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Le vacanze sono tempo prezioso per stare con noi stessi e con la famiglia, per riscoprire il piacere delle piccole cose e delle emozioni genuine, per respirare a pieni polmoni l’aria pura e ascoltare il silenzio. Il Tirolo, cuore delle Alpi, è un vero e proprio santuario del benessere alpino, un’oasi naturale per ‘ricaricare le pile’ e lasciarsi alle spalle la routine quotidiana.
A Maria Waldrast nella valle Wipptal sgorga una sorgente di benessere accanto al Santuario dell’ordine dei Servi di Maria. Da questo luogo di forza particolarmente benefico partono numerosi sentieri escursionistici e alpini che permettono sia di esplorare i dintorni sia di risalire in alta montagna, fino alla cima del Serles che viene anche chiamata l’altare del Tirolo. E dato che in un luogo di forza non può mancare un piccolo rinforzo per il fisico degli escursionisti, presso il ristorante del monastero di Maria Waldrast è possibile sostare e gustare eccellenti piatti.
A Reith, nella valle Alpbachtal, è stata realizzata un’oasi del silenzio e della quiete secondo i principi di Hildegard von Bingen. Su oltre 900 metri quadrati trovano spazio un giardino di erbe aromatiche, un’area relax con un sentiero da percorrere a piedi nudi, un percorso massaggiante e una vasca d’acqua bassa per i bambini.
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Quest’estate sventoleranno 355 Bandiere Blu sulle spiagge della Turchia, che mantiene così il 4° posto nella classifica delle Bandiere Blu internazionali, subito dopo la Spagna, la Grecia e la Francia. A queste 355 se ne aggiungono altre 19 per le marine. Un riconoscimento importante, che premia gli sforzi compiuti dal governo centrale e dalle amministrazioni locali per la salvaguardia e la tutela degli oltre 8.000 km di costa turca. Una costa che si sviluppa su quattro mari differenti, un vero tesoro di baie, insenature, spiagge deserte e calette che il turismo internazionale sta premiando facendone una delle mete privilegiate per il 2012.
Le spiagge della provincia di Antalya sono senza dubbio le più premiate, con 190 Bandiere Blu per le spiagge e 5 per le marine. 76 Bandiere Blu invece a Mugla per le sue spiagge, con 7 Bandiere Blu per le marine; 32 ad Izmir, con 2 per le marine; 22 ad Aydin, con 2 per le marine; 17 a Balikesir con 1 per le marine; 5 Bandiere Blu alle spiagge di Çanakkale; 2 ad Istanbul, con 2 per le marine; 8 a Mersin, 1 a Tekirdag, 1 a Düzce e 1 a Kocaeli.
La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale, istituito nel 1987 (Anno europeo dell’Ambiente) che viene assegnato ogni anno in 41 Paesi, inizialmente solo europei, più recentemente anche extra-europei (Sud Africa, Marocco, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Nuova Zelanda, Brasile, Canada e i Caraibi), con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell’ONU: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) con cui la FEE ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale.
Bandiera Blu è un eco-label volontario assegnato ad oltre 3650 località turistiche balneari (spiagge e marine) che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. L’assegnazione della Bandiera Blu per le spiagge e per le marine è basata su 32 precisi criteri che coprono quattro aspetti fondamentali : educazione ambientale ed informazione, qualità delle acque, management ambientale, sicurezza e servizi. Obiettivo principale di questo programma è quello di indirizzare la politica di gestione locale di numerose località rivierasche, verso un processo di sostenibilità ambientale
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A pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio, Villach è la meta ideale per gli amanti delle vacanze a contatto con la natura. Un vero connubio tra laghi e monti per un soggiorno tra attività all’aria aperta e relax. Imperdibile è un’escursione sull’Alpe Gerlitzen, dove una passeggiata in montagna si sposa ad una originale degustazione di piatti tipici della cucina carinziana. Qui il 'Kostale Weg' (letteralmente 'Sentiero degli assaggi') offre agli escursionisti una carrellata di ottime pietanze locali, dalla bistecchina di bue alpino, ai tortelloni carinziani, ai dolci tipici.
Chi invece vuole approfondire la conoscenza di flora e fauna potrà visitare il Parco Naturale del Monte Dobratsch e seguire facili itinerari alla scoperta degli animali che lo abitano, accompagnati, su richiesta, da guide esperte. Una volta raggiunta la vetta ci si potrà rilassare presso il nuovo rifugio Gipfelhaus.
Per tutti coloro che invece vogliono 'giorni no-stop' di sport acquatici, i laghi di Ossiach, Faak e Afritz offrono svariate soluzioni. Lungo le loro sponde ci si può cimentare con corsi di windsurf, canoa, sci nautico e sub (questi ultimi due organizzati esclusivamente sul Lago di Ossiach).
Ci si potrà rilassare presso le numerose spiagge attrezzate o fare una gita a bordo di un traghetto sul Lago di Ossiach. Attorno ai due splendidi specchi d’acqua (che si può anche bere!) sono tracciati percorsi da running e nordic walking per chi desidera interpretare le proprie vacanze all’insegna del movimento, senza dimenticare le piste ciclabili e i facili itinerari adatti a tutta la famiglia. Qui si trovano anche i più qualificati campeggi della Regione, di cui ben 20 certificati ADAC 2011.
Da poco inaugurate le nuove Kärnten Therme di Warmbad-Villach, la risposta a ogni desiderio: piscine termali, centri massaggi, tecniche curative all’avanguardia, programmi fitness e wellness abbinati a diete su misura. Non solo wellness, ma anche divertimento a 360° con piscine e scivoli per discese a tutta velocità.
www.region-villach.at
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Nel cuore del parco nazionale più grande d’Europa, incorniciato da maestose vette alpine, si trova il più autentico, naturale e rilassante dei paradisi turistici: l’Osttirol, o Tirolo orientale. Gli Alti Tauri nella parte settentrionale dove svetta il Grossglockner (3.798 metri), il monte più alto dell’Austria, e le Dolomiti di Lienz sul versante meridionale consentono di realizzare pienamente il sogno di una vacanza in montagna ricca di esperienze emozionanti. Spesso sono piccoli particolari a rendere speciale una vacanza: il fatto che ovunque nell’Osttirol ci si dia del tu in segno di cordialità, le semplici e genuine merende Brettljause (taglieri di speck, salsicce, formaggi e cetrioli) o gustose specialità regionali come l’agnello e gli Schlipfkrapfen (pasta ripiena). E poi il sole, radioso, che dipinge i contorni dell’ineguagliabile paesaggio alpino nel cielo blu. Nell’Osttirol gli ingredienti della villeggiatura tradizionale in montagna sono rimasti quelli di una volta: relax, aria fresca, ruscelli d’acqua limpida e una quantità di posti romantici nascosti quasi infinita come le varietà di rose alpine e di rododendri che fioriscono nel Parco Nazionale. Particolarmente affascinante è la città dolomitica di Lienz con il suo elegante centro storico, i caffé nella piazza principale vicino alla Liebburg e le boutique alla moda che invitano allo shopping. Come in un’arena, tutt’attorno si vedono spuntare le montagne, per la gioia degli sportivi che qui trovano itinerari di tutti i livelli di difficoltà da percorrere in mountain bike e vie ferrate per avventurose scalate. Anche chi è meno sportivo potrà ammirare da vicino le soleggiate rocce dolomitiche, un’esperienza indimenticabile che non tarda ad accendere l’amore per la natura e la montagna.
Nell’Osttirol le famiglie prediligono di solito l’Alta Val Pusteria. Qui operano strutture specializzate per bambini, le escursioni sono meno impegnative e c’è un’ampia scelta di attività per grandi e piccoli. A cominciare dal popolare itinerario ciclabile della Drava (Drauradweg) facile da percorrere, le piste estive di slittino, curiosità come il Museo delle Carrozze o la funivia che porta sul Thurntaler, la montagna più frequentata con magnifica vista panoramica sulle Dolomiti.
www.osttirol.com/it
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Un gruppo di turisti inglesi che coltiva un hobby - davvero inconsueto - giunge ogni anno in Boemia per viaggiare su un treno mosso da una famosa locomotiva e ascoltare il "rombo" prodotto dal suo motore, come se fosse una Ferrari o un Harley-Davidson. Lo apprendiamo da TMnews. Pare siano ormai decine i britannici che, ogni estate, si rivolgono a un’agenzia turistica specializzata in questo genere di escursioni. Il treno speciale - che si sposta su strade ferrate non molto praticate o, meglio ancora, non più utilizzate - è la Ceske drahy, l’azienda ferroviaria di stato. La trasferta non viene fatta, ovviamente, per una locomotiva qualsiasi, ma per la locomotiva classe 749, un mezzo ferroviario storico di questo Paese, in servizio dagli anni ’60 e conosciuto anche con l’appellativo di "Bardotka" (da Brigitte Bardot, perché la sua parte anteriore ha una forma particolare, che ricorda il profilo prosperoso della celebre attrice francese).
"Il suono di questa locomotiva ci fa impazzire e siamo qui per godercelo nel silenzio dei boschi della Boemia", conferma uno dei turisti, ai quali certo non manca il dono dell’originalità. (viedellest)
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Se appartenete alla schiera di persone che amano viaggiare ma anche scoprire nuove mete, visitare luoghi d’arte, apprendere innovazioni tecnologiche divertendosi, allora questa estate non dovrete andare molto lontano. Restiamo in Europa, anzi, in Austria. Certo la maestosità ed eleganza di Vienna non teme confronti e Salisburgo e Graz attraggono numerosi turisti. Ma un’altra città austriaca, la terza per numero di abitanti, merita una visita anche per l’impegno dimostrato nel portare avanti una propria, personalissima evoluzione che guarda al futuro: stiamo parlando di Linz, capoluogo dell’Alta Austria, una città che sorprende per gli stimoli e gli spunti che offre al turista, capace di soddisfare curiosità e interessi artistici, culturali, progettuali e tecnologici. E’ salita alla ribalta nel 2009, quando è stata eletta capitale della cultura europea, ma in realtà personaggi di spicco avevano già puntato gli occhi su Linz molto prima. Tra questi ritroviamo anche Hitler, che ambiva fare della città un centro economico e culturale, con progetti architettonici ambiziosi, a cominciare dal ponte sul Danubio.
Oggi Linz è una città che vuole proporre ai suoi ospiti un cambio di prospettiva. "Ogni anno offriamo un calendario tematico di mostre innovative e creative seguendo - spiega Georg Steiner, direttore di Linz Tourismus -. Il tema di quest’anno è la tecnologia mentre nel 2013 sarà la musica. Linz non è una città dalla bellezza sfolgorante, ma è una meta imperdibile proprio per le continue novità che propone e per la qualità della vita che offre, con oltre il 50% della superficie coperto da orti botanici e giardini, teatri e musei in continuo rinnovamento."
All’insegna del motto ‘Linz.cambia’, negli ultimi anni Linz ha infatti sperimentato un forte cambiamento integrando moderne istituzioni culturali nel tessuto barocco mentre all’architettura industriale si associano oggi edifici e facciate a risparmio energetico. L’edificio del XVII secolo che ospitava l’ufficio imperiale del sale, nel parco Obere Donaulände, è così diventato un palazzo dedicato all’arte, mentre la Fabbrica del Tabacco, uno dei primi edifici austriaci in acciaio che negli anni Trenta produceva ben tre miliardi di sigarette all’anno, è stata acquisita dall’amministrazione comunale per essere adibita a centro culturale e sede di incontri e grandi eventi. La visita guidata al suo interno consente di rivivere le dure condizioni lavorative dell’epoca sottolineando come gli stessi operai venissero incoraggiati al vizio del fumo. Un’altra visita insolita è certamente quella al museo realizzato nell’ambito della voestalpine AG, storica e innovativa acciaieria, che alla fine degli anni Quaranta ha messo a punto una nuova tecnica di produzione dell’acciaio, dove si può assistere alle varie fasi di lavorazione in forma multimediale. Uno sguardo alle innovazioni scientifiche e tecnologiche in chiave ‘giocosa’ viene offerto dall’Ars Electronica Center, un universo interattivo progettato dallo studio viennese Treusch Architecture, che esplora i temi più attuali rendendoli accessibili a chiunque: il Deep Space permette di compiere fantastici viaggi tridimensionali nello spazio e nel tempo oppure spericolate discese sulla pista della Streif, si può indossare una coda elettronica che interagisce con i movimenti del corpo, disegnare e stampare un oggetto tridimensionale, sperimentare l’intelligenza artificiale applicata a pupazzi e pelouche a scopo curativo. Le sorprese sono infinite e bisogna solo tenere d’occhio l’orario di chiusura! Interessante è l’architettura dell’edificio, al quale è stato integrato nel 1996 un involucro vetrato dal profilo obliquo che tiene conto della necessaria protezione contro le inondazioni. Sulla parte terminale della facciata, illuminata da LED colorati, è possibile collegare un lettore MP3 e diffondere la propria musica in tutto l’edificio con le 38.500 luci LED che pulsano in sintonia.
Lungo le rive del Danubio si percorre anche la strada della cultura: sull’altra sponda del fiume campeggia un edificio vetrato, il Museo d’Arte Lentos, progettato dallo studio di architetti zurighesi Weber + Hofer AG e inaugurato nel 2003. Su una superficie di 8000 m², distribuita su tre piani, cela una copertura continua in vetro che permette di rinunciare in gran parte all’illuminazione artificiale. Ospita una collezione d’arte permanente, con capolavori dal XIX al XXI secolo, oltre a frequenti mostre d’arte moderna. Appena oltre sorge il Schlossberg, dove la recente ricostruzione dell’ala sud del castello ha reso disponibile uno spazio di 6000 m² adibito a mostre permanenti sulla natura, la tecnologia e la storia della cultura dell’Alta Austria.
A pochi passi dal castello, intorno alla piazza OK, in pieno centro storico, è sorto un nuovo polo culturale di rilievo internazionale. Dedicato all’arte contemporanea, l’OK Offenes Kulturhaus Oberösterreich, è un polo espositivo e produttivo, una sorta di accompagnamento nella realizzazione del lavoro artistico, dall’idea iniziale alla sua esposizione, integrato da cinema d’essai, ristorante, centro stampa e sale per seminari. Fino al 20 settembre si può visitare la mostra ‘Sinnes Rausch’, con installazioni digitali e ampie aree all’aperto che aprono la mente attraverso un approccio sensoriale del mondo in cui viviamo. Parte dell’esposizione si estende nella Ursulinenhof, l’ex monastero delle Orsoline, ora centro culturale dell’Alta Austria, occupandone i tetti con camminamenti e scalinate di legno all’aperto costruite nel 2009 appositamente per un’esposizione che viene riproposta ogni due anni. Seguendo questo percorso in saliscendi, si attraversano i tetti della chiesa per giungere al campanile, dove si può quindi sostare per ammirare il panorama, per poi raggiungere l’estremità dell’installazione protratta sulla via principale sottostante. Lungo il percorso si attraversano aree attrezzate con giochi d’acqua e percorsi esperenziali, come l’ingegnoso meccanismo per percepire distintamente i più inconsueti odori e profumi oppure la stanza per ricreare suoni sbalorditivi.
Per restare in tema di ‘scoperta’, ancora per poco è possibile visitare con la guida il cantiere del nuovo teatro Linz Opera, vera e propria ‘grande opera’: cinque piani di bioarchitettura, altamente tecnologici, con una facciata che abbraccerà l’edificio come un enorme sipario. I lavori avviati nel 2004, su progetto dell’architetto londinese Terry Pawson, saranno terminati entro la fine dell’anno per inaugurare la stagione teatrale ad aprile 2013. E, incredibilmente, è già disponibile il programma con balletti, operette, opere e musical! Si tratta di un edificio imponente di 52.400 m
2, con acustica ottimale e campo visivo senza limitazioni, ma soprattutto dotato di un ingegnoso palco multifunzionale, ruotante e trasportabile; il numero delle stesse poltroncine è variabile da 970 a 1.130 in funzione dell’affluenza prevista di pubblico. Merita una visita anche il Duomo Nuovo, Mariendom, considerata la più grande chiesa austriaca, con capienza per 20 000 persone. Le finestre affrescate e tematiche filtrano gioiosi raggi di luce mentre la galleria interna offre una spettacolare panoramica nella navata da un’altezza di 15 m. Una curiosità: nella torre del Duomo Mariano è presente un piccolo locale adibito a eremitaggio. Nel periodo estivo è possibile prenotare una settimana con consegna dei pasti ‘a domicilio’, ma senza alcuna comodità moderna per favorire lo studio e la meditazione. A chi medita invece a suon di note ricordiamo che Linz è la città natale di Anton Bruckner, uno dei maggiori compositori austriaci, famoso soprattutto per le sue nove sinfonie. E proprio nella piazza antistante il Duomo si rinnova questa estate il festival di musica classica all’aperto: la stagione è stata inaugurata il 22 giugno dal tenore José Carreras, cui ha fatto seguito il concerto della mezzosoprano Elina Garanca, il 12 luglio, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica dell’Opera di Vienna, quindi il tenore Jonas Kaufmann il 14 luglio, un doppio spettacolo con Carmina Burana in versione musical il 25 luglio, la georgiana Katie Melua il 20 luglio e, in chiusura, il concerto d’organo all’interno del Duomo. I biglietti per gli spettacoli sono acquistabili on line oppure in pacchetto con pernottamento presso l’hotel Kolping, comprensivo di colazione biologica in camera doppia o singola, biglietto d’ingresso per Klassik am Dom e bottiglia di spumante a 170 euro la camera doppia (due persone) e 145 euro la singola. In alternativa consigliamo il Design Hotel Spitz, di recente ristrutturazione e con camere progettate a tema da designer locali.
Prima di lasciare Linz è doverosa una ‘arrampicata’ in trenino lungo gli oltre 4 km che conducono in 20 minuti sulla Pöstlingberg, la montagna di Linz. Da qui si può godere una vista panoramica sul Danubio e sulla città, visitare la basilica e il giardino zoologico e sostare alla terrazza del ristorante per un pasto tradizionale austriaco. Se poi vi innamorate di questi luoghi, sappiate che è stato realizzato un mega sentiero di 450 chilometri con 41 deviazioni e itinerari che si spingono nel cuore dell’Alta Austria, ci sono 165 zone panoramiche, treni, bus e navi con orari in perfetta coincidenza. Per la visita in città è consigliabile munirsi della Linz Card, acquistabile pressoché ovunque, valida da 1 a 3 giorni, con cui accedere gratuitamente a musei e con ingresso scontato a numerose attrazioni turistiche.
Marinella Croci
Linz Tourismus - Hauptplatz, 4020 Linz
Tel. 0043 732 7070 2009
E-mail:
http://www.linz.at/italiano/
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Malta scala le classifiche di gradimento tra le mete preferite dagli italiani per l’estate 2012. "Attualmente i riscontri ricevuti da tutti gli stakeholder interessati a diverso livello ai flussi turistici provenienti dall’Italia verso Malta mostrano un trend generalmente positivo per i mesi di giugno e luglio, con un incremento del 5%. Considerando la forte crisi economica che il Belpaese sta attraversando in questo momento, possiamo considerare questo forte afflusso di turisti italiani a Malta per il periodo estivo ancor più positivo. Tale trend è sicuramente in controtendenza rispetto all’andamento negativo di molte altre realtà turistiche ed è legato al fatto che Malta sia una meta molto vicina all’Italia, caratterizzata da un ottimo rapporto qualità-prezzo e che sa offrire non solo bellissime spiagge ed il terzo mare più pulito in Europa con un 95% di acque cristalline, ma anche luoghi da scoprire, una nightlife tra le più movimentate nel Vecchio Continente ed un ricco calendario di eventi estivi", ha commentato Simon Kamsky, direttore Marketing & Promotions Malta Tourism Authority per il Sud Europa.
Fondamentali anche le offerte di Air Malta con i suoi voli dagli aeroporti di Milano, Roma, Catania e Napoli.
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A Linz, dal 9 settembre al 5 ottobre, è in programma il Brucknerfest, una rassegna di altissimo spessore, inaugurata nel 1977, uno dei festival più prestigiosi di tutta l’Austria. Il programma esce dagli schemi e propone una visione della musica moderna, intraprendente, divertente, multimediale. Ci sarà la Bruckner Orchester Linz, diretta da Dennis Russell Davies, pianista e direttore d’orchestra tra i più famosi al mondo, stretto collaboratore del jazzista Keith Jarrett. Ci saranno il pianista Rudolf Buchbinder, che interpreterà Beethoven, Alfred Peschek con la sua musica pantonale e i 4 Jazz, che rivisiteranno Bruckner. E poi tanto, tanto altro ancora. Sarà un festival classicamente diverso e intimamente legato alla città perché Linz è musica ma anche elettronica. L’Ars Electronica Center, il più antico museo di arte elettronica del mondo, 6500 metri quadrati di esposizione in continuo rinnovamento ha avviato nel 1979, in collaborazione con il Brucknerfest, il progetto Klangwolke. Sono nuvole di musica, che viaggiano sul Donaupark, il parco che unisce la sala da concerti Brucknerhaus al Danubio. In pratica una Klangwolke è uno spettacolo multimediale, all’aperto e gratuito, che abbina alla musica gli effetti speciali- anzi specialissimi- studiati dai maghi dell’Ars Electronica Center, per ampliare i suoni, farsi abbracciare dalla luce, lasciarsi sedurre dai colori. Con, in più, la presenza di attori e di oggetti con una certa fisicità, come ad esempio la locomotiva arrivata sul palco un paio di stagioni fa. Anche quest’anno le Klangwolke saranno tre: la nuvola visualizzata, quella sorprendente ed evocativa, ricca di immagini e di immaginazione, il primo settembre, quella dedicata ai bambini l’8 settembre e la nuvola classica, il 9 settembre, quest’anno dedicata a Gustav Mahler.
http://www.brucknerhaus.at/www1/de/programm/ue_brucknerfest.php
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Alta cucina e alta montagna. Un binomio mai onorato. Le baite e i rifugi raramente si prestano alla sperimentazione culinaria. In alta montagna bisogna essere pragmatici e veloci, servire prontamente gli affamati escursionisti che reclamano la loro porzione di rancio per riprendere il cammino. Insomma, luoghi di transito e di ristoro, mai consacrati al piacere culinario. Eppure, qualcuno ha pensato che anche l’alta cucina potesse frequentare l’alta montagna. L’idea arriva dal pluristellato chef austriaco Eckart Witzigmann, eletto nel 1994 dalla guida francese Gaul Millau 'cuoco del secolo'. E’ sua l’idea del Cammino culinario di San Giacomo, che unisce trekking e piaceri culinari nella meravigliosa valle di Paznaun, Tirolo austriaco.
Quattro chef per quattro escursioni. Uno chef per ogni rifugio. Un piatto speciale per ogni menù. Nel team dei grandi chef del 'Cammino culinario di San Giacomo' ci sono Stefano Ciotti (Vicolo Santa Lucia, Rimini, Italia), Franky van der Haeghe (Hostellerie St. Nicolas, Elverdinge, Belgio) Peter Gast (Restaurant ‘t Schulten Hues, Zutphen, Paesi Bassi) e Karlheinz Hauser (Seven Seas im 'Süllberg', Amburgo, Germania).
Domenica 8 luglio si è svolta la presentazione dell’iniziativa, un weekend che ha unito escursionismo e ottima cucina in uno scenario naturale paradisiaco. I palcoscenici culinari deputati sono il rifugio Jamtalhütte (Karlheinz Hauser) a Galtür, il rifugio Heidelberger Hütte (Stefano Ciotti) a Ischgl, il rifugio Niederelbehütte (Peter Gast) a Kappl e il rifugio Ascherhütte (Franky Van der Haeghe) a See. Arrivati in alto i cuochi stellati hanno lasciano le scarpe da trekking per un cucchiaio da cucina e presentato agli ospiti i loro piatti regionali, in parte reinterpretati, dando interessanti informazioni di base sulla ricetta e i prodotti. Il 'piatto highlight' che rimane sui menu dei quattro rifugi per tutta l’estate.
Il cuoco stellato tedesco Karlheinz Hauser ha portato al rifugio Jamtalhütte la sua spalla di capriolo brasata con finferli e mousse di sedano. Al meraviglioso rifugio Heidelberger Hütte, l’italiano Stefano Ciotti ha proposto la sua interpretazione della cucina regionale emiliana con i paccheri con salsiccia, crema di latte e una spolverata di liquirizia. Il cuoco stellato olandese, Peter Gast, si diverte con l’arrosto di manzo con erbette fresche e salmone in agrodolce con brodo e patate fumé al rifugio Niederelbehütte. Al rifugio Ascherhütte gli ospiti potranno provare la cucina del cuoco stellato belga Franky Van der Haeghe. La ricetta? Guancia di vitello con patate alla duchessa e ragù di champignon e speck.
Per l’inaugurazione la carovana italiana è andata a 'trovare' lo chef Stefano Ciotti, nome tutelare del rifugio del cammino cammino Ischgl, ospitato nell’attrezzata cucina del rifugio Heidelberger Hütte adagiato al fondo della valle Fimbatal (Val Fenga), la più interessante di tutte le valli laterali del comprensorio alpino di Paznaunal, al confine con la Svizzera. Sono tanti gli escursionisti, compresi innumerevoli ciclisti, che affrontano la passeggiata per godere di questa meraviglia montana. La valle si estende per una lunghezza di 16 Km, circondata da prati, pascoli naturali per mucche e cavalli (tra cui anche la rara specie Galtvieh) e, ca va sans dire, splendidi paesaggi. Una passeggiata adatta a tutti, anche ai bambini. Si parte da Bodenalpe, a due passi da Ischgl. Dopo circa 3-4 ore di cammino si arriva in vista del rifugio austriaco ad una altitudine di 2.264 metri, ai piedi del maestoso Fluchthorn (3.399m).
E’ territorio svizzero, alta Engandina, ma gli svizzeri non vi hanno un accesso agevole, se non attraversando il passo Fimbapaß alto oltre 2.608 metri, una tappa molto amata dagli escursionisti, anche in bici.
Marco Trabucchi
Pacchetti gourmet 'Il Cammino culinario di San Giacomo'
Dall’8 luglio al 16 settembre 2012 le quattro escursioni gourmet possono essere prenotate all’interno di pacchetti soggiorno: cinque pernottamenti e prima colazione in una categoria a scelta, incluse 4 escursioni guidate ai rifugi aderenti all’iniziativa e i necessari trasferimenti in vetta e a valle e in taxi, a partire da 257 euro a persona. I 3 pacchetti gourmet possono essere prenotati presso l’ente del turismo di Paznaun – Ischgl, Tel. +43 (0)50990 701
o via e-mail:
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In questi ultimi anni la cucina irlandese ha conquistato una reputazione di prestigio e ci sono svariate possibilità per assaporare le delizie culinarie che offre l´Isola di Smeraldo.
Dalle sagre alimentari ai tour per mettersi in contatto con produttori artigianali di alimenti tradizionali: sono decisamente molte le proposte per gustare e assaporare gli ottimi prodotti alimentari irlandesi. E una delle più interessanti, è quella di visitare un mercato tradizionale degli agricoltori. Fra i mercati più grandi e migliori, c’è quello del latte a Limerick, nel sud-ovest dell´Isola.
Situato in un edificio rinomato, che fornisce riparo dagli agenti atmosferici, il mercato storico, che risale a 160 anni fa, è aperto tutto l´anno.
I tre mercati principali si svolgono durante il fine settimana e i mercati più piccoli durante la settimana.
Il Mercato del Venerdì presenta un eccitante mix di prodotti: dai migliori alimenti artigianali alle sorprese della moda e dell´artigianato.
Il sabato, il mercato dei prodotti alimentari più famoso della regione, assale i sensi con i profumi e i colori degli alimenti freschi di qualità, coltivati localmente, e con gli speciali prodotti artigianali.
E’ un paradiso per i buongustai che vi troveranno il meglio dei prodotti: formaggi, marmellate, mostarde, pesce fresco, pane, carni e frutta e verdura biologiche, deliziosi spuntini e tè e caffè appena preparati.
La domenica il Mercato Riverside è per tutta la famiglia, con una vasta gamma di arti, mestieri, vestiti, gioielli, antiquariato, bric-à-brac e curiosità, mentre truccatori, maghi, giocolieri, mimi e artisti di strada offrono un ambiente divertente.
Le bancarelle e negozi nel mercato garantiscono l’eccellenza del cibo locale artigianale come Gourmet Tart Company, Rose Cottage Fruit Farm, Marie Murphy´s Cheese, O´ Driscoll Bros,West Cork Fresh Fish e molti altri. Limerick è la terza città più grande di Irlanda, con una lunga storia e una moltitudine di attrazioni che soddisfano tutti gli interessi.
Al centro del suo borgo medioevale c’è l´imponente castello di King John del 13° secolo.
E ´anche la sede del rinomato Museo Hunt ed è stato di ispirazione per il romanzo ‘Le ceneri di Angela’ best seller di Frank McCourt.
Limerick e è stata designata anche Capitale Europea dello Sport nel 2011 ed è una delle mete preferite per gli appassionati delle attività sportive.
www.irlanda-travel.com www.milkmarketlimerick.ie
www.goodfoodireland.ie
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Quante volte abbiamo tenuto nelle nostre mani dei fiori? Li abbiamo ricevuti per augurio, li abbiamo comprati per passione, li abbiamo regalati per amore. Li abbiamo usati come messaggio e, a conoscerne il significato, ogni varietà ne trasmette uno. Garofani bianchi per promettere fedeltà eterna, margherite per l’innocenza, intrighi per le violette e le rose rosse per esternare la passione. Ma da dove vengono e da quante mani passano prima di diventare i nostri silenziosi messaggeri? Il mercato più grande al mondo per il commercio dei fiori è l’Olanda. Il Paese tradizionalmente produttore di tulipani, in realtà coltiva molte altre varietà di fiori recisi e di piante verdi, ma soprattutto è il polo mondiale dell’importazione da tutti i continenti. La logistica per un commercio di questo tipo deve essere gestita da una macchina perfetta, veloce e affidabile, perché la deperibilità di un prodotto come i fiori è un fattore da tenere nella massima considerazione nella gestione dei tempi. Flora Holland è quella macchina, un consorzio di circa 6000 produttori che attraverso le sei sedi sparse sul territorio olandese si impone come leader mondiale del mercato di orticoltura ornamentale. A Naaldwijk, a pochi chilometri da Amsterdam, il quartier generale di Flora Holland si sveglia presto. Alle quattro del mattino un ispettore sta già facendo controlli a campione della qualità di fiori e piante arrivati negli immensi magazzini la sera precedente. Alcune varietà non hanno fatto molta strada, ma altre hanno attraversato il mondo in aereo per arrivare fin qui, dalle Americhe, dall’Africa e dall’estremo oriente. Alle sei si apre l’asta; una vera 'borsa valori' di fiori e piante. Ogni giorno migliaia di compratori presenti nelle sale dedicate vedono sfilare i diversi lotti e ricavano le informazioni necessarie da uno schermo gigante che ne descrive nome, provenienza, produttore, prezzo di partenza. In poche ore milioni di fiori e piante vengono acquistati attraverso decine di migliaia di transazioni, un giro d’affari di quattro milioni di euro all’anno. Sono da poco passate le sette del mattino quando, subito dopo la vendita, i lotti vengono preparati per la spedizione. Flora Holland rifornisce una clientela eterogenea, composta sia da grandi catene di distribuzione come da piccoli fiorai come quelli che troviamo all’angolo sotto casa. In tutti i casi l’importante è che il prodotto arrivi a destinazione nel più breve tempo possibile per conservare le sue caratteristiche. La maggior parte dei trasporti avviene su strada ma per le lunghe distanze provvidenziale è la vicinanza con l’aeroporto di Schiphol. Nella maggior parte dei casi i fiori arrivano a destinazione il giorno stesso e di lì a poco stanno già assolvendo al loro ruolo decorativo. Dietro alla delicata bellezza di un bouquet di fiori c’è quindi una imponente organizzazione e dei numeri impressionanti. Oltre due milioni di metri quadri di installazioni, 4600 dipendenti, una media di 115000 transazioni effettuate giornalmente. Oltre a Naaldwijk Flora Holland si trova ad Aalsmeer, Rijnsburg, Venlo, Bleiswijk ed Eelde; tutte facilmente raggiungibili da Amsterdam offrono visite guidate per le quali però è necessario alzarsi all’alba! Ma ne vale la pena. In nessun altro posto al mondo è possibile vedere tanti fiori tutti insieme e il mix di profumi resta addosso anche una volta usciti. Purtroppo i fiori invenduti a fine giornata vengono gettati via. Sembra quasi un sacrilegio ma è l’unico modo perché il giorno successivo dei nuovi esemplari freschissimi possano essere messi sul mercato. E tutto ricomincia daccapo.
Paola Drera
www.holland.com
www.floraholland.com
www.zuid-holland.com
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Soprattutto nel calcio ma non solo, quando si parla di Olanda il colore a cui si associa il Paese è l’arancione. Come gli americani sono a stelle e strisce, gli svizzeri rossocrociati, gli olandesi sono arancio. Non è un fatto di bandiera come per gli altri, quella infatti ha tutt’altre tinte, però c’è una ragione storica che accompagna questa evidenza cromatica. Era più o meno la metà dell’anno 1500 quando Guglielmo I il Taciturno acquisisce da un cugino senza eredi più prossimi il titolo di Principe di Orange, la località nel Sud della Francia. Di colonie l’Olanda ne ha avute in tutto il mondo ma questa fra tante ha il pregio di aver lasciato un segno… colorato. Tanti Guglielmo si sono succeduti nella storia del Paese (nome che è un po’ un tormentone! non esiste generazione di regnanti che non l’abbia imposto almeno a un suo membro), ma quell’Orange è arrivato fino ai giorni nostri e l’attuale sovrana è quindi Beatrice Wilhelmina Van Oranje Nassau. Chiarito il piccolo mistero che circonda il colore nazionale sarebbe bello capire perché gli olandesi, dalla notte dei tempi, hanno deciso di rendersi la vita difficile per vivere in un territorio che per gran parte si trova un metro sotto il livello del mare. La loro è da sempre una lotta costante per strappare la terra all’acqua. Salata come dolce perché due grandi fiumi, il Reno dalla Germania e la Mosa dal Belgio attraversano l’Olanda per gettarsi nel Mare del Nord. Non a caso un noto proverbio recita "Dio ha creato il mondo ma gli olandesi hanno creato l’Olanda". Però è grazie a questa caparbietà che il piccolo Stato del Nord Europa riserva unicità straordinarie, delle icone introvabili altrove e che sono al centro di una campagna dell’ente del turismo battezzata 'Faces of Holland', nata con lo scopo di valorizzare i simboli d’Olanda e di consentirne la percezione nella loro versione più classica così come in chiave moderna. Una delle figure sempre presenti nell’immaginario collettivo quando si pensa all’Olanda è sicuramente il mulino che ha avuto, e in parte ha ancora, un ruolo di primaria importanza nel controllo delle acque. Per ammirare una imponente concentrazione di queste caratteristiche costruzioni è sufficiente spostarsi di pochi chilometri da Rotterdam e raggiungere il bassopiano di Alblasserwaard, un tempo affollato da ben 150 mulini a vento. La località di Kinderdijk ne conta 19 costruiti a metà del 1700 allo scopo di far defluire l’acqua dal terreno strappato al mare. Kinderdijk significa 'diga dei bambini' e una leggenda aleggia nell’aria. Durante una catastrofica alluvione del 1420 un culla con un bambino e un gatto fu travolta dalla furia delle acque ma miracolosamente i due piccoli occupanti furono ritrovati sani e salvi sulla diga; da qui il nome del luogo. I due filari di mulini sulle sponde del canale sono uno spettacolo unico e Kinderdijk è una delle località più visitate d’Olanda. In passato svolgevano la loro funzione drenante grazie al lavoro di chi li abitava e uno di essi è stato occupato dalla stessa famiglia per 11 generazioni! Non esistendo telefono e per evitare di coprire a piedi la distanza che separa i mulini era stato elaborato un semplice ma efficace sistema di comunicazione impostato sulla posizione delle pale. Si trasmettevano così messaggi di ogni genere: una nascita, una malattia, una richiesta di aiuto e molto altro. Attualmente i mulini sono ancora abitati ma la loro funzione è puramente decorativa perché una moderna centrale di pompaggio assolve alla loro antica funzione. Uno dei mulini può essere visitato e all’interno è riprodotto fedelmente quel che era l’arredamento dell’epoca e lo stile di vita. A Kinderdijk si possono noleggiare biciclette con le quali partire alla scoperta dei 19 mulini su di un percorso che si snoda per 29 chilometri o navigare da un capo all’altro del canale grazie a un servizio di piccoli battelli.
Per chi decidesse di avventurarsi a piedi una raccomandazione è d’obbligo: attenzione ai ciclisti. Gli olandesi subiscono una singolare metamorfosi a bordo delle due ruote che li spinge a sfrecciare a velocità insospettabili e a trasformarsi in una vera e propria minaccia per i pedoni, soprattutto per quelli che hanno la malaugurata idea di cambiare improvvisamente direzione.
Paola Drera
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L’albergatore Koch è sostenuto anche da altri operatori turistici della regione, in particolare dalla società "Stoosbahnen", che in autunno comincerà a costruire una nuova funicolare. Verrà inaugurata nel dicembre 2013 e sostituirà la vecchia funicolare del 1930. La nuova funicolare con una pendenza del 110% sarà una delle più ripide al mondo. La particolarità sta nel fatto che un sistema di rotazione applicato agli scompartimenti fa in modo che si viaggi sempre orizzontali rispetto alla pendenza.
I costi della funicolare più ripida del mondo sono stimati a 40 milioni di franchi. Questo mezzo di trasporto fondamentale non solo per i 152 abitanti del villaggio, ma anche per gli escursionisti e gli sciatori.
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Nella patria delle funicolari, non poteva mancare il record per quella 'più breve' del mondo. Il prestigioso riconoscimento è detenuto dall'Art Deco Hotel Montana che è collegato al Lungolago di Lucerna appunto dal trenino più corto del pianeta. L'Hotel Montana è stato insignito del riconoscimento di miglior hotel a 4 stelle nel centro della Svizzera per 8 anni consecutivi e gode di una superba posizione collinare, con viste panoramiche sul lago e sulle montagne. Di grande richiamo è anche il suo ristorante 'Scala', che propone la cucina mediterranea ed è stato premiato con 15 punti Gault Millau.
E, per finire, con la collezione di whisky scozzesi più vasta della Svizzera centrale, il Louis Bar è un noto punto d'incontro per gli abitanti di Lucerna. Ogni giovedì sera presso il Louis Bar si tengono jam session di jazz dal vivo e nell'album dei ricordi, compaiono compositori ed esecutori che hanno fatto la storia del jazz.
ART DECO HOTEL MONTANA, Adligenswilerstrasse 22, 6002 Luzern
Tel: +41 (0)41 419 00 00
www.hotel-montana.ch
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Fin dall'antichità gli abitanti della regione del Pilatus credevano che il piccolo lago nell'incavo dell'Oberalp fosse la causa delle terribili catastrofi meteorologiche della zona: non appena la superficie di questo laghetto si increspava, si verificavano tempeste devastanti. Gli abitanti temevano l'anima errante di Ponzio Pilato.
Come poteva un laghetto piccolo come l'Oberalpsee sul Pilatus esercitare un tale potere? Non era possibile, naturalmente, se non trasferendo alle acque l'incarnazione del Male, come erano soliti fare nel Medioevo gli scolari erranti che attraversavano il Paese e che guadagnavano qualche soldo con maledizioni di ogni sorta. È probabilmente a loro che si deve questa antichissima leggenda, secondo cui l'anima inquieta del comandante Ponzio Pilato trovò riposo nelle acque trasparenti del laghetto Oberalpsee.
Poco dopo la morte del governatore romano Ponzio Pilato, si diffuse la leggenda della sua fine ingloriosa. Dal XVI secolo, si raccontava che l'Imperatore Tiberio avesse messo lui stesso Ponzio Pilato in catene come punizione per aver giudicato il Cristo, e che egli si fosse poi suicidato. Il corpo fu gettato nel Tevere, ma il fiume si rifiutò di accoglierlo causando grandi inondazioni. Perciò il cadavere fu ripescato e affondato nel Reno, ma l'anima del condannato continuò a errare. Per questo si decise poi di gettare Ponzio Pilato nell'isolato laghetto dell'Oberalp, sul Pilatus, dove infine apparentemente trovò riposo. Solo il venerdì Santo di ogni anno lo si vedeva emergere seduto su un trono, nel mezzo del laghetto.
A metà del XVI secolo, il timore cominciò a scemare e, nel 1585, il curato di Lucerna, con un drappello di coraggiosi cittadini, scalò il Pilatus con l'intento di sfidare lo spirito maligno. Gettarono pietre nel laghetto, agitarono le acque e vi camminarono attraverso, ma lo spirito non reagiva: la maledizione era infine spezzata. Per essere proprio sicuri che l'anima di Ponzio Pilato la smettesse di provocare tempeste, nel 1594 si decise di scavare una breccia nel laghetto e di prosciugarlo.
La cremagliera più ripida al mondo conduce da Alpnachstad al Pilatus Kulm a 2’106 m s.l.m., uno dei punti panoramici più spettacolari della Svizzera con vista su Lucerna, la catena delle Alpi e i laghi della Svizzera centrale. Nel 1889 venne inaugurato un tragitto ferroviario di 4618 metri di lunghezza da Alpnachstad a Pilatus Kulm, con una pendenza del 48%: questa cremagliera è, ancora oggi, la più ripida al mondo.
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Nell’immagine cittadina di Lucerna spicca il Kapellbrücke (Ponte della Cappella) realizzato in legno in epoca medievale, riccamente decorato di dipinti e considerato uno dei ponti in legno coperti più antichi d’Europa. Un altro simbolo della città è il Museggmauer, la cinta muraria corredata di torri, che ha conservato il suo aspetto originale.
Nell’isola pedonale del centro storico fanno bella mostra le case storiche, decorate con affreschi, che fanno da cornice alle piazze, come quella del Weinmarkt. Lucerna è la città delle piazze e delle chiese. La chiesa gesuita del XVII secolo è la costruzione sacra barocca più antica della Svizzera e le due torri della Hofkirche sono parte integrante dell’immagine della città.
A Lucerna tradizione e innovazione avanzano di pari passo, poiché la città ha saputo mettersi in evidenza anche per il design avanguardistico. Tra le punte di diamante dell’architettura vi è il futuristico centro Centro d’arte e congressi (KKL) progettato dal famoso architetto francese Jean Nouvel. Il KKL è anche un simbolo di 'Lucerna, città dei festival' con numerose manifestazioni culturali nel corso dell’anno. Lucerna è il punto di partenza ideale di numerose escursioni verso le destinazioni più belle della Svizzera Centrale. Da non perdere una gita su uno dei monti di Lucerna, il Pilatus o lo Stoos o la Rigi, regina delle montagne. Vale inoltre la pena di organizzare un’uscita allo Stanserhorn, al Bürgenstock o una gita sul battello a vapore sul pittoresco Lago dei Quattro Cantoni. Il Wilhelm Tell Express in partenza da Lucerna conduce i turisti lungo il Lago dei Quattro Cantoni ai piedi del Passo del Gottardo e ancora oltre in treno fino al Ticino.
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Franco forte, crisi economica o brutto tempo: i lamenti del settore alberghiero svizzero (come del resto quelli di tanti altri paesi, tra cui il nostro) sembrano non avere fine. Ma ci sono anche alberghi che sfidano i fattori negativi. L’Hotel Stoos, che domina il Lago dei Quattro Cantoni, amplia persino l’offerta.
Tra il Pilatus e il Rigi, il sole tramonta lambendo la terrazza dell’albergo con gli ultimi raggi. In una giornata limpida da qui si gode un panorama eccezionale. La vista si estende dalla Svizzera centrale verso il nord, talvolta superando i confini elvetici e giungendo fino alla Foresta Nera. Appena qualche metro più in là, invece, ci si affaccia sul Lago dei Quattro Cantoni. Gli esperti di storia riconoscono sulla riva opposta anche il famoso praticello del Grütli, ossia la leggendaria culla della patria.
Si potrebbe pensare che chi gestisce un albergo collocato in una situazione così privilegiata non abbia bisogno di preoccuparsi degli ospiti. "Non è esattamente così", osserva René Koch, direttore e comproprietario dello Stoos, che si trova nell’omonimo villaggio di montagna svittese. "Dobbiamo attirare l’attenzione e una bella vista non si vende facilmente".
Molti clienti scoprono la bellezza della regione come visitatori di giornata, prima di decidere di trascorrere una vacanza nell’albergo. Perciò la società anonima della famiglia Koch non possiede soltanto l’Hotel Stoos, ma anche il ristorante sulla vetta del Fronalpstock e un altro sulle piste da sci.
Gli adepti del wellness approfittano volentieri del bel tempo per fare delle escursioni in paesaggi incantevoli o praticare sport sulla neve e i partecipanti a seminari apprezzano la bella vista e la tranquillità. Cosicché, lo Stoos l’anno scorso ha registrato un buon tasso di occupazione, nonostante il franco forte e la crisi dell’euro.
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Il Museo Svizzero dei Trasporti rappresenta il più completo Museo europeo el suo genere, si stende su una superficie di 40.000 metri quadrati e contiene più di 3.000 oggetti in esposizione.
Tra questi, il planetario basato sulla tecnica digitale porta il visitatore nella vastità dell’universo. Nel 'Tunnel del Gottardo' viaggerete nella montagna e vi sembrerà di vivere la costruzione del tunnel durante il 1875. Il cineteatro, l’unico del suo genere in Svizzera, vi garantisce forti emozioni e una esperienza cinematografica incomparabile. La 'Swissarena' poi, presenta la più grande fotografia della Svizzera ripresa dall’alto con circa 200 metri quadrati di superficie. Imperdibile infine la capsula per la simulazione di volo, delizia di grandi e piccini, purchè robusti di stomaco.
Verkehrshaus der Schweiz
Lidostrasse 5 - 6006 Luzern
Tel. +41 (0)41 370 44 44
www.verkehrshaus.ch
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Nella tradizione popolare il lago Pilato, nel cuore dei Monti Sibillini, nelle Marche, è stato ed è considerato un luogo magico e misterioso. Prende infatti il suo nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. Il corpo, chiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta e sarebbe precipitato nel lago dall'affilata cresta della Cima del Redentore. Anche per questo il lago, a partire dal XIII secolo è stato considerato luogo di streghe e negromanti, tanto da costringere le autoritá religiose del tempo a proibirne l'accesso e a far porre una forca, all'inizio della valle, come monito. Intorno al suo bacino furono alzati muri a secco al fine di evitare il raggiungimento delle sue acque.
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Lucerna è per molti aspetti il luogo di maggior rilievo della Svizzera centrale: la sua situazione geografica, al crocevia tra asse nord-sud, tra il Mittelland e le Alpi, la sua funzione di porta d’ingresso verso la Svizzera interna, nonché la particolare bellezza del paesaggio e dei dintorni hanno plasmato la storia e lo sviluppo della città.
E’ impossibile stabilire con certezza un vero atto di fondazione della città di Lucerna. Gli storici però vedono nel passaggio del convento di St. Leodegar alla città di Lucerna, avvenuto nel 1178, il vero atto di fondazione della città. Con l’apertura del passo del Gottardo nel 1220, la città conobbe nuovi impulsi di crescita. In questo periodo sorse una prima cinta muraria provvista di torri che congiungeva Grendel, la Grabenstrasse e la Piazza dei Mulini (Mühleplatz), per inglobare anche il piccolo insediamento sulla riva sinistra, allora di poco rilievo, per terminare sul lago con il Ponte della Cappella (Kapellbrücke) e la torre d’acqua (Wasserturm).
Nel 1291 Lucerna fu acquistata da Rodolfo d’Absburgo. I suoi cittadini si ribellarono però alle limitazioni dell’autonomia imposte alla città e strinsero un patto perenne nel 1332 con i Waldstätte (Cantoni forestali). Il 1332 rappresenta una delle date più importanti della storia svizzera: per la prima volta veniva sancita la parità durevole e non solo temporanea, tra città e comunità rurali, ponendo così una pietra miliare nello sviluppo dello stato confederale. La vittoria dei confederati a Sempach nel 1386 svincolò finalmente e definitivamente la città di Lucerna dai legami con l’Austria, permettendo nel contempo la formazione dello stato territoriale di Lucerna. Segno visibile si questa ascesa al potere è lo spostamento della cinta muraria verso l’esterno e la costruzione della fortificazione Musegg, terminata nel 1408.
Nonostante la posizione di dominio, in quanto centro della Svizzera cattolica e di un’ampia regione ad essa sottoposta, ancora verso il 1800 Lucerna è rimasta una piccola cittadina, con soli 4300 abitanti.
A metà del 19mo secolo poi, la città fu ben lieta di cogliere l’occasione di recuperare un pò della sua brillante immagine grazie al turismo, che rappresenta tuttora un punto di forza.