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Lo scorso 23 Aprile presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Bicocca di Milano nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze del Turismo ha avuto luogo la presentazione del Laboratorio 'Fuori Expo Tour 2015 - Incoming Turistico e Reti Territoriali' (Docente Prof. Leotta). In tale occasione alla presenza di rappresentanti di Autorità Consolari ed Associazioni impegnate nel sociale l’Ing. Giuseppe Frattini, presidente della Consulta Lombarda, ha presentato la nuova edizione della ChartaAmbrosiana che affonda le sue radici nella rassegna di cucina milanese organizzata dal Comune di Milano nel 1985. “La nuova edizione denominata 'Il Poliedro de l’Armonia' affianca alla tradizionale diffusione della cultura alimentare lombarda percorsi culturali nell’area ambrosiana (“Milano Medioevale all’interno della cerchia dei Navigli”, “Entro le mura spagnole”, “Milano oltre il 2000”), che illustrano gli aspetti di tradizione, cultura, arte della nostra metropoli. In ciascun percorso è prevista una sosta golosa per commentare quanto si è visto, stando a tavola intesa come punto d’incontro e di scambio di esperienze, gustando la 'ChartaAmbrosiana' proposta in quel momento dal locale.” - dice Frattini – “Ogni locale adotterà ed interpreterà a suo modo un menù scelto all’interno dei 32 selezionati che rappresentano uno spartito di un’armonia che trova la propria nota ed essenza nei pilastri della cucina Ambrosiana.”
Expo2015 è ormai alle porte e costituisce un’occasione da non perdere per Milano ed il paese tutto.
Le ultime stime giudicano che arriveranno a Milano 20 milioni di visitatori ai quali sarà auspicabile essere in grado di offrire un ricco cartellone di eventi e rappresentare al meglio le eccellenze nel settore dell’alimentazione dell’Italia e di Milano.
Il cibo italiano è amato perché è sano e genuino in quanto il piacere, la qualità, il gusto alimentare, le cucine ed i prodotti regionali, la biodiversità e la salute di uomini e animali fanno parte della cultura italiana del saper vivere.
Nel corso della presentazione il Prof. Leotta ha dichiarato “Il tema dell’Expo Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita indica chiaramente quali siano le direttrici lungo le quali muoversi ed a tal fine rivestirà grande importanza il FuoriExpo che sarà strutturato come una miriade di eventi che coinvolgeranno tutta la nostra Metropoli ed in particolare è chiaramente indicato quale tema di lavoro e dibattito quello di valorizzare la conoscenza delle tradizioni alimentari come elementi culturali e etnici. In questo tema si inserisce perfettamente Il Poliedro de l’Armonia che potrà contare anche sulla collaborazione degli studenti dell’Università Bicocca che creando percorsi di turismo di comunità in rete avranno l’opportunità di sperimentare personalmente e mettere in pratica concetti e nozioni riferibili agli ambiti-chiave del Marketing Territoriale Turistico, dall’analisi delle risorse culturali ed artistiche al marketing operativo.”
Grande impulso sarà certamente dato dalla presenza nel progetto dell’Antica Credenza di Sant’Ambrogio, storica Associazione Milanese che da sempre è finalizzata al recupero ed alla diffusione delle tradizioni milanesi e lombarde che si preoccuperà di identificare i percorsi ed i luoghi della cultura ambrosiana da visitare e di AgoraFutura.Net , Associazione che ha nel Marketing Turistico e nell’utilizzo delle nuove tecnologie i suoi punti di forza.
Graditissimo da parte dei promotori è stato l’appoggio dato da parte della Associazione Stampa Agroalimentare Italiana che dando il proprio patrocinio testimonia la bontà del progetto.
Marco Balsamo
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Sabato 1 Giugno e Domenica 2 Giugno i vicoli e le strade di Hermagor (Austria) si trasformeranno in un percorso dei piaceri di cui lo 'Speck del Gailtal' è il culmine. Questo prodotto di punta del Gailtal - contraddistinto dal marchio di origine protetta dell’UE - si potrà assaggiare negli stand della ventunesima Festa dello Speck del Gailtal.
Come star degli eventi culinari brilla lo speck in tutte le sue varianti. Si potrà provare sia lo speck di lardo, pancetta, coscia o carré, con la morbida speziata specialità dai caratteristici bordi di grasso bianco sia su croccante pane casereccio o in modo più profano nei panini oppure con un’usanza tipica della vicina Italia, con il melone. Vale anche la pena di provare le ghiottonerie calde alle quali lo Speck del Gailtal conferisce sapori tutti particolari.
L’aroma delle padelle è seducente quando si cucina il 'piatto nazionale' del Gailtal, il sostanzioso Frico fatto di speck, uova e formaggio. In questo caso è importante anche il formaggio degli alpeggi del Gailtal, il Gailtaler Almkäse, anch’esso con marchio di origine protetta dell’UE, che conferisce al Frico il suo sapore originale. Inoltre si potranno degustare salsicce, salami e altre prelibatezze a base di maiale della produzione contadina. In totale, saranno in circolazione alla Festa dello Speck circa cinque tonnellate di speck, 3.000 salami e 15.000 salsicce.
E per sapere di più sulla produzione dello Speck del Gailtal, sia Sabato che Domenica alle 13.30 e alle 14.30 ci saranno degli shuttlebus dalla piazza principale a un vicino produttore. Qui i gourmet potranno farsi un’idea della cura richiesta nella produzione dello star gastronomico. Gli sportivi iniziano invece al sabato il tour in bicicletta 'Genuss Region Österreich bewegt' (l’Austria si muove). Negli stand della Genuss Region Österreich saranno a disposizione tutto il giorno E-Bike per un test gratuito.
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'Porchet… tiamo'. Più che un festival una vera e propria dichiarazione d’amore per uno dei cibi più gustosi, antichi e popolari della tradizione gastronomica italiana. Gli estimatori della porchetta si danno infatti appuntamento a San Terenziano di Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia, per la quinta edizione di 'Porchettiamo - Festival delle Porchette d’Italia'. Un’occasione irrinunciabile, unica in tutta Italia, per gustare le diverse varianti di questo succulento 'cibo di strada'.
Dal 10 al 12 maggio nella piazza principale del piccolo borgo umbro, rinominata per l’occasione 'La piazza delle porchette', si riuniranno stand attentamente selezionati dall’organizzazione, cui quest’anno si aggiungono per la prima volta produttori che arrivano da fuori dei confini produttivi classici.
E allora ecco lo slogan di quest’anno: 'Porco Mondo', cioè la porchetta sempre più lanciata alla conquista del Pianeta e capace di travalicare i confini geografici della tradizione. Da cibo tipico del centro Italia (anche quest’anno a San Terenziano saranno presenti nuovamente, per un confronto tra alcune delle migliori della tradizione italiana, le porchette umbre, toscane, laziali, marchigiane e abruzzesi), questo piatto viene ormai prodotto e consumato praticamente ovunque. Dai mercati di Londra ai chioschi di New York, passando ovviamente per molte regioni italiane meno consuete per questo cibo come la Calabria, che infatti sarà presente con un suo stand a Porchettiamo 2013.
Dunque la porchetta alla base di tante varianti territoriali e di gusto, con altrettanti ingredienti nuovi che entrano nella produzione. Tradizione e innovazione, storia e fantasia contemporanea si fondono in questo squisito cibo di strada.
Che non sarà l’unico. Dopo il successo dello scorso anno, torna l’incontro con altri cibi di strada grazie all’iniziativa 'Porchettiamo & Friends'. A far visita alla porchetta, con possibilità di assaggi, saranno il Lampredotto fiorentino di Luca Cai, il Cicotto di Grutti (Perugia), il PesceStrada del Lago Trasimeno (Carpa regina in porchetta), Pane e Panelle di Trapani.
La porchetta, inoltre, si conferma tra i più efficaci 'cibi anticrisi'. È' infatti un piatto unico, un pasto genuino e con una bibita si può mangiare tranquillamente spendendo meno di 5 euro!
A far da 'contorno' ci saranno i vini rossi della Strada del Sagrantino, presso l’Enoteca del Sagrantino, e le birre artigianali italiane scelte da Fermento Birra, presso la Birroteca Artigianale.
E per chi ha problemi di celiachia ci sarà anche il panino con porchetta senza glutine (panino versione gluten free), in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia dell’Umbria, perché la porchetta è davvero un cibo per tutti.
Sarà presente anche Slow Food, che attraverso la Condotta Valle Umbra organizzerà laboratori per la preparazione del Cicotto di Grutti (nuovo presidio Slow Food Umbria che consiste in una preparazione tradizionale a base di maiale, dal sapore unico ed estremamente aromatico, che si tramanda di padre in figlio da anni) e dei salumi fatti in casa (attraverso il recupero di alcune preziose capacità pratiche andate perdute negli ultimi decenni ma che padri, madri, nonni e nonne, hanno utilizzato per avere prodotti veramente genuini e a km 0).
Porchettiamo è quindi un percorso gastronomico che fa conoscere e assaggiare alle persone le migliori produzioni di porchette italiane, ma non solo.
Non mancheranno inoltre le attività collaterali: passeggiate alla scoperta dei sentieri nascosti del Comune di Gualdo Cattaneo e dei sui Castelli, musica, animazioni ed artisti di strada, mentre i bambini potranno divertirsi a decorare un salvadanaio-ricordo della giornata o a cavallo di pony.
Spazio pure al 'Borgo della Creatività', a cura dell’Istituto Italiano di Design, con installazioni dedicate al maiale ed estemporanee di pittura e disegno, una mostra sul tema del riciclo intitolata 'Del Maiale non si butta via niente' e una mostra fotografica.
Altre le novità di quest’anno, come ad esempio il contest fotografico per instagramer (#porchettiamo2013).
Durante Porchettiamo si svolgerà anche il Primo Raduno Camperisti Italiani, in collaborazione con l’Associazione Camper Club Foligno. I camperisti avranno diritto (con un costo di iscrizione di 15 euro) ad un cestino versione 'Pig-Nic”'contenente 4 panini degustazione con porchetta, un dolcetto tradizionale, una consumazione a scelta (birra artigianale, vino, succo di frutta, acqua), una shopper Porchettiamo e promozioni riservate.
Tutte queste iniziative saranno il filo conduttore di un soggiorno che, oltre il gusto, stimolerà la curiosità e non mancherà di regalare emozioni facendo scoprire l’arte, la cultura e il paesaggio del meraviglioso territorio umbro. Per questo motivo è nato anche il pacchetto turistico 'Porchettiamo in Umbria' (da 89 euro a persona), che comprende un pernottamento con trattamento b&b presso un agriturismo della zona, un cestino 'Pig-Nic', una passeggiata con guida alla scoperta del territorio e la bellissima shopper di Porchettiamo.
La formula è personalizzabile, attraverso l’iniziativa 'Scopri il territorio', così che possono essere richiesti ulteriori servizi quali l’ingresso al Complesso Museale di San Francesco a Montefalco, l’iscrizione al Laboratorio Slow Food 'I Salumi e i Formaggi' e una degustazione in una cantina della zona in collaborazione con la Strada del Sagrantino. Il tutto è stato realizzato con la collaborazione del consorzio UmbriaSi.
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Oggi gran parte delle vallate dell’Alto Adige/Südtirol si presenta come un unico grande frutteto di mele e pere. Tuttavia in alcune zone le distese di alberi sono interrotte da campi coltivati a grano, segale, mais, orzo, avena o farro: il ritorno all’agricoltura originale d’alta montagna, la riscoperta di antiche colture e la rivitalizzazione dell’antica cultura cerealicola.
Sono bastati 100 anni per ridurre la superficie di coltivazione di cereali da 30 mila ettari (nel 1900) a soli 243 ettari (nel 2000) in tutto l’Alto Adige. Dal 2011 grazie al progetto 'Regiograno' sotto l’egida del Tis Innovation Park Alto Adige/Südtirol in Val Pusteria, Val Venosta e Valle Isarco è stata attivata una rete di collaborazione che vede coinvolti produttori di sementi, agricoltori, mugnai e panificatori, con l’obiettivo di dare nuovi impulsi alla coltivazione dei cereali. Oggi su circa 71 ettari vengono raccolte ben 308 tonnellate di grano (268 t di segale e 48 t di spelta o farro grande), che vengono lavorate dal mulino di Merano per poi essere trasformate in gustosi pani tipici da parte di 40 panettieri locali.
L'Alta Val Venosta, per secoli già nota come il 'granaio del Tirolo storico', oggi è al centro di vari progetti di rinascita e rilancio della cerealicoltura. Il primo progetto è nato grazie all’associazione culturale 'arcus raetiae' e al Centro sperimentale Laimburg, che hanno censito tutte le varietà altoatesine di segale (58), trovando che ben 17 di queste varietà sono presenti in Val Venosta. Nel 2010 nasce il secondo progetto 'Granaio Val Venosta' che si propone di rilanciare il concetto dello storico granaio con una serie di iniziative che vanno dalla coltivazione alla lavorazione, allo stoccaggio, alla trasformazione fino alla vendita, non tralasciando la ricerca e la formazione.
Una curiosità: dove ci sono cereali, c’è whisky. Nasce così a Glorenza il primo ed unico produttore di whisky d’Italia, Puni, che trova la materia prima davanti alla porta della distilleria - malto d’orzo, frumento e segale.
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Giovane, single, residente in Lombardia. E’ l’identikit del maggior consumatore di gelato nel nostro Paese. Ma, in generale, gli italiani non rinunciano al piacere di gustare tutto l’anno coni, sorbetti e coppette.
In vista della Prima Giornata europea del gelato artigianale, istituita dal Parlamento di Strasburgo e organizzata il 24 marzo in 12 Paesi Ue, Confartigianato e CNA hanno analizzato produzione e consumi di gelato in Italia: e così si scopre che nel 2012 la spesa annua delle famiglie si è attestata a 2.026 milioni di euro, con una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Per soddisfare la richiesta aumenta anche il numero delle gelaterie artigiane: nel 2012 i punti vendita dei gelati artigiani (che comprendono le gelaterie e altri esercizi che distribuiscono gelato come pasticcerie, bar, ristoranti) sono 38.892 con 90.565 addetti e dal 2011 sono cresciuti del 2%.
La rilevazione di Confartigianato e CNA mostra che sono i giovani adulti i maggiori consumatori di gelato. Il primato di spesa pro capite, pari a 67 euro all’anno, appartiene infatti ai single con meno di 35 anni. Seguono le giovani coppie senza figli (43 euro pro capite l’anno), mentre le coppie con 1 figlio spendono 33 euro pro capite l’anno. In particolare, il record della spesa appartiene al Nord Ovest e al Nord Est, con una media di 91 euro l’anno per famiglia. Nelle regioni del Centro si spendono 78 euro l’anno, nel Sud 67 euro e nelle Isole 64 euro.
A livello regionale, è la Lombardia a vantare il maggior numero di punti vendita di gelato artigiano (5.882, pari al 15,6% del totale) e a detenere il record dei consumi (392 milioni di euro l’anno, equivalente al 19,4% del totale nazionale).
Dopo i lombardi, i più golosi sono gli abitanti del Veneto e del Lazio. In ciascuna di queste due regioni si spendono in gelati 184 milioni di euro, pari al 9,1% del totale. Seguono a breve distanza il Piemonte (183 milioni la spesa annua in gelati, pari al 9% del totale), l’Emilia Romagna (179 milioni, pari all’8,8% della spesa nazionale) e la Campania con 141 milioni pari al 7% della spesa totale in gelati.
Duello tra Roma e Milano per il primato provinciale della maggiore spesa annua delle famiglie in gelati: nella Capitale si attesta a 134,6 milioni, mentre il capoluogo lombardo segue a breve distanza con 133,9 milioni di euro. Conquista il terzo posto la provincia di Torino (95,7 milioni), seguita da Napoli (72,4 milioni), Brescia (48 milioni), Bologna (43 milioni), Bergamo (41,2 milioni), Genova (39,7 milioni).
Sono circa 600 i gusti di gelato che si possono degustare ma, nonostante un’offerta quasi illimitata, i preferiti continuano a essere i classici: cioccolato (27%), nocciola (20%), limone (13%), fragola (12%), crema (10%), stracciatella (9%) e pistacchio (8%), secondo un sondaggio condotto recentemente da Eurisko. La varietà dei gusti e la capacità creativa di artigiani e aziende sono fondamentali per il successo del gelato.
Se dai consumi ci si sposta alla produzione, la classifica delle regioni con il maggior numero di gelaterie artigiane vede al secondo posto, dopo la Lombardia, il Lazio (3.768 imprese, pari al 10%), seguita da Campania (3.448 imprese pari al 9,1%), Veneto (3.225 imprese, pari all’8,5%), Emilia Romagna (3.047 imprese pari all’8,1%) e Piemonte (2.902 imprese, pari al 7,7%). Nell’ultimo anno, le gelaterie sono aumentate soprattutto in Abruzzo (+4,4%), Puglia (+3,8%) e Sardegna (+3,2%).
A livello di macro area il maggior numero di gelaterie artigiane è presente nel Mezzogiorno (12.072 imprese, pari al 31,9% del totale) e nel Nord Ovest (10.305 imprese, pari al 27,3%). Seguono il Nord Est con 7.784 imprese - pari al 20,6% del totale, e il Centro con 7.625 imprese pari al 20,2% del totale.
In Italia l’incidenza delle gelaterie artigiane sulla popolazione è pari a 62 aziende ogni 100.000 abitanti. L’incidenza è più alta al Nord Est (67 gelaterie ogni 100.000 abitanti). Seguono Nord Ovest e Centro (66 gelaterie ogni 100.000 abitanti). Nel Mezzogiorno, invece, questo indicatore scende a 58 gelaterie ogni 100.000 abitanti. Le regioni con il più alto rapporto tra gelaterie ed abitanti sono la Liguria con 88 gelaterie ogni 100.000 abitanti, seguita da Valle d’Aosta e Sardegna, entrambe con 79 gelaterie ogni 100.000 abitanti, Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia, entrambe con 69 gelaterie ogni 100.000 abitanti. La maggiore incidenza di gelaterie sulla popolazione in queste regioni è in parte determinata da una significativa quota di consumi da parte dei turisti.
Importante, inoltre, il valore del gelato artigianale anche per l’industria agroalimentare: nel 2012 sono state acquistate 220.000 tonnellate di latte, 64.000 di zuccheri, 21.000 di frutta fresca e 29.000 di materie prime per creme e paste.
“L’aumento del numero di gelaterie artigiane conferma che gli italiani continuano a preferire la qualità e la genuinità del nostro prodotto. Non esiste limite alla fantasia dei gelatieri artigiani. Ma, al di là delle miscele più o meno fantasiose - sottolineano i Gelatieri di Confartigianato e di CNA - rimane una certezza: quella del gelato artigiano è una ricetta semplice e genuina: soltanto latte, uova, zucchero e frutta. Rigorosamente freschi, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”.
Il gelato artigianale rappresenta insomma uno dei simboli del food made in Italy la cui produzione merita di essere sostenuta e valorizzata. E proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, i Gelatieri di Confartigianato e di CNA sottolineano la necessità di un’adeguata qualificazione professionale per gli operatori del settore.
Secondo le due Organizzazioni, le produzioni di generi alimentari devono essere realizzate in piena conformità alle norme di igiene, sicurezza e qualità degli alimenti in funzione della tutela del consumatore ed è, pertanto, assolutamente necessario garantire una professionalità adeguata ed un piena conoscenza delle complesse tecniche produttive e delle metodologie di autocontrollo del ciclo di produzione.
In tal senso, il sistema di qualificazione professionale indicato dai Gelatieri di Confartigianato e CNA deve garantire il raggiungimento di alcuni obiettivi inderogabili quali: rispetto delle norme igieniche e quindi tutela della salute del consumatore; elevazione degli standards qualitativi dei prodotti trasformati; mantenimento delle tecniche di produzione/trasformazione anche tramandate nel tempo; valorizzazione e sviluppo del patrimonio gastronomico; valorizzazione della professionalità degli operatori; creatività ed innovazione dell’offerta verso il consumatore; salvaguardia della immagine acquisita e consolidata della produzione alimentare italiana nel mondo.
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