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Franciacorta in festa dal 31 maggio al 2 giugno per Franciacortando 2013, ovvero un percorso alla scoperta dei sapori, dei saperi e della cultura di questa terra, fra le più pregiate zone vinicole italiane. 'Franciacortando' è un evento animato da una miriade di incontri, che avranno come filo conduttore il tema della Strada. Al pubblico verrà offerto un percorso che, partendo dalla piazza virtuale del web, si svilupperà dal venerdì alla domenica attraverso la Franciacorta, offrendo la possibilità di avvicinarsi alla cultura, all’arte ed al gusto attraverso esperienze dirette che coinvolgono artisti, associazioni, enti e circoli culturali. Momenti di aggregazione e di coinvolgimento in cui si intende sottolineare l’importanza dell’essere in cammino, la necessità dell’esserci per partecipare, della voglia di condividere che si trasforma poi in ricchezza per tutti.
La Strada della Franciacorta è nata nel 2000, fra le prime in Italia, dalla sinergia tra operatori privati (aziende vinicole, trattorie, aziende agrituristiche, campeggi) ed enti pubblici e privati (Comuni, associazioni per la promozione del territorio); la Strada del Franciacorta è infatti un percorso di 80 km che ha lo scopo di promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche, in particolar modo legate al turismo enogastronomico, della Franciacorta.
L’Associazione Strada del Franciacorta si propone come punto di riferimento per turisti individuali, gruppi e operatori, garantendo loro un supporto tecnico-organizzativo per ricevere informazioni e servizi, costruire itinerari e scoprire più da vicino le svariate opportunità che questa terra da sempre incline alla viticoltura, situata tra il lago d’Iseo e la città d’arte di Brescia, può offrire. Attualmente Franciacorta comprende i territori di 19 Comuni della provincia di Brescia. Il nome Franciacorta riporta alla sua storia lontana legata alle Corti Franche e a quando, dopo l’arrivo dei monaci cluniacensi, il territorio godette di libero scambio nel commercio (curtes francae). La sua storia recente è legata allo straordinario Franciacorta, ottenuto dai vigneti distribuiti sulle colline, tra torri medievali e antichi palazzi cinquecenteschi castelli e piccoli borghi, espressione di un territorio dedito alla viticoltura da tempo immemorabile. Diversi sono gli itinerari storico-artistici che si possono organizzare in questa zona ricca di storia, uno di questi ha come punto di partenza l’ Abbazia di San Nicola a Rodengo Saiano, fondata nel sec. X da Ottone da Cluny e retta dai monaci olivetani dal 1446, dove si possono osservare importanti opere d’arte, tra cui affreschi, tarsie e dipinti. Dirigendosi verso l’interno della Franciacorta si costeggiano le imponenti mura medievali del Castello di Passirano, per giungere al Castello di Bornato, dove è possibile una visita alla villa rinascimentale costruita all’interno delle sue mura, al giardino e alla cantina. Per chi ama degustare del buon vino, la zona offre un vasto panorama di cantine aperte. L’ora del pranzo è da trascorrere rigorosamente in uno dei vari agriturismi della zona, per assaggiare le varie specialità culinarie che la Franciacorta offre. Il pomeriggio prevede la possibilità di due diversi percorsi di visita: il primo porta al Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, di origini assai antiche, donato nel 1086 ai monaci cluniacensi, ai quali si deve la ricostruzione nelle attuali forme (sec. XII).
Una visita all’interno della sua chiesetta permette di ammirare affreschi del secolo XV. Da qui si può accedere alla riserva naturale delle Torbiere, concedendosi una passeggiata tra una vasta ed affascinante vegetazione con la possibilità di scorgere varie specie faunistiche. In seguito si raggiunge Iseo dove si trova il Castello Oldofredi e la Pieve di Sant’Andrea, ricostruita nel sec. XII in forme evidentemente lombarde. Infine, attraversando Clusane e Paratico, i cui resti del castello si intravedono dalla strada, si arriva a Capriolo dove è possibile visitare il Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro, oppure fare una camminata nel borgo medievale che dal centro del paese porta alla cima della collinetta, dove svetta l’antico castello, oggi convento di suore.
Il secondo percorso prevede una tappa al Convento dell’Annunciata di Rovato, la cui costruzione risale al secolo XV, dove è possibile ammirare affreschi del XV - XVI all’interno della chiesa. Ci si dirige poi verso Erbusco, in prossimità del quale domina Villa Lechi, edificata a cavallo tra i sec. XVI e XVII con gusto vagamente palladiano. Qui è d’obbligo una visita alla Pieve di Santa Maria, riedificata nel XIII secolo in stile romanico - gotico, della quale si ammirano l’architettura e gli affreschi conservati all’interno. Nei dintorni, i resti del castello e del borgo medievale. Si arriva poi ad Adro dove si trova l’antica Pieve di Santa Maria in Favento e il Santuario della Madonna della Neve, sorto nel luogo di una chiesetta che ricordava la miracolosa apparizione della Madonna ad un sordomuto. Superando il paese, uno sguardo a Palazzo Bargnani Dandolo (XVIII secolo), per giungere infine a Capriolo, concludendo come nel precedente percorso.
Antonio Vanzillotta
Info: Associazione Strada del Franciacorta
tel. 030 7760870,
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Dal 16 al 19 maggio torneranno protagonisti i Luoghi dell’Acqua di Umbria Water Festival che spalanca i battenti per una seconda edizione tutta da vivere.
Ideato dall’Associazione Culturale Mentelocale, con il supporto di un apposito Comitato Promotore presieduto dalla Provincia di Terni e costituito da Regione Umbria, Provincia di Perugia e dalle Camere di Commercio di Terni e Perugia, Umbria Water Festival, permetterà di godere di quattro giorni interamente dedicati alla preziosa risorsa del Cuore Verde d’Italia.
L’Umbria ha da sempre un profondo legame con l’acqua e vanta la presenza di numerosi luoghi di eccellenza come le Cascate delle Marmore, il Lago Trasimeno, le Fonti del Clitunno, i fiumi Tevere e Nera, gli antichi acquedotti, le aree termali e le sorgenti di acqua minerale.
Proprio i Luoghi dell’Acqua saranno i protagonisti naturali della miriade di iniziative rivolte al grande pubblico ed ideate ad hoc per la kermesse. Il Festival riconferma dunque per la sua seconda edizione il format di evento diffuso sull’intero territorio regionale grazie alla realizzazione di attività d’ogni genere strutturate in otto diverse aree tematiche - didattica, esposizioni, spazio incontri, sport, escursioni, spettacoli, gastronomia e benessere.
Ben sette le aree geografiche della Regione Umbria che saranno coinvolte con speciali programmazioni rivolte a valorizzare la natura, gli ecosistemi acquatici, l’antica tradizione delle sorgenti e l’azzurro dei corsi d’acqua.
A partire dall’area dell’Alto Tevere si susseguiranno escursioni guidate ed esplorazioni nel Parco del Monte Cucco, accompagnate da avventurose discese in canoa lungo il corso del fiume.
Seguirà il coinvolgimento dell’area perugina che sarà protagonista con divertenti iniziative ludico didattiche, grazie alle attività del POST - Perugia Officina della Scienza e della Tecnologia e dell’UN-WWAP - Programma delle Nazioni Unite per la Valutazione delle Risorse Idriche Mondiali.
Immancabili le proposte dell’area del Lago Trasimeno, dove si susseguiranno appuntamenti dedicati a sport acquatici per tutti i gusti: gli appassionati potranno partecipare a lezioni di kitesurf e barca a vela o prendere parte alle iniziative di Pesca-Turismo, in compagnia di esperti pescatori della zona; non mancheranno emozionanti passeggiate a cavallo e attività dedicate al piccolo pubblico grazie alle iniziative del Museo della Pesca di San Feliciano. Protagonista sarà anche l’area spoletino-folignate per una full immersion tra storiche sorgenti e fonti d’acqua: dalle Fonti del Clitunno, alla Sorgente di Bagnara, fino all’acquedotto medievale di Trevi.
Il centro nevralgico degli appassionati di sport ed escursionismo sarà l’area della Valnerina con spericolate discese di rafting e canyoning, mentre tour e passeggiate naturalistiche saranno di scena alla Cascata delle Marmore e presso il Lago di Piediluco. L’intera area ternana vedrà inoltre susseguirsi concerti, spettacoli e animazioni, convegni e suggestive esposizioni.
Non mancheranno le eccellenze eno&idro gastronomiche che accompagneranno le iniziative dell’area dell’orvietano e dintorni, con visite guidate e degustazioni lungo i corsi d’acqua.
Infine gli amanti del benessere potranno rilassarsi con speciali pacquetti proposti dalle strutture ricettive e centri spa della regione.
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Dal 15 al 17 maggio si svolgerà ad Ancona la 2ª edizione della Selezione Internazionale Vini da Pesce, l’unico concorso collegato alla gastronomia marinara tra quelli che godono dell’approvazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Promossa da Camera di Commercio di Ancona, con il coordinamento della sua azienda speciale Marchet, la Selezione è organizzata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e gode del patrocinio della Regione Marche.
Con lo slogan “il concorso più ambito dai vini bianchi, rosati e spumanti”, la “competizione” si proietta sullo scenario internazionale con l’intento di favorire il confronto in un mercato che parla globale, ma che premia sempre più le territorialità e le identità locali.
Saranno dieci le categorie in gara per la conquista dell’ambito titolo di “compagno ideale” dei piatti a base di pesce: non solo bianchi, ma anche rosati e “bollicine”!
Ben cinque le commissioni di valutazione, composte da enologi e giornalisti provenienti da diversi Paesi. La giuria internazionale si insedierà il 15 maggio prossimo, in uno dei più suggestivi angoli del litorale adriatico, la Riviera del Cònero. Qui, in questo incantevole buen retiro, nel corso di tre giorni i giurati esamineranno centinaia di etichette, con il qualificato supporto dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani.
I campioni in gara che conseguiranno un punteggio pari o superiore ad 80 centesimi, secondo il metodo di valutazione dell’Union Internationale des Oenologues, riceveranno il Diploma di merito, mentre i primi tre classificati in ciascuna categoria di appartenenza si aggiudicheranno, rispettivamente, la medaglia d’oro, d’argento e di bronzo. Il premio speciale “Calice Dorico” sarà invece assegnato all’azienda che raggiungerà il miglior risultato in assoluto.
La scadenza per la presentazione dei campioni è il 6 maggio 2013. Durante le fasi di selezione il servizio in sala sarà assicurato dai professionisti dell’AIS-Associazione Italiana Sommeliers.
Indiscussi i risvolti d’immagine che la nuova veste internazionale della Selezione offrirà ai produttori dei vini vincitori, grazie anche all’adozione di una strategia della comunicazione capace di garantire notevole visibilità, in Italia e all’estero. La cerimonia di premiazione, in particolare, è programmata ad Ancona per il 22 giugno e sarà ambientata in un luogo simbolo, la Marina Dorica, dove le etichette vincitrici “sfileranno” al centro di un altro straordinario evento di respiro internazionale: il Campionato del mondo di vela d’altura.
Questa originale “disfida” tra i migliori vini da pesce sarà ospitata da una regione, le Marche, emblematica per il tema del concorso: una terra disegnata da un’ondulata distesa di dolci colline, dove una trama di vigneti che danno origine a grandi vini. Primo fra tutti il celeberrimo Verdicchio che, come ben sanno i gourmet di mezzo mondo, con il pesce realizza un’intesa veramente perfetta!
Inoltre, in concomitanza con la Selezione, l’Assessorato alla pesca della Regione Marche proporrà momenti di degustazione e promozionali inseriti nell’ambito della campagna dedicata al pesce fresco marchigiano che, poi, si snoderà durante tutta la stagione estiva.
INFO:
tel.: 0731 214827; fax: 0731 225727
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“Meno scartoffie nei campi”: ecco in sintesi, la priorità per l’agricoltura italiana che il futuro Premier alla guida del Paese dovrebbe mettere al primo posto nella propria agenda di governo. A dirlo, il risultato dell’“Agri-poll”, l’iniziativa lanciata dalle Città del Vino che hanno chiamato alle 'urne' agricoltori, vignerons, amministratori locali, tutti coloro che operano, a diversi livelli, nel settore agricolo e vitivinicolo, e, soprattutto i cittadini, per votare quale tra 10 idee candidate fosse la n.1 tra le priorità per un settore importante come la nostra agricoltura. E se al primo posto c’è la semplificazione burocratica, subito dopo, ci sono la tutela del paesaggio ed il rilancio della proposta di legge sul consumo del suolo agricolo e, a pari merito, la promozione dei distretti enogastronomici e l’accesso al credito più facile per le aziende agricole. “Una priorità importante - spiega Pietro Iadanza, presidente delle Città del Vino - quella emersa da questo “Agri-poll”, fortemente voluto dalle Città del Vino per spronare i candidati a governare il Paese, e che ha messo in evidenza uno degli argomenti che più affligge in questo momento le aziende agricole, già in grande sofferenza a causa del perdurare della crisi. Ci auguriamo che questa iniziativa serva a stimolare il dibattito politico su un settore importante per il Paese come la nostra agricoltura”. Ecco allora la classifica delle 10 priorità per il settore secondo gli attori della sua filiera e non solo: al primo posto, la promozione della semplificazione sburocratizzando la gestione delle imprese agricole, segue la tutela del paesaggio, delle colture storiche, dei saperi e il rilancio della proposta di legge sullo stop al consumo del suolo agricolo. A seguire, ci sono la promozione dei distretti enogastronomici, il rilancio delle Strade del Vino e dei Sapori e lo sviluppo dell’offerta turistica dei territori, l’inserimento nei programmi scolastici dell’educazione alimentare e al bere consapevole ed il finanziamento della ricerca, della cultura e della formazione. Subito dopo, la salvaguardia dei piccoli Comuni rurali e la valorizzazione del loro ruolo di presidio territoriale e democratico. E ancora, favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla Green Economy e alla sostenibilità ambientale, tutelare l’agricoltura attraverso la filiera corta, la tracciabilità, la biodiversità, il no agli Ogm, la lotta alla contraffazione e all’italian sounding. Infine, attrezzare le aree rurali di infrastrutture web di area per incentivarne conoscenza e sviluppo.
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l Caseificio Pennar di Asiago e l’Università degli Studi di Padova danno vita alla produzione 'Green Grass', “filiera verde” interamente certificata.
Al foraggio basta aggiungere una M perché diventi “formaggio”. Lo sanno bene sull’Altopiano dei 7 Comuni, territorio di pascoli e prati-pascoli fra i più grandi d’Europa. Qui, un’ottantina di allevatori associati nel caseificio cooperativo “Pennar”, hanno deciso di sottostare volontariamente ad un disciplinare molto rigoroso di alimentazione del bestiame.
Le ricerche condotte dall’Università di Padova sui prodotti del caseificio di montagna hanno dimostrato che nutrire le vacche con il “verde”, quindi secondo la tradizione, dà formaggi che contengono meno colesterolo e sono inoltre ricchi di CLA (Coniugati dell’Acido Linoleico). Si tratta di un gruppo di acidi grassi che si forma a seguito dell’intensa attività metabolica che si svolge nel rumine della lattifera. Il latte e i suoi derivati sono, pertanto, la principale fonte alimentare di CLA per l’uomo. Questi composti hanno evidenziato interessanti proprietà, fra le quali un’azione stimolante il sistema immunitario, nonché la riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Oltre ai CLA, nell’Asiago DOP di montagna vi sono anche quantità maggiori di vitamine liposolubili fra le quali il retinolo e, soprattutto, la vitamina E, una preziosa sostanza ad azione antiossidante. Inoltre, la dieta della lattifera a prevalenza di foraggio verde determina una sensibile variazione del profilo lipidico del latte, prima e del formaggio, poi. Si osserva la riduzione degli acidi grassi saturi, l’aumento dei monoinsaturi mentre i polinsaturi vedono la riduzione degli omega-6 e l’aumento degli omega-3, con indubbi vantaggi di ordine nutrizionale.
Si gioca quindi tutta sull’alimentazione bovina la partita del formaggio a “Filiera verde”: gli allevatori dello storico caseificio di Asiago hanno da tempo detto addio agli insilati di mais e i risultati si vedono. “Scegliendo di alimentare le vacche dell’Altopiano solo con erba liberamente pascolata o con fieno, in gran parte autoprodotto in azienda, riusciamo ad ottenere un latte che conferisce ai nostri formaggi caratteristiche uniche, introvabili nei prodotti industriali”, spiega Fiorenzo Rigoni, direttore del Caseificio Pennar.
Sono quindi molti i punti a favore dei prodotti dell’allevamento tradizionale, una tecnica che sull’Altopiano di Asiago non è stata mai abbandonata: negli oltre 800 kmq del comprensorio, il terreno non è oggetto di trattamenti agroindustriali; la concimazione è naturale e non vengono impiegati fitosanitari, poiché non necessari alla vegetazione spontanea, selezionata solo da secoli di storia e di pratiche colturali.
Il progetto “Green Grass Dairy” è stato realizzato con il contributo del Piano di Sviluppo Rurale 2007/13.
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