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A partire da giugno, il nuovo Tourist Tram collegherà il centro de L’Aia con la spiaggia di Scheveningen, utilizzando vetture storiche. La particolarità del servizio risiede nel fatto che si tratterà di un circuito “hop-on hop-off”, ovvero che permetterà ai turisti di utilizzare il tram, scendendo e salendo a una delle 16 fermate, a piacere, per uno o più giorni. Questo farà sì che L’Aja possa offrire un servizio simile a quello già disponibile in città come San Francisco, Melbourne e Lisbona.
Il Tourist Tram è un tipico tram de L’Aja: color crema con grandi righe verdi, proprio come quelli che servivano la città olandese negli anni ’50. Sono previste corse ogni 30 minuti tra le 9.30 e le 17.30, 7 giorni su 7 (domeniche e festività incluse), per tutto il periodo estivo. Il percorso che parte dal centro de l’Aia e porta alla vicina spiaggia di Scheveningen tocca molte attrazioni turistiche della città (il futuro Museum Quarter vicino a Lange Voorhout, il Peace Palace e lo storico hotel Kurhaus affacciato sul mare. Sulla via del ritorno il tram passa dalla International Zone e dal museo Gemeentemuseum). Un audio tour in più lingue descriverà tutte le attrazioni lungo il percorso.
www.denhaag.com/en/location/45872/tourist-tram-the-hague
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In occasione del 211^ anniversario dalla nascita del celebre favolista, la città di Odense ha annunciato il progetto della nuova Casa di Hans Christian Andersen a Odense: in collaborazione con gli architetti di Cornelius+Vöge, gli architetti paesaggisti di MASU Planning e gli ingegneri di Eduard Troelsgård, Kengo Kuma and Associates ha vinto il concorso per la progettazione del Museo Hans Christian Andersen, museo che ruota intorno al mondo delle fiabe. Kengo Kuma ha sbaragliato la concorrenza di importanti studi internazionali come Barozzi Veiga e Snøhetta, e gli architetti danesi della BIG (Bjarke Ingels Group), che hanno preso parte alla gara.
La proposta di Kengo Kuma e dei suoi partner danesi ha catturato l'attenzione del sindaco di Odense, Anker Boye, presidente della giuria, che ha dichiarato: “Abbiamo trovato un progetto vincente davvero unico. Il fatto che Kengo Kuma venga dal Giappone dimostra semplicemente che a volte bisogna andare all'estero per ritrovare casa. La sua proposta è di una qualità senza uguali: è in grado di catturare l'essenza di Hans Christian Andersen e di Odense e si equilibra perfettamente a livello internazionale e locale. È un progetto che riesco a immaginare possibile solo qui a Odense. Ma al tempo stesso, va oltre il dato locale e nazionale. È internazionalmente "Odenseano".
Il progetto gioca un ruolo importante nei cambiamenti radicali attualmente in corso nel centro cittadino di Odense, in particolare la chiusura dell'arteria principale Thomas B. Thriges Gade.
Precedentemente, la strada attraversava tutta la città e fa ora parte dei 9.000 mq della zona coinvolta nel progetto, che include – oltre all'area circostante il Museo Hans Christian Andersen – il Centro Culturale per Bambini The Tinderbox e il parco Lotzes Have. Basandosi sul mondo fiabesco dello scrittore e affiancato da incantevoli giardini, il progetto unisce il Museo Hans Christian Andersen e il Centro Culturale per Bambini The Tinderbox nella stessa attrazione, drasticamente ampliata. L'edificio stesso avrà una superficie di 5.600 mq, due terzi dei quali saranno sotterranei per creare un giardino magico nel centro di Odense che sia il più grande possibile.
Oltre a questa competizione, si è precedentemente svolta un'altra gara per un progetto combinato di exhibit design legato alla visione del mondo di Hans Christian Andersen: la competizione è stata vinta dal gruppo britannico Event Communications il cui progetto è stato una delle basi della proposta di Kengo Kuma.
Questo insolito procedimento in cui un exhibit design è alle basi dello sviluppo architettonico è uno dei punti di forza del progetto, secondo Jane Jegind, assessore di Odense per gli Affari Urbani e Culturali. Profondamente coinvolta nel progetto, sia in qualità di membro della giuria per la gara da poco conclusa, sia in virtù del suo ruolo alla presidenza di Odense City Museums (che include il Museo Hans Christian Andersen) ha affermato: “Nella pianificazione del progetto, per noi era fondamentale che il giardino, l'edificio e l'exhibit design fossero considerati come un insieme interconnesso in grado di catturare l'essenza di Andersen e al tempo stesso di far emergere quello della Città di Odense. Questo è un altro dei motivi per cui è stato geniale essere riusciti a trovare un progetto così ben integrato e ideato, che è sia ingegno sia magia. Kengo Kuma e i partner danesi Cornelius+Vöge e MASU Planning hanno creato l'ambiente ideale per la futura presentazione di Hans Christian Andersen, concentrandosi maggiormente sul suo universo incantato più che sulla sua vita personale.
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Il Louvre si conferma re dei musei del mondo, anche se un po' più mestamente del solito visto che perde 660 mila visitatori nel 2015. Ma è tutta Parigi che paga lo scotto al terrorismo, con il Centre Pompidou che precipita e i musei della Ville Lumière che complessivamente perdono il 5%. E così terrorismo e paura lasciano la loro traccia anche sulla classifica annuale stilata da The Art Newspaper che raggruppa i 100 musei più gettonati del mondo che complessivamente perdono quest'anno 8 milioni di visitatori.
Un quadro a luci e ombre che vede però l'Italia in controtendenza: i Musei Vaticani sfondano il muro dei 6 milioni di visitatori e si piazzano al quarto posto, scavalcando la National Gallery di Londra, in flessione.
Se in Francia va male, il quadro è meno fosco in Gran Bretagna, dove il British, eterno secondo nella blasonata classifica, cresce dell'1,9%. Come pure cresce il Met di New York, che quest'anno si riprende il terzo posto del podio.
In Spagna si registra l'exploit del Reina Sofia, che guadagna addirittura il 20% rispetto al 2014. Un segnale di speranza si fa strada per la Grecia, dove il Museo dell'Acropoli ad Atene sale dal 40 al 36esimo posto.
In particolare, fa notare il Giornale dell'Arte, sembrano crescere di più (complessivamente del +14%) i musei che hanno investito su ampliamenti e nuove architetture. E' il caso del Los Angeles County Museum of Art (Lacma), che deve un suo ritrovato successo agli ampliamenti progettati nel 2008 da Renzo Piano e che ora ci riprova affidandosi a Peter Zumthor.
Ma anche del Perez Museum di Miami, che ha enormemente aumentato il suo appeal grazie alla nuova sede affacciata sul mare firmata Herzog & deMeuron (dai 55 mila del 2007 ai 315 mila del 2014). Qualche volta l'appeal scema con il passare della novità, ma non sempre se si guarda al Palais de Tokyo di Parigi, che dal giorno della riapertura, nel 2012, continua ad aumentare il suo pubblico.
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Una notte tra 35 squali in una camera sommersa nell'acquario di Parigi: è l'ultima proposta messa in palio da Airbnb per le notti dell'11, 12 e 13 aprile. Per partecipare al concorso, occorre accedere al proprio account Airbnb entro le 23.59 di domenica 3 aprile e scrivere un messaggio dai 50 ai 550 caratteri in cui spiegare il motivo per cui si desidera trascorrere una “notte con gli squali”.
La singolare stanza da letto è immersa in una vasca di oltre tre milioni di litri d'acqua, in un acquario di 10 metri di profondità e dove l'unica cosa che separa gli ospiti dai maestosi squali è una parete trasparente con vista a 360 gradi. Tre fortunati, accompagnati da un ospite, trascorreranno una notte ciascuno nella camera da letto sott'acqua. Saranno accolti e accompagnati dal padrone di casa, Fred Buyle, apneista record mondiale, fotografo subacqueo e ambientalista.
Progettata specificamente e testata nel mare Mediterraneo, la camera da letto sottomarina vivrà anche dopo la partenza degli ospiti Airbnb, come zona studio per i biologi. "Siamo entusiasti di essere il primo acquario al mondo a offrire questa opportunità per le persone che non saranno più semplicemente visitatori, ma avranno una vera esperienza 'immersiva'", ha dichiarato Alexis L. Powilewicz, ceo dell'Acquario di Parigi.
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Nel cantone svizzero San Gallo sono tutti pazzi per Heidi: arrivano il parco e due hotel a tema. La località alpina di Tannenboden, a circa 1.350 metri nella parte sudorientale del Walensee, ha deciso di investire in un progetto turistico dedicato alla pastorella svizzera più famosa del mondo. L’idea però non è di fare concorrenza al ‘vero’ paese di Heidi (Maienfeld, GR), distante una trentina di chilometri, che già attira circa 70 mila visitatori all’anno. Bensì di sfruttarne la sinergia. Almeno fino al 2029, anno in cui scade la licenza per il nome “Paese di Heidi”.
Pertanto oltre al parco divertimenti e i due alberghi da 180 posti letto verrà costruito un parcheggio sotterraneo di 400 posti e verranno potenziati gli impianti di risalita di Flumserberg, che così sarà in grado di trasportare fino a 4.000 persone all’ora. Il tutto per un investimento totale di 100 milioni di franchi.
Il progetto, che dovrebbe concludersi entro l’estate del 2018, potrebbe attirare circa 200 mila turisti supplementari all’anno. Nel 2015, dei 35,6 milioni di pernottamenti negli alberghi svizzeri, 1 milione è stato registrato nel canton San Gallo. Ma in realtà sono due anni che la zona soffre di una tendenza negativa, con un calo dei pernottamenti dal 2014 al 2015 pari al 6%, il peggior risultato dal 1992. E il progetto Heidi dovrebbe rilanciare il turismo locale e farlo uscire dalla crisi. Così almeno la pensa Heidiland Tourismus, con sede a Bad Ragaz (SG), che riunisce 17 comuni e si occupa del marketing sia per Maienfeld sia per il Flumserberg.
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Il centro di Utrecht è suddiviso in cinque quartieri, ciascuno con il proprio fascino, con una vasta scelta di negozi e luoghi caratteristici tutti da scoprire. Qui si può vivere la città dal punto di vista degli abitanti, che spesso si incontrano nelle accoglienti stradine per un aperitivo in compagnia. Potete trovare locali con terrazzo, boutique esclusive e svariati tipi di sistemazioni per il vostro soggiorno. Le caratteristiche viuzze fanno inoltre spesso da cornice per eventi sorprendenti.
Siete curiosi di scoprire cosa vi aspetta in questi quartieri? Di seguito le nostre proposte per vivere al meglio la città.
Museumkwartier (quartiere dei musei) – un pezzo di storia
Camminando verso sud lungo l’Oudegracht, giungete al Museumkwartier. Sulle sue vie si affacciano case in stile medievale e cortili nascosti. Qui si possono trovare i musei più famosi di Utrecht.
Se si vuole fare un po’ di shopping, molto consigliata è la Twijnstraat, la via più bella della città. Questo è il posto giusto se si è alla ricerca di specialità culinarie, supermercati bio, winebar molto trendy e numerosi ristoranti. Il cuore pulsante del Museumkwartier è Ledig Erf, un’accogliente piazzetta circondata da pub, dalle più belle terrazze di Utrecht e dal centro cinematografico e culturale Louis Hartlooper Complex.
Domkwartier – il cuore pulsante della città
Nel cuore di Utrecht si trova lo storico Domkwartier (quartiere del Duomo), che offre davvero molto da vedere. Al DOMunder è possibile scendere sotto la piazza del duomo ‘Domplein’, per scoprire una grande raccolta di reperti archeologici. Un’altra esperienza molto consigliata è la salita dei 465 scalini che portano alla sommità della torre del duomo ‘Domtoren’, la torre del duomo, dove vi aspetta una vista mozzafiato su tutta la città.
Intorno alla piazza del duomo si trovano numerosi monumenti, chiostri e stradine storiche. Lungo la Zadelstraat si possono sbirciare le vetrine di boutique esclusive, e qual è il luogo migliore per concludere la giornata, se non nel cuore di Utrecht? Sulla Domplein, ‘t Wed e la Mariaplaats ci sono tantissimi ristoranti dall’atmosfera unica, frequentatissimi dagli abitanti che amano incontrarsi con gli amici e trascorrere la serata in compagnia.
Universiteitskwartier – frizzante e attraente
L’Universiteitsqwartier 8quartiere universitario) è molto frequentato e pieno di vita. Bar, tavolini all’aperto con ristoranti pieni di studenti e giovani creativi, e nei pub sulla Nobelstraat e il Janskerkhof è festa ogni giorno.
Al sabato, nella piazza, troverete il coloratissimo mercato dei fiori, mentre, qualche metro un po’ più in là, il famosissimo mercato dei tessuti di Utrecht offre stoffe di qualità a prezzi modici. Per lo shopping sono molto consigliate la Voorstraat e la Biltstraat, per trovare abbigliamento vintage e creazioni di giovani stilisti. Infine, qui potete concedervi una pausa nei migliori ristoranti della città.
Vredenburgkwartier – l’anima dello shopping
Avente intenzione di fare shopping sfrenato a Utrecht? Eccovi nel posto giusto. Con una vasta scelta di botteghe, negozi specializzati, supermercati, è quasi impossibile lasciare la città a mani vuote. La centrale piazza Vredenburgplein si trasforma tre volte a settimana in un vivace mercato, dove poter acquistare pesce fresco, verdura, frutta, formaggio e stroopwafels (biscotti al caramello) ancora caldi.
E dopo una faticosa giornata di compere, si può concludere in bellezza in un accogliente caffè o al ristorante. Se scendete le scale e raggiungete le banchine, oppure svoltate in uno de tanti vicoli romantici, troverete sicuramente un locale pronto ad accogliervi per un aperitivo o una cena. Il nostro consiglio è di recarvi nella Drieharingstraat, tra Vredenburg e l’Oudegracht. Dalle tapas al sushi, dagli hamburger alla pasta: qui ne troverete di tutti i gusti per soddisfare qualsiasi palato.
Stadhuiskwartier – il segreto di Utrecht
Nello splendido Stadhuiskwartier si trova la più vasta offerta in termini di shopping e sistemazioni. Gli abitanti lo definiscono il quartiere che ben custodisce segretamente tanti negozi. Dietro le facciate caratteristiche infatti, si nascondono boutique ricche di stile. Qui si possono trovare capi esclusivi, gioielli unici e accessori favolosi, oltre a rari oggetti di design e squisite specialità culinarie.
Non mancano naturalmente locali e ristornati accoglienti, in grado di offrire cucina contemporanea e piatti tradizionali. Nelle strade secondarie si trovano caffé dall’aspetto molto trendy, winebar e terrazze all’aperto adatte anche per una breve pausa. E non dimenticate di dare un’occhiata alla piazza De Neude, il centralissimo luogo di incontro della città: potrebbe esserci un evento sorprendente.
Maliekwartier
Il Maliekwartier è costituito dalla Nachtegaalstraat da un lato, la Burgemeester Reigerstraat dall’altro e dalla Maliebaan nel centro. Insieme costituiscono il collegamento tra la zona orientale della città e il centro storico, e sono un’ottima alternativa per lo shopping. Oltre ai negozi per le spese quotidiane, preparatevi a scoprire botteghe uniche che non troverete così facilmente da nessun’altra parte.
www.visit-utrecht.com
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Il comune di Valencia, da un anno guidato da una giunta vicina a Podemos, ha modificato i personaggi stilizzati dei semafori 'mettendo loro la gonna'. La città spagnola ha deciso di cambiare una ventina di incroci del centro con questa nuova simbologia. ''Vogliamo dare visibilità alle donne quando costruiamo le città - ha spiegato Isabel Lozano, consigliera per la parità, a El Pais online - affinché l'universalità non sia rappresentata solo da figure maschili''
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Celata tra colline e boschi nell’interno della Dalmazia settentrionale, quasi al confine con la Bosnia Erzegovina, si nasconde una delle più preziose perle naturali della Croazia e dell’intera penisola balcanica, il parco nazionale del laghi di Plitvice.
Si tratta di uno spettacolare complesso di 16 laghi e laghetti di varie dimensioni, (il maggiore è lungo 4 km), collegati tra di loro da una serie innumerevole di cascate e cascatelle su un dislivello totale di 130 metri.
Plitvice si trova in un tratto sperduto di una straordinaria vallata di 8 chilometri, tra boschi di faggi, pini, aceri, abeti bianchi, salici, ontani, sorbi, carpini e frassini capaci di offrire riparo ad una fauna altrove ormai rara come orsi, lupi, gatti selvatici, cervi, cinghiali, puzzole, martore, lepri, volpi e tassi, nonché un gran numero di uccelli acquatici e silvani come gufi, cuculi, falchi, martin pescatore, aironi, anatre selvatiche, fino alle rare cicogne nere. La vegetazione annovera persino piante carnivore e orchidee selvatiche e, tra gli insetti, bellissime farfalle.
I laghi, alimentati da due torrenti e da sorgenti sotterranee, variano di colore a seconda del mutare della luce, passando dal turchese al verde giada, fino al blu, colori tanto intensi da sembrare finti, con acque sempre incredibilmente limpide e trasparenti fino ad una profondità massima di 46 metri: tra l’altro,nessuno specchio si presenta uguale all’altro.
Il tutto è ammirabile grazie a passerelle di legno, per una lunghezza di 28 km, che sovrastano ruscelli impetuosi o attraversano stagni tranquilli, zigzagando tra alberi sommersi e boschetti di piante rigogliose.
A Plitvice si ha spesso la sensazione di camminare sull’acqua, ascoltando ovunque il rumore ora lieve di un ruscello che scorre placido, ora forte di cascata che precipita fino ad un massimo di 78 metri, (tra l’altro, la più alta della Croazia).
Il parco non offre però soltanto maestosi scenari naturali, ma costituisce uno straordinario esempio biodinamico in continua evoluzione, un laboratorio didattico di fenomeno carsico alla luce del sole.
L’acqua acida per la presenza di vegetazione, tende infatti a sciogliere il carbonato di calcio contenuto nella roccia calcarea e questo minerale, trasformato al contatto con l’aria in bicarbonato di calcio, (un po’quello che succede con le concrezioni nelle grotte), tende a depositarsi sulla vegetazione con cui entra in contatto, soprattutto muschi, dando così vita a novella roccia di travertino.
Si calcola che questo processo, in atto almeno dalla fine dell’ultima glaciazione, crei nuovi strati di roccia che si accrescono per uno spessore fino a 3 cm all’anno: un paesaggio dunque in perenne trasformazione, una singolare interazione tra acqua, roccia e vegetazione.
Questa straordinaria peculiarità geologica, capace di richiamare ogni anno oltre un milione di visitatori, fece sorgere una società di tutela ambientale già nel 1893: poi, nel 1949 divenne il primo parco nazionale della Croazia e trent’anni dopo entrò a far parte dei siti protetti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Plitvice si trova a 140 km da Zagreb/Zagabria, a 155 da Zadar/Zara e a 262 da Trieste. Pur utilizzando il battello e il servizio navetta esistenti, per percorrere i 18 km del percorso del parco, occorre preventivare almeno un’intera giornata, anche perché alba e tramonto rappresentano due momenti imperdibili per i diversi giochi di luce; conviene quindi pernottare in loco almeno una notte, considerando che il biglietto di ingresso vale per più giorni: superflua invece, una guida.
Plitvice risulta visitabile tutto l’anno, ma i periodi migliori per accedervi sono la primavera, quando le cascate si presentano gonfie d’acqua e l’autunno, per i colori della vegetazione, mentre in estate si accentra un gran numero di visitatori.
Tra le cose rimarchevoli da visitare nei dintorni: 15 km a nord, le grotte turistiche di Barac, che hanno offerto ospitalità agli orsi delle caverne ed all’uomo in epoca preistorica.
E poi Rastoki, 30 km a nord, un pesino pieno di fascino con casette in legno su uno strapiombo con cascatelle analoghe a Plitvice e infine Gospic, dove è possibile visitare la casa natale e il centro memoriale di Nikola Tesia, una delle menti più geniali del mondo moderno, l’uomo che ha portato l’elettricità nelle nostre case e ha inventato la tecnologia senza fili.
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A primavera il Lago di Costanza (Bodensee, in tedesco) fiorisce letteralmente e si prepara alla bella stagione, tra spazi verdi e meravigliosi giardini – primi fra tutti quelli dell’Isola di Mainau e lungo le sponde del Thurgau, mentre un po’ ovunque riprendono le corse in battello e le crociere in nave. Chi ha ancora voglia di correre sugli sci lo può fare nel vicino Principato del Liechtenstein, tra paesini raccolti e bellissimi paesaggi alpini. Per soddisfare la sete di cultura perché non visitare l’Abbazia di San Gallo, con la sua centenaria biblioteca, perdersi tra volte e stucchi in Alta Svevia lungo la “Strada del Barocco”, o ancora visitare un’installazione contemporanea alla Kunsthaus di Bregenz? E, a Pasqua, non possono mancare una tradizionale “caccia alle uova” nel verde e tanto buon cioccolato – di cui qui, ai confini tra Svizzera, Germania e Austria, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Fiori, giardini e musica sul Bodensee tedesco
Luce, fioriture e colori: a fine marzo inizia la primavera, uno dei periodi più affascinanti per visitare Mainau, l’Isola dei Fiori - un’oasi dove, grazie al clima mite del lago, prosperano 60 lussureggianti giardini, che ospitano anche piante esotiche come palme, alberi di limone, banane e buganvillea. In questo periodo dell’anno fioriscono tradizionalmente bucaneve, violette, narcisi e i bellissimi tulipani. Dal 4 marzo e fino all’8 maggio a Mainau sarà possibile visitare la Frühlingsausstellung, dedicata alle decorazioni e agli accessori primaverili più belli per il giardino e per la casa, da osservare ed acquistare. Chi decide di scoprire l’Isola di Mainau la domenica di Pasqua non mancherà la “caccia alle uova”, una tradizione dei paesi di lingua tedesca, quando grandi e bambini cercano in giardino colorate uova sode o di cioccolato, e che nel paradiso dei fiori trova la sua cornice più suggestiva (27.03.2016, alle ore 14.00, www.mainau.de) . Per gli amanti delle fioriture, in ogni caso, ogni passeggiata lungo e attorno al lago è ricca di suggestioni; per esempio lungo la Blütenweg (Strada della Fioritura, in tedesco), che da Ludwigshafen – sulla sponda opposto dell’Isola di Mainau - conduce a Sipplingen, in direzione di Überlingen, per circa cinque chilometri, tra paesaggi di fiori, acque e giardini. Il ritorno può essere effettuato anche comodamente in treno o nave. Solo un breve tragitto in traghetto separa Mainau dalla bella città di Costanza, che vale una visita per la sua cattedrale, le strade vivaci e il bel centro storico medievale. Chi vi si trova il venerdì di Pasqua può seguire la tradizione tedesca di assistere, in questo giorno, ad un concerto: presso la Chiesa Luterana Riformata in città si eseguirà la Passione secondo Giovanni di J.S. Bach (dalle ore 17.00). Per pernottare Costanza offre un’ampia varietà di soluzioni, dalle più semplici alle più ricercate (www.costanza-lago-di-costanza.it ) . Oppure, allontanandosi dalla città conciliare si può scegliere la medievale Überlingen o la più moderna Friedrichshafen: a Überlingen, il pacchetto “Safari gastronomico con pernottamento” include il soggiorno in hotel tre stelle per una notte con colazione a buffet, cena itinerante che inizia con l’aperitivo presso la storica piazza del mercato e prosegue in tre diversi ristoranti cittadini per il piatto principale, il dessert e il liquore e l’utilizzo dei mezzi pubblici cittadini a partire da 135€ a persona in camera doppia, tutto l’anno da mercoledì a domenica, www.ueberlingen-bodensee.de). A Friedrichshafen il Ringhotel Krone Schnetzenhausen propone un pacchetto valido per Pasqua che include tre pernottamenti con colazione a buffet, aperitivo, tre cene di cinque portate con bicchiere di champagne e utilizzo dell’ampia area wellness a 309€ a persona in camera doppia (dal 24.03 al 10.04 2016, http://www.bodensee.eu/it/darumbuchen/pauschalen/pacchetto+di+pasqua+_package884 ).
In Alta Svevia per i 50 Anni della Strada del Barocco
Magnifici monumenti e palazzi, volte che sembrano toccare il cielo, un tripudio di stucchi, ori e brillanti colori: l’Alta Svevia conserva un incredibile numero di chiese, castelli e dimore in stile roccocò, e celebra quest’anno i 50 anni della sua “Strada del Barocco”, una delle vie tematiche più importanti della Germania. Attraversando questo lembo del Baden-Württemberg, situato a nord del Lago di Costanza, si scoprono paesini rinascimentali e tesori roccocò, ma anche sterminate brughiere e specializzati centri termali. Trecento anni fa, come oggi, la bevanda principe di questa regione era la birra. A Tettnang si produce uno dei luppoli più pregiati del mondo, e un po’ ovunque si trovano birrerie artigianali di qualità, che nel 2016 trovano un’occasione in più per festeggiare: questo è infatti anche l’anno che celebra i 500 anni dell’Editto tedesco sulla purezza della birra, che ne regola composizione e qualità. Nei tanti villaggi e cittadini dell’Alta Svevia si trovano confortevoli hotel e deliziose pensioni per soggiornare, ma la regione è anche una delle mete preferite e più attrezzate per i viaggi in camper – anche perché qui hanno le loro sedi e radici alcune delle case costruttrici di camper più famose d’Europa, come Hymer, Carthago e Dethleffs (www.oberschwaben-tourismus.de) .
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La famosa festa del Giorno del Re (Koningsdag) si svolge ogni anno il 27 aprile, quando milioni di persone si riversano nelle strade e lungo i canali di Amsterdam colorando la città di arancione. Per tutti coloro che non hanno ancora avuto occasione di vivere da vicino questo grande evento, ecco alcune curiosità da sapere su una delle festività più attese in Olanda.
1) Il Koningsdag si celebra nel giorno del compleanno del re
Si tratta forse della più grande festa di compleanno al mondo? Probabilmente sì. Il Koningsdag celebra la nascita del re Willem Alexander il 27 aprile, e in Olanda si sta a casa dal lavoro per festeggiare al meglio.
Curiosità: se il compleanno del re cade di domenica, come avvenne nel 2014, i festeggiamenti del Koningsdag si svolgono il sabato.
2) Prima si chiamava Koninginnedag, Giorno della Regina
Prima dell’ascesa al trono di Willem-Alexander nel 2013, il Koningsdag si chiamava Koninginnedag, Giorno della Regina, e si festeggiava il 30 aprile in onore della regina Beatrice. In realtà il 30 aprile non era il compleanno della regina, bensì quello della madre Juliana. Beatrice decise di mantenere il Koninginnedag il 30 aprile in onore della madre – e anche per la gioia degli olandesi, visto che il compleanno di Beatrice si festeggia al freddo, il 31 gennaio.
Curiosità: le prime celebrazioni del Koninginnedag si svolsero il 31 agosto 1885, in onore della nascita della regina Wilhelmina.
3) Tutti si vestono in arancione
Durante il Koningsdag ci si veste in arancione come segno di celebrazione per la famiglia reale olandese della Casa d’Orange-Nassau. Tutti sono invitati a guardare nel proprio guardaroba alla ricerca di vestiti e accessori rigorosamente color oranje, e a indossarli con orgoglio. Se non si è coperti di arancione dalla testa ai piedi durante il Koningsdag, si sta decisamente sbagliando qualcosa. Parrucche e face painting arancioni riscuotono un grande successo: insomma, più si è stravaganti, meglio è. Certo, forse ci si sentirà un po’ pazzi, ma anche gli altri lo sembreranno, per fortuna.
Curiosità: una persona spende in media €26 per un outfit arancione e per i souvenir durante il Koningsdag.
4) Si mangia come re per tutto il giorno
Tutti quei festeggiamenti scatenano l’appetito. Fortunatamente si possono trovare bocconi deliziosi in ogni angolo, grazie a centinaia di venditori di street food che presidiano strade e piazze. Per coloro che hanno un debole per i dolci, un Koningsdag non può chiamarsi tale senza aver assaggiato il tompouce, un pasticcino ricco di crema e decorato con una glassa arancione appositamente creata per l’occasione.
Curiosità: c’è un enorme aumento nelle vendite di tompouce durante il Koningsdag (600%) rispetto agli altri giorni.
5) A dire il vero, la festa comincia la sera prima con la Koningsnacht
Se non si riesce ad aspettare il Koningsdag, perché non anticipare i festeggiamenti la sera prima? La Koningsnacht è la vigilia del Koningsdag, durante la quale i migliori club, pub e bar di Amsterdam danno il benvenuto a vere e proprie orde di entusiasti, ansiosi di partecipare agli eventi organizzati appositamente per l’occasione. I più temerari continuano i festeggiamenti per tutta la notte, fino al giorno successivo, mentre altri si concedono qualche ora di riposo per poi poter partecipare agli eventi principali. In ogni caso, la Koningsnacht di Amsterdam è un’occasione grandiosa per entrare al meglio nello spirito oranje. Basta soltanto assicurarsi di avere energie sufficienti anche per il giorno dopo.
Curiosità: Willem-Alexander è il primo monarca maschio dei Paesi Bassi dopo 123 anni.
6) Fai un respiro profondo e tuffati nella folla
Amsterdam diventa molto affollata durante il Koningsdag. In effetti, la città si riempie per l’occasione con un numero di persone cha vai da 600.000 al milione, raddoppiando la popolazione della capitale in un giorno ordinario. E dove stanno tutte quelle persone? Beh, dovunque. Ogni strada, canale, balcone e terrazzo è inondato da personaggi festanti vestiti di arancione. Quindi il 27 aprile non vi aspettate di poter andare in tutta fretta dove volete: lasciatevi semplicemente trasportare dalla folla.
Curiosità: 250.000 persone raggiungono Amsterdam in treno per il Koningsdag.
7) Durante il Koningsdag, Amsterdam diventa un grande mercato all’aperto
I vecchi oggetti di cui ci si vuole sbarazzare possono risultare davvero interessanti per qualcuno, e il Koningsdag si presta perfettamente per una caccia al tesoro. Il vrijmarkt, un mercato delle pulci, si estende in ogni strada e spazio pubblico, grazie ad abitanti e visitatori di ogni età che si trasformano in venditori. Ad ognuno è permesso vendere le proprie cianfrusaglie, e si possono fare tantissimi affari accaparrandosi gli oggetti più interessanti provenienti dalle soffitte di tutta Amsterdam. Se avete dei bambini, il luogo giusto per voi è il Vondelpark, dovei più piccoli allestiscono bancarelle con i loro libri e giocattoli.
Curiosità: un venditore occasionale guadagna in media €90 durante il Koningsdag
8) Ogni canale è affollato con barche in festa
I canali di Amsterdam sono letteralmente presi d’assalto da un’ondata arancione durante il Koningsdag, quando centinaia di imbarcazioni vistosamente decorate li riempiono in ogni punto. Se non avete una barca (o un amico con una barca), potete comunque godervi lo spettacolo dalla strada. L’angolo tra il Prinsengracht e l’Amstelveld è il punto migliore per osservare la sfilata di barche sui canali, ma anche gli altri 1.500 ponti si prestano ottimamente allo scopo.
Curiosità: molte delle imbarcazioni non sono provviste di servizi igienici. Quindi, in caso di necessità, cercate una plasboot, presente appositamente per lo scopo.
9) Durante il Koningsdag si possono visitare i musei
Mentre molte della attrazioni di Amsterdam restano chiuse in occasione del Koningsdag, alcuni musei rimangono aperti per coloro che vogliono immergersi nella cultura o semplicemente staccarsi per un po’ dalla folla. Il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum, lo Stedelijk Museum e la Anne Frank House restano aperti durante il Koningsdag.
Curiosità: il Rijksmuseum è l’unico museo al mondo ad avere un passaggio per biciclette.
10) Nessuna festa è come il Koningsdag
…e il 27 aprile si può scegliere tra una gran quantità di feste a cui partecipare. Dalle grandi performance di musica dance all’aperto fino ai piccoli palchi nei bar e nei pub, ci sono eventi di ogni genere adatti a tutti i gusti. Basta solo ricordarsi di acquistare i biglietti in anticipo visto che molti eventi vanno rapidamente sold out.
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Incremento della presenza delle forze dell’ordine nei luoghi più frequentati dai turisti e nelle più importanti stazioni della metropolitana, maggiori controlli negli aeroporti e aumento delle telecamere di sorveglianza a Istanbul.
La Turchia reagisce alla crisi e mette in campo tutte le iniziative possibili per tranquillizzare e tutelare i turisti. “La difficile situazione internazionale non può e non deve fermare il turismo - dichiara Esin Zeynep Selvi, direttrice dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia in Italia (nella foto) -, in Turchia così come in altri Paesi. Ecco perché il Il Ministero della Cultura e del Turismo ha reso noto che sono state prese ulteriori misure a salvaguardia dei turisti. Le nuove misure prevedono un aumento della presenza delle forze di sicurezza nelle città e l'impiego di ulteriori strumenti tecnologici nei punti giudicati sensibili”.
Per rilanciare la destinazione il Ministero ha stanziato un budget addizionale di cui beneficerà anche la rappresentanza italiana “per supportare - specifica Esin Zeynep Selvi - i tanti t.o. italiani che hanno la Turchia in catalogo, e che si sono trovati ad attraversare un momento di difficoltà”.
Oltre alla promozione di Istanbul, l’Ufficio Cultura quest’anno intende focalizzare l’attenzione degli italiani sulla Costa Egea con Izmir e la Costa Turchese con Antalya, che quest’anno (dal 23 aprile al 30 ottobre) ospiterà l’Expo 2016 dedicato al tema ‘Fiori e bambini’.
“Expo Antalya 2016- spiega la direttrice - sarà un’importante piattaforma internazionale per affrontare su scala mondiale i grandi problemi ambientali del nostro tempo. Sarà anche un’occasione per i Paesi partecipanti, tra cui l’Italia, di promuovere se stessi attraverso un rigoglioso giardino internazionale visitato da milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo”.
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Il 2016 del Baden-Württemberg, Land nel sud-ovest tedesco, è segnato da ricorrenze: ai 500 anni dalla promulgazione della Legge tedesca della purezza della birra si affiancano i 50 anni della Strada barocca dell’Alta Svevia. Mentre Mainau, l’isola dei fiori sul Lago di Costanza, si prepara alle sue feste aristocratiche.
Luppolo, malto, lievito, acqua e nulla di più …
È la più antica disposizione in materia alimentare della Germania ad essere ancora in vigore e sta per bontà e alta qualità: a 500 anni dall’emissione della legge tedesca della purezza della birra nel 1516, il tema è più attuale che mai. Mai come oggi, infatti, si contano così tante tipologie di birre e mastri birrai. Con 189 birrifici e oltre 1.500 diverse birre il Baden-Württemberg è il secondo “Land della birra” della Germania. Nell’anno del giubileo non solo tanti birrifici aprono le loro porte ai visitatori. Numerosi “Biergarten” (i tradizionali “giardini della birra”), itinerari a tema, feste ed eventi intorno alla bevanda invitano a uno spumeggiante viaggio nel Land nel sud-ovest della Germania.
Pochi sanno che a Tettnang si produce un luppolo apprezzato dai mastri birrai di tutto il mondo, così come che il Birrificio di stato del Baden di Rothaus in Foresta Nera, proprio in occasione dell’anniversario, ha ideato un percorso tematico interattivo di 300 mq, dove scoprire tutto sulla bevanda e sulla storia del birrificio. Non solo: nel 2016 il birrificio festeggia 225 anni di attività e il 60. anniversario della sua mitica birra „Tannenzäpfle“. Con lo „Zäpfle-Weg” Rothaus vanta un proprio sentiero escursionistico, che in nove tappe racconta la birra culto della Foresta Nera.
Il gusto e la qualità della birra nel sud-ovest tedesco sono protagonisti anche degli innumerevoli giardini e feste della birra, che in alcuni casi vantano una lunga tradizione. La Cannstatter Volksfest di Stoccarda, per esempio, è la festa della birra più grande del Baden-Württemberg e la seconda della Germania. Dal 23 settembre al 9 ottobre la manifestazione apre la sua 171esima edizione.
Che la storia della birra risalga a molto prima del 1516, è dimostrato dal museo della tecnica Technoseum di Mannheim nell’ambito della mostra interattiva „Birra. L’industria della birra e i 500 anni della Legge tedesca della purezza“, in calendario dal 19 febbraio al 24 luglio 2016.
Nel Paradiso del Barocco
Forme opulente, colori vivaci e un’architettura che porta il cielo sulla terra: questo è il Barocco così come lo si incontra nell’Alta Svevia, angolo nel sud-ovest della Germania incastonato tra il Lago di Costanza e il Danubio e le regioni dell'Algovia e del Giura Svevo. In nessun altro luogo vi è una quantità tale di testimonianze di arte barocca da caratterizzare un'intera regione. Ma cosa si nasconde dietro gli edifici barocchi? Da magnifici soffitti affrescati fino all’arte organaria passando dalla tradizione barocca della birra. La regione dell’Alta Svevia comprende il Barocco in tutte le sue sfaccettature per trasformarsi in un’unica opera d’arte.
Da ormai 50 anni l'itinerario barocco dell'Alta Svevia presenta al visitatore lungo i suoi 500 km testimonianze dell’architettura barocca che, nel frattempo, sono state sottoposte a interventi di restauri eseguiti con il massimo della cura.
Il giorno del compleanno cade il 18 giugno: nello stesso giorno dell’ormai lontano 1966 nella Sala dei cavalieri del castello di Wolfegg ebbe luogo l’inaugurazione ufficiale di quella che ancora oggi è una delle strade a tema più amate della Germania meridionale.
Mainau: feste aristocratiche
Una meravigliosa fioritura tutto l’anno, un parco con alberi di oltre 150 anni, lo splendore barocco del castello e della chiesa, un’atmosfera mediterranea – questa è Mainau, l’isola dei fiori sul Lago di Costanza.
Nel calendario del 2016 dell’isola non possono mancare le tradizionali feste comitali „Gräfliches Inselfeste“ in omaggio alle nobili origini degli attuali proprietari, i Conti Bernadotte membri della famiglia reale svedese.
Dal 26 al 29 maggio la “Gräfliches Inselfest” ospita intorno al castello e al roseto una fiera mercato dedicata alla casa, al giardinaggio, al lifestyle e al benessere. Il programma alterna a incontri sul giardinaggio, una raffinata offerta gastronomia e attività per i più piccoli.
“Noblesse Oblige” è il tema della 11. festa del castello „Gräfliches Schlossfest“. In occasione dell’evento dal 30 settembre al 3 ottobre il castello barocco apre eccezionalmente le porte al pubblico per un mercato esclusivo, dove acquistare originali gioielli, abiti e oggetti di design. La Sala Bianca ospita concerti, sfilate di moda di abiti storici e le ultime creazioni dall’atelier di cappelli della contessa Diana Bernadotte.
Per maggiori informazioni sugli eventi e l’offerta turistica dell’Isola dei fiori: Mainau GmbH, tel. 0049 (0)7531 3030,
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Una mossa necessaria perché "l’Unione europea non riesce a garantire le frontiere esterne". Queste le parole con cui il cancelliere austriaco Werner Faymann ha giustificato la decisione, da parte del suo Paese, di ristabilire i controlli ai confini, sospendendo temporaneamente le norme di Schengen sulla libera circolazione.
Dopo la Danimarca e la Svezia, dunque, anche l’Austria si allontana da Schengen: entro la fine di questa settimana i controlli ai valichi saranno rafforzati e gli immigrati senza diritto d’asilo saranno respinti.
Anche al passo del Brennero, nonostante per ora si circoli ancora liberamente, da un momento all'altro potrebbero essere ripristinati i controlli sia sulla strada statale, sia sull'autostrada; una decisione che ha provocato la reazione immediata della Regione Friuli Venezia Giulia che, in una nota, esprime "il rammarico per una decisione che si spera non infici le ottime relazioni transfrontaliere del Friuli Venezia Giulia con l'Austria e l'auspicio che la sospensione sia veramente temporanea".
Sarà richiesto un documento valido e chi non sarà in regola non potrà entrare in territorio austriaco. Da Austria Turismo sottolineano come basti portare con sé una carta d’identità valida per l’espatrio e non sia dunque necessario il passaporto: "Al confine - spiegano i rappresentanti dell’ente - vengono accettate anche la carte d’identità rinnovate con il timbro del Comune, basta che siano valide per l’espatrio".
Schengen, dunque, scricchiola sempre di più e la decisione dell'Austria rischia di non restare isolata; un portavoce del Ministero dell’interno austriaco lascia infatti intendere come presto anche la Slovenia potrebbe decidere di chiudere i confini, adottando criteri più restrittivi per i richiedenti asilo.
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Hacking Habitat. Art Of Control è una mostra internazionale che si aprirà il 26 febbraio per terminare il 6 giugno 2016. Essa vuole mettere in mostra stili artistici d’avanguardia, tecnologie e cambiamenti sociali di quest’epoca. Più di ottanta artisti e designer di fama internazionale porteranno lavori già esistenti e/o creati ad hoc per il tema ed esporranno tutti insieme nel ex carcere di Utrecht Wolvenplein. Tra i tanti nomi importatati ci sarà anche l’architettura di Forensic (Regno Unito), Melanie Bonajo (NL), James Bridle (Regno Unito), Felix Burger (DE), William Kentridge (SA), Susan Hiller (USA), Cristina Lucas (ESP), Pedro Reyes (MX) e molti altri.
La prigione è una perfetta metafora per descrivere il modo in cui la tecnologia, la politica e sistemi economici ci tengono in pugno. Per questa ragione una prigione è l'ambiente perfetto per sperimentare un senso di schiavitù digitale. E se i nostri smartphone risultassero essere proprio il nuovo Panopticum? La mostra Hacking Habitat vuole condurre il visitatore lungo una scienza vertiginosa, finzione della realtà. Vuole rendere palpabile il controllo e mostrare in contrapposizione il potere di resistenza degli artisti attraverso la loro arte. In modo scherzoso, essi vogliono riconquistare il loro mondo e la loro vita. Vanno ad incidere il loro habitat, creando spazio per la coscienza, per il dibattito e il rinnovamento.
Hacking Habitat intreccia due linee di storia: quella di una tecnocrazia invadente a livello globale e quella opposta del potere che si organizza in risposta. La storia non è quella del bene contro il male, ma pone invece la questione di come si possa trovare un equilibrio tra tecnologia e umanità. Per rispondere a questa domanda l'organizzazione ha raccolto risposte da diverse persone che hanno risposto a: come possiamo mantenere per il futuro un vita vivibile? In merito all’argomento sono state commissionate alcune opere d'arte per la mostra che seguono il principio “disconnesso per riconnettere” e cercano di analizzare il problema: come ripristinare il rapporto tra uomo e macchina?
Oltre a dare una spinta ad alta tecnologia, presenta i vari lavori degli artisti con svariate forme d'arte: teatro, cinema, arti visive, installazioni, opere d'arte del suono, ma anche giochi interattivi e laboratori fai da te.
La mostra ha inoltre l’obiettivo di mostrare anche lavori di giovani artisti come il già citato Felix Burger in combinazione con varie installazioni di grandi dimensioni create da artisti affermati, come Refusal of Time di William Kentridge.
Wolvenplein, la prigione di Utrecht ha una lunga e ricca storia. Infatti al principio nasce intorno al 1580 come roccaforte militare protetta dal Singel che scorreva intorno all'isola dove risiede la costruzione. Più tardi, l'isola fu attaccata e l'edificio fu successivamente utilizzato per attività di vario genere. Dal 1856, il governo decise di utilizzare la struttura per costruirci una prigione con 166 celle seguendo l'esempio dei carceri americani. Durante la seconda guerra mondiale Wolvenplein fu anche utilizzato dai tedeschi per rinchiuderci i loro prigionieri. Da giugno 2014 gli ultimi carcerati sono stati trasferiti nel carcere di Nieuwegein e Wolvenplein è stato svuotato e messo in vendita dallo Stato. Da quel momento in poi questo immenso edificio molto suggestivo propone sale come spazi di lavoro, ospita un coffee shop e offre la possibilità di utilizzare la prigione per festival, mostre e tante altre attività.
Informazioni aggiuntive sulla mostra
La mostra si terra ogni settimana da Mercoledì a Domenica a partire dal 26 febbraio fino al 5 Giugno in Wolvenplein 27 3512 CK Utrecht.
Per maggiori informazioni visitare il sito http://www.hackinghabitat.nl/ o scrivere a
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Preparatevi a vivere "La città delle luci" nel periodo più bello dell'anno. Parigi vi sorprenderà con una programmazione esclusiva: mercatini, piste di pattinaggio, giostre, feste, spettacoli, concerti e cene eccezionali vi aspettano per un Natale indimenticabile.
A Natale le strade più belle e i viali della città sono un'esplosione di luci dai mille colori, alberi di natale e creazioni artistiche. Un vero e proprio evento da non perdere.
Un fiume di luci che attraversa Parigi. E non si tratta della Senna, benché anch'esso in questo periodo è molto suggestivo e illuminato con gran gusto. È il lungo viale degli Champs Élysées a segnare di diamanti Parigi nelle notti natalizie. Un percorso luminoso di quasi due chilometri che va dall'Arco di Trionfo e arriva fino a place de la Concorde e oltre, fino ai giardini delle Tuileries. Da fine novembre 2015 al 6 gennaio 2016 tutti gli alberi della passeggiata più conosciuta al mondo saranno ricoperti di fasci di luci colorate, ovunque, sui marciapiedi e tra le attrazioni, troverete creazioni e istallazioni dai temi diversi.
Vale la pena di fare una deviazione verso altre arterie e piazze, altrettanto suggestive, nei dintorni degli Champs Élysées, come ad esempio, in Avenue Montaigne, in Rue Saint-Honoré fino al centro commerciale Forum des Halles o a Place Vendôme.
E se volete visitare un posto davvero particolare, arrivate al Viadotto delle Arti, lungo l'antica linea ferroviaria Bastille. Nel periodo natalizio le illuminazioni che incorniciano gli ateliers di artigiani e designer, situati sotto gli archi della Promenade Plantée, assumono un carattere davvero magico.
Vi sembra poco? sappiate che a Natale scintillano interi quartieri di Parigi, il quartiere Latino che già ordinariamente è uno dei più vivaci e piacevoli di Parigi nel periodo di Natale diventa incantevole. Ancora, Bercy, Montmartre, Montparnasse, anche in questi luoghi per le strade e nelle vetrine dei negozi sono allestite miriadi di ghirlande e decorazioni.
Non può mancare una passeggiata tra i mercatini di Natale, tipici della tradizione francese ed in particolare alsaziana. Specialità degli stand sono i prodotti gastronomici come il foie gras, i formaggi, il pane alle spezie e i biscotti di natale, il cioccolato, le deliziose mele caramellate e naturalmente il "Vin Chaud". Le caratteristiche casettine in legno propongono anche addobbi per gli alberi di natale e per la tavola, souvenir e prodotti provenienti dal mondo intero per i regali più speciali. I Mercatini di Natale aprono gli chalets tra fine novembre e i primi di dicembre e alcuni si protraggono fino alla prima settimana di gennaio.
La moda e il lusso celebrano la festa più attesa dell'anno in un'atmosfera ricca di sorprese, dove le idee prendono forma e diventano protagoniste dei vostri regali di Natale. Nelle vetrine delle boutique parigine: abiti alla moda e vintage, accessori, cosmetici, profumi, lingerie e oggetti di design. Lasciatevi avvolgere dal clima natalizio e approfittate della capitale della Moda!
Se volete dedicarvi allo shopping sfrenato dovete recarvi in Boulevard Haussmann. Lungo questo viale ad attirarvi saranno le estrose decorazioni dei famosissimi Printemps Haussmann e le Galeries Lafayette.
Le vetrine di Natale delle Gallerie Lafayette sono tra le più attese e più visitate della Capitale, dai parigini come dai turisti, da grandi e piccini, per la loro ricchezza e originalità. Quest'anno, già da novembre, i grandi magazzini del lusso proporranno un nuovo gigantesco albero di Natale capovolto e saranno invasi da mostriciattoli dispettosi.
In occasione dei 150 anni dei Printemps Haussmann le festività natalizie saranno ancora più sentite: le vetrine saranno dedicate al tema del sogno, in particolare a quello di un bambino che durante la notte di Natale intraprende in volo il più straordinario dei viaggi tra Parigi e Londra, due capitali in cui il Natale viene celebrato con fasto ma nel rispetto della tradizione più pura.
Spostatevi sulla Rive Gouche per raggiungere Le Bon Marché. Videogiochi, luci, colori e personaggi singolari, rendono questo luogo molto meno tradizionale delle Gallerie Lafayette o dei Printemps, ma non meno affascinante. L'aspetto moderno e lo stile umoristico attirano l'attenzione sia dei grandi che dei più piccoli. Quest'anno Babbo Natale e le sue Renne saranno al centro della scena, occupando l'intero spazio dei grandi magazzini.
Coloro che cercano uno spirito del Natale più intimo potranno recarsi, a partire dal 19 novembre fino al 24 gennaio 2016, al Bercy Village, per una passeggiata rilassante alla ricerca di regali esclusivi nelle boutique che costeggiano il lungo viale percorso da un'antica linea ferroviaria.
La Ruota Panoramica
Fermate il tempo per un momento e godetevi un giro sulla Grande Roue, la ruota panoramica di Place de la Concorde. La visuale dall'altro di Parigi e delle sue splendide illuminazioni è mozzafiato!
www.viviparigi.it
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A Navarino la storia dell’indipendenza greca si incontra con quella italiana.
Nel 1825, a causa del fallimento dei moti italiani, molti patrioti videro nella situazione greca una forte analogia con quella della loro patria e si offrirono volontari per andare a combattervi. Tra essi il leader delle rivolte piemontesi del 1821 che avevano portato alla prima Costituzione, Santorre di Santarosa.
Nel 1825, il conte torinese si recò in Peloponneso e si offrì per un qualsiasi incarico al governo provvisorio greco, che tuttavia non diede seguito alla cosa per timore di inimicarsi gli alleati inglesi. Santarosa scelse quindi cambiare nome in Annibale De Rossi e arruolarsi come soldato semplice.
Nei primi mesi del 1825 partecipò agli scontri di Patrasso e di altre località della zona, dove l'esercito greco ebbe la meglio su quello ottomano e contribuì a sconfiggere le truppe egiziane di Ibrahim Pascià, mentre il 21 aprile giunse a Navarino, baia molto riparata e difesa all’ingresso dall’isolotto di Sfacteria.
La difesa della base si presentò subito assai difficile per la sproporzione delle forze e, quando i soldati greci cominciarono a dare i primi segni di resa, vi furono mandati come rinforzo cento uomini, tra cui lo stesso Santarosa, che però non riuscirono ad offrire un grande apporto. Poi cominciò l’evacuazione delle forze greche, ma Santorre decise di rimanere fino alla fine per vedere più da vicino i turchi.
Quello stesso giorno 8 maggio, l'isola cadde in mano nemica; alcuni greci riuscirono a fuggire servendosi di piccole imbarcazioni, ma tra di essi non vi era Santarosa: il conte fu probabilmente riconosciuto dai nemici, ma non fu risparmiato poiché sapevano che dalla sua prigionia non avrebbero tratto alcun vantaggio.
Al Cimitero degli Eroi di Missolungi, una lapide commemora il contributo dato dai patrioti italiani alla guerra di indipendenza greca. (foto On the Road)
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Durante le sollevazioni del 1821, avvenute in più parti della Grecia e in particolare in Peloponneso, che diedero il via alla guerra per l’indipendenza della Grecia contro il dominio dei Turchi Ottomani, Lepanto fu, come sempre del resto, un porto strategico fondamentale per il controllo della penisola. Tra l’altro, la dirimpettaia Patrasso era una delle città più decise nello sforzo rivoluzionario, impegnata a espugnare il castello dove si era asserragliata la guarnigione ottomana.
Così accadde che la flotta turca bloccasse Patrasso e la flottiglia dei ribelli cercasse in tutti i modi di sfondare per portare rifornimenti alla città presa tra due fuochi. Un giovane marinaio, Yorgo Anemoyiannis, si offrì di tentare di portare un’imbarcazione carica di brulotti contro la flotta turca nel tentativo di bruciare quante più navi possibile. Ma il suo generoso tentativo fallì: venne preso, torturato e ucciso. Ora sui bastioni del porto di Lepanto, una statua ricorda il suo sacrificio. (foto On the Road)
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Missolungi è un pò il simbolo dell’indipendenza greca, il luogo dove si svolsero i fatti più tragici e significativi, che diedero il via al decennio che si concluse con la piena libertà del Paese dal dominio degli Ottomani (1820/1830). E’ anche il luogo dove, proprio in memoria di questi sanguinosi avvenimenti, trova posto il Cimitero degli Eroi, a fianco della porta da dove partì nel 1827 la sortita finale dei difensori greci, ormai allo stremo, senza viveri né munizioni, decimati dalle battaglie e dalle malattie, ormai senza speranza di ricevere rinforzi. Missolungi infatti fu ripetutamente assediata dai Turchi: senza successo nel 1822, quindi nel 1823 e, infine, nel 1826-1827, quando la città fu presa. Quest'ultima sconfitta dei Greci, ebbe tuttavia un ruolo decisivo nel determinare la futura vittoria della sollevazione indipendentista. L’eco della battaglie si era infatti ormai ampiamente diffuso nelle capitali europee passando per i circoli liberali e, seppure in maniera discontinua, molti sostegni erano via via giunti alla città. Tra questi, quelli promossi e largamente finanziati da lord Byron, attingendo anche alla sua personale fortuna. Gorge Byron, poeta celebre in tutto il continente arrivò a Missolungi nel gennaio del 1824, ma la sua permanenza durò assai poco, perché venne colpito da febbri reumatiche a causa del clima malsano e morì nel mese di aprile. Venne sepolto in Inghilterra, ma, secondo la sua volontà, il suo cuore riposa al Cimitero degli Eroi. La sua morte impressionò i liberali Filoelleni, sensibili alla causa greca, e l'Europa in generale: la difesa eroica e il sacrificio della popolazione (4 abitanti su 5 perirono) spinsero le potenze europee a intervenire. (foto On the Road)
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Nafplio è stata la prima capitale della Grecia, dal 1829 al 1834. Le cose andarono così.
A seguito dell’ormai endemica rivolta delle popolazioni greche contro il dominio dell’Impero Ottomano che durava ormai dal 1821, anche le potenze europee (Francia, Inghilterra e Russia) cominciarono a muoversi e, pur avendo interessi strategici del tutto differenti, si unirono per forzare la mano ai Turchi a favore dell’indipendenza ellenica, Organizzarono quindi una potente flotta che nel 1827 venne diretta verso la baia di Navarino, dove erano concentrate le navi di Ibrahim Pascià. L’azione doveva essere puramente dimostrativa appunto perché i fini ultimi erano diversi (i Russi, ad esempio, volevano il disfacimento dell’Impero Ottomano, ma questo non faceva molto comodo agli Inglesi), ma le cose sul campo presero un’altra direzione. Si cominciò con qualche fucilata da parte turca, cui risposero gli alleati e tutto finì per precipitare in uno scontro frontale da cui la flotta ottomana uscì completamente distrutta.
La successiva pressione diplomatica portò i Turchi nel 1829 ad accettare il trattato di Adrianolpolis, con cui venne sostanzialmente sancita l’indipendenza greca: ma non di tutta la Grecia odierna, perché ampie zone, tra cui Atene, rimasero irredente. La capitale del nuovo stato venne quindi posta a Nafplio, suggestiva località marinara, oggi conosciuta più che altro per le sue notevoli risorse turistiche. (foto On the Road).
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L'inverno in Estonia è spesso sinonimo di mercatini di Natale ma, terminata la magia delle feste e lo shopping sfrenato, il paese rinnova tutto il suo potenziale in quanto ad attività sportive, all’aria aperta o indoor, e iniziative culturali.
Sebbene l’inverno estone possa apparire troppo rigido agli occhi dei viaggiatori italiani, le possibilità di godersi il fascino della natura, splendidamente imbiancata, incoraggiano grandi e bambini a scoprire il paese, recentemente eletto “Best Value Destination” da Lonely Planet, anche durante questa stagione.
Mercatini natalizi e feste di paese cominciano già a fine novembre a colorare l'inverno e a diffondere atmosfere da fiaba. Dal mercatino di Natale di Tallinn, che ha luogo ogni anno nella medievale piazza del Municipio, a quello della capitale culturale del paese, Tärtu, centinaia di bancarelle di artigianato locale, delizie gastronomiche e concerti folk riscaldano le vie delle città nelle fredde giornate invernali. Per chi ama seguire le tradizioni locali, nelle vicinanze della piazza del Municipio di Tallinn, proprio nel cuore della capitale, può sfrecciare sulla pista di pattinaggio più frequentata dagli abitanti di Tallinn sino a sera tardi.
Intorno agli eventi tradizionali, prettamente legati alle festività natalizie, si sviluppano svariate iniziative che vedono l’inverno protagonista in tutto il suo splendore.
Dallo sci di fondo alle corse sulle slitte trainate dai cani, dal pattinaggio su laghi e mari ghiacciati alle divertenti passeggiate sulle ciaspole, dallo snowboard alle arrampicate sul ghiaccio: ogni attività all’aria aperta offre un’opportunità unica di osservare i paesaggi estoni dipinti da una coltre di candido biancore. È proprio così che si scoprono cascate ghiacciate, parchi e foreste ricoperti di neve e immersi nel silenzio, dove imbattersi in animali selvatici come cerbiatti, scoiattoli e volpi che diventano indiscussi protagonisti di spettacolari fotografie nonchè di ricordi indelebili.
Durante questa stagione, prendono vita anche manifestazioni di richiamo internazionale come la celebre Tartu Maraton (21 febbraio), che vede la partecipazione di circa 10.000 partecipanti sugli sci che si sfidano su un percorso di 63 chilometri. Gli eventi sportivi proseguono con la Pärnu Ice Cup (27-28 febbraio), il torneo di basket più ‘rinfrescante’ del paese.
Anche il Mar Baltico partecipa a questo spettacolo naturale solidificandosi e trasformandosi in un'autostrada di ghiaccio che collega il continente alle isole estoni. La strada di ghiaccio più lunga d’Europa si trova proprio qui, in Estonia: è lunga 26,5 chilometri e collega il porto continentale di Rohuküla con quello di Heltermaa, sull’isola di Hiiumaa. Invece di attendere il traghetto, in inverno è sufficiente salire sulla propria auto, mettere in moto e seguire le indicazioni.
Dopo una giornata all’aria aperta è semplice decidere di seguire l’esempio degli estoni e rifugiarsi in una delle innumerevoli saune presenti sul territorio, immergendosi in una nuvola di caldo vapore per poi tuffarsi nell'acqua fredda, se non nella neve fresca.
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