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"Passeggiare apre la mente!”, sostengono i poeti. Turismo sostenibile, ricerca delle origini e genuine esperienze alpine sono i punti di forza della valle di Paznaun e rappresentano il motto del 'Cammino culinario di San Giacomo 2012'. Dall’8 luglio al 16 settembre i turisti di questa valle tirolese potranno apprezzare i piaceri dell’enogastronomia. Quattro diverse escursioni che iniziano a Ischgl, Galtür, Kappl e See, portano a gustare il miglior cibo della regione preparato con i prodotti regionali. Sul 'Cammino culinario di San Giacomo' escursionisti, biker e appassionati della buona tavola troveranno una cornice affascinante di montagne e piatti preparati da quattro cuochi stellati internazionali, in una tradizionale atmosfera da rifugio. Ognuno dei cuochi assume il ruolo di protettore di un rifugio e crea un piatto esclusivo per il menu estivo. Ciascuno dei quattro diversi tour del 'Cammino culinario di San Giacomo' conduce a uno dei rifugi selezionati. Nel team dei grandi chef rientrano quest’anno Stefano Ciotti (Vicolo Santa Lucia, Rimini, Italia), Franky van der Haeghe (Hostellerie St. Nicolas, Elverdinge, Belgio) Peter Gast (Restaurant ‘t Schulten Hues, Zutphen, Paesi Bassi) e Karlheinz Hauser (Seven Seas im “Süllberg”, Amburgo, Germania). Sotto il patrocinio dello chef Eckart Witzigmann, gli artisti della cucina presenteranno le loro specialità nel 'loro' rifugio all’evento di apertura del Cammino culinario di San Giacomo il prossimo 8 luglio. I piatti rimarranno poi sul menu come particolare highlight per tutta l’estate. L’ente del turismo durante tutta l’estate proporrà escursioni culinarie guidate, ricette dello chef da portare a casa e gustose degustazioni. Così le escursioni non stimolano solo la mente, ma anche il palato.
Durante l’inaugurazione del 'Cammino culinario di San Giacomo', domenica 8 luglio, i turisti conosceranno da vicino i cuochi stellati: insieme ai quattro artisti internazionali della cucina, gli amanti della natura, gli escursionisti e i gourmet si incontreranno alle 09:30 per partecipare alle quattro diverse escursioni verso i rispettivi rifugi. I palcoscenici culinari sono il rifugio Jamtalhütte (Karlheinz Hauser) a Galtür, il rifugio Heidelberger Hütte (Stefano Ciotti) a Ischgl, il rifugio Niederelbehütte (Peter Gast) a Kappl e il rifugio Ascherhütte (Franky Van der Haeghe) a See. Arrivati in alto il gioco si fa duro: i cuochi stellati lasciano le scarpe da trekking per un cucchiaio da cucina e presentano agli ospiti i loro piatti regionali, in parte reinterpretati, dando interessanti informazioni di base sulla ricetta e i prodotti.
Informazioni sull’evento: www.kulinarischerjakobsweg.paznaun-ischgl.com
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Le vendite del vino nella Grande Distribuzione risentono ancora della crisi, ma con segnali interessanti come la crescita dei vini nella fascia superiore ai 5 euro che registra nel 2011 un +11,1% a volume sull’anno precedente, confermando che gli italiani, anche al supermercato, comprano meno vino, ma di maggiore qualità. Se le vendite globali di vino confezionato fanno segnare un - 0,9%, quelle delle bottiglie da 75cl, al contrario, sono in crescita in due fasce di prezzo, quella bassa e quella alta: quella inferiore ai 3 euro, con un moderato aumento dello 0,6% a volume, e quella superiore ai 5 euro con un +11,1% a volume.
L’indagine sul mercato del vino nella grande distribuzione nel 2011 è stata condotta da SymphonyIRI Group per Vinitaly e mostra che le vendite di vino in brik sono stazionarie, nonostante le promozioni crescenti, che i bottiglioni da un litro e mezzo sono in forte calo, che le bottiglie a denominazione d’origine crescono dell’1,1% a volume con un prezzo medio a litro di 4,1 euro. Si conferma la crescita del vino a marca commerciale delle catene distributive (+11% a volume), in linea con la tendenza degli ultimi tre anni.
Interessanti anche le classifiche dei vini più venduti in assoluto nei supermercati: ai primi posti, nell’ordine, Lambrusco, Sangiovese e Montepulciano d’Abruzzo, mentre tra i vini 'emergenti', cioè col maggior tasso di crescita, troviamo al primo posto il Pignoletto dall’Emilia (+29,6%) e al secondo una new entry, il Pecorino da Marche e Abruzzo (+26,5%). Da notare anche la crescita notevole di un vino nobile come il Brunello di Montalcino che aumenta le vendite del 14,8% e di vini di qualità come il Gavi (+ 14,4%) e il Rosso di Montalcino (+11,1%), si vedano le tabelle 4 e 5.
"Il dato sulle vendite del Brunello conferma che i consumatori ormai sanno di poter comprare vino di qualità nella Grande Distribuzione - ha commentato Gianluca Di Venanzo, rappresentante di Federdistribuzione, l’Associazione che rappresenta la maggioranza delle aziende della Gdo e Direttore generale di Despar - Una considerazione confortata dalle crescenti vendite di vino sopra i 5 euro, un segmento ancora contenuto, ma che si sta progressivamente affermando sostenendo l’intera crescita del mercato. La Gdo rappresenta un canale sempre più rilevante per il vino e il cliente è ancor più esigente, per questo crediamo che debba intensificarsi il dialogo con le cantine per migliorare ulteriormente l’offerta di vino ai consumatori".
Valutazioni analoghe sono state espresse da Virgilio Romano, Client Service Director di SymphonyIRI Group: "Le vendite di vino nella Gdo nel 2011 sono in linea con l’andamento dei consumi di vino nel Paese, con volumi in leggera contrazione e valori in crescita, confermando il trend in atto legato alla ricerca della qualità. Due gli aspetti da sottolineare: l’importanza che hanno i vini con prezzo a bottiglia inferiore ai 3 euro e la conferma della crescita dei vini con prezzo medio-alto (sopra i 5 euro). Si può parlare dunque di polarizzazione nelle scelte dei consumatori, fenomeno osservato nel 2011 in altre categorie, che andrà valutata nei prossimi mesi per misurare l’effetto derivante dal superamento della soglia dei 5 euro nel corso del 2011 ad opera di alcuni attori importanti che potrebbero aver accentuato un trend in ogni caso positivo".
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A tavola il made in Italy è sempre una garanzia. I prodotti italiani sono sempre molto apprezzati, nonostante la continua battaglia contro le contraffazioni alimentari, nemici principali delle produzioni d’eccellenza del nostro Paese. Secondo gli ultimi dati Istat, il settore a crescere maggiormente è quello dei formaggi e latticini, che a inizio 2012 registra, rispetto all’anno precedente, un ottimo +6,15% nelle esportazioni, corrispondente a 19.735 tonnelllate per un valore totale di 138 milioni di euro. Già nel 2011 le imprese italiane hanno esportato più di 282.000 tonnellate di formaggi, per un valore che ha sfiorato i 2 miliardi di euro e con un aumento significativo in volume (+3,8%) e in valore (+15,1%) rispetto al 2010. Le prospettive, quindi, sono molto buone. Di particolare rilievo gli aumenti fatti registrare dai formaggi freschi (in particolare Mozzarella, Mascarpone e Ricotta) cresciuti in volume del 6,2% e in valore del 10,2%, da Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+0,6% in volume e 20,6% in valore), il Gorgonzola (7,9% in volume e 13% in valore) e dai formaggi grattugiati (5,6% in volume e 22,3% in valore). Buoni risultati infine nel settore del Provolone (+2,5% in volume) e dei formaggi molli come la Crescenza, lo Stracchino e le Robiole, cresciute del 22%. I formaggi freschi e i latticini, unitamente a Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino, Gorgonzola e Provolone, concorrono per il 75% dei volumi delle esportazioni La destinazione dei formaggi e latticini italiani, sempre osservando i dati di inizio 2012, è per lo più europea: primo cliente risulta essere la Francia, seguita da Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Spagna, Belgio, Austria, Lussemburgo, Paesi Bassi e Giappone. I consumatori europei, ma anche i paesi mondiali apprezzano dunque il prodotto tipico italiano, in particolare il nostro latte, materia prima per produrre i formaggi, la cui produzione è concentrata per lo più in Pianura Padana, ( qui si produce il 70% del latte nazionale) con epicentro in Lombardia, che da sola ne produce il 40%. Il punto di incontro per tutti i professionisti del settore non può quindi che essere qui, al centro del settore produttivo più importante in Italia, e nello specifico alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte, in programma dal 25 al 28 ottobre 2012 alla Fiera di Cremona. Sarà l’occasione per analizzare a fondo tutti gli aspetti del settore a livello mondiale: economico, strategico, politico e scientifico, grazie anche ad un programma di appuntamenti che come ogni anno si preannuncia ricco di iniziative rivolte a tutta la filiera. Allevatori, centri genetici, veterinari, trasformatori e distributori troveranno a Cremona il più qualificato osservatorio professionale su tutto il settore lattiero-caseario. (Elaborazione Osservatorio Agri & Food di CremonaFiere su dati Clal.it)
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Se è vero che il successo di una fiera si misura nella quantità di business che essa sviluppa, allora il successo della 16esima edizione di Cibus si può riassumere nella presenza di 12 mila buyers ed operatori commerciali esteri, di cui 1300 direttamente selezionati, ospitati e gestiti da Fiere di Parma. I visitatori sono stati 63 mila e i giornalisti accreditati circa mille. Molto alta la soddisfazione delle 2300 aziende espositrici: secondo un primo sondaggio svolto da Federalimentare, l’80% degli intervistati si è detto molto soddisfatto e il 10% soddisfatto. Prima della 17esima edizione di Cibus che si terrà nel maggio del 2014, Fiere di Parma ha annunciato due novità per il 2013: il Cibus Global Forum e la co-organizzazione del Thaifex a Bangkok con Fiera di Colonia. Il 'Cibus Global Forum: Food for the Future' si terrà a Parma dal 16 al 18 maggio del 2013 e tratterà della correlazione virtuosa tra l’alimentazione e lo stile di vita italiani e lo sviluppo sostenibile. Avrà la forma di un Forum internazionale, un format leggero e relazionale con convegni sulle tematiche dell’alimentare italiano, completato da una sezione espositiva ridotta ma in grado di rappresentare l’intera filiera alimentare, dalle materie prime al prodotto finito, passando per le tecnologie di trasformazione e confezionamento. L’obiettivo del Forum è quello di attirare l’attenzione della business community, coinvolgendo le grandi aziende alimentari italiane e i principali retailers del mondo, le associazione di categoria e le istituzioni internazionali che si occupano di alimentazione e sostenibilità. Coordinato dal presidente dei Giovani industriali italiani, Annalisa Sacchi, e dal Direttore Generale della CIAA, Confederation of the Food and Drink Industries dell’Europa Unita, il Forum si avvarrà della collaborazione di un comitato scientifico composto da economisti, antropologi, ambientalisti, tecnologi, agronomi, chef, che lavorerà per mesi in Italia sul campo per capire e vivere le specificità nazionali e codificare le best practice che rendono unico il cibo e lo stile alimentare made in Italy. La loro indagine sarà poi condivisa con i protagonisti del made in Italy lungo tutta la filiera e trasformata in un manifesto per la 'virtuosa condivisione' poi discusso con i key players (Ceo del settore retail e ristorazione, industria del largo consumo) dei principali Paesi. L’altro grande appuntamento di Cibus per il 2013 è la collettiva firmata Anuga&Cibus al Thaifex, la fiera alimentare in Thailandia evento leader dell’area, che si terrà nel maggio 2013, tanto più importante nella prospettiva del nuovo grande mercato unico del Sud Est Asiatico (ASEAN). La partecipazione al Thaifex rappresenta la prima tappa di un’ampia collaborazione tra Fiere di Parma e Fiere di Colonia per aiutare le imprese alimentari italiane a selezionare e gestire le proprie partecipazioni fieristiche anche nei Paesi emergenti. Per quanto riguarda la 17esima edizione di Cibus, nel maggio 2014, verrà confermato ed evoluto il lay out espositivo che vede le aziende dolciarie esporre in un continuum con quelle di categorie affini (snack, prodotti per la prima colazione, bevande, caffè, ecc.) e della drogheria in generale (pasta, conserve vegetali, oli e condimenti ecc.) per una grande area unificata confectionery&grocery e un incoming program ad-hoc. Tornando a Cibus 2012, il suo successo è stato confermato anche dai numerosi buyers esteri, molti dei quali hanno partecipato alla cena di gala dei buyers alla Certosa di Parma, che hanno gradito l’ampiezza dell’esposizione dei prodotti alimentari italiani. "Credo che la capacità di Fiere di Parma di proporsi come soggetto aggregante - commenta l’ad Antonio Cellie - sia l’elemento chiave per capire il lavoro che stiamo svolgendo da 3 anni e culminato con questo CIBUS dei record. Un ruolo collaborativo e federante per dialogare con tutti i soggetti virtuosi: da Federalimentare ad Anuga, dai Consorzi di Promozione (alcuni dei quali hanno addirittura la sede nel quartiere) a Slow Food, dall’ICE alle Camere di Commercio. Ne è nato un lavoro di squadra vincente. Come è stato quello fra gli azionisti, amministratori e management. Ora il made in Italy alimentare ha una fiera unica e vincente finalmente con un quartiere all’altezza." Innumerevoli le novità di prodotto nei settori dei salumi e delle carni, del lattiero-caseario, del pomodoro e della gastronomia in genere, caratterizzate da una accentuata ricerca della qualità, nei segni distintivi dell’italianità del prodotto (importanti anche per l’export), nella creazione di linee più salubri, quindi con meno grassi, meno sale etc, fino a quelli di rapida cottura o già pronti. Positivo anche il bilancio delle nuove aree che hanno debuttato a Cibus: il surgelato, la distribuzione automatica, i microbirrifici artigianali. Circa 30 aziende del surgelato hanno partecipato a 'Frozen Food' per esporre i propri prodotti che sono commercializzati in un mercato domestico non ancora del tutto maturo di fronte a una scelta, quella del consumatore di acquistare cibi surgelati, che in altre nazioni è invece stata assimilata tempo fa. Non a caso, l’export del surgelato italiano viaggia a gonfie vele. Hanno destato grande interesse le 'macchinette' della distribuzione automatizzata nell’area del 'Vending', - a Cibus ribattezzate le I-MACHINES - che hanno ormai oltrepassato la fase della distribuzione di caffè e acqua minerale per proporre anche panini e cibi freddi, ma anche caldi, ed ogni tipo di merceologia. A Cibus le aziende del vending hanno lanciato il messaggio di una sempre maggiore collaborazione di questo settore con la grande distribuzione. I microbirrifici, una realtà crescente in Italia con quasi 500 produttori, hanno destato grande interesse presso gli operatori per un’offerta qualificata dal gusto, dall’immagine accattivante, specie per i giovani, e dal contenuto artigianale associato ad una idea di genuinità e salubrità. La presenza di 350 aziende del biologico ha garantito il successo di Cibus relativamente a questo comparto che cresce a ritmi vertiginosi, portando la manifestazione fieristica ai vertici delle fiere bio, seconda solo a quella di Norimberga. La ristorazione fuori casa, dai pubblici esercizi alla ristorazione collettiva passando per quella delle stazioni del trasporto stradale, aereo e navale, si è schierata con 30 aziende del comparto nel Food Service Lounge, visitata dai più importanti operatori commerciali. Soddisfazione anche tra le 258 aziende espositrici del dolciario che hanno testimoniato la vitalità di un comparto che mantiene le proprie vendite sul mercato interno ed è al primo posto nell’export dei prodotti alimentari italiani, facendo registrare +4,6% in volume e + 8,2% in valore, per un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro. Molte di queste aziende hanno già aderito con entusiasmo al nuovo progetto confectionery&grocery Cibus 2014 di Fiere di Parma. L’interesse crescente degli italiani per una alimentazione che sia sana ed equilibrata si è riverberata su 'Pianeta Nutrizione' che ha visto lo svolgersi di diversi convegni sul tema, cui hanno partecipato medici, dietisti, nutrizionisti ed esperti ed ha visto la partecipazione di circa 60 aziende che propongono prodotti salutisti e dietetici.
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Lo scorso 30 marzo ASA ha festeggiato il suo ventesimo compleanno nell’accogliente cornice dello storico Hotel Manin a Milano con una giornata densa di avvenimenti. Nel corso dell’annuale Assemblea ordinaria, il primo degli incontri in programma, il Presidente Roberto Rabachino ha fatto una breve cronistoria di questi 20 anni durante i quali ASA ha sempre perseverato nel suo impegno per la tutela e la promozione del mondo agroalimentare italiano, fino ad arrivare ad occupare oggi un posto di primo piano in questo settore. Un impegno che ASA continuerà a mantenere costante anche in futuro grazie alla professionalità e al contributo dei suoi associati, avvalendosi inoltre della recente collaborazione con il Consorzio Nazionale "1 Radio 100 Città", guidato da Alessandro Rampani e che copre tutto il territorio italiano. Il Presidente Rabachino ha fatto ascoltare un paio dei notiziari che vengono passati da ASA alle radio per le trasmissioni (che si possono riascoltare sul sito istituzionale ASA www.asa-press.org) Molti gli auguri e i messaggi da parte di altre associazioni e di autorità istituzionali, tra cui quelli personali del Ministro Catania e quelli di Alessandro Colucci, Assessore Sistemi Verdi e Paesaggio di Regione Lombardia che, durante il suo discorso, ha sottolineato come l’impegno della Regione e quello di ASA siano entrambi indirizzati al sostegno del mondo agroalimentare. Presente anche la Signora Francesca Coretti Beltramini, moglie del fondatore Giovanni Beltramini de’ Casati che rimase a capo dell’Associazione fino alla sua scomparsa. Impossibilitata a partecipare, invece, Gudrun Dalla Via, Presidente ASA per 10 anni e ora Presidente Onorario, che ha inviato un messaggio di saluti e augurio letto in sala dal Presidente Roberto Rabachino. Carlo Giuseppe Valli, giornalista e storico, da molti anni associato ASA, ha quindi piacevolmente intrattenuto i presenti con una interessante conversazione sulla gastronomia dal titolo "20 anni di cucina italiana". La consegna di targhe commemorative e la premiazione dei vincitori del Premio Giornalistico "20 Anni di ASA – 150 anni di gusti e sapori d’Italia" hanno chiuso la parte celebrativa della giornata. Premiati i giornalisti ASA Marina Moioli prima classificata, Sergio Minelli secondo classificato e Maurizio Drago terzo classificato. L’eccellente buffet allestito dallo chef dell’Hotel Manin ha infine riunito associati e illustri ospiti per la conclusione conviviale di questa importante giornata.
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