https://www.dtromemonti.com/it/events/chef-sotto-le-stelle-2024-chef-paolo-gramaglia/
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Mariella Morosi
Festa grande a Roma, dove 20 anni fa, in Via dei Predetti 24, accanto al Parlamento, era nato il primo ristorante del Gruppo Obicà. Oggi il bilancio dei vari locali, in Italia come a Londra e a New York, è di 500 dipendenti, con un fatturato di oltre 500 milioni di euro e 300 fornitori coinvolti nel corso degli anni.
Un successo dell'innovativa idea di ristorazione della famiglia Scuderi da celebrare tutto il 2024 . E se non basta sono in corso espansione sui mercati internazionali mirate all'acquisizione di nuove realtà con speciali focus dedicati alle risorse umane.
Al centro dell'offerta sono la Mozzarella di Bufala Campana dop e la mixology. Della prima ne sono stati venduti un milione di kg in 20 anni e per l'anniversario viene proposta una speciale rassegna di piatti signature, simbolo dell’autenticità e della genuinità dei migliori prodotti italiani. In dialetto napoletano Obicà significa “Eccolo qua!” ed è un’espressione usata per indicare qualcosa di sorprendente, proprio come una Mozzarella, morbida, saporita, da gustare nelle sue infinite declinazioni.
La festa si prolungherà alla fine di maggio con al centro una specialità campana, la Figliata di Latte di Bufala Campana Dop con all'interno mini Bocconcini di Mozzarella, sia come piatto singolo che abbinata a small plates, come i Crostini con Pacchetelle di Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP e Origano Fresco o la Caponata Siciliana e il Pesto di Pomodori Secchi.
“Viaggio in Italia” è invece la drink list firmata dal beverage specialist Luca Scrimenti, dedicata alle sei città in Italia in cui è presente il Gruppo: Torino, Milano,Firenze Roma Cagliari e Palermo.
Da giugno ad agosto, sarà, invece, disponibile uno speciale menù campano con pasta di Gragnano IGP e altri prodotti della tradizione rigorosamente campana.
A settembre e ottobre, sarà la volta del Salumificio pugliese Santoro che produce salumi nel cuore della Valle D'Itria, tra cui il Capocollo di Martina Franca, nato da antiche tradizioni contadine, marinato e affumicato con la corteccia di fragno, un albero che cresce solo in Puglia e in Basilicata. A chiudere i festeggiamenti, a novembre e dicembre, il tartufo di Savitar.
Questa la drink list “Viaggio in Italia” di Luca Scrimenti in abbinamento ai piatti: per Torino (Vermouth Bianco Del Professore, Chartreuse Verte, Cordiale al Ribes e Lampone, Tonica Superfine Tassoni), per Milano (Campari, Cordiale al Mango e Zenzero, Cinzano Prosecco DOC), per Firenze (Gin, Campari, Cinzano Vermouth Rosso, Liquore al Caffè), per Roma (Sambuca, Vodka, Liquore al Caffè, Espresso Dolcificato), per Cagliari (Mirto, Gin Superfine al Cedro Tassoni, Succo di Lime, Zucchero) e per Palermo (Passito di Pantelleria DOC Sentivento, Gassosa Bio Galvanina, Tintura di Limone).
“Siamo orgogliosi di celebrare il ventennale di questo marchio che da sempre valorizza la cultura enogastronomica del made in Italy - ha detto Achille Scudieri, Vice Presidente del Gruppo Obicà- ma guardiamo al futuro per continuare a portare i migliori prodotti italiani nel mondo, valorizzando l'impegno dei piccoli produttori, anche di vino, come la cantina Abraxas Pantelleria, le carni di Chianina della Tenuta La Fratta di Sinalunga ".
E' una strategia a lungo termine, quella della famiglia Scudieri, che nel 2021 ha acquisito il marchio da un fondo di investimento inglese che lo deteneva da ìl 2012, riportandolo in mani italiane con la mission di internazionalizzare il miglior made in Campania e in Italy.
“La qualità - dice il CEO Davide Di Lorenzo - resta al centro del progetto, con una visione che guarda anche a un’integrazione verticale della supply chain, attraverso l’acquisizione di società agricole, come Tenuta La Fratta, e la cantina Abraxas Pantelleria. Per il prossimo biennio guardiano all'espansione all’estero, con alcune nuove aperture, la prima vicino a Parigi ma anche negli States sulla East Coast, oltre ai due attuali locali a Manhattan. Nel Middle East le principali mete di interesse rimangono gli Emirati e l’Arabia Saudita. Ci dedichiamo anche allo e sviluppo di attività dedicate alle risorse umane, su cui puntiamo molto dal punto di vista della formazione e dell’engagement. Infine, per fidelizzare ancora di più la nostra clientela, pensiamo di introdurre nei prossimi mesi una loyalty card valida sia negli store sia sul nostro shop”.
Ogni dipendente viene seguito da un team interno di recruitment and training e viene coinvolto in classi di ‘Induction’, per approfondire i valori, la mission e la vision; mentre un training a parte è riservato ai Manager con il progetto ‘Train the Trainer’. Infine, è stato strutturato un processo di ‘Appraisal’, sia per l'Head Office che per i ristoranti, incentivando la restituzione del feedback come buona prassi aziendale.
Ristorante Italiano Campo Marzio | Obicà Parlamento (obica.com)
www.obica.com
Mariella Morosi
La Sardegna, terra dove le tradizioni si perdono nella notte dei tempi - è tra le zone più antiche del Mediterraneo - è uno dei pochi luoghi al mondo dove ancora si possono ammirare i Dolmen. Hanno circa 7000 anni e insieme agli Stonehenge (Gran Bretagna) sono tra i più importanti monumenti megalitici.
Dall’archeologia alla gastronomia il passo è breve. Dalle grandi pietre alle grandi “gemme” che questa terra offre c’è un filo di autenticità e tradizione. Ad esempio, un birrificio artigianale nel cuore dell’isola, in provincia di Sassari, trae il suo nome proprio dai monumenti megalitici. La birra Dolmen, anzi “le birre” - come specifica uno dei giovani imprenditori, Fabio Scarpa - "nasce nel 2005 ma avevo iniziato già 6 anni prima ad appassionarmi all’arte birraia. Produciamo le nostre birre in un laboratorio che è moderno rimanendo artigianale. Seguiamo scrupolosamente le antiche tradizioni birraie ma siamo attenti anche all’esigenza di mercato, quindi ad una sperimentazione dei nuovi gusti”.
Il birrificio produce circa mille ettolitri l’anno, usano malti d’orzo selezionati, luppoli e lieviti ricercati. “cerchiamo di dare sapori semplici ma autentici. – continua Fabio Scarpa - Usiamo solo acqua purissima, non aggiungiamo anidride carbonica, né conservanti o antiossidanti e cerchiamo di dare stabilità con 18 mesi di scadenza”.
Per gli amanti della birra e per tutti i visitatori della Sardegna si consiglia dunque una sosta a Uri, un piccolo paese di quasi tremila abitanti, distante 15 chilometri da Sassari e 18 da Alghero. E’ immerso da rilievi di rocce calcaree e dolci colline ricoperte di macchia mediterranea e coltivazioni di cereali, vigneti, oliveti e carciofeti. Il paese fa parte delle città dell’olio e prodotto d’eccellenza è il carciofo, cui è dedicata anche una sagra che richiama migliaia di visitatori.
(Birrificio Dolmen - Via Sardegna, 11 - URI (Sassari) www.birradolmen.it )
Se ci si sposta in provincia di Sassari, esattamente a Thiesi, c è un caseificio che sin dagli anni ’20 del secolo scorso opera nel settore lattiero-caseario con la produzione di formaggi tipici sardi. La filosofia aziendale è sempre quella di una filiera corta. Da una ventina d’anni, pur conservando il marchio F.lli Mannoni (la famiglia originaria di costituzione), la nuova società si chiama Sargra.
E’un’azienda casearia a conduzione familiare legata da tre generazioni alle produzioni più tipiche della storia casearia sarda sia da puro latte ovino e caprino sia da misto ovino/vaccino. Perciò si trovano le tipicità come il pecorino, caciotte, semi stagionati, duri stagionati con crosta rigata e il famoso pecorino romano.
Oggi con la nuova generazione, la quarta, si cercano nuove sfide per un mercato sempre più competitivo e globalizzato, con l’obiettivo di sperimentare e introdurre sul mercato prodotti innovativi al di fuori del “tunnel” del Pecorino Romano DOP.
Come ad esempio il BungaBunga, un formaggio sardo spalmabile dal sapore marcato e piccante. Di prossima uscita sul mercato la novità piu interessante: “Spicchio di Cuore” prodotto da latte 100% sardo e ideato con lo scopo di realizzare un formaggio salutistico, a basso contenuto di sodio, di grassi e conservanti.
(https://mannoniformaggi.it/ )
Un soggiorno a Thiesi dunque è consigliabile. Di epoca medievale ma forse ancora prima datata, i dintorni del paese offrono un enorme patrimonio sia storico e archeologico (la valle dei Nuraghi, le necropoli, domus de janas e Dolmen) e sia agricolo e pastorizio: nel corso degli anni è diventato il centro delle maggiori industrie casearie di tutta Italia. Sosta quindi anche al Caseificio, che dispone di un punto vendita all’interno dell’azienda.
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