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La Svizzera è conosciuta raramente per le sue sorprese, ma la regione del Lago Lemano (alias, di Ginevra) offre panorami e possibilità fuori dal comune che stuzzicano la curiosità e stimolano l’immaginazione. La diversità che questa regione presenta su una superficie tanto limitata è una vera e propria rivelazione. È in questo microclima dovuto alla presenza del più grande lago dell’Europa occidentale che si possono vedere le palme crescere al centro di splendide aiuole fiorite. Tuttavia, a meno di due ore da Losanna, duemila metri più in alto si può sciare tutto l’anno sulle nevi perenni del ghiacciaio des Diablerets, da dove si gode di una vista garantita su alcune tra le più famose vette delle Alpi. A titolo d’esempio, alcuni sportivi di provata esperienza sono riusciti a praticare sci nautico e sci alpino lo stesso giorno. Il paesaggio stesso presenta una straordinaria diversità, tenuto conto delle dimensioni della regione. Quest’ultima è infatti spesso stata descritta come un microcosmo che rappresenta tutta la Svizzera, che riunisce le montagne, i laghi, la pianura, i pascoli e persino i vigneti di Lavaux, che sembrano immergersi nelle acque del lago. Le meraviglie di Lavaux Vigne a terrazza che, per 14 chilometri, profilano la riva elvetica del lago di Ginevra, fra Losanna ed il Castello di Chillon, graziosi villaggi baciati dal sole, incastonati qua e là e collegati fra loro da sentieri da percorrere in auto, ma anche in bici e a piedi: é il cosidetto Lavaux, regione viticola che dal 2007 fa parte dei Beni del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Alle tante cantine aperte al pubblico, dove autorevoli 'vignerons' ripercorrrono l’epopea di vini qui coltivati sin da epoca romana, da maggio 2010 si è aggiunto il Lavaux Vinorama: un centro dedicato alla conoscenza di vigne, premessa per una visita all’esposizione interna di oltre 300 vini, tutti da degustare o acquistare. La bellezza maestosa dei paesaggi non è l’unico piacere che offre questo paese bonario, di espressione francese, in cui le influenze latine si fanno chiaramente sentire. Per gli amanti del buon vino e dei cibi buoni, le specialità culinarie regionali vanno d’accordo con tutta l’offerta gastronomica dei grandi ristoranti selezionati dalle guide più celebri come la guida Michelin e GaultMillau. Tutta la Regione del Lago Lemano partecipa alla festa che, sul gradino più alto del podio, pone Losanna, sede del Comitato Internazionale Olimpico (CIO) nonché Capitale Olimpica e quartier generale di numerose associazioni e federazioni sportive internazionali, capitale mondiale dello sport.
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Per i prossimi sei mesi, ogni giorno a Venlo, Friburgo del Nord sarà di scena la natura. Perchè se amate i fiori, la natura e l’emozione che scaturisce ammirando le mille sfumature dei petali di fiori, non potete non visitare ‘Floriade’, l’Esposizione internazionale orticola allestita nella deliziosa città sul confine orientale tedesco, trasformata (grazie ad un tour de force cominciato nel 2006) in un tempio sacro di corolle, piante verdi, arbusti e boccioli. C’è tempo fino al 7 ottobre per visitare questa grande kermesse che viene organizzata ogni dieci anni, proprio per le immense proporzioni che caratterizzano una manifestazione di lunga e consolidata tradizione. Non a caso sono attesi almeno due milioni di visitatori: il 40% proveniente dai Paesi Bassi, il 40% dalla Germania (per lo più dallo stato federale tedesco del North Rhine Westphalia) e il 20% dagli altri Paesi, tra cui Italia, Gran Bretagna, Francia e Cina. Nelle differenti aree tematiche del parco (Relax & Heal, Green Engine, Education & Innovation, Environment e World Show Stage, progettate dall’architetto del paesaggio John Boon) ciascuno con una propria fisionomia ed un proprio programma settoriale, si potrà toccare con mano, l’influenza incisiva dell’orticoltura e del giardinaggio nella vita quotidiana, utilizzando tutti i cinque sensi. I numeri di 'Floriade' sono davvero incredibili: una superficie di 66 ettari in un tripudio di meraviglie della natura: nelle aree boschive sono stati piantati 1,8 milioni di bulbi, 190 mila piante perenni, 18 mila arbustive, 15 mila siepi, 5 mila roseti e 3 mila alberi. Il 'Friend’s Woodland', cioè il bosco degli amici, ospita una collezione di alberi e arbusti da frutto che comprendono varietà sia tradizionali che moderne. Il viale alberato è costituito da 120 diverse specie arboree inconsuete, tra cui la 'Ginko biloba', nota anche in Giappone come albero di noci e in Cina come albero sacro coltivato nei templi. Ed infine, i tulipani, immancabili, viola, rossi e gialli, vicini ai profumatissimi giacinti blu cobalto. Ma il tripudio della natura che Floriade mette in mostra non si concluderà definitivamente ad ottobre. Infatti, al termine dell’evento, l’intera area verrà donata al GreenPark di Venlo: un grande parco sostenibile completamente immerso nel verde, che accoglierà l’intera struttura per non disperdere la grandiosità di questo patrimonio naturalistico. Per ammirare ancor di più la maestosità di Floriade e godere della panoramica dell’intero parco si può fare un giro sulla funivia lunga poco più di un chilometro ed a circa 30 metri di altezza, che trasporta i visitatori da un lato all’altro del parco in soli cinque minuti. Basta guardare in basso per accorgersi del colpo d’occhio sui colori e sugli edifici ecosostenibili appositamente costruiti per l’occasione. I paesi partecipanti, le imprese, le aziende orticole e gli organismi pubblici offriranno agli ospiti di Floriade 2012 non solo la possibilità di vedere i fiori più belli, ma anche piante, alberi, frutta e verdura provenienti da tutto il mondo. Ed ogni giorno ci sarà un programma culturale all’insegna della musica, della danza, della letteratura, del teatro e delle arti visive di tutto il mondo. Con innumerevoli, stimolanti ed innovative attrazioni ed attività educative, perchè Floriade 2012 è anche un viaggio spettacolare e pieno di scoperte per tutti i bambini. Non potevano mancare i ristoranti caratteristici che offrono ai visitatori un ventaglio di possibilità per assaporare deliziosi piatti locali ed internazionali ed anche molte bevande, naturalmente preparate con ingredienti a ‘chilometro zero’ per rispettare la filosofia della materia prima locale. Ma è anche il luogo ideale anche per godersi un pic-nic, con amici e famiglia, circondati da fiori ed alberi, oppure si può optare per un lounge romantico in riva al lago, platea per gli innumerevoli spettacoli e sfilate, mentre i cigni danzano eleganti sulle acque. Floriade 2012, dunque, non è soltanto una tappa da raggiungere e conoscere almeno una volta nella vita, ma è un modo per vivere la natura dal suo interno, per uno degli appuntamenti più attesi in un settore, quello florovivaistico e orticolo, in costante crescita e con un enorme potenziale. Lo spirito della kermesse è ben riassunto nel filo conduttore che cerita così: "Sii parte del teatro della natura, avvicinati alla qualità della vita". Vivere la natura non soltanto come spettatori affascinati (perchè non si concepisca la natura solo come elemento decorativo), ma proprio come protagonisti di un’esperienza unica. Perchè, in fondo, c’è un legame indissolubile tra il verde, la natura e la felicità non solo come elemento estetico, ma come valore aggiunto della nostra vita, in ogni suo aspetto. Una qualità della vita quella a cui guarda Floriade 2012, che si declina al plurale e proietta nel futuro con la promozione e la presentazione di progetti architettonici all’insegna della sostenibilità, della innovazione e delle tecnologie verdi all’avanguardia. Conciliare il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo economico si può e si deve fare. Ed è questa la sfida di un futuro che è già cominciato. Sara Tufariello
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Tra i 35 i Paesi rappresentati a ‘Floriade’, c’è anche l’Italia, che per la prima volta ha un suo ruolo da protagonista con un padiglione di 400 metri quadri, circondato da uno spazio verde di altri 500 mq, realizzato dalla regione Trentino Alto Adige, completamente in legno e dunque ecocompatibile e perfettamente inserito nel contesto ed in posizione baricentrica essendo ubicato nella World Stage Area, lungo l’arteria principale di scorrimento dell’Expo. Il padiglione ospita l’installazione 'Viaggio in Italia', che consente una sorta di tour virtuale tra le principali attrattive e bellezze della penisola e ‘L’Italia dei sapori’, che permette di avere un quadro interattivo dell’offerta agricola, ortofrutticola e culinararia di ogni singola regione del Belpaese, una vetrina nazionale di altissimo livello per le eccellenze materiali ed immateriali del Made in Italy. Numerosissime le iniziative in bioagricoltura, settore per cui il nostro Paese è tra i primi dieci produttori al mondo. Ed all’interno, oltre le aree espositive, troveranno posto una boutique, un’area degustazione, una serie di facilities dedicate agli incontri istituzionali e al B2B come uffici e sale riunioni. Grande spazio viene assegnato alla presentazione dei giardini storici e artistici, al turismo, all’agroindustria, con un’attenzione particolare alle produzioni ecologicamente sostenibili: dal’utilizzo delle energie alternative e delle nuove tecnologie per le coltivazioni, all’educazione alimentare. E sono dunque molteplici - primo fra tutti la possibilità di favorire le realtà economiche del territorio nel processo di internazionalizzazione aprendo nuovi canali commerciali e rafforzando quelli già in corso - gli obiettivi che le Regioni e gli Enti Territoriali possono raggiungere attraverso questa partecipazione al Padiglione Italia durante ‘Floriade 2012’. Di rilievo il segmento per la promozione turistica, un passo importante nel quadro del programma di promozione ad ampio raggio delle eccellenze del territorio, con lo scopo di far crescere sempre più il vastissimo campionario dell’industria turistica regionale. Tutto questo in un appuntamento di rilevanza internazionale, con allettanti proposte ad un pubblico mondiale, del giacimento Italia. Ma, oltre il convenzionale, è da rimarcare la possibilità di condividere e individuare nuove strategie e nuove soluzioni tecniche, scientifiche e ingegneristiche per affrontare la sfida di uno sviluppo sostenibile, con un contributo da protagonisti di fronte ad una platea internazionale. La mission, in buona sostanza, è quella di proporre un contributo attivo all’immagine del 'made in italy' nel mondo, unico e inimitabile, pregno di tradizioni, radicato nel territorio e pertanto capace di produzioni uniche e di altissima qualità. Insomma, il marchio Italia, capace di attrarre le genti del mondo che amano il bello, il buono, il colore ed il sapore di una terra dai mille volti che, anche in tempi di crisi, può continuare a suscitare uno straordinario appeal. Sara Tufariello Ente del turismo olandese Via Cappuccini, 14 - Milano www.holland.com
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Un’oasi soleggiata di freschezza e calma, con i suoi trentanove piccoli comuni, foreste profumate, valli, sorgenti e una natura intatta che le ha dato il nome e il colore: è la Provence Verte. Cuore meno noto della grande Provenza, si trova al centro del Var, il dipartimento che si estende dal Golfo di Saint-Tropez al massiccio dei Maures, dal promontorio dell’Estérel ai Pays de Fayence e alle Gole del Verdon. Per collocarla meglio, possiamo considerare tre punti di riferimento: il Verdon, la Sainte Baume e la Sainte Victoire, tutti ben noti e riconoscibili, anche nei dipinti di artisti famosi. Piccoli paesi aggrappati alla falesia, stradine color ocra, pittoreschi paesaggi immersi nelle colline, dove splendono i colori della lavanda e degli iris gialli, dei glicini e dei fiori del rosmarino, mille sorgenti d’acqua, e qualche monumento di grande effetto. La Provence Verte, prima zona della regione francese PACA, che ha ottenuto l’etichetta 'Paese d’arte e storia' dal Ministero della Cultura, offre numerosi itinerari tra abbazie, case di campagna, castelli. Il suo territorio è stato terra ancestrale dei signori della Provenza, la sua storia è scritta nelle mura monumentali dei castelli, delle abbazie, dei Palazzi dei cavalieri Templari. Brignoles è la cittadina più importante della regione, anche se conserva dimensioni minuscole, con circa 18.000 abitanti, con alcune tracce romane, come la presenza della via Aureliana. Conquistata dai Romani, dai Franchi, dai conti catalani e dell’Anjou, Brignoles entrò a far parte del regno di Francia nel 1481, con tutta la Provenza. Nell’Alto Medioevo acquistò importanza sotto i conti di Provenza, che qui avevano un grande palazzo, attualmente trasformato nel Museo dei Pays Brignolais, con testimonianze di storia locale, dipinti, e il più antico sarcofago del cristianesimo trovato in Provenza, del II secolo. A Brignoles soggiornò anche Luigi XIV con la sua corte nel 1660, mentre dal 1700 la cittadina diventò ricca per varie attività artigianali e commerciali e soprattutto per lo sfruttamento delle miniere di bauxite. Passeggiando tra le colline, ecco Cotignac, un village de caractère, appoggiato ai piedi di una falesia di tufo di 80 metri di altezza, a cui si appoggiano alcune abitazioni troglodite, che hanno mantenuto la parete interna scavata nella roccia. Dall’alto il panorama è davvero pittoresco e invita alle fotografie: tetti rossi e finestre color lavanda, alberi verdi e glicini viola, la torre in piazza e il campanile che batte le ore. Tra ristoranti caratteristici e brasserie, atelier di artisti e negozi artigianali, fontane e lavatoi, si respira l’atmosfera perfetta del tipico paesino provenzale. A Barjols si percepisce l’abbondanza di acqua, uno degli elementi che caratterizzano la Provence Verte: 28 fontane sono ancora zampillanti e una Casa Regionale dell’Acqua crea e diffonde la conoscenza sull’acqua e sull’ambiente circostante. A Mazaugues, piccolissimo, si scopre una struttura davvero originale: la Ghiacciaia di Pivaut, il grande pozzo in pietra ricoperto con piastrelle, alto 23 metri, utilizzato per deposito di ghiaccio nel XIX secolo. Fin dal XVII secolo, infatti, il massiccio di Sainte Baume accoglieva un’attività originale: la fabbricazione del ghiaccio. L’acqua di fonti e ruscelli veniva presa e messa a congelare nei bacini murati. Poi veniva immagazzinata nelle ghiacciaie, vasti pozzetti di 10-20 metri di profondità scavati nella roccia, coperte con un tetto di tegole. In estate, i blocchi venivano trasportati di notte a dorso d’asino fino a Tolone e Marsiglia. Una basilica imponente: Saint-Maximin La Provence Verte ospita il più importante edificio religioso gotico del sud della Francia: la basilica di Saint-Maximin la Sainte-Baume. La sua origine è legata alla devozione verso Maria Maddalena, che avrebbe trascorso gli ultimi anni della sua vita in una grotta (baumo in provenzale), aperta nel Massiccio della Sainte-Baume. E’ una muraglia di calcare che si eleva fino a oltre 1100 metri di altezza, lungo circa 14 chilometri, che sovrasta il paese di Saint-Maximin. La grotta, già riconosciuta come luogo sacro da tempi antichissimi, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del mondo occidentale: ben 8 papi e 18 sovrani sono venuti qui dal Medioevo, oltre a migliaia di anonimi pellegrini. Intorno a quelli che erano ritenuti i resti e la tomba originaria di Maria Maddalena, nel paesino di Saint Maximin, fu prima costruito un piccolo oratorio funebre e poi fu iniziata da Carlo II d’Angiò questa grandiosa basilica. Tra il XIII e il XVI secolo fu eretta in tre successive campagne di lavori, e mai completata. Anche questo è parte del suo fascino. Classificata come Monumento Storico, la basilica di Saint-Maximin ha un interno spoglio e solenne, arricchito da preziosi arredi in legno nel coro, e uno dei più grandiosi organi d’Europa, che Lucien Bonaparte salvò dalla distruzione durante la rivoluzione, facendo suonare la Marsigliese. Vini e sapori Una vera scoperta sono i vini provenzali, soprattutto i rosé, prodotti in piccole vigne basse, curatissime ed estese, diffuse in tutto il territorio. Eredi del più antico vigneto di Francia, come tutti i vini del Var, furono introdotti dai Fenici, circa 600 anni avanti Cristo. Poi i Romani, in questa che era la 'Provincia' per eccellenza, contribuirono allo sviluppo dei vigneti. La tradizione viticola è dunque molto antica, e il Var è oggi la prima regione produttrice di vino rosé nel mondo. La sua produzione viticola comprende ben 3 DOC prestigiose: Coteaux Varois, Bandol e Côtes de Provence. Moltissime Maison de Vin invitano alla degustazione e all’acquisto, offrendo spesso, accanto all’enoteca, camere per gli ospiti e ristoranti gourmet. Ne è esempio lo Chateau Nestuby, casa di campagna del 19° secolo, in mezzo ad alberi di ulivi e vigne a distesa d’occhio. L’enogastronomia valorizza al massimo i prodotti locali: erbe provenzali, aglio, basilico, olio d’oliva, tartufi, fichi, miele, castagne e marroni. I piatti tipici della Provence Verte sono molti, saporiti e originali. Tra tutti ne scegliamo due: l’aïoli, o maionese all’aglio, da accompagnare a verdure, lumache e frutti di mare, e la anchoïade o salsa alle acciughe. Le olive sono servite ovunque, da sole, con l’aperitivo o in purea, la tapenade. Vacanze attive Ricchissima di offerte per gli sport all’aria aperta e il turismo attivo, la Provence Verte propone scalate, arrampicate, gite in kayak sui fiumi, cicloturismo, equitazione. Il golf si pratica in due prestigiosi campi a 18 buche, il Golf di Barbaroux a Brignoles, e il Golf di la Sainte Baume a Nans Les Pins. In un magnifico paesaggio boscoso di 87 ettari, in uno dei percorsi più prestigiosi d’Europa, il Golf di Barbaroux a Brignoles é realizzato nella migliore tradizione del golf americano dall’architetto Pete Dye. La creatività si sviluppa nel movimento che segue colline e corsi d’acqua, coniugando l’amore per la natura con l’attenzione tecnica. E’ uno dei campi da golf della Costa Azzurra più apprezzati, vicino a Aix en Provence e Marsiglia. L’hotel Golf Barbaroux, all’interno del campo, sta ampliando i suoi spazi e per il mese di giugno è previsto un raddoppio e un restyling completo delle sue camere, appartamenti e suite. Dove alloggiare Per alloggiare nella Provence Verte molte sono le soluzioni: l’hotel economico, soprattutto durante il fine settimana, come la catena Ibis, le case in affitto, le chambre d’hotes. E’ questa la soluzione ideale per assaporare l’atmosfera tipica delle case provenzali. Sono camere che si affittano in una casa privata abitata dalla famiglia: case di campagna circondate da giardini di fiori e di erbe aromatiche come Le Mas des Tours di Cotignac, oppure case storiche nel centro di piccoli paesi come La Licorne. Tutte arredate con grandissimo gusto, nel rispetto dello stile provenzale rustico. La prima colazione é adeguata all’atmosfera: immancabile la baguette con burro di campagna e marmellate fatte in casa, formaggi di capra, yogurt e frutta biologica. Alcune delle chambre d’hotes aprono le sale da pranzo, table d’hotes, per fare gustare la gastronomia provenzale. Con particolare attenzione alla tavola e alle stoviglie decorate. Franca Dell'Arciprete Scotti www.provenceverte.it www.sejourprovence.com
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La Brughiera di Lüneburg, in Bassa Sassonia, è uno dei paesaggi più inaspettati e colorati della Germania; specialmente tra agosto e settembre, quando fiorisce l’erica e prati e colline si tingono di viola. Situata una quarantina di chilometri a sud di Amburgo, la Lüneburger Heide è racchiusa in un parco naturale di 1130 chilometri quadrati ricco di boschi. Al suo interno si trova una zona protetta con la brughiera più estesa (230 kmq) dell’Europa Centrale: una sorta di Far West tedesco tutto da esplorare, meglio se a piedi, a cavallo o in bicicletta, per scoprire villaggi rurali, caratteristiche case a graticcio dai tetti di paglia e fattorie incorniciate da querce secolari. L’area è punteggiata di paludi, torbiere, fiumi e specchi d’acqua che offrono rifugio a uccelli migratori e specie ormai rare come gru, aquile marine, cicogne nere e lontre. Un altro animale tipico della brughiera tedesca è la Heidschnucke, una razza ovina che vive solo qui ed è riconoscibile dal lungo vello scuro e dalle corna ricurve; i buongustai ne apprezzano la carne con cui vengono preparati saporiti arrosti. Una buona occasione per assaggiarli sono le feste per la fioritura dell’erica, come l’'Heideblütenfest' che si tiene ad Amelinghausen a metà agosto con sfilata di carri fioriti e l’elezione della reginetta della brughiera, o l’analoga festa di Schneverdingen di fine agosto. Il parco della Brughiera di Lüneburg è ricco di divertimenti e attrazioni: vi sono innumerevoli piste ciclabili e sentieri per il nordic walking, centri di equitazione, locande tipiche e fattorie dove acquistare prodotti locali come il miele. Né mancano curiosità esotiche come il parco Serengeti, popolato da giraffe e leoni. www.niedersachsen-tourism.de - www.naturpark-lueneburger-heide.com
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Ad appena due ore da Milano, c’è un posto da fiaba che ritempra, risana, rilassa. E’ l’incantevole Aletsch Arena, la fascinosa lingua di ghiaccio delle Alpi, nello Jungfrau - Aletsch, nelle Alpi Svizzere. La regione del Vallese, patrimonio Unesco e luogo ad alta vocazione vitivinicola e gastronomica (tra le chicche la fondue, l’ottimo vino bianco 'Fendant', la grappa di albicocche, il 'Cholera', lo zafferano, coltivato in loco) ha panorami mozzafiato, aria pura e neve fresca in quantità. Con i suoi 24 chilometri di lunghezza per due di larghezza, infatti, l’imponente ghiacciaio dell’Aletsch, vi lascerà senza fiato. Proprio da qui, sul bordo del fiume di ghiaccio, sorge la foresta dell’Aletsch, un’area naturale protetta che vanta un ricco patrimonio di flora e fauna; da qui, grazie ad una fitta rete di sentieri ci si può addentrare alla scoperta dei paesaggi della regione, meta ideale per trascorre vacanze in famiglia, semplicemente abbandonandosi al dolce silenzio nella natura, antidoto ideale per chi vive nel caos metropolitano, ma anche per praticare le proprie passioni sportive. Una rete interminabile di piste, oltre 100 chilometri, che si snodano davanti 'a casa', con impianti di risalita all’avanguardia e fanno delle tre stazioni della 'traversata' Riederalp, Bettmeralp e Fiescheralp (che con la Swiss Travel System, si può fruire con un unico biglietto per viaggiare in treno, autobus e battello e che fino al 15 aprile offre un '2x1' sugli Swiss - Pass da 4 giorni) un’avventura che vale davvero la pena d concedersi. Aletsch Arena è infatti un comprensorio sciistico in grado di accontentare tutti con dolci pendii per principianti, piste da slittino, snowparks, halfpipe e piste illuminate per lo sci notturno. Da sette a dieci minuti dura in media la risalita in funivia da una delle località a valle, dove accanto all’auto, si mettono in pausa anche le preoccupazioni quotidiane, lo stress e i ritmi frenetici. Un posto immacolato e incontaminato, con i suoi caratteristici chalet, ma anche con le strade costantemente innevate, aperte solo a pedoni, sciatori, slitte di legno, motoslitte, battipista ed a mamme che trascinano i pargoli con insoliti passeggini che hanno dei piccoli sci al posto delle ruote. Ma anche un luogo dell’anima, dove si può respirare la vera pace tra le montagne. Da ciascuna delle tre località posizionate sulla terrazza che tra i 1.972 e i 2.222 metri d’altitudine sovrasta la valle del Rodano, si può godere un colpo d’occhio incredibile. Verso il meridione si erge l’elegante Cervino, incastonato tra il Weisshorn ed il gruppo del Mischabel con il Dom. E per sapere tutto, ma proprio tutto sul ghiacciaio dell’Aletsch c’è la mostra, aperta tutto l’anno, nell’ Eiswelt Bettmerhorn. Ma è la comodità il fattore numero uno di questa vacanza in alta montagna. Quel che ogni sciatore o snowboardista apprezza particolarmente all’Aletsch Arena è il fatto di non doversi accollare gli sci o la tavoletta perché, ribadiamo, la pista inizia proprio sotto casa. L’ideale per i bambini e per le famiglie: non a caso è la regione amica delle famiglie per antonomasia con numerosi servizi disponibili, a cominciare dall’asilo infantile al babysitting, fino al noleggio di articoli per l’infanzia, con discese da slittino prive di pericoli ed infine le scuole di sci che iniziano ed appassionano i piccoli sciatori a partire dai due anni d’età. In sintesi, qui le vacanze fanno rima anche con coccole e piccole attenzioni perché c’è anche posto per il benessere. Nella stazione termale d’acqua salsa di Breiten ci si può infatti rilassare magnificamente, come del resto in tutte le numerose aree wellness degli alberghi. Al benessere a tavola ci pensano anche i ristoratori della zona con piatti tipici svizzeri o della cucina internazionale ed il giusto connubio tra la qualità ed i prezzi leali. Quando la colonnina di mercurio comincia ad alzarsi e l’aria si inebria del profumo e del fresco della natura, questa regione propone numerosissime attività: a piedi, in mountain bike, con l’attrezzatura da arrampicata, mazze da golf, volley e parapendio: le possibilità di scatenarsi in questa suggestiva cornice naturale sono quasi infinite e fanno dell’Aletsch Arena anche un potente magnete per gli appassionati delle vacanze attive. Sara Tufariello www.vallese.ch www.svizzera.it www.bettmeralp.ch Dove dormire: www.alpfrieden.ch www.lepostillion.ch www.hotelbelalp.ch Dove mangiare:
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L’Ötztal è la prima regione austriaca ad ottere il marchio di qualità 'Premiumweg' da parte dell’istituto escursionistico tedesco. Un riconoscimento che viene rilasciato dopo aver superato diversi criteri di qualità, tra i quali emozione del luogo, agibilità, condizioni del terreno calpestabile, buona segnaletica. Entrambi i due sentieri premiati dell’Ötztal hanno l’acqua come elemento caratterizzante. Lungo i tracciati non mancano cascate, laghetti alpini, fontane che sgorgano dalle viscere dei ghiacciai. La vallata tirolese è nota per i suoi contrasti: da una parte acque impetuose che scendono dai ghiacciai alti oltre 3.000 metri, dall’altra calmi laghetti balneabili nel fondovalle. E lungo la Ötztaler Ache, il fiume che attraversa tutta la valle, ci si dedica agli sport più alla moda, come il rafting e la canoa. I due sentieri in questione permettono di vivere un’esperienza unica, lo sguardo che vira tra il fondovalle e le cime più alte catalizza tutta l’emozione in un facile percorso per il quale basta avere un po’ di allenamento nelle gambe. I due sentieri che hanno ottenuto il marchio di qualità 'Premiumweg' sono quello intorno al laghetto Piburger See e quello molto d’impatto intorno alle cascate Stuibenfall, le più alte del Tirolo. La cascata del torrente Horlachbach raggiunge i 159 metri e raggiunge il fondovalle all’altezza di Umhausen. Assolutamente spettacolare la fitta nebbiolina che forma, un toccasana per tutti coloro che soffrono di forme asmatiche. Rimanendo qualche giorno in questa zona e esponendosi almeno un’ora durante l’arco della giornata alla nebulizzazione di questo fenomeno naturale, si possono eliminare i medicinali a base di cortisone come dimostrano alcuni studi scientifici. Per tutti coloro che cercano qualcosa in più, è a disposizione una nuova via ferrata facile e dedicata alle famiglie, che costeggia la cascata e che garantisce un’esperienza indimenticabile. Risalendo lungo il sentiero che la costeggia, si trovano cinque piattaforme panoramiche per ammirare da vicino il getto d’acqua. Il secondo 'Premiumweg' è il sentiero intorno al laghetto Piburger See. La partenza avviene lungo il torrente Ache e termina ai bordi del laghetto balneabile, che in estate raggiunge i 24 gradi. Il panorama circostante è da incanto. Il laghetto si trova in un fitto bosco sovrastato dalla cima dello Seejöchl. Terminata la camminata, la voglia di tuffarsi nelle acque del lago è irrefrenabile, così la giornata diventa wellness puro in mezzo alla natura incontaminata. Esistono sei sentieri tematici dedicati all’acqua e si trovano lungo l’intera vallata dell’Ötztal. A Obergurgl, ad esempio, si attraversa la valle Rotmoostal per raggiungere le lingue del ghiacciaio, che presentano delle forme e dei colori unici quando i raggi estivi del sole le illuminano. Nel paese di Vent si costeggia il ruscello Rofner Ache per raggiungere i masi Rofenhöfen, che sono le abitazioni rurali più alte del Tirolo. Da menzionare anche gli svariati laghetti alpini, che luccicano nei molti colori, dal cristallino blu, al verde fino al colore del latte. La colorazione dipende dalla sorgente che li alimenta. Più o meno ogni passeggiata porta a uno dei laghetti e se si incontrano fontane o ruscelli, si consiglia di assaggiarne l’acqua. Le sue qualità sono uniche ed eccelse e nessuna delle acque in bottiglia disponibili in città può competere con la qualità di questa pura di montagna. Ötztal Tourismus
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A un’ora di macchina da Innsbruck, si incontra la Ötztal, vallata nota per la Coppa del Mondo di Sci di Sölden e per le acque termali, ma anche per il ritrovamento della mummia di Ötzi. Ai turisti che optano per una vacanza ‘verde’, all’insegna del relax e dello sport, quest’anno la Ötztal riserva una gradita sorpresa: con un solo pernottamento dal 2 giugno al 14 ottobre 2012 è infatti possibile usufruire gratuitamente dell’ingresso a numerose strutture locali. E’ sufficiente pernottare in uno dei 100 esercizi ricettivi aderenti all’iniziativa, dagli hotel alle pensioni private elencati sull’apposito sito www.premiumcard.oetztal.com, per ottenere la tessera Ötztal Premium Card, con la quale accedere gratuitamente o con forti sconti a impianti di risalita, trasporti pubblici e musei oppure noleggiare una bici. Non c’è che l’imbarazzo della scelta! Per esempio ci si può concedere un’escursione guidata nell’Ötztal Nature Park, scegliendo tra 18 differenti itinerari ogni settimana secondo il proprio livello di esperienza, oppure si ha diritto ad accedere all’Aqua Dome di Längenfeld, un innovativo complesso termale dotato di saune scenografiche, SPA e beauty center, centro fitness e oasi di relax ‘VRP’ con piscina termale e buffet. Qui si può optare per la Sauna Forra, che riproduce una gola di montagna con getti d’acqua ed effetti sonori, oppure per l’hammam Duomo di Vapore. Al centro dell’Aqua Dome si trova il duomo termale formato da due grandi piscine interne rispettivamente di 34 e 36°C, collegate alle piscine esterne tramite un corridoio acquatico, mentre il parco esterno ospita tre piscine tonde che sembrano sospese nel vuoto. Il parco Area47 è invece un complesso al 47° di latitudine su una superficie di 66.000 m I pacchetti completi, le strutture ricettive e l’offerta ricreativa è pubblicata sul sito www.premiumcard.oetztal.com, che offre la possibilità di prenotare online.
2, suddiviso in diverse aree tematiche, dove si possono praticare sport all’aria aperta, come canyoning, rafting e climbing oppure ci si può cimentare in pedalate in mountain bike lungo gli oltre 860 km di sentieri. E se la struttura dove si pernotta non aderisce all’iniziativa? In questo caso è possibile acquistare la Ötztal Card in uno dei 150 punti vendita della vallata al costo di euro 47 per la tessera valida tre giorni (23 euro per i bambini), euro 68 quella valida sette giorni (34 euro per i bambini) e euro 87 per 10 giorni (43 euro per i bambini).
Marinella Croci
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Il terreno sabbioso, leggermente argilloso, morbido, asciutto e piuttosto magro ed il rispetto rigoroso di una tradizione ultracentenaria. Sono questi i presupposti, una combinazione perfetta, per una coltura di altissima qualità, quella dello zafferano di Mund, nel Vallese, che a detta dei gourmet e degli chef pluridecorati, è uno dei migliori al mondo. E’ risaputo che lo zafferano, non a caso definito 'oro rosso', non è sicuramente una spezia a buon mercato. Ma quello di Mund, dorata e gustosa polverina coltivata nella località più a settentrione del pianeta, autorizza un piccolo investimento, in quanto è davvero speciale. E non a caso nel 2004 ha ottenuto il marchio di qualità. Si tratta del 'raccolto' di una delicata pianta, la 'Crocus sativus' che cresce particolarmente bene nell’habitat al di sotto del villaggio di Mund. Un prodotto che identifica il territorio da cui proviene. Per chi volesse scoprire curiosità e notizie interessanti sullo zafferano di Mund, è possibile seguire un percorso didattico e visitare il Museo dello zafferano (aperto tre pomeriggi alla settimana in estate) situato in un vecchio granaio, risalente al 1473: una delle costruzioni in legno più antiche della Svizzera. (s.t.)
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Dimenticate il voluminoso e frammentario carnet di biglietti di viaggio, stipati in tasche e zainetti. C’è chi ci rende comoda la vita e ci offre decine di ragioni in più per partire alla volta dei suoi fascinosi paesaggi. Si, perchè la ‘Swiss Travel System’ - il marchio di riferimento per l’intera offerta dei trasporti pubblici svizzeri per gli ospiti stranieri che visitano la Svizzera - offre la comodità di spostarsi di città in città, tra treni, autobus e battelli svizzeri con un unico biglietto: il Swiss Saver Pass. Valido per quattro giorni, questo magico ticket ci permette di percorrere in lungo e largo 26 mila chilometri di ferrovie e linee d’autobus in un Paese che detiene il primato per la rete di trasporti più fitta al mondo. Ma non è tutto, perchè la ‘Swiss Travel System’ offre una promozione da aprile a maggio e da settembre a novembre che permette di esplorare la Svizzera con un’offerta ‘2 al prezzo di 1’, valida per tutti gli Swiss Saver Pass da 4 giorni. In sostanza: una persona paga il prezzo regolare, l’altra viaggia gratis. Ed i ragazzi fino ai 16 anni, se accompagnati dai genitori, viaggiano anch’essi gratis. Lo Swiss Pass consente anche l’accesso a celebri treni panoramici come il 'Glaciar Express' che collega Zermatt a Sant Moritz, che passando per Briga permette al viaggiatore di addentrarsi in città pulsanti quali Zurigo e Ginevra. Coloro che alla montagna proprio non sanno rinunciare, potranno raggiungere e scoprire le vette svizzere a metà prezzo; la maggior parte delle ferrovie di montagna garantisce infatti il 50% di riduzione sul prezzo del biglietto. In più, 450 musei offrono l’ingresso gratuito. Gli 'Swiss Saver Pass - 2 al prezzo di 1' sono disponibili presso tutti i punti vendita Swiss Travel System in Europa. (s.t.)
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L’uomo del Similaun fu rinvenuto il 19 settembre 1991 sull’omonimo ghiacciaio dal quale ha preso il nome, nelle Alpi dell’Ötztal, al confine tra Italia e Austria. Perfettamente conservata e risalente a 5.300 anni prima, la mummia venne scoperta da una coppia di turisti, i signori Simon, durante una loro escursione in alta montagna. Successivamente fu battezzata 'Ötzi', in onore delle catene montuose della Ötztal, la vallata tirolese, che confina direttamente con l’Alto Adige e l’Italia, probabilmente una valle ben conosciuta dallo sfortunato cacciatore. Mentre la città di Bolzano, dove la mummia si trova esposta presso il Museo archeologico, gli dedica un’importante mostra temporanea, la vallata dell’Ötztal, collegata all’Italia attraverso il Passo Rombo, coinvolgerà gli ospiti estivi in molte iniziative dedicate all’uomo arrivato dal ghiaccio. Presso l’abitato di Umhausen è stato realizzato un villaggio dedicato a Ötzi, dove si trova perfettamente ricostruito l’habitat naturale del periodo neolitico, con le varie situazioni di vita di allora: la rappresentazione di scene di caccia, la vita nei campi, le capanne e il vestiario. La visita al parco permette di tuffarsi nel mondo antico di Ötzi. Il villaggio-museo riapre il 7 maggio, quest’anno con una speciale sezione dedicata ai 20 anni dal ritrovamento. Durante tutta l’estate il Consorzio Turistico dell’Ötztal propone escursioni guidate ai luoghi del ritrovamento della mummia e ai siti archeologici della valle, escursioni alla scoperta delle erbe medicinali e aromatiche che vengono usate in valle da millenni, escursioni alla scoperta della flora e della fauna. Anche i bambini verranno coinvolti sul tema.
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Escursionisti attenzione: le Alpi si sono arricchite di una nuova alta via, la Ötztal! Il richiamo dei monti non è puramente rivolto a escursionisti esperti oppure a scalatori, bensì anche a tutti gli appassionati di camminate in montagna oppure di mtb: l’Ötztal propone un’offerta di 1300 chilometri di sentieri segnalati e 700 chilometri di percorsi per mtb, che si dipartono dal fondovalle e raggiungono i pendii e le alte cime. L’Ötztal è la vallata tirolese con la maggiore estensione territoriale. Si diparte dall’uscita dell’autostrada di Ötz per raggiungere dopo 67 chilometri il fondovalle; qui si trova il più vasto ghiacciaio sciabile delle Alpi orientali, che d’estate è molto frequentato dagli escursionisti. Ognuno degli otto paesi: Haiming, Sautens, Oetz, Umhausen, Längenfeld, Sölden, Vent e Obergurgl-Hochgurgl si distingue per il flair individuale che li caratterizza, da quello sportivo a quello elegante, mondano o contadino, oppure dall’atmosfera d’altri tempi dove regna la pace sovrana. Le località si trovano in tre zone climatiche dalle forti connotazioni. L’entrata della valle è caratterizzata da dolci declivi e dalla strada dei meleti di Haiming. Passando attraverso verdi e larghe praterie si giunge ai paesi di alta montagna di Vent e Obergurgl-Hochgurgl, che si trovano a 2.000 m di quota, dove durante i paesi estivi si trova una flora alpina dai mille colori. Assolutamente da non perdere la fioritura dei rododendri a Obergurgl e le malghe cosparse di tappeti di genziane o di farfari. Inoltre nei paesi più ad alta quota, l’aria non contiene pollini, quindi sono il luogo adatto per gli allergici. In Ötztal durante tutta l’estate, vengono proposte escursioni guidate a tema. Nel parco naturale delle Alpi dell’Ötztal si trovano ad esempio erbe medicinali e spezie rarissime, oppure l’habitat naturale di alcuni volatili come l’aquila reale. Percorrendo alcuni sentieri archeologici è possibile scoprire da vicino la vita dei cacciatori preistorici oppure le tracce di Ötzi, l’uomo venuto dai ghiacci, che è stato rinvenuto qualche anno fa sul ghiacciaio di Hauslabjoch al confine tra l’Ötztal e l’Alto Adige. Presso l’abitato di Umhausen è stato ricostruito il villaggio di Ötzi. Qui è rappresentata la vita dell’età della pietra e si possono rivedere scene di lavoro e di caccia, che risalgono all’epoca, oppure scoprire come, sempre in quel tempo, si accendeva il fuoco, come si cucinava o come ci si vestiva. Coloro che volessero immergersi nella vita contadina d’alta montagna, trovano malghe e greggi di pecore sopra gli abitati di Vent e di Hochgurgl.
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Pedalare ma ad altissimo livello e in tutti i sensi, con pendenze da 600 a 3.000 metri di quota, è questa la proposta variegata della vallata tirolese della Ötztal, a pochi passi dal confine italiano. Qui si trovano piste ciclabili per tutti i gusti, mezzi di trasporto gratuiti per persone e veicoli e strutture bike friendly. In questo eldorado della bicicletta, si divertono sia i ciclisti più estremi, sia le famiglie, che qui possono percorre dei tracciati in sella a un’E-bike. All’entrata della valle, nel paese di Haiming si trovano sentieri facili e pianeggianti, che attraversano rigogliosi giardini di alberi da frutta. Più ci si addentra verso il fondovalle e più i tracciati e le pendenze diventano difficili, fino a raggiungere quelli estremi da dove si possono le stelle alpine e le genziane ai piedi dei ghiacciai. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sono infatti 18 i singletrails a disposizione. Per gli amanti dell’alta quota sono a disposizione cinque cabinovie per trasportare mezzi e persone verso le cime. Gli amanti della mtb trovano 874 km di tracciati, per percorrere un dislivello totale di 37.549 m. Tra gli highlights della valle, 44 percorsi ben segnalati e il famoso Ötztaler Mountainbike-Trail, un tracciato che si snoda attraverso tutta la vallata per un totale di 161 km e un ciclo di cinque altitudini, fino a raggiungere le alte cime con l’ausilio delle cabinovie. In tutta la valle si trovano noleggi di biciclette elettriche che propongono diversi modelli per qualsiasi standard e livello. Lungo tutta la valle è inoltre possibile caricare le batterie. È stata ideata poi ideata una cartina per avere tutto sotto controllo, per i ciclisti da strada e per i mountain biker e contiene percorsi, altimetrie, caratteristiche, dati GPS, orari di percorrenza. La nuova cartina è ottenibile in tutti gli uffici informazioni alla modica cifra di 2,20 euro. Con la bici da strada … Al primo impatto, i 67 km di lunghezza della valle sembrano essere un limite per gli appassionati della bici da strada. Ma poi si capisce, grazie ad approfondimenti sul territorio, che le possibilità per tale sport sono immense e sempre a ridosso di panorami alpini coinvolgenti. Non a caso quindi in Ötztal si svolge annualmente la grandfondo ciclistica più dura delle Alpi, la Ötztaler Radmarathon, che anche quest’anno - il 26 agosto - accoglierà 5.000 ciclisti da tutto il mondo. Tra gli appuntamenti si segnala anche la giornata della bici del 22 luglio: la strada da Sölden al ghiacciaio di Rettenbach rimane chiusa al traffico dalle 9 alle 14.00 e diventa un paradiso per i ciclisti, che devono affrontare 13 km di salita con un dislivello di 1.300 m e una pendenza media dell’11%. Esploratori, Singletrails, Caccia al Tesoro - A voi l’Enduro Challenge. Non si tratta di una gara o di una competizione, bensì di un evento mtb divertente. Si svolge nel periodo dal 30 giugno all'1 luglio 2012. I teams, composti da due persone, sono a caccia del tesoro d’oro. Il percorso per raggiungerlo è però lungo e tortuoso, si sale e si scende per Singletrails mozzafiato, bisogna superare delle prove e degli ostacoli. Ogni team può assemblare il suo percorso, l’importante è arrivare entro la giornata alla zona Expo in paese, dove li attende il tesoro.
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La Stiria, Land sudorientale dell’Austria, viene spesso ricordata in riferimento al suo 'cuore verde', per la conformazione prevalentemente montuosa e le numerose possibilità di vivere a stretto contatto con la natura. Tuttavia non è solo questo: la Termenland Stiriana offre ad esempio nel raggio di pochi chilometri sei diversi centri termali in cui ritrovare relax e benessere; mentre la capitale Graz, dichiarata Città del Design dall’Unesco, rappresenta l’incontro straordinario tra passato e futuro, patrimonio storico e avanguardia.
Chi cerca un’evasione dai ritmi della città e desidera immergersi davvero a stretto contatto con la natura troverà perfetta la Terra dei Lipizzani, così chiamata in onore dei meravigliosi cavalli che qui vengono allevati. La Scuderia Lipizzana di Piber è infatti il centro di addestramento dei giovani cavalli della rinomata scuola spagnola di equitazione a Vienna. Il gregge di Lipizzani della scuderia imperiale venne trasferito in Stiria dopo la prima guerra mondiale, e tuttora l’allevamento persegue l’obiettivo di crescere i migliori stalloni di questa razza antichissima e particolarmente elegante. La Terra dei Lipizzani è un luogo intimo e autentico, meta turistica ancora poco inflazionata che permette di assaporare ritmi lenti e scoprire tutto ciò che ha da offrire senza fretta, approfittando della bellezza del territorio per immergersi in un contesto naturalistico incontaminato.
Chi invece per rilassarsi preferisce unire al contatto con la natura il piacere di tuffarsi in acque termali e concedersi un ampio ventaglio di trattamenti benessere troverà la risposta nella Termenland Stiriana. Questa soleggiata zona turistica, oltre ad offrire una natura meravigliosa, vanta sei diversi centri termali distribuiti nell’arco di circa 70 chilometri. Le sei terme si distinguono per il proprio carattere specifico e le particolari qualità, adatte ad accogliere ognuna ospiti con differenti esigenze: Bad Radkersburg è perfetta per chi desidera abbinare il relax ad un sano programma di attività fisica, mentre Bad Gleichenberg rappresenta un punto di riferimento qualificato per la cura di numerosi disturbi specifici. Loipersdorf propone un programma olistico che tiene conto dei principi del vivere sano a 360°, Bad Blumau conquista invece i suoi ospiti con un’architettura fiabesca inserita in piena armonia nella natura.
Svago, distensione e gioia di vivere caratterizzano Bad Waltersdorf così come Sebersdorf, che con una serie di attrazioni acquatiche assicura divertimento per tutta la famiglia.
Graz, infine, promette di stupire chi ama immergersi nella cultura, nella storia e nel design. Nella capitale stiriana convivono infatti un centro storico ricco di edifici rinascimentali e barocchi, che ha valso alla città il riconoscimento di Patrimonio Unesco della Cultura dal 1999, e un’attitudine alla novità che ha permesso a Graz di ottenere nel 2011 il sigillo Unesco di Città del Design.
Il contesto architettonico storico è intervallato e impreziosito da costruzioni all’avanguardia come la Kunsthaus o la Casa della Musica, un cubo di vetro da cui sbucano le sette note, ma non è tutto. Ciò che ha permesso a Graz di essere proclamata 'Design City' è il suo desiderio di aprirsi a tutto ciò che è nuovo, creativo, con l’ambizione di crescere e condividere questo forte slancio verso il futuro.
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In occasione della Bit 2012 l’Ente del turismo Croato ha tirato le somme degli arrivi del 2011, sottolineando gli obbiettivi per l’anno 2012.
L’anno passato è stato per la Croazia sicuramente un ottimo anno. Il paese ha raggiunto cruciali traguardi turistici, tra cui l’incremento della quota di mercato internazionale e il ritorno dell’ospite nazionale. Nonostante la crisi globale, infatti, ha continuato a investire nel turismo e a creare un’offerta di qualità, mantenendo così la posizione acquisita e ottenendo degli ottimi risultati soprattutto relativamente al miglioramento della qualità dell’infrastruttura turistica, delle camere alberghiere e della protezione ambientale.
Nel 2011 sono stati registrati 11,4 milioni di arrivi, pari all’8% in più rispetto al 2012, e 60,3 milioni di pernottamenti, pari a un incremento del 7%.
Di 60 milioni di pernottamenti, 54,7 milioni erano di turisti stranieri e 5,6 milioni erano di turisti locali. Anche nell’ultimo anno i turisti più numerosi sono stati tedeschi, sloveni, italiani, austriaci, cechi e polacchi, anche se per il 2012 l’obbiettivo è di conquistare mercati più lontani. Inoltre tra le principali 'carte vincenti' troviamo anche, senza dubbio, l’ottima offerta enologica e gastronomica, nonchè il prezioso patrimonio culturale e naturale. Negli ultimi anni i vini croati, grazie alla loro qualità, hanno fatto parte dei migliori club enologici d’elite. Nel 2011 hanno ottenuto risultati eccezionali a vari concorsi internazionali; per esempio, a Londra, tra 20.000 vini e 1500 espositori provenienti da una trentina di paesi, i 25 vitivinicoltori croati con i loro migliori vini hanno vinto 70 medaglie d’oro, d’argento e di bronzo: le quaranta medaglie del Decanter e le 30 dell’International Wine Challenge!. L’entrata della Croazia nell’Unione Europea rappresenterà poi, sicuramente, un’ulteriore spinta al turismo. Nei primi due anni di Stato membro dell’Unione, la Croazia avrà a disposizione 150 milioni di euro provenienti dai Fondi strutturali europei per i progetti turistici, grazie ai quali continuerà a incrementare la ricchezza del prodotto turistico croato.
Poter entrare nell’Unione Europea senza alcuna formalità di frontiera significa la completa apertura del mercato a 500 milioni di persone, il che rappresenterà una nuova sfida per il turismo croato in generale e soprattutto per lo stesso settore turistico.
Per migliorare la competitività e per facilitare agli ospiti l’accesso alle informazioni turistiche utili, l’ente del turismo sta sostenendo la realizzazione di un motore di ricerca unico dell’offerta turistica croata che, tra l’altro, renderà possibile la semplice consultazione dell’offerta turistica, la geolocazione web e l’illustrazione di tutti i servizi turistici di rilievo sulle mappe.
Sara Marchesi
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Giovani, positivi, attenti all’eco-sostenibile, divertenti, freddi di temperatura, ma sempre più ironici e all’avanguardia: sono i Paesi del Nord, complici fra di loro e con esemplari stili di vita da fare invidia a mezza Europa. Anche quest’anno la loro presentazione alla BIT di Milano è stata “al profumo di salmone” e fresca di novità e primati di cui sono sempre più orgogliosi. Vediamo cosa succederà quest’anno in una veloce carrellata paese per paese.
Partiamo con la Danimarca. Mezzo milione di spettatori hanno animato lo scorso settembre i mondiali di ciclismo di Copenhagen e lo stretto legame ciclistico tra Italia e Danimarca si rinforza ora ulteriormente perché il prossimo 5 maggio proprio da lì prenderà il via l’edizione 2012 del Giro d’Italia nella città di Bjarne Riis, Herning. Le prime tre tappe si svolgeranno nella penisola dello Jutland, prima che l’intera carovana ciclistica si sposti in Italia, dove la corsa riprenderà il 9 maggio. Inoltre la Danimarca è conosciuta come la nazione delle biciclette, dunque vi attende soprattutto con la bella stagione sulle migliaia di chilometri di piste ciclabili che attraversano gli scorci più pittoreschi del paese, ben lontano dal traffico delle macchine. Infine si ricordi il bel primato: ancora una volta i danesi, da recenti sondaggi, sembrano essere i più felici del mondo.
Passiamo ora alla Finlandia per sottolineare che Helsinki offre un anno di eventi legati all’arte, all’architettura e ai giovani in quanto “Capitale del design 2012”. Helsinki è la capitale commerciale, politica e culturale della Finlandia, situata nel cuore della regione del Mar Baltico, una città piena di vita dove lavorano oltre 10.000 designer professionisti. Dal 6 al 16 settembre si terrà la Helsinki Design Week, con al suo interno “Habitare” la fiera del mobile, arredo e design. Il programma completo dell’Anno del Design (con più di 300 eventi): www.wdchelsinki2012.fi
C’è poi la Norvegia, la terra dell’aurora boreale gioca le sue carte lanciando un anno di festival musicali di ogni genere: la festa nazionale si tiene il 17 maggio, dal 23 maggio al 6 giugno si tiene il Festival Internazionale di Bergen, il più grande dei Paesi Scandinavi con più di 150 eventi, dal 9 al 14 luglio alle Isole Lofoten c’è il Festival Internazionale della Musica da Camera, dal 14 luglio Il Norwegian Wood Rock festival di Oslo affianca oltre ad artisti norvegesied internazionali anche le nuove promesse sul panorama musicale, dal 16 luglio a Molde si terrà il più antico Festival Jazz in Norvegia e così via. Quanto agli hotel i norvegesi propongono notti “insolite”…con pernottamenti dentro i fari sulla costa, negli hotel di ghiaccio, sugli alberi o nella foresta. A voi la scelta e i consigli di Innovasjon Norge, l’Ufficio Norvegese del Turismo (tel. 02 85451450).
In conclusione c’è la bella e amatissima Svezia che propone sempre gradevoli novità. Il 2012 è l’anno di Strindberg, il più celebre scrittore e drammaturgo svedese di tutti i tempi: quest’anno ricorre il centenario della sua morte e Stoccolma lo commemora per tutto l’anno con mostre, seminari, rappresentazioni teatrali e altri eventi. L’altra novità, per chi è appassionato di gialli e tour legati alla letteratura è il nuovo tour ispirato a Millennium, la trilogia di Stieg Larrsons: i protagonisti dei libri vivono e lavorano sull’isola di Södermalm, il quartiere trendy e un po’ bohemien della capitale svedese, situato a sud della città vecchia. Proprio in questa zona collinare abitava lo stesso Stieg Larsson. Lo Stadsmuseet, il Museo Civico di Stoccolma organizza visite guidate, in cui ci si muove sulle orme di Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander, approfondendo sui personaggi e sull’autore e sui luoghi utilizzati anche dai registi per girare le pellicole ispirate dai libri. Inoltre riapre a marzo il nuovo Zoo dei piccoli a Skansen, il più antico museo all’aperto del mondo. Anche in Svezia non mancano eventi di design, moda, spettacolo che animeranno la primavera e soprattutto l’estate nelle verdi e fresche isole. Il programma completo è su www.visitstockholm.com
Valentina Castellano Chiodo
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Situata fra Parigi e la Costa Azzurra, alla frontiera con la Svizzera e l’Italia, la regione Rodano Alpi si trova nel cuore dell’Europa, con due aeroporti internazionali, un’importante rete di collegamenti ferroviari e una vasta rete autostradale.
Attraversare la regione Rodano-Alpi da nord a sud o da est ad ovest. vuoi dire scoprire in un colpo d’occhio una successione di paesaggi di una varietà eccezionale. Qui si spazia dai ghiacciai e dalle cime famose come il Monte Bianco agli splendidi campi di lavanda della Dr6me dove il canto delle cicale evoca già atmosfere da Provenza. I vigneti del Beaujolais, la macchia dell’Ardèche meridionale, l’acqua dei grandi laghi e di migliaia di stagni esaltano questa incredibile varietà, e offrono scenari ideali a quanti amano la natura.
Non a caso, la regione Rodano-Api è famosa per il numero di siti protetti. In totale, non meno di 39 riserve e 8 parchi di cui 2 parchi nazionali e 6 parchi naturali regionali. Un caso unico in Francia che procura alla regione un’autentica vocazione naturale, offrendo lo scenario ideale per l’osservazione della fauna e della flora.
Divisa fra le Alpi, il Giura e il Massiccio Centrale, più del 70 % dell’offerta turistica in Rodano-Alpi si colloca in mezza o alta montagna. L’eccezionale scenario che caratterizza i versanti orientale e occidentale della regione mostra una successione di vette, verte ed elevate nel settore delle Alpi e del Giura, più dolci nella zona del Massiccio Centrale.
Con 160 stazioni sciistiche e 16 comprensori sciistici collegati, la regione possiede il più grande comprensorio sciistico del mondo. Ogni inverno, richiama milioni di vacanzieri. In estate, la montagna è il paradiso degli sport attivi come l’alpinismo, la scalata, la randonnée su ghiacciaio e il para pendio. Oggi, la montagna rimane la destinazione preferita dai vacanzieri in Rodano-Alpi.
Circa il 40 % della totalità dei laghi naturali e artificiali di Francia si trova nella regione Rodano-Alpi.
L’acqua qui è una seconda natura: neve e ghiacciai, fiumi e torrenti e naturalmente laghi. Rodano-Alpi possiede ben tre dei cinque laghi di Francia (il lago Lemano, il lago di Bourget e il lago d’ Annecy) e conta 7000 km di corsi d’acqua.
Ricche anche di virtù terapeutiche, le acque della regione hanno dato origine a piacevolissime località termali.
Oltre all’aspetto curativo, sono fonti di piacere e di benessere. La regione richiama il 15% dei curisti francesi, il che l’ha posta nel 2009, al terzo posto fra le regioni termali francesi e vanta 16 località termali. Nel 2009, 72.000 persone sono venute a “passare le acque” nel Rodano-Alpi. Una cifra a cui bisogna aggiungere le migliaia di addetti della “remise en forme” e del benessere.
Teatri e acquedotti romani, chiese, castelli, villaggi fortificati, musei ... L’elenco del patrimonio culturale e artistico della regione è lungo e ricco. Qua e là, le tracce del passato emergono fiere. Tutta la regione è famosa per il suo eccezionale patrimonio d’arte e di storia, che include anche qualcosa di molto speciale: il sito storico della città di Lione. Inserito dall’Unesco dal 5 dicembre 1998 nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il suo “importante valore universale” è, con la città di Praga, uno dei più vasti del mondo.
Dopo la regione dell’Ile-de-France, il Rodano-Alpi è quella che possiede il maggior numero di musei in Francia. In tutto, oltre 200. Splendidi musei d’arte a Lione, Saint- Etienne. Grenoble e Chambéry accanto a delle strutture etnografiche regionali di primissimo ordine.
Il turismo urbano in Rodano-Alpi che rappresenta il 17 % dei pernottamenti si avvale di una rete di città ricche di un notevole patrimonio architettonico, ma anche di boutiques di lusso e di numerosi mercatini e botteghe di brocante davvero speciali, che fanno la felicità dei turisti appassionati di vecchi oggetti. Servite in modo eccellente dai treni TGV, aeroporti e autostrade, le città d’arte rappresentano una destinazione di soggiorno ideale.
La sua grandezza, la si deve alla ricchezza e alla qualità dell’eccezionale varietà di prodotti del territorio in Rodano-Alpi. Regione viticola francese per eccellenza, Rodano-Alpi vanta una delle più belle carte dei vini di Francia, costituita da 36 denominazioni d’origine controllata (AOC in francese) e dai grandi crus che le assicurano una fama internazionale.
Quanto alle feste, alcune vivaci e calorose, altre culturali o tradizionali, sono nel segno di quell’arte di vivere a cui è sempre piacevole prendere parte. Un eccellente pretesto per organizzare un soggiorno in Rodano-Alpi!
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Ne1 1728, il sedicenne Jean-Jacques Rousseau abbandona Ginevra e si rifugia presso la baronessa svizzzera Madame de Warens, residente in Savoia, prima ad Annecy e poi a Chambery. A partire dall’estate del 1736, si sistema con colei che chiama “Maman” (mamma) in una casa di campagna, nei dintorni della città, dove soggiornerà fino a1 1742. Situata nella conca del vallone boschivo delle Charmettes, questa casa entrerà nella leggenda letteraria, perche Rousseau le consacrerà pagine fondamentali delle ‘Confessions’ e delle ‘Reveries’, associando a questo periodo della sua vita la sua unica esperienza della felicità ed il suo culto della natura. Edificata su una terrazza che domina la città, la casa delle Charmettes è un esempio di quelle sobrie costruzioni, che, sin dalla fine del ‘600, sorsero attorno al bacino di Chambery. Dall’epoca della rivoluzione, assume un valore simbolico e diventa un luogo di pellegrinaggio di tutte le celebrità letterarie e politiche: George Sand, Alphonse de Lamartine e tutti i grandi scrittori romantici raccontano con emozione la loro visita alle Charmettes.
Ne1 1905, le Charmettes sono classificate monumento nazionale. Casa della memoria letteraria, permette di apprezzare uno degli ambienti privilegiati, dove si è formata la personalità di Rousseau e dove si intravede ancora la sua ombra. Un giardino botanico ed un sentiero li invita a seguire le orme del ‘promeneur solitaire’.
“E' un peccato - scriveva il filosofo - che i savoiardi non siano ricchi e forse sarebbe un peccato che lo fossero, perchè, tali e quali, sono il popolo migliore e più socievole che io conosca. Se c’e una cittadina al mondo, dove si gusta la dolcezza di vivere in un commercio piacevole e sicuro, e proprio Chambery". “Durante questi pochi anni, amato da una donna piena di riguardi e dolcezza, feci ciò che volevo fare e fui ciò che volevo essere, e tramite l’uso che feci del mio tempo libero, in questo aiutato dalle sue lezioni e dal suo esempio, seppi dare alla mia anima ancora semplice e nuova la forma che più le conveniva e che ha sempre mantenuto… Una casa isolata sui pendii di un vallone fu il nostro asilo ed è là che nello spazio di quattro anni ho goduto d’un secolo di vita e d’una piena pura felicità” .
- Les Charmettes -
Casa di Jean Jacques Rousseau
CHAMBERY – OFFICE DE TOURISME
5 bis, Place du Palais de Justice
73000 Chambery – France
T. +33 (0)4 79338161
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Sarà proprio un anno titanico il 2012. Il Direttore di Turismo Irlandese, Niamh Kinsella, si dichiara convinto che “è in atto una svolta epocale ed unica che trasformerà l’Irlanda del Nord, dando inizio ad una nuova era per il turismo verso questa zona”.
Si comincia da Belfast, “must” del 2012 secondo la Guida Fodor, dove il centenario del primo e unico viaggio del Titanic verrà ricordato con una serie sensazionale di celebrazioni e commemorazioni, descritte come “la più grande storia turistica del 2012” dal prestigioso National Geographic Magazine.
C’è solo un posto in cui la nave delle navi, il Titanic, poteva festeggiare il suo centesimo anniversario: a Belfast, dove è stato concepito e costruito nel grandioso cantiere navale Harland & Wolff. Si inizia il 31 marzo con l’inaugurazione della nuovissima Titanic Belfast Experience. Sarà la più grande (e anche la più grandiosa) attrazione sul Titanic al mondo, in cui sono state investite ben 90milioni di sterline e che, solo nel primo anno, prevede di ospitare non meno di 400.000 visitatori. La struttura assomiglia alle prue delle tre grandi navi della White Star Line – Titanic, Olympic e Britannic – costruite nei cantieri Harland and Wolff. Nei suoi sei piani, attraverso nove gallerie esplicative e interattive, si dispiegheranno le immagini, i suoni, gli odori e le storie del Titanic, come pure della città e delle persone che lo costruirono. I visitatori avranno così la possibilità di conoscere non solo la storia della costruzione della nave, ma anche quella del vasto patrimonio industriale e marittimo dell’Irlanda del Nord.
Dal 7 all’11 aprile si potrà assistere al Titanic Light Show, un capolavoro di proiezione digitale. Ci sarà un evento lancio spettacolare il 7 aprile, seguita da un’installazione ogni sera per caratterizzare l’edificio. Il 14 aprile avrà luogo il “Titanic: A Centenary Commemoration”, un evento di gala commemorativo nel Waterfront Belfast, luogo che sarà la vetrina della storia del Titanic a Belfast. Saranno ospiti i più illustri personaggi del mondo culturale e letterario. Un omaggio a tutte le vittime, ai superstiti e a coloro che hanno lavorato nei cantieri di Belfast alla creazione dello straordinario transatlantico.
L’inaugurazione di Titanic Belfast nell’aprile 2012 rappresenta un momento estremamente significativo di quella entusiasmante rinascita che ha caratterizzato l’Ulster negli ultimi anni.
Un’altra attrazione dell’Irlanda del Nord, anch’essa all’insegna del titanismo, è la straordinaria Giant’s Causeway, che, a partire dalla prossima estate, vedrà l’inaugurazione del nuovo Giants’s Causeway Visitor Centre, in cui sono stati investiti 18,5 milioni di sterline, dedicato alla stupefacente formazione basaltica, Patrimonio Mondiale UNESCO, gemma della spettacolare costa di Antrim.
E ancora una vera festa sarà la tappa finale del Clipper Round the World Yacht Race and Maritime Festival, dal 30 giugno all’8 luglio a Derry. La città è l’approdo per la flotta di velieri che qui giungerà dopo aver percorso 40.000 miglia intorno al globo. Tra quelli in arrivo, un veliero speciale è il Derry-Londonderry, lo yacht cittadino, che in questi mesi sta girando il mondo per promuovere la città e il suo ruolo come UK City of Culture 2013.
Franca Dell'Arciprete Scotti
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L’Italia strizza l’occhio alla Repubblica Ceca e sembra dirle “Mi piaci”, ma anche “Ben fatto!”.
Ben fatte certamente le scelte della sede italiana di CzechTourism, che anche nel 2011 ha portato a casa risultati soddisfacenti nonostante l‘avversa congiuntura internazionale. Il risultato più grande è ancora una volta il rapporto sempre più consolidato e felice tra Repubblica Ceca e Italia. Questo il bilancio con cui festeggiare il quinto anno di attività dell’Ente del turismo in Italia e con cui premiare la scelta di portare avanti una politica di destagionalizzazione e differenziazione della destinazione Repubblica Ceca.
Lubos Rosenberg, alla guida dell‘Ente Nazionale Ceco per il Turismo dal 2007, va giustamente fiero del rinnovato interesse del Belpaese per il suolo ceco, frutto di un ‘corteggiamento’ tutt’altro che casuale, basato su attente analisi, strategie mirate e scelte ad hoc. Come quella per esempio di puntare su nuovi settori, destinati a incontrare sempre più la preferenza del pubblico italiano.
Le cifre del 2011, soprattutto se considerate in un clima generale di recessione, sono assolutamente positive e cariche di cauto ottimismo per un futuro prossimo che tutti paventano all’insegna di ulteriori sacrifici e tagli. In fondo, la Repubblica Ceca ha solo carte vincenti da giocare: Praga magnifica stella nel firmamento delle capitali europee, eventi culturali di altissimo livello, un calendario vivace di appuntamenti folcloristici e legati alla tradizione, irresistibili seduzioni enogastronomiche, rinomate località termali, un’ampia e qualificata offerta congressuale e business, scenari impareggiabili per le vacanze en plein air e un patrimonio unico di ben 12 siti UNESCO, distribuiti su un suolo dal grande fascino, attraversato da numerosi itinerari a tema, dalla Via della Birra a quella del Vino, dalla Via della Magia a quella dell’Ambra, fino alla Via del Vetro e tante altre che l’Ente si propone di svelare agli italiani.
In particolar modo, quest’anno, la Repubblica Ceca punta a promuovere e valorizzare la Via della Fede. Tra Boemia e Moravia esiste un itinerario dello spirito, per fedeli e non, che conduce alle radici cristiane d’Europa. Una storia sofferta quella della fede cattolica nelle antiche terre ceche, un credo forte che ha saputo ridisegnare il volto del Paese. Di città in villaggio, di campanile in cripta una nuovissima guida di Czech Tourism invita a ripercorrere le orme di antichi pellegrini ma anche di Papa Benedetto XVI, il cui recente viaggio in Repubblica Ceca ha dato un nuovo input alla devozione cattolica, restituito lustro agli straordinari monumenti religiosi del Paese e ricordato anche i ‘fratelli’ ebrei.
Forse non fu esattamente una conversione spontanea quella a cui l’odierna Repubblica Ceca, allora Boemia, fu costretta nel 1620. Le violente lotte religiose che già avevano caratterizzato il regno di Venceslao IV, figlio di Carlo IV, le guerre hussite, i movimenti antiriformisti sotto gli Asburgo sfociarono infine l’8 novembre 1620 nella battaglia alla Montagna Bianca, che poi dilagò nel resto d’Europa con il più celebre nome di Guerra dei Trent’Anni.
Come si dice, però, “non tutto il male vien per nuocere” e il popolo ceco, dapprima forse mortificato da una forzata cattolicizzazione, ha poi saputo aderire alla nuova professione con entusiasmo e nei secoli si sono moltiplicati i segni marcati, preziosi e contagiosi di un credo forte. Il bisogno di fede e di pace ha plasmato le anime ma anche lo stesso volto del Paese. Lo ha letteralmente ridisegnato. Oggi sopra il profilo ondulato delle colline, oltre l’orizzonte piatto delle campagne, nello skyline di città senza grattacieli, a svettare incontrastati, protesi verso quel Cielo che rappresentano in terra, sono infiniti campanili di chiese. Piccole, grandi, minimaliste o sontuose, solitarie o chiuse nell’abbraccio delle case, antiche e moderne, anonime parrocchie di campagna o celebri santuari… sono ad un tempo il punto di riferimento di chi ha fede e i nodi di un lungo filo d’Arianna che conduce tutti, religiosi e non, alla scoperta di una Repubblica Ceca che tocca l’anima. Il cristianesimo giunse in Boemia e Moravia dall’Oriente, nel IX secolo, per mano –o meglio per bocca- di Cirillo e di Metodio. In risposta a un appello di Rastislav (Ratislao), sovrano di Moravia che chiedeva l’invio di missionari nelle sue terre, i due fratelli furono inviati dall’imperatore Michele III a evangelizzare i popoli di Pannonia e Moravia. Per diffondere la parola di Dio, inventarono l’alfabeto slavo glagolitico e tradussero in questa lingua la Scrittura e i testi della liturgia latina. Per portare a termine la propria missione affrontarono prove e sacrifici durissimi.
Quando poi a Rastislav succedette il nipote Svatopluk, favorevole alla presenza tedesca nel regno, Cirillo (nel frattempo morto di malattia a Roma) e Metodio furono dichiarati portatori d’eresia. Per Metodio e i discepoli suoi e di Cirillo fu persecuzione. Molto più tardi, nel 1927, papa Pio XI nella sua Lettera apostolica Quod Sanctum Cyrillum rendeva atto all’operato dei due fratelli, che apostrofava come “figli dell’Oriente, di patria bizantini, d’origine greci, per missione romani, per i frutti apostolici slavi”.
Di certo furono un ponte tra tradizione occidentale e orientale, come sottolineato da Giovanni Paolo II, che nel 1980 li ha proclamati patroni d’Europa.
La sua Enciclica Slavorum Apostoli recita così: “Cirillo e Metodio sono come gli anelli di congiunzione, o come un ponte spirituale tra la tradizione occidentale e quella orientale, che confluiscono entrambe nell’unica grande Tradizione della Chiesa Universale. Essi sono per noi i campioni ed insieme i patroni dello sforzo ecumenico delle Chiese sorelle d’Oriente e d’Occidente, per ritrovare mediante il dialogo e la preghiera l’unità visibile nella comunione perfetta e totale”. Oggi in Repubblica Ceca Cirillo e Metodio sono, insieme a Giovanni Nepomuceno e Venceslao, i santi più venerati.
Il 2013 sarà l'anno di ritorno alle radici storiche. La Repubblica Ceca concentrerà le manifestazioni sullo sviluppo dei valori spirituali, etici e culturali, sull'inizio della liturgua slava, sull'inizio della lingua e del documento scritto e sull'inizio della vita culturale degli slavi. Il Progetto Velehrad 2013 sarà in particolar modo incentrato su Cirillo e Metodio.
Ente Nazionale Ceco per il Turismo
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