volta il bollino “MELA VALBREMBANA” su alcuni frutti raccolti nel campo scuola “Arcobaleno delle Mele” di Moio de’ Calvi. “Il bollino, in questa prima fase – ha spiegato Pinuccio Granati, Vicepresidente dei Frutticoltori Brembani - contrassegna i frutti da esposizione e rappresentanza, ma diventerà una garanzia per i consumatori e un segno di territorialità non negoziabile.
La vistosa scelta cromatica mette in evidenza i colori della natura e quelli delle varietà di mela coltivate: Golden, Gala, Red Delicious, Renetta e Topaz. “Sono anche i colori – sottolinea il vicepresidente Pinuccio Gianati – della maschera di Arlecchino, che è biglietto da visita della Val Brembana e del territorio bergamasco, al punto da connotare logo e comunicazione di Turismo Bergamo”.
La Sagra della Mela del 18 e 19 ottobre 2014, oltre a proporre le cinque qualità differenti di mele prodotte in Valle Brembana, offre una valorizzazione del territorio ad ampio raggio unendo l’aspetto gastronomico di vari prodotti, quali formaggi, dolci, salumi, birre, miele e castagne, all’aspetto turistico, il tutto anche in previsione di Expo. Verranno proposti fra l’altro soggiorni convenzionati con la proposta “Luna di Mele” e itinerari alla scoperta delle bellezze culturali e naturalistiche del territorio.
Verrà anche riproposto il Tour Gastronomico “I Sapori della Valle Brembana”, un itinerario a tema che nel parco Comunale di Piazza Brembana offrirà l’opportunità di conoscere o riscoprire i prodotti d’eccellenza della gastronomia brembana.
www.sagramela.it -
- Dettagli
- Categoria: ENOGASTRONOMIA
In albergo, in camping o a casa il 52,6% degli italiani in vacanza cambia le proprie abitudini alimentari. A cominciare dal ripristino del regolare ciclo dei pasti sempre più compromesso dai ritmi della vita lavorativa. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) per indagare su gusti e abitudini degli italiani durante le vacanze. Durante le ferie, sette su dieci seguono la regola dei tre pasti quotidiani, mentre il restante 32% dichiara, al contrario, di seguire un ritmo alimentare poco organizzato. Uno su quattro dichiara di fare una colazione abbondante, al contrario di quanto capita nel corso dell'anno quando riesce a prendere solo un caffè sulla porta di casa. Non manca chi dichiara di mangiare meno (37,5%) o di consumare cibi più leggeri (15,2%) facendo più attenzione a selezionare gli alimenti. Ma c'è anche un 32,4% che afferma di mangiare di più, principalmente lavoratori e studenti, ossia chi durante l'anno si trova spesso fuori casa. Si consumano di più frutta, verdura e pesce e si fa a meno di insaccati, carne e formaggi. Persino la pasta perde terreno sulla tavola dell'italiano in vacanza. Emerge, dunque, un regime alimentare salutista con l'obiettivo di puntare al riposo e alla disintossicazione alimentare (e mentale) più che allo sfrenato divertimento consumistico.
Qualche eccezione sull'alcol dove a fronte di un comportamento che non cambia per sette italiani su dieci si riscontra un 19,5% che dichiara di consumarne un pò di più ed un 9% che afferma di farne un consumo notevolmente maggiore. I pasti si consumano per lo più in casa (50,2%) e, in particolare a cena, in ristoranti, pizzerie e altri pubblici esercizi (32,4%). Un dato che scende al 15,8% tra quanti trascorrono le vacanze a casa. Tuttavia, la condizione di turista accresce la propensione a frequentare i pubblici esercizi: il 45,3% li frequenta con maggiore assiduità. In base alle abitudini alimentari la ricerca Fipe suddivide gli italiani in quattro categorie.
I “curiosi”, 38% del campione, coloro che considerano il cibo come uno degli aspetti che caratterizza la cultura dei luoghi visitati, quindi sperimentano e sono felici di scoprire i legami tra alimentazione e stili di vita. Abbandonano, temporaneamente, le proprie abitudini per calarsi in quelle del territorio che li ospita. Il profilo del gruppo si caratterizza per un'età superiore ai 45 anni, residenza al Nord (sia Nord Est che Nord Ovest) e per una leggera predominanza di uomini.
Gli “spensierati” (18%), amanti della buona cucina italiana, si concedono pranzi e cene al ristorante. Categoria in cui rientrano principalmente le donne di età superiore ai 45 anni, residenti nel Nord Italia.
All'opposto, i “parsimoniosi” (31,1%). Per loro l'alimentazione è un fattore secondario che può essere affrontato mediante pasti “mordi e fuggi”. “Il loro comportamento è caratterizzato dalla preferenza nel destinare soldi al divertimento più che al cibo con una tendenza alla frequentazione di luoghi di ristorazione veloce. Sono principalmente giovani con età inferiore ai 45 anni residenti al Centro - Sud , in prevalenza uomini”.
Infine, gli “sregolati” (il 12,8%) quelli che per i pasti non seguono regole nè orari: si mangia quando si può e tutto ciò che si desidera. A fare parte di questa categoria sono principalmente donne under 45, residenti al Centro - Sud Italia. “Dalla segmentazione - conclude la Fipe - emergono due evidenze. La prima è che la maggioranza degli italiani mostra un'attenzione particolare all'alimentazione salutare, ricercata e rispettosa delle tradizioni e della cultura del territorio. La seconda è che non vi è differenza significativa tra uomini e donne nel modello alimentare seguito durante la vacanza, mentre esiste una importante divergenza tra classi di età e provenienza territoriale”. (asca)
- Dettagli
- Categoria: ENOGASTRONOMIA
Il sale della Salina di Cervia è un sale marino integrale prodotto, raccolto e confezionato secondo il metodo tradizionale. Non essiccato artificialmente, mantiene le sua naturale umidità (2%), che è tipica del sale marino non raffinato, consentendo la presenza di tutti gli oligoelementi presenti nell’acqua di mare, come lo iodio, lo zinco, il rame, il manganese, il ferro, il magnesio e il potassio. Da sempre è conosciuto come un sale dolce, non perchè abbia una minore capacità salante, ma per una più limitata presenza dei sali amari, come i solfati di magnesio, di calcio, di potassio e il cloruro di magnesio, cioè di quelle sostanze per lo più insolubili, che danno al sale quel retrogusto amarognolo meno gradito al palato.
Non esiste solo il sale da cucina, grosso e fino, ma esistono sali diversi per composizione e sapore. Gran parte del sale comune da cucina, sia salgemma che sale marino, subisce trattamenti pesanti come essiccatura, raffinatura, sbiancamento, macinatura e viene addizionato con antiagglomeranti al fine di aumentarne la cospargibilità. A causa di tutti questi procedimenti i minerali inizialmente presenti vengono dispersi. Tra questi anche lo iodio, che verrà successivamente reintrodotto chimicamente. Avendo un gusto artificialmente troppo forte, desensibilizza le nostre papille gustative, portandoci a salare sempre più.
Educare al gusto e ad una sana alimentazione significa ricollocare il ruolo del sale come apportatore di minerali ed oligoelementi che consentono al nostro corpo di funzionare in maniera ottimale.
La Salina di Cervia, porta di accesso a sud e stazione del Parco Regionale del Delta del Po, è considerata un ambiente di elevatissimo interesse naturalistico e paesaggistico, tanto da essere stata inserita come Zona Umida di Importanza Internazionale nella convenzione di Ramsar. Dal 1979 è divenuta Riserva Naturale dello Stato di popolamento animale. Dal punto di vista avifaunistico e botanico, l’ambiente delle saline è di straordinaria bellezza e suggestione: popolato da specie rare come i Fenicotteri, i Cavalieri d’Italia, le Avocette e altre specie protette ed è un punto di riferimento per i visitatori sensibili agli aspetti ambientali.
Un ambiente naturale come quello delle Saline di Cervia che seleziona e specializza una flora ed una fauna adattata a sopravvivere in condizioni estreme, non ha uguali come estensione nell’alto adriatico, se si considera la profondità dell’acqua che prevalentemente non supera i pochi centimetri, l’alta concentrazione di sale (oltre il 150%) che permette la sopravvivenza di particolari forme di vita, perfettamente inserite in un unico ecosistema.
- Dettagli
- Categoria: ENOGASTRONOMIA
Dall’aglio rosso alla pasta, dalle confetture ai paté, dai vini agli ortaggi e alle tipiche pizzelle. Decolla con i primi otto progetti imprenditoriali il programma ‘Valle Peligna. Italia Autentica’, iniziativa di volontariato economico, senza fini di lucro, nata dal forte legame con il territorio del Centro Abruzzo di quattro manager di aziende private: Mauro Cianti (Ceo Don The Fuller Jeans); Maximo Ibarra (Ceo Wind Telecomunicazioni); Silvio Lancione (Dg Banca di Credito Cooperativo) e Roberto Marinucci (Ceo Fater). (nelle foto On the Road, i tipici 'casotti' e il Parco del Sirente Velino)
L’idea di fondo é quella di aiutare gli imprenditori sia dal punto di vista della sostenibilità economica, sia nella visibilità e nello sbocco commerciale in Italia e all’estero. “Noi li aiutiamo con un pò di consulenza, li aiutamo nel portare avanti un’attività di marketing più efficace, a costruire un business plan e ad entrare in contatto con i canali distributivi che siano interessati ai loro prodotti” ha spiegato nel corso di una tavola rotonda l’amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra. “Un’iniziativa che potrebbe essere replicata anche in altri territori perché é un modello semplice e i modelli semplici sono spesso quelli che funzionano meglio. E poi é un modello collaborativo dove ci sono dei manager con esperienza e imprenditori che hanno una buona idea o un buon prodotto. Mettere insieme le cose in un mondo veloce come quello di oggi seconde me merita attenzione”, ha concluso Ibarra.
Il gruppo promotore di ‘Italia Autentica’, dopo aver individuato nelle aree food e turismo le opportunità per il territorio della Valle Peligna, ha condotto una valutazione del potenziale delle proposte presentate dagli imprenditori e ha contribuito, attraverso una tutorship manageriale, alla finalizzazione sotto il profilo marketing e commerciale dei singoli progetti. L’elemento chiave di novità che ha caratterizzato l’intervento del gruppo di Italia Autentica, tuttavia, é l’unitarietà della visione strategica: i progetti imprenditoriali, infatti, sono stati valutati e indirizzati a costituire un paniere di beni che potesse generare sinergie. Durante la conferenza stampa ci sono stati collegamenti e presenze di potenziali buyer internazionali, oltre a rappresentanti di catene distributive italiane, a sottolineare l’interesse crescente per proposte food caratterizzate da ricercatezza e tradizione. “Vogliamo mettere a disposizione degli imprenditori che hanno creduto da subito in questa iniziativa i nostri contatti con la Corea, con la Cina, con il Sudafrica e con il Brasile - ha spiegato Mauro Cianti, ceo di Don The Fuller Jeans - sono tutti paesi che negli ultimi anni hanno avuto uno sviluppo molto forte della propria economica e che ora però sono a caccia anche della qualità. Il messaggio che voglio lanciare é che questo non é un gruppo chiuso: oggi i progetti sono 8. Spero che fra qualche mese siano molti di più”.
Il gruppo di manager di Italia Autentica ha anche voluto creare un marchio di qualità che viene attribuito ai progetti di maggiore potenziale e che richiama il più caratteristico dei gioielli abruzzesi, la Presentosa. (asca)
Altri articoli …
Pagina 55 di 80