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In un negozietto di artigianato tra i tanti, l’occhio cade a caso su delle scatolette in legno dipinte a mano, con il paesaggio della bella Porec, su sfondo azzurro o chiaro, ma c’è una piccola sorpresa. Sotto la scatola girando una chiavetta si mette a suonare un carillon: è una musica che cantavano forse i marinai, quando bevevano e brindavano, augurandosi che quante erano le gocce del vino altrettanti fossero gli anni della vita.
Porec, l’antica Parenzo, situata a metà della costa istriana in Croazia, è, come quella musica, dolce, ma allegra e spensierata, luminosa, dalla bellezza antica, incastonata nell’azzurro. Così è dipinta su quelle scatolette e così appare già da lontano, col suo profilo caratteristico di antichi palazzi, che si allunga nell’azzurro tra mare e cielo.
Un tempo qui tutto apparteneva a Venezia, ai tempi della Serenissima (dal XV al XVIII sec.), per questo si respira ad ogni angolo l’atmosfera veneziana. La si ritrova subito sulle facciate candide dei palazzi cinquecenteschi con le finestre dalle tipiche bifore veneziane o ad arco, anche se la sua struttura ci riporta addirittura ai tempi dell’antica Roma: nelle vecchie vie si può intravvedere ancora l’impostazione romana del cardum e del decumanum, le strade romane che si riconoscono anche dal nome della via. Attualmente in un palazzo-museo sono ospitate epigrafi e pietre tombali dell’epoca.
Il suo gioiello più prezioso però è la Basilica Eufrasiana (o di Sant'Eufrasio vescovo), patrimonio dell’Unesco. Costruita sulle fondamenta di una chiesa precedente, intorno al 1500, ospita magnifici mosaici, i più notevoli dell’area mediterranea insieme a quelli di Ravenna, cui si aggiungono il bel cortile porticato, il Battistero e la torre campanaria: da questa si può godere una incantevole vista sul borgo e il mare. Nell’oratorio della prima chiesa, dedicata a San Mauro, vescovo di Parenzo, è ancora conservato il pavimento mosaicato che era parte di un’antica casa romana. In seguito fu distrutta per erigere la attuale basilica, quando era vescovo Eufrasio. I mosaici sui muri vennero eseguiti da maestri bizantini, mentre quelli ritrovati sotto il pavimento, recintati e protetti da una lastra di vetro, sono opera di artisti locali. Su uno dei mosaici dell’abside sono raffigurati i due vescovi, Sant'Eufrasio e San Mauro. Quest’ultimo, primo vescovo di Parenzo, fu martirizzato ai tempi delle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano contro i cristiani. Al centro, spicca la meraviglia del ciborio e della cupola color oro e blu, il primo costruito nel 1277 per volontà del vescovo Otto. Pure il baldacchino, retto da quattro colonne in marmo, è interamente decorato di mosaici. In particolare brilla la luce dorata della cupola con il mosaico sull’arco di trionfo, in cui si distingue il Cristo su un globo e i dodici apostoli, sei per lato, che recano una corona ciascuno. Nel catino absidale, invece, si trova la Vergine con il Bambino, una delle pochissime figure della Madonna rinvenute in una basilica occidentale nei primissimi anni del cristianesimo.
La città vecchia, popolata di negozietti e botteghe di artigianato, ceramiche, oggetti in legno e conchiglie, maschere, continua a sorprendere con scorci di palazzi cinquecenteschi, tra cui ad esempio, nella Decumanus, un palazzo sorto nel 1473, in stile gotico fiorito, dalle magnifiche doppie trifore, e poi, finestre ad arco, balconate in ferro battuto o in legno, vecchie case in pietra, per non parlare del bastione medioevale, una parte delle antiche mura che circondarono il borgo fino al 18° secolo.
Sono scorci forse già visti eppure sempre nuovi, perché la bellezza non stanca mai.
Oggi Porec è un’attrezzatissima località balneare, al centro tra due verdi pinete, a ridosso di due spiagge fatte di scogli e cemento, ma dotate tutte di vasche di sabbia, dove giocano i bambini.
Nelle pinete si trovano giochi per tutte le età e sul lato sinistro ci sono due trampolini per tuffi e uno scivolo d’acqua, un’apoteosi per bambini e ragazzi.
La costa poi continua frastagliata ai margini della ricca vegetazione mediterranea, popolata soprattutto di pini, abeti e alberi cedui, e punteggiata qua e là di alberghi e casette immersi tra il verde e l’azzurro. Sul lungomare, davanti al porto, alcuni battelli invitano a fare gite nei dintorni, soprattutto al vicino borgo di Rovinj e al verdissimo canale di Lemen.
Non mancano suggestive manifestazioni in costume, tra cui una Giostra del Settecento, che si tiene a metà settembre, evento anticipato dalla raffigurazione dei sontuosi costumi dell’epoca, di dame e signori aristocratici, uno dei quali, in vero tessuto, accoglie i visitatori all’entrata di una bottega.
E allora, luminosa Porec, arrivederci!
Grazia Paganuzzi
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È la nuova Istria che quella che si sta affacciando all’Europa e al mondo, una terra bellissima ricca di ruralità nonostante il flusso turistico di massa degli anni '80 e '90 e la conseguente standardizzazione di prodotti e servizi.
È nata una nuova schiera d’imprenditori turistici, di produttori agroalimentari e ristoratori, di chef che in pochi anni stanno raccogliendo i frutti di un lavoro fatto con il cuore e con la testa e così, dove prima l’olio era pesante e duro ora è raffinato e di carattere, dove la Malvasia era un vino impersonale ora è di gran livello, dove il pesce era cucinato in tutta la costa sempre alla stessa maniera, ora è proposto con ricerca e tecnica, dove la carne era solo quella della lombata di vitello, ora c’è il prezioso Boskarin e poi ancora i tartufi di Livade, la Sogliola di Salvore, la patata istriana, il prosciutto istriano e via… via così…
Un mondo nuovo da scoprire, una terra dura e sensuale allo stesso tempo, con un’entroterra tutto da scoprire dove il marè è visibile da ogni collina, un mondo per gli amanti del buon vivere ed anche per chi cerca servizi esclusivi d’alta qualità dedicati al wellness, al relax, come ad esempio la struttura dell’Hotel kempinski Adriatic 5 stelle (www.kempinski.com) con i suoi 2.000 metri dedicati alla spa Carolea, le camere ampie e lussuose, il campo golf 18 buche immerso negli uliveti, la spiaggia privata che guarda dritta a Pirano sovrastata dalla terrazza panoramica del ristorante Kanova. Oppure il piccolo Hotel Gourmet San Rocco di Verteneglio (www.san-rocco.hr) nell’entroterra più storico del Malvasia, uno dei luoghi di ristorazione più evoluti in Istria dove olio e aceto vengono prodotti in casa, dove abbiamo mangiato un sorprendente patata cotta nel sale con tuorlo d’uovo e tartufo nero Istriano.
E ancora dal Ristorante Badi (www.restaurant-badi.com) nel piccolo borgo marinaro di San Lorenzo di Umago dove i piatti imperdibili sono il branzino in crosta di pane e gli scampi del Quarnero e dove l’ospitalità di Bado Badurina detto Badi è davvero unica.
Oppure alla Konoba Buscina (www.konoba-buscina.hr) immersa tra gli uliveti, dove una piccola struttura in pietra ospita il bel focolare sempre acceso per preparare piatti tradizionali di carne e pesce, con Fabiana che convince con il suo carattere determinato e diretto (da poco aperto anche il vicino agriturismo/alloggio, una grande casa rurale con piscina con 8/9 posti letto per famiglie e gruppi di amici). Fabiana è una delle prime promotrici del Boskarin, un bue istriano dalle lunghe corna usato solo in agricoltura fino ai primi del ‘900.
E poi più a sud sulla punta estrema di Salvore, dove vicino al faro, emerge la nuova cucina di pesce di Fabrizio della Konoba Pergola (
Impossibile infine non passare per Grisignana nell’entroterra, un borgo rurale medioevale panoramico completamente in pietra situato sopra un colle di forma conica, alto 228 m dove, da poco è stato aperto un’esclusivo bar da visitare al calar del sol, trattasi dell’Eno-gastro Energy Bar&Design, davvero schic (+385 52 776 051).
Per l’olio, vi sono molte micro-olearie nel territorio, ma non mancate la visita ad Aleksandra Vekic la produttrice dell’olio Mate (www.mateoliveoil.com), uno dei migliori oli istriani. Aleksandra da sola dirige l’attività perseguendo il sogno di papà “Mate” che nell’ulivo, 15 anni fa aveva investito tutta la sua vita. Alecxandra vi racconterà tutti i segreti della sua straordinaria coltivazione e produzione accompagnata da una degustazione dei suoi famosi oli. Per chi non volesse venir via del territorio senza assaggiare i Tartufi di Livade, Giancarlo Zigante (www.zigantetartufi.com) è presente nel territorio con alcuni store a Buje, Livade, Motovun, Grisignana e Buzet, il tartufo nero si trova tutto l’anno, per quello bianco dovrete aspettare ottobre.
Eccellenza anche nei vini, tra i quali nel nostro piccolo viaggio abbiamo assaggiato, la Gran Malvasia di Coronica (www.coronica.com), un ottimo metodo classico del giovane Bruno Trapan di Pola (www.trapan.hr), i “macerati” di Giorgio Clai (0385 52776175) come la Malvasia ed il Pinot, il Moscato di Momiano di Gianfranco Cozlovic (www.kozlovic.hr) pioniere della nuova enologia istriana, quello del piccolo produttore Danijel Kraljevic della Vigna Cuj ed infine il terrano di Moreno De Grassi (www.degrassi.hr). Questa naturalmente era solo una piccola parte dell’Istria e c’è ancora molto da scoprire. Ancora una volta la conferma che le cose migliori vengono dai territori storicamente più difficili.
www.magnarben.it
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Colline dai pendii dolci e verdeggianti, ruscelli, venti caldi che accarezzano la pelle, sport all’aria aperta e silenzi che elevano lo spirito nella meditazione.
Tutto questo è la Moravia Orientale. Ma anche di più.
Perchè se siete alla ricerca di una vacanza che coniughi attività e relax, passione per la natura e benessere psicofisico, questa è la destinazione dei vostri sogni.
Soltanto atterrando a Brno, vi renderete conto di quanto sia preminente per la popolazione morava l’accoglienza, che si lega a doppio filo ad un ricco patrimonio di tradizioni e folclore. Nella più assoluta aderenza alla filosofia del vivere ‘slow’, abbandonando le frenetiche vite cittadine, potrete però non rinunciare alla vostra sete di conoscenza e curiosità: la Moravia orientale è, infatti, ricchissima di monumenti storici, culturali, spirituali.
A 40 min dall’aereoporto di Brno, sorge la deliziosa cittadina di Velehrad.
Il monastero di Velehrad e, soprattutto, la sua basilica, rappresentano il fulcro spirituale della Repubblica Ceca. E’ proprio qui che ebbe inizio la millenaria storia della cristianità in questa parte d’Europa. Non a caso è il luogo, dove ogni anno, si tiene il pellegrinaggio nazionale, cui partecipano decine di migliaia di persone. Lo scorso 5 luglio inoltre, ricorrendo i 1150 anni dall’arrivo dei missionari slavi Cirillo e Metodio, la cittadina ha accolto il Pellegrinaggio Nazionale con un numero impressionante di pellegrini arrivati per la celebrazione solenne. La grandissima croce davanti alla basilica ricorda,inoltre, la visita di Giovanni Paolo II nel 1990. Da qui passa,poi, la via di pellegrinaggio della Grande Moravia e partono anche i diversi sentieri di pellegrinaggio diretti alla montagna con il santuario di ‘Svaty Hostyn’ verso la collina di Sant’Antonio. E’ ben evidente come l’intera zona della Moravia Orientale sia intessuta di una viva tradizione cristiana: i turisti trovano le tracce della vita spirituale ad ogni angolo. Sia che si tratti di una croce lungo la strada, di vie crucis, o di una basilica.
Da Velehrad potete poi raggiungere il meraviglioso Castello di Buchlovice, progettato da Domenico Martinelli, sullo stile delle ville barocche italiane. Nel caso lo raggiungiate a piedi, sarete premiati da splendide vedute di tutta la Moravia orientale. Il castello di Buchlovice, vi darà l’impressione di esservi catapultati in una fiaba d’altri tempi. Fu la sede nobiliare, barocca, di maggior importanza: l’area barocca del castello è costituita da due palazzi semicircolari con ricco ornato. Fa parte del complesso anche l’unico giardino pensile di tipo francese e il giardino all’inglese dove crescono rari alberi centenari e dove pavoni elegantissimi danno il benvenuto ai visitatori.
Chi considera l’avventura una ‘conditio sine qua non’ nelle attività vacanziere, non potrà lasciarsi sfuggire il centro dei voli in mongolfiera a Brestek. Mentre uno spettacolo originale, destinato non soltanto alle signore, potrete viverlo visitando il museo specializzato dell’industria calzaturiera ceca situato nel centro città di Zlin. Oltre a un migliaio di oggetti, la mostra vi presenta la produzione leggendaria della ditta Baa e la storia dell’artigianato. I più antichi pezzi originali risalgono al ‘500. Gli esempi cechi sono integrati da una collezione unica di calzature estere. Tra gli oggetti esposti, provenienti da tutto il mondo, vedrete tra l’altro anche i sandali fatti di piume di emù e capelli umani, utilizzati in Australia centrale a fini rituali.
Di grande impatto è il villaggio-museo di Rožnov pod Radhoštìm
Il complesso comprende centinaia di edifici lignei valacchi, che è possibile visitare anche all’interno, facendosi trasportare nel passato. Potete assaggiare qui le locali specialità gastronomiche ed anche cimentarvi in uno dei mestieri scomparsi. Il villaggio museo di Rožnov pod Radhoštìm ospita eventi culturali per tutto l’anno: si tengono molte iniziative ispirate al folclore locale, alle tradizioni popolari ed ai mestieri tradizionali. L’evento più amato è la tradizionale festa di Rožnov. La parte più antica e suggestiva del villaggio- museo è il paesello di legno, dove vennero trasportate le case che si trovavano sulla piazza di Rožnov e la chiesa di un vicino paese di campagna. La visita agli interni di questi edifici potrà condurvi idealmente alla vita quotidiana di chi ci ha realmente vissuto nel lontano passato. Anche un mulino a vento di tipo tedesco fa parte di questo villaggio museo, consentendoci di conoscere il funzionamento di un mulino. La città valacca , nonostante i cambiamenti subiti nel passare dei secoli, conserva gelosamente la propria identità. Rožnov pod Radhoštìm è il simbolo della salvaguardia dell’eredità storica, delle arti e dei mestieri oggi tristemente dimenticati. Dopo aver visitato tutto il giorno questa città valacca, potete dedicarvi al benessere del corpo: le terme di birra di Rožnov, uniscono elementi di medicina alternativa alle antiche tecniche degli antichi egiziani ed alle classiche cure fisioterapiche.
Ultima tappa, per concludere in bellezza è la visita alla cittadina di Kromeriz, una piccola Praga che per molti secoli è stata un centro economico e amministrativo molto importante. Ricchissima di luoghi storici e di tradizioni culturali e musicali è giustamente chiamata anche ‘L’Atene della regione Hanà’. Il castello arcivescovile, in stile barocco fu costruito nel XVIII secolo dai vescovi di Olomuc che lo possedevano dal XII sec, prima come mercato regionale,poi come residenza estiva. Di inestimabile valore sono anche le 536 opere che potrete ammirare nella pinacoteca del Castello, concludendo con una visita, doverosissima, al giardino dei fiori,monumento storico, iscritto nell’elenco dei beni UNESCO dal 1998: vialetti con alte siepi, geometrie, statue di antiche divinità e personaggi mitologici.
Sara Tufariello
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Lontano in mezzo al mare viveva un Re con i suoi sei figli, la più piccola era una sirenetta. Lei adorava sentir parlare del mondo degli umani e il giorno del suo quindicesimo compleanno le fu concesso di salire in superfice. Lì vide un veliero con a bordo un bellissimo e giovane principe. Di notte, durante una tempesta, il veliero affondò e la sirenetta andò a salvare il Principe.
Il mattino seguente, lui si svegliò, gli occhi ancora chiusi. La sirena lo baciò e lo stese sulla sabbia, ma lui non sapeva chi lo aveva salvato, dato che si svegliò e sorrise. Con il cuore spezzato lei si rituffò in mare, ma tornò spesso al suo castello per guardarlo. Divenne molo legata agli esseri umani. “Perché non possediamo un’anima immortale? Darei tutti i miei 300 anni in cambio di passare un giorno da umana, conquistare il principe e diventare immortale” pensò. Quindi partì, alla ricerca di una strega del mare. “Vuoi veramente sbarazzarti della tua coda per avere un paio di gambe, innamorarti del principe e avere un’anima immortale? le chiese la strega. “Allora il tuo desiderio verrà esaudito, ma fará male come il taglio procurato da una spada, la tua vita da sirena finirà e lo devi sposare per diventare immortale. Inoltre, voglio la tua bella voce, e se lui sposerà un’altra, tu diventerai schiuma del mare” disse la strega cominciando a mescolare una pozione magica.
La Sirenetta uscì dall’acqua, bevve la pozione e si sentì come trafitta da una spada. Una volta sveglia, trovò il Principe in piedi davanti a lei, ma lei non riusciva a parlare. Lui dunque la condusse al suo castello e si prese cura di lei come se fosse una bambina, non una moglie e presto sposò un’altra principessa. Questa fu la fine di un sogno per il quale aveva lasciato la sua famiglia, la sua casa e la sua voce; all’alba si dissolse in schiuma marina. Non sentì la morte ma vide soltanto creature dalle voci melodiche fluttuare nell’aria appena salì dalla schiuma. “Dove sono?” si chiese. “Con le figlie dell’aria. Anche noi dobbiamo conquistare l’amore di un mortale per diventare immortali. Adesso ti sei unita a noi, ma attraverso buone azioni lungo molti anni, otterrai la tua parte nella felicità eterna dell’umanità. (H.C. Andersen, 1837)
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Già battezzato 'Il Festival dei Festival', The Gathering Ireland 2013 è un intero anno punteggiato da una miriade di festeggiamenti, eventi e opportunità, in cui si celebra l’Irlanda e tutto ciò che è irlandese: la sua gente, la sua cultura, la sua ricca storia.
Un impatto quanto mai positivo se si scorrono le cifre relative agli arrivi dall’estero nel periodo gennaio-maggio 2013: +6,4% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. E ancora, mentre gli arrivi dagli Stati Uniti nel resto d’Europa presentano una flessione del 3%, quelli verso la Repubblica d’Irlanda registrano un incoraggiante +12,8%, con positivi segnali relativi ai mesi a venire. Inoltre, dopo alcuni anni di flessione, anche gli arrivi dalla Gran Bretagna tendono a crescere, per un totale di +2,8% nei primi cinque mesi dell’anno. Per quanto riguarda gli arrivi dall’Italia, il loro numero fino a fine maggiio è rimasto sostanzialmente stabile, con 62.000 visitatori (-1% rispetto agli stessi mesi 2012). Ma, a giudicare dall’entusiastica accoglienza riservata agli eventi del Gathering dagli utenti della pagina FB del Turismo Irlandese (che ormai annovera 90.000 italiani appassionati dell’Isola di Smeraldo), sono molti i segnali che fanno prevedere una nutrita partecipazione italiana all’uno o l’altro degli appuntamenti Gathering nel corso dei prossimi mesi estivi, sottolineando così come questa iniziativa incida profondamente sulle scelte dei viaggiatori.
Basti pensare che, secondo una recente ricerca del Turismo Irlandese, il 18% dei 140.000 stranieri che hanno partecipato al St.Patrick’s Festival di quest’anno, lo hanno fatto perché influenzati dall’evento Gathering. Lo stesso studio dimostra come questi dati rappresentino un introito economico di 121 milioni di euro per il 2013, con uno spettacolare +50% rispetto ai 60 milioni di euro generati dallo stesso festival nel 2010, anno in cui venne condotto uno studio similare.
Fino ad oggi, il Turismo Irlandese ha generato oltre 500 Gatherings attraverso il programma di partnership con soggetti esteri, contemporaneamente conseguendo un controvalore pubblicitario di 28 milioni di euro e raggiungendo oltre 1 miliardo di persone nel mondo. I vettori segnalano le stesse cifre positive: l’ingresso dagli Stati Uniti registra un +26% che si traduce in 4000 posti in più a settimana nel periodo di punta. Il Gathering ha svolto un ruolo decisivo in questo incremento e i vettori nordamericani confermano un forte aumento delle prenotazioni, che si traduce anche in una maggiore competività tra le linee aeree e quindi in tariffe più convenienti. Ben accolta dalle comunità locali in tutto il paese, che non solo hanno giudicato positivamente l’iniziativa, ma hanno spesso contribuito al suo successo, The Gathering mostra senza ombra di dubbio i suoi effetti positivi sull’industria turistica irlandese, che si riflette in un notevole incremento delle prenotazioni alberghiere, e questo anche per quanto riguarda il mercato interno. Ma se la Irish Hotels Federation mostra tutta la sua soddisfazione per i risultati fin qui ottenuti, è la rete dei Bed and Breakfast a cantare vittoria. B&B Ireland dichiara infatti che i suoi membri hanno registrato il clamoroso incremento del 62% di prenotazioni on line, specialmente da parte di quei visitatori nordamericani alla ricerca delle loro radici irlandesi. Ma si può dire, senza tema di essere smentiti, che non ci sia settore dove la ricaduta dell’evento non abbia fatto sentire i suoi positivi effetti, dalla ristorazione ai trasporti, dalle attrazioni turistiche allo shopping.
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Il Portogallo è terra ricca di contrasti, di dolci paesaggi e aspre falesia a picco sul mare, di soluzioni sempre nuove e interessanti, eventi coinvolgenti e proposte accattivanti. L’estate, nel paese lusitano, è una magica esperienza da vivere al ritmo lento del fado.
Porto e il Nord, culla della buona cucina
La regione di Porto e Nord, punta estrema del Portogallo, è la scelta ideale per chi ama i piaceri della buona cucina, con un occhio di riguardo ai vini, ed anche con il desiderio di scoprire tracce di una cultura antica. Qui, infatti, è nato lo stato lusitano. Tra un assaggio di piatti tipici quali il riso cabidela e il baccalà, o una degustazione di corposi vini rossi, come il famoso vino Porto, nella regione si potranno scoprire bellezze naturali e paesaggistiche uniche al mondo. A partire dalla Valle del Douro, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, visitabile sia via terra, che con comode e suggestive crociere fluviali, che permettono così di vivere lati inaspettati e apprezzare il paesaggio da una prospettiva insolita. Rimandendo a Porto, inoltre, è possibile prenotare un’escursione eno-gastronomica della città dal fiume, sulla rabelo, antica imbarcazione fluviale usata già nel X secolo. Diverse società organizzano tour di cantine vinicole alla scoperta delle tradizioni e della storia del vino più famoso del Portogallo.
Centro del Portogallo, vacanza a tutta cultura
E’ proprio qui, nella regione Centro, che i turisti potranno scoprire alcune tra le più antiche radici del Portogallo. Tra forti e castelli, monumenti e musei, questa regione racchiude bellezze del calibro di Almeida, Castelo Rodrigo, Castelo Mendo, tutti e tre parte del network Historical Villages of Portugal, dal fascino e dal sapore antico, arroccati su colline o alture dominanti le valli, che raccontano di antiche battaglie e tradizioni secolari.
Tra le grandi città imperdibili si ricordano Aveiro, Viseu, Guarda e Coimbra. Proprio quest’ultima racchiude al suo interno uno dei tesori più rappresentativi del Portogallo, l’Università di Coimbra, una delle più antiche d’Europa e la più antica del Portogallo, recentemente nominata Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nelle sale antiche dell’Ateneo, è possibile ammirare la splendida Biblioteca Barocca, i cui scaffali dorati custodiscono gelosamente ben 250.000 volumi. Per queste e molte altre ragioni, la regione Centro del Portogallo è la destinazione ideale per gli amanti degli itinerari storici.
Regione di Lisbona, lento relax a ritmo di fado
La regione di Lisbona, quella in cui, per intenderci, si trovano non solo Lisbona, ma anche Sintra, Cascais, Setubal e altre città ben conosciute nel mondo per ragioni diverse, è solitamente percepita come una destinazione vivace e nottambula, cosmopolita e vagamente retrò. Forse non tutti sanno, però, che è proprio qui e più precisamente a Lisbona, che il fado ha origine. Espressione dell’anima dolcemente malinconia della capitale portoghese, simbolo della malinconia, la 'saudade', che caratterizza la popolazione lusitana, il fado è anche una delle sue più alte rappresentazioni artistiche. Segno inscindibile di cultura e tradizione, questo genere musicale, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, farà da colonna sonora ad una vacanza all’insegna del relax. Ed è proprio a Lisbona che, visitando i quartieri storici, da Mouraria all’Alfama, dal Bairro Alto a Madragoa, si avrà la possibilità di scoprire le radici di questa musica. Il momento migliore per ascoltare le note dolcemente tristi o incredibilmente allegre del fado è la sera, seduti in un caffè o in un ristorante, sorseggiando un cocktail, lasciandosi trasportare dall’atmosfera e dall’ambiente intimo dei locali di Lisbona.
Vacanze attive in Alentejo
L’Alentejo ha indubbiamente una chiara vocazione per il turismo attivo e per i bagni di mare e sole. La bellezza del paesaggio invoglia a intraprendere sempre nuove escursioni, che siano a piedi, in mountain bike o a cavallo. Sui numerosi fiumi dell’Alentejo, è inoltre possibile cimentarsi in numerose attività acquatiche come canoa e rafting. Per chi ama le vacanze di sole e mare, infine, qui sarà possibile approfittare di spiagge selvagge dalla bellezza inesplorata, incorniciate da rocce alte e scoscese e da imponenti falesie. Grazie alle escursioni organizzate dalle aziende locali è inoltre possibile vivere la spiaggia in modo attivo, con gite in 4x4 o a cavallo, oppure facendo windsurf, kitesurf e diving.
Algarve, golf vista oceano
Una delle migliori destinazioni per il golf, in Europa, è senza dubbio la regione dell’Algarve, considerata dai giocatori professionisti una meta elitaria d’eccellenza. La progettazione dei campi da golf, la maggior parte dei quali disegnati da architetti di fama internazionale, unitamente a paesaggi naturali di superba bellezza in cui sono immersi, soddisfano le richieste dei giocatori più esigenti. Grazie al clima mite tutto l’anno, anche d’estate, l’Algarve è l’ideale per una vacanza all’insegna del golf. Tra i campi da golf più quotati, si ricordano il campo da golf di Boavista, affacciato sulla Praia da Luz, il campo di Palmares, il Pinheiros Altos e il campo Millennium, solo per citarne alcuni.
Whale watching alle Azzorre
L’osservazione dei cetacei è praticata in tutto l’arcipelago. La facilità con cui si avvistano balene e delfini ha incoraggiato l’attività di operatori turistici dinamici ed animati dal rispetto per la vita animale: esistono vari punti di partenza in diverse isole, tutti validi per chi voglia entrare in contatto con questi incantevoli mammiferi. Dopo la partenza della barca, l’oceano è lo scenario in cui hanno luogo meravigliosi incontri tra esseri umani e marini: da São Miguel in cui si possono avvistare le balenottere azzurre, il più grande animale sulla faccia della terra, lungo circa 30 metri, e con un peso di 150 tonnellate a Terceira, da Faial uno dei punti di partenza migliore per l’osservazione dei cetacei a Pico.
A Madeira, coccolati con la talassoterapia
Le isole di Madeira e Porto Santo dispongono di incredibili risorse naturali, che permettono di approfittare di trattamenti benessere unici e mirati, volti a rinvigorire il corpo e la mente, grazie ad un relax completo che permette di sconfiggere lo stress accumulato durante l’anno. Le isole sono anche famose per le innumerevoli proposte talassoterapiche. Le strutture wellness delle isole offrono un ampio ventaglio di trattamenti per la tonificazione, l’idratazione, il ringiovanimento, molto delle quali a base di acqua di mare, ricca di elementi salutari per l’organismo, e di alghe marine. Trattamenti viso e corpo, arricchiti con iodio, permetteranno di raggiungere un benessere ineguagliabile.
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La lotta svizzera (Schwingen) è una forma di combattimento a due, praticata su un’area ricoperta di segatura. L’obiettivo è sbilanciare
la controparte fino a farla cadere al suolo. Durante il combattimento i lottatori si afferrano per i robusti pantaloncini di juta con cinturone in cuoio, indossati sopra i vestiti, e non lasciano la presa fino alla mossa decisiva. I migliori lottatori sono definiti 'cattivi' ma in realtà si muovono con grande riguardo per l’avversario. La lotta inizia e finisce con una stretta di mano e il vincitore deve ripulire lo sconfitto dai resti di segatura. Nel corso degli anni quella che un tempo era una prova di forza, priva di regole, tra alpigiani e pastori, ha fatto il suo ingresso nelle zone urbane ed è diventato uno sport nazionale apprezzato e ampiamente diffuso con un calendario di competizioni che porta, ogni 3 anni, all’elezione del Re Federale dello Schwingen. L’origine dello Schwingen non ha una data precisa ma già una rappresentazione del XIII secolo, conservata nella Cattedrale di Losanna, ritrae la tipica presa. Il pantalone fa parte dell’abbigliamento indossato nelle feste alpine nella Svizzera centrale e nel Mitteland, diffuse a partire dal Medioevo. In quelle occasioni pastori e alpigiani si sfidavano per aggiudicarsi una pecora, un pezzo di stoffa o altre materie prime. Un rilancio della lotta svizzera avviene in seguito alla prima Festa dei pastori delle Alpi a Unspunnen nel 1805 quando la Svizzera era sotto il dominio francese. Lo scopo della festa era chiaramente quello di rafforzare il senso di appartenenza alla nazionalità svizzera. Nel XIX secolo le feste di lotta svizzera e la pratica si diffonde in città: nasce l’inimitabile sport nazionale svizzero.
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Aria montana frizzantina, un posto d’onore sul ghiacciaio dell’Aletsch e una vista imprendibile sui più bei Quattromila del Vallese: benvenuti all’estate montana di Riederalp, Bettmeralp, Fiesch-Eggishorn. Benvenuti all’Aletsch Arena.
Quando in pianura il caldo diventa opprimente, il sudore gocciola e l’asfalto luccica al sole, non resta altro che rifugiarsi nell’Aletsch Arena.
Dai sette ai dieci minuti dura la corsa in funivia da una delle località a valle, facilmente raggiungibili, Mörel, Betten Talstation o Fiesch, per arrivare all’altopiano, chiuso alle auto, sito tra 1.925 e 2.222 metri sul ghiacciaio dell’Aletsch.
Verso il meridione si erge maestoso il Cervino, incastonato tra il Weisshorn ed il gruppo del Mischabel con il Dom. Dai punti vedetta Moosfluh, Bettmerhorn o Eggishorn si offre verso nord un’eccezionale vista sull’Eiger, Mönch, Jungfrau, Wannenhorn e Finsteraarhorn, nonché sul ghiacciaio dell’Aletsch con i suoi 23 km di lunghezza, la più lunga lingua di ghiaccio delle Alpi e cuore del patrimonio mondiale UNESCO Junfrau-Aletsch nelle Alpi Svizzere.
Per gli alpinisti ed escursioni l’Aletsch Arena è un vero eden. Lungo innumerevoli tour alpini, grazie a oltre 100 km di trail per mountainbike si può esplorare l’eccezionale paesaggio montano e ristorarsi e ritemprarsi nella foresta dell’Aletsch, dichiarata zona protetta. I laghi Blausee e Bettmersee e campi da gioco attrezzati invogliano a soffermarsi. Al campo di golf Riederalp, nei parchi avventura 'Seilpark Baschweri' di Bettmeralp e 'Swiss Seilpark' di Fiesch o praticando il parapendio a Fiescheralp il divertimento acquista persino una nota d’esclusività.
L’Aletsch Arena ripaga ogni ospite. E dall’albergo a quattro stelle fino alla semplice abitazione per vacanze è a portata di ogni portafoglio la sistemazione più idonea.
Un genuino sentimento di amor patrio, credenze popolari tra il sacro e il profano, feste celebrate con impegno e dedizione da vecchi e giovani, e piatti tramandati di generazione in generazione: nei villaggi dell’Aletsch Arena i retaggi culturali e i costumi non soltanto si sono conservati attraverso i secoli, bensì sono vissuti oggi come allora.
Le processioni del Corpus Domini all’inizio dell’estate, la transumanza dei branchi di mucche verso i pascoli d’alta quota a metà giugno e il rientro a valle a metà settembre, lo 'Schafscheid' in autunno, cioè il ritorno delle pecore estivate sull’alpe ai rispettivi ovili, o il 'Santigläistrichje', lo 'scampanio di San Nicola' il 5 dicembre, quando combriccole di scolari e giovincelli riempiono le vie dei paesi con il frastuono dei campanacci: tutte queste pittoresche ricorrenze sono per gli abitanti del posto vere e proprie festività. E la tradizione artigianale vive tuttora nell’Aletsch Arena grazie ai fonditori di campane, impagliatori di cesti, costruttori di corni delle Alpi o maniscalchi, che esercitano ancor oggi i loro antichi mestieri.
Nella stagione estiva di quest’anno anche gli ospiti saranno personalmente partecipi degli usi e costumi dell’Aletsch Arena, vivendoli con tutti i sensi.
Le credenze mistiche popolari si risveglieranno con la 'Gratzugnacht' il 20 luglio a Fiescheralp, quando nella notte di plenilunio al 'Märjela' si ricalcheranno le orme delle anime dannate, erranti sul ghiacciaio dell’Aletsch. La festa del lago a Bettmeralp il 28 luglio e il festival della cultura a Riederalp dall'1 al 4 agosto saranno invece interamente dedicati alla musica, spensieratezza, al ballo e folclore. Il primo settembre gli ospiti potranno cimentarsi attivamente nel ripulire il paesaggio in occasione della 'Chüefladu-Fäscht' (la festa dello sterco di mucca!) a Riederalp, quando in una singolare gara sportiva vincerà chi distrugge più escrementi secchi sui prati alpini. E per il 'Gilihüsine' il 15 settembre presso il lago Bettmersee, tra l’atmosfera nostalgica e prove di abilità scenderanno in campo anche il divertimento e la convivialità.
Tutti all’Aletsch Arena, dove ancor oggi si vive la tradizione!
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Dopo 5 anni alla guida dell’Ente Svizzero italiano per il turismo Tiziano Pelli lascia il posto ad Armando Troncana. Suggestivo il saluto di Pelli prima di passare il testimone: “Nella vita le strade si incontrano sempre due volte”. E allora aspettiamo di incrociarlo, magari in Svizzera dato che è pronto per ritornare in sede. Ed ecco che in questa serata di saluti presso il Centro Svizzero per il turismo di via Palestro è stata presentata, assieme al nuovo direttore dell’ente, anche l’offerta turistica elvetica estiva il cui leit motiv quest’anno sono le tradizioni viventi. Alla base della connotazione svizzera ci sono autenticità e una grande varietà di usanze che tutte insieme denotano il carattere unico di una nazione che abbina alta tecnologia quella delle ferrovie ad esempio, degli orologi ad usanze molto semplici le cui origini si perdono nella notte dei tempi, come la lotta, il lancio della bandiera, le feste alpestri, il corno alpino e l’ars casearia. E come dimenticare i battelli a vapore di Lucerna con l’importante anniversario del Battello Gallia che il 18 maggio ha compiuto 100 anni. Per festeggiare questo traguardo i cinque battelli a vapore ancora in funzione si riuniranno in una parata che si concluderà con una gara per la vittoria del nastro azzurro. La lotta svizzera, conosciuta come ‘Schwingen’, ha invece origini medievali, ma solo nel 1800 è diventata sport nazionale. I campionati si svolgono ogni 3 anni, nel 2013 sarà la volta di Bundoff, ma legato a questa tradizione al di là dei campionati si tengono, soprattutto nel Canton Svitto, molte manifestazione all’insegna del folclore, con bande di musica popolare, cori di jodel, suonatori di corni, sventolar ori di bandiere e fruste. Durante la serata una dimostrazione ha fatto apprezzare lo stile con i tipici pantaloni da lotta al suono del corno alpino. Stupisce un po’ che questo popolo neutrale per antonomasia nutra questa passione per la lotta, ma è proprio così, celeberrima infatti oltre alla lotta anche lo scontro tra i capi bovini di razza Hérens, nel Vallese. Gli scontri derivano dalla volontà di queste mucche muscolose a cui sono lasciate le corna, di stabilire la supremazia all’interno del branco. Questi incontri sono molto seguiti sia dalla popolazione locale sia dai turisti e alla fine dei combattimenti ufficiali viene eletta la Regina del Vallese. Questo cantone svizzero è conosciuto anche per le sue manifestazioni religiose, anche se a farla da padrone è il rapporto stretto con l’ambiente naturale e con le attività umane dal rientro dei capi dagli alpeggi, accolti come vere e proprie celebrità in paese, alla strada del vino del vallese lungo la quale si incontrano 180 cantine per degustare i migliori vini della zona.
Unica la tradizione dell'Engadina che d’estate è tutta da scoprire, dalla produzione artigianale del formaggio, riscoperta a Pontresina, alla tradizione gastronomica il cui più celebre esempio è la torta di noci engadinese.
Sempre per rimanere in tema enogastronomico nel Canton Ticino invece è possibile assaggiare la ‘Bonella’, crema da spalmare che per assonanza ricorda un prodotto ben più noto, ma che è creata con la farina bòna, un prodotto a base di faina di mais, presidio Slow Food, celebrata insieme ad altri piatti tipici nel Festival della Farina Bona che si tiene in 9 di settembre nel paesino di Loco, in Valle Onsernone. I piatti tipici del Ticino si possono gustare nei Grotti di Mendrisio, locande tipiche. Altro aspetto imprescindibile dell’offerta ticinese, accanto alla cucina è l’artigianato. Ancora oggi infatti oltre 400 artigiani sono attivi in tutto il canone, nelle valli in particolare, dove si possono ammirare le più antiche lavorazioni delle materie prime offerte dalla natura: marmo, granito, lana, legno, paglia oppure è possibile oltre a un tuffo nella tradizione artigianale, se si desidera fare un tuffo vero è proprio, dal 15 giugno ha aperto i battenti il nuovo parco acquatico con Spa, Splash&SPA Tamaro. Su una superficie di 14 mila mq è possibile accontentare tutti i membri della famiglia, da chi desidera divertirsi con giochi acuatici di ultima generazione a chi desidera trattamenti di bellezza. Ideale anche per chi volesse dedicarsi una semplice giornata di relax appena oltreconfine.
Per concludere questa carrellata turistica non è possibile non parlare delle mitiche ferrovie, da sempre indissolubilmente legate all’offerta turistica.
Da quando nel 1863, l’inglese Thomas Cook fu il pioniere del primo tour organizzato nella regione, in Svizzera si aprirono le porte al turismo di massa. Molto suggestivo ancora oggi è percorrere un viaggio attraverso la storia delle ferrovie di montagna sullo Stanserhorn, dove tra Stans e la stazione intermedia di Kalti si prende una funicolare del 1893 per poi passare alla futuristica cabinovia Cabrio, inaugurata lo scorso anno, che è dotata di una terrazza aperta. Direi che questa dicotomia tra passato e slancio al futuro esprime al meglio la peculiarità della tradizione.
Sara Rossi
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L’estate è arrivata e con le belle giornate e il caldo a molti sarà venuta la voglia di lasciare il lavoro e prendersi qualche giorno di vacanza.
A questo punto però si presenta una domanda con possibilità di risposte a dir poco molteplici e variegate: "Dove andiamo?"
La scelta è decisiva, ma coniugare gli interessi e le richieste di tutti, specie se si è in compagnia è impresa assai ardua. Infatti c’è chi vuole il relax, chi vuole prendere il sole, chi vuole fare il bagno in acque cristalline, chi vuole fare escursioni in montagna, chi vuole mangiare e sorseggiare cibi e vini tipici, chi vuole fare sport estremi oppure chi vuole visitare musei e paesaggi da cartolina. Ebbene senza cercare dall’altra parte del mondo una soluzione c’è, ed è anche più vicina di quanto si pensi.. il Canton Ticino!
L’unico cantone a trovarsi interamente a sud delle Alpi e ad avere come lingua ufficiale l’italiano, dispone di una varietà di proposte di soggiorno e di offerte per il tempo libero che sapranno soddisfare anche le richieste più disparate. Il tutto con la proverbiale precisione e puntualità svizzera. Partendo proprio dal viaggio per raggiungere la capitale del Canton Ticino, ovvero Bellinzona, abbiamo la possibilità apprezzare il TILO, un treno regionale in collaborazione tra Ticino e Lombardia che permette un comodo ed efficiente servizio di collegamento tra le città e i piccoli paesi dei due territori (da Milano a Lugano 1 ora e 25 minuti). Utilizzando poi il biglietto Swiss Flexi Pass si avrà la possibilità di usare treni, autobus e battelli su tutta la rete svizzera illimitatamente, avendo inoltre la possibilità di scegliere i giorni di validità del biglietto nell’arco di un mese.
E a proposito di battelli, una volta arrivati a Lugano e depositato i bagagli in uno dei tanti e bellissimi hotel della città (per tutte le tasche e gusti), doveroso sarà farsi una crociera sul lago e vedere da una diversa angolazione tutti i vari paesaggi e paesi presenti in riva al lago fra i quali spicca il borgo di Morcote con il suo Castello.
Se invece dall’acqua volete star lontani, armati di scarpe da trekking o di mountain bike, potete optare per una gita sui monti che sovrastano Lugano (Bre’ e San Salvatore) entrambi dotati di funicolare fino alla vetta. Oppure per una passeggiata lungo i numerosi itinerari pedestri e ciclistici che Lugano e il Ticino dispongono (3.600 km di passeggiate e 737 km di piste ciclabili), apprezzandone i paesaggi, l’aria buona e la buona cucina dei Grotti (ristoranti tipici ticinesi).
Parlando di cucina, se siete dei buon gustai, in Ticino avete la possibilità di trovare un’ampia scelta di piatti, che spaziano dal pesce di lago, ai salumi, alla carne grigliata in tutte le salse, il tutto accompagnato da un ottimo vino locale qual è il Merlot del Ticino. Inoltre, se mangerete presso un Grotto tipico ticinese, avrete la possibilità di provare un bicchiere di Mez-e-Mez , bevanda composta per metà da gazzosa e per metà da vino rosso, molto dissetante e ricostituente specie se stanchi per una camminata. Ma non tutti siamo sportivi e delle buone forchette, magari si preferisce prendersi dei momenti di relax stando tranquillamente a prendere il sole, passeggiare in riva al lago o, specie per il gentil sesso, lanciarsi nello shopping nelle vie dei negozi di Lugano (via Nassa la principale) o presso il mercato di Bellinzona alla ricerca di prodotti tipici ticinesi. E magari accaldati dal sole o dallo shopping sfrenato, rinfrescarsi tuffandosi nel lago presso uno dei tanti lidi (impianti di balneazione) dotati di piscine e strutture all’avanguardia.
Per coloro che invece cercano cultura e storia da una vacanza, il Ticino garantisce una moltitudine di mostre (conclusa da poco quella sulle sculture e dipinti di Klee-Melotti) e musei, oltre che siti di importanza storica, quali i Castelli di Bellinzona (patrimonio mondiale Unesco dal 2000)
In ultimo, ma non per ultimi, i bambini avranno la possibilità di sbizzarrirsi presso tutte le strutture che il Cantone ha preposto appositamente per loro, oppure percorrendo i numerosi itinerari realizzati a misura di famiglia e soprattutto, visitando tutta la Svizzera in meno di 2 ore alla Swissminiatur di Melide. A dimostrazione di quanto il Canton Ticino sia bello e accogliente, vi lascio con una citazione fatta da Hermann Hesse, premio Nobel per la letteratura 1946 che visse molti anni in Ticino: “Qui il sole è più intenso e caldo. E le montagne ancora più rosse, qui crescono castagni, la vite, mandorli e fichi e la gente è buona, educata e gentile…”
Daniele De Maria
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L’itinerario del Lago di Zurigo è imperdibile e mostra la variegata regione dal suo lato più bello. Lungo il percorso, che misura 124,4 chilometri ed è suddiviso in dieci tappe, si incontrano cittadine e villaggi storici, parchi e quartieri residenziali tempestati di ville, ma anche paesaggi costieri incontaminati, ampi boschi e gole selvagge.
Completamente diversa, ma non per questo meno avvincente, è una passeggiata lungo i 20 chilometri della recinzione aeroportuale, dove nuove tavole informative forniscono tante notizie interessanti sui diversi aspetti dell’aeroporto. Anche una gita sul monte di casa di Zurigo (Uetliberg) ripaga sempre. Ci si arriva a piedi, in mountain bike o comodamente in treno con la Uetlibergbahn, per poi proseguire sulla cresta della catena montuosa dell’Albis oppure ridiscendere a valle, con calma o a tutta velocità. Il divertimento è sempre garantito! Da maggio a ottobre, in diversi punti della città è possibile noleggiare gratuitamente una di oltre 200 robuste city bike. Basta montare in sella e pedalare alla scoperta di Zurigo! E, se non dovesse essere ancora abbastanza, i dintorni richiamano l’attenzione con incantevoli mete escursionistiche come l’Atzmännig, le Cascate del Reno o lo Hoch-Ybrig.
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Amsterdam, capitale d’Olanda. 743.027 abitanti, 165 canali, 1281 ponti. Ma nessuno sa che in questa città si possono trovare 600mila biciclette e altrettanti bulbi in parchi e giardini. Una città quindi all’insegna della natura e del rispetto dell’ambiente. Non a caso le biciclette hanno la precedenza su tutto e su tutti, facendo diventare così, Amsterdam, un vero e proprio paradiso per gli amanti delle due ruote. Ma Amsterdam è molto di più. E’ una città dai mille volti dove lecito e proibito convivono a braccetto.
Sono molti i turisti che scelgono questa meta proprio per il suo lato licenzioso, che in realtà di libertino ha ben poco. Il famoso 'Quartiere a luci rosse' attrae come una calamita, perché insolito rispetto al resto del mondo. Tutti vedono però solo la particolarità di poter osservare a ogni ora del giorno queste ragazze in vetrina, pochi sanno che, al contrario degli altri paesi, fare questo mestiere è per loro una scelta, per cui pagano le tasse allo stato e che le obbliga, due volte al mese, a rigidi controlli sanitari. Un quartiere che i residenti vogliono far sparire, trasformando le vetrine in esposizioni su strada di arte e design. Sorge spontanea la domanda se invece, grazie alle rigide norme a cui devono sottostare, non sia meglio che tutto rimanga come è sempre stato... E insieme al Red Light District (quartiere a luci rosse appunto), anche i coffe shops, con la loro vendita legale di marijuana, attraggono moltissimi in cerca di nuove esperienze. Ma attenzione! Il consumo di queste sostanze è legale solo all’interno di questi locali. All’esterno è assolutamente vietato, comprarla e cercare di portarla al proprio paese d’origine ancora di più.
Ma Amsterdam non è solo questo. Ci sono tante cose da scoprire.
Come ad esempio Begijnhof, il quartiere delle ‘beghine’. Un angolo riservato, tranquillo, dove regna una pace claustrale e dove, hai tempi della grande guerra, potevano vivere solo le donne sole, cattoliche, al sicuro da tutti. Ora la possibilità di abitarci è estesa a tutte le donne sole, zitelle o vedove, e, fino ad un certo orario, è possibile percorrere i sentieri silenziosi di questo piccolo quartiere, con la sensazione di trovarsi in un’altra dimensione temporale. Altra particolarità della città è il monumento agli omosessuali, unico al mondo, che si può osservare comodamente seduti su una delle tante imbarcazioni che propongono giri turistici di Amsterdam lungo i suoi canali. E proprio durante la navigazione passerete sicuramente davanti alla casa di Anna Frank, cioè la fabbrica dove la tristemente famosa ragazzina morta per le deportazioni naziste, si rifugiò con la sua famiglia per sfuggire ai tedeschi. Armatevi però di pazienza, perchè la fila per entrare e toccare con mano la dura realtà di quel periodo, è sempre molto lunga. E dopo questa malinconica fermata, si può proseguire con il giro in traghetto, che vi farà scoprire un'altra particolarità della capitale. Ormeggiate alle rive dei canali, è facile incontrare lunghe file di barche trasformate in vere e proprie case galleggianti, abitate da chi ha voluto provare l'emozione di un'abitazione diversa dal solito. E mentre alcune sono spoglie e sembrano disabitate, molte altre sono piene di vita e di colori, con verande arredate e abbellite da fioriere. E' proprio strano vedere in una di queste un olandese che sorseggia con tranquillità il suo caffè, incurante dei turisti che guardano e fotografano incuriositi. Una bella immagine e un esempio di come in questo paese, il concetto di privacy sia concepito in modo completamente diverso dall'Italia. E' infatti molto facile trovare case senza tende, dove viene voglia di dare una sbirciatina all'interno, per scoprire uno stile di vita così diverso dal nostro.
E se avete ancora il desiderio di originalità e un pizzico di stranezza, si può alloggiare al Lloyd Hotel, un ex carcere minorile ora trasformato in hotel e ambasciata culturale. Ma qual'è la particolarità di questo edificio? Innanzitutto hacercato di mantenere al suo interno la struttura originaria; i pavimenti, i corridoi, tutto è rimasto come un tempo. Le camere invece, sono una diversa dall'altra, sia come categoria (da una a cinque stelle) sia nell'arredamento. Si può quindi dormire in una camera con solo il letto e il lavandino oppure in una a due piani, con pianoforte e letto a otto piazze. Ma il Lloyd non è solo questo. E' un luogo di incontro di artisti che chiacchierano al bar di design, ma anche biblioteca e location per esposizioni. Proprio per questa sua caratteristica di luogo d'arte e cultura è definito 'Ambasciata culturale'. Attenzione però al momento del pagamento. Alcune note carte di credito non sono accettate.
E per continuare a respirare l'arte, è d'obbligo un giro all'Hermitage, imponente museo che ospita opere d'arte proveniente dall'omonimo museo di San Pietroburgo. Fino al 17 settembre è possibile anche vedere 75 dipinti provenienti dall'Ermitage russo grazie alla mostra 'Da Matisse a Malevich. Pionieri dell'Arte Moderna all'Hermnitage'. Di tanti, tantissimi volti è formata questa città forse a volte vittima di uno stereotipo che non le rende giustizia. E invece basta lasciarsi guidare dal caso, e vagare per le vie e i ponti, alla scoperta ogni volta di qualcosa di nuovo e diverso. Una cosa soltanto non ci si deve dimenticare. Di fare un giro, alla domenica, al mercato dei fiori, per portarsi a casa i famosi tulipani, ricordo colorato di questa terra.
Sara Marchesi
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Una visita a Utrecht non è completa se non si sale sulla torre del Duomo, orgoglio di questa città, che con i suoi 112 metri di altezza - nel cuore del centro storico - svetta quale edificio più alto dell’intero paese e da cui nelle giornate di bel tempo è possibile vedere anche Amsterdam, che da qui si trova a circa 35 km in direzione Nord. La maggior parte dei raffinati edifici di questa graziosa cittadina risale all’epoca d’oro dei Paesi Bassi, ovvero al XVI e XVII secolo, quando l’Olanda era una grande potenza coloniale. Utrecht è attraversata da diversi canali, tra i più pittoreschi l’Oudegracht (canale vecchio) e il Nieuwegracht (canale nuovo), e il modo ideale per scoprire rapidamente il centro, ammirare le magnifiche facciate storiche degli edifici e gli antichi pontili è fare un giro in battello fra questi canali, caratteristiche arterie vitali della città. Chi ama l’autonomia può invece scegliere un giro alternativo in canoa, in barca o su un pedalò. Oltre ad essere un’importante città univarsitaria, dal punto di vista delle attività culturali Utrecht si presenta ai visitatori come una cittadina dinamica e molto attiva, con la presenza di vari musei, teatri e scuole d’arte. Twijnstraat è il nome di una delle sue strade più antiche, dove si trovano numerosi negozi. Anche i caffè sono tantissimi, tutti colorati e ornati da piante e fiori, e dove - tra le tante altre cose - non manca mai la birra di De Leckere. Il cortile dell’edificio Sainte Marie, invece, è solo uno dei numerosissimi cortili, parchi e giardini, in cui ci si può rifugiare nel silenzio non appena si desidera uscire per un attimo dalla realtà mondana, che qui comunque è sempre a misura d’uomo. Utrecht è una città ricca di chiese, e nei mesi estivi la manifestazione 'Kerken Kijken Utrecht' apre le porte di dodici bellissime chiese monumentali nel centro della città dove, per l’occasione, sono organizzate anche visite guidate. Una di queste è la Chiesa Saint Willibrord, riccamente decorata. Ogni sabato, sul Janskerkhof, si tiene un simpatico mercato dei fiori molto affollato. Per chi si trova a Utrecht, da non perdere una visita allo Speelklok Museum, il museo più musicale d’Olanda, con in mostra violini automatici, organi e organetti di ogni genere , così come la mostra 'Peace was made here', presso il Central Museum, dedicata al trattato firmato in questa città trecento anni fa. E per chi ama la quiete, appena fuori dalla città si trova il Castello de Haar, il più fiabesco d’Olanda, i cui giardini lussureggianti invitano a fare una lunga passeggiata o un delizioso pic-nic. Ci spostiamo in direzione Mare del Nord per raggiungere L’Aja, (Den Haag in olandese), orgoglio dei suoi abitanti non solo perché è il luogo in cui risiede la famiglia reale o perché sia sede del governo, ma soprattutto perché vissuta come città ideale in cui vivere. E questo il turista lo percepisce subito. Con i suoi 500.000 abitanti, terza città dei Paesi Bassi, L’Aja ha più di 250 km di piste ciclabili e si trova a due passi da ben due località marittime, la rinomata Scheveningen e Kijkduin, dunque tutte le comodità di una grande città con il mare a portata di mano, nonché un’ampia scelta di musei, teatri e festival. Assolutamente da non perdere una visita al Museo Escher, all’interno di het Paleis in Lange Vohttp://restaurant-feithhuis.nl/ - www.wadloop-dijkstra.nl - www.wadlopen.net - www.wadlopen.com - www.beleef-pieterburen.nl - www.zeehondencreche.nl/wb - www.wadoars.nl/en - www.klompen-scherjon.nl -www.dageraad.org - www.amicitiahotel.nl - www.vivalafrisia.it - www.frieslandholland.nl – www.frieslandtravel.comorhout 74, una mostra tematica delle stampe realizzate dall’artista grafico olandese più famoso. Il bellissimo museo Mauritshuis possiede una vasta collezione di opere dei più grandi maestri, con il fiore all’occhiello della Ragazza con l’orecchino di perla del pittore Vermeer, mentre l’Haagse Gemeentemuseum è conosciuto per la sua estesa collezione di dipinti di Piet Mondriaan. La porta d’ingresso de L’Aja è la sua stazione centrale: da qui, dirigendosi verso il centro storico si ha la percezione di camminare sul filo della storia, tra passato e futuro: a sinistra, da Utrechtsebaan all’elegante Prinsengracht, gli aggressivi grattacieli del New Centre, a destra le facciate seicentesche della vecchia città, due facce che rivelano già molto della città e della sua natura, terziaria e burocratica, come si conviene a una sede di governo. Ma anche allegra ed estroversa come i suoi abitanti, un melting pot variegato e pur tuttavia omogeneo per interessi e cultura. Nelle piccole viette ai lati del vecchio centro si trovano accoglienti ristoranti con giardinetti sul retro, eleganti boutique, gallerie d’arte, negozi vintage e di moda, mentre il posto giusto per una raccolta speciale di mobili antichi, orologi, dipinti e oggetti decorativi è la Denneweg. Anche una passeggiata per le vie laterali e nella Hooikade è d’obbligo: qui, sul canale interno, si trovano edifici monumentali, terrazze sull’acqua e sorprendenti cortili. Nei ristoranti de L’Aja trendy e tradizionale si uniscono la grande varietà di cucine internazionali, dove si possono gustare piatti da ogni parte del mondo. La città è poi in particolare famosa per l’ampia scelta di ristoranti indonesiani, essendo presente la più grande comunità indonesiana d’Olanda. Per i ristorantini più alla moda la zona giusta è la Avenue Culinair, nel quartiere della Dunne Bierkade, o la Prinsestraat. Per una cena al tramonto, Scheveningen, la località marittima de L’Aja, si presta benissimo: il porto è l’ambientazione perfetta per una passeggiata romantica o un gustoso intermezzo. In questo sobborgo marino, lungo i suoi quattro chilometri di spiaggia tra la darsena e il molo 'De Pier', è un susseguirsi di ristoranti, bar, casinò, e soprattutto beach club. Ma L’Aja è anche sinonimo di diritto internazionale, pace e diplomazia. Considerata la seconda città internazionale delle Nazioni Unite in quanto ospita la Corte internazionale di giustizia, unico corpo giudiziario delle Nazioni Unite al di fuori di New York, lo status diplomatico della città è evidente, considerando le oltre cento ambasciate e consolati che qui hanno sede. Oltre all’Alta Corte Internazionale di Giustizia, si trova quella per i crimini nella ex Jugoslavia e il tribunale per il Libano, l’Accademia di diritto internazionale, il quartier generale dell’Europol e la corte permanente di arbitrato, il più antico organismo giuridico internazionale per le controversie economiche, fondato nel 1899, e altre ben centocinquanta organizzazioni internazionali che si occupano di diritto.
Leonella Zupo
www.museumspeelklok.nl - www.escherinhetpaleis.nl www.holland.com - www.visit-utrecht.com; www.denhaag.com
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Apparizioni fugaci, altre volte persistenti, altre impressionanti: in ogni casi regalano emozioni profonde e ricordi destinati a non sbiadire col tempo, In realtà le aurore boreali ci sono tutto l’anno, ma pervederle ci vuole il buio. Ecco perché vengono percepite come un fenomeno invernale. Inoltre, per un migliore awistamento l’inquinamento luminoso è un fattore determinante. Immaginate di osservare le stelle in mezzo ad uno stadio illuminato, oppure dalla cima di una montagna, in mezzo al mare, in un deserto. La natura selvaggia è il contesto ideale per osservare i fenomeni del cielo e i paesi nordici, la Norvegia in particolare, grazie alla antropizzazione marginale, oltre che alla latitudine ideale, sono le destinazioni perfette per rimanere incantati dallo spettacolo 'sopranaturale', è il caso di dirlo, delle aurore borea li. Ci vuole un po’ di fortuna, un po’ di determinazione e un po’ di pazienza. Le notti nordiche, specie quelle più gelide e lunghe, quando la colonnina del termometro suggerirebbe permanenze ostinate sotto al piumino, sono spesso caratterizzate da cieli tersi e visibilità eccellente. Se il cielo è coperto dalle nuvole non bisogna scoraggiarsi: basta un colpo di vento e la coltre di nubi si può dissolvere. E’ come un immenso sipario che si alza sul palcoscenico del cielo. E subito comincia lo spettacolo. E’ una cortina verde luminosa che cala dal cielo e sfiora l’orizzone. Poi è un cerchio danzante: i suoi veli fluttuano e cambiano colore. Poi è una treccia che si avvolge e vibra. Il tutto, per misteriosi motivi, sembra sottolineare la presenza delle stelle. E’ magia pura e si capisce perché potesse avere così tanto valore nelle mitologie nordiche, a partire dai Vichinqhi.
Eppure, nel fenomeno delle aurore boreali, di misterioso ormai è rimasto poco; gli scienziati che ce le possono spiegare in poche parole. Si tratta di fenomeni legati all’attività del sole. Il vento nel suo viaggio verso il cosmo più lontano ci sfiora, ci investe, ci sferza e accarezza. Il vento c’è sempre, ma il suo carico di elettroni e protoni varia e dipende dalla intensità delle esplosioni che devastano la superficie del sole. Queste particelle si scontrano con le molecole di gas e atomi presenti nella nostra atmosfera. A quel punto non resta che aggiungere un po’ di campi magnetici e il gioco è fatto. Il motivo per cui le aurore boreali si manifestano con più intensità vicino ai poli è legato proprio al campo magnetico terrestre che in un certo senso fra da scudo. Nei pressi dei poli le linee di forza di questo campo magnetico entrano nell’atmosfera e permettono alle particelle portate dal vento solare di scontrarsi con la nostra atmosfera, Insomma la spiegazione è semplice, ma la magia rimane: e merita un viaggio.
Un buon posto per osservare leaurore boreali è Laukvik, un paesino silenzioso sulla costa occidentale delle Lofoten. E’ una terra selvaggia, esposta all’oceano. Ci abitano poche persone con quel fare da frontiera. Qui, Rob e Therese, due ricercatori olandesi, hanno fondato il loro Polarl.iqhtf.entre.
Il sistema di rilevazione di Rob è in grado di captare il livello e il tipo di attività elettromagnetica che scatena le aurore boreali e, non tanto di predirne la comparsa (il fenomeno è estremamente frequente), quanto di stabilirne l’intensità e la durata. E’ un’esperienza davvero entusiasmante: una sorta di visita guidata nel mondo delle luci effimere e indimenticabili.
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Con due frequenze settimanali, da qualche mese Ryanair ha dato il via a nuovi voli per l’Olanda, e in particolare alla rotta Groningen-Bergamo Orio al Serio.
Forse Groningen è ancora poco conosciuta dal viaggiatore medio italiano, ma si tratta di una realtà molto vivace, una città universitaria, e come tale parecchio vocata al divertimento. Il centro storico di questa graziosa cittadina è stato reputato il più bel centro storico di tutta l’Olanda, perciò questo riconoscimento lascia presagire che anche gli aspetti pertinenti il discorso architettonico, culturale e storico, possano essere valutati per organizzare un viaggio da queste parti. Una volta sul posto, per avere una vista sul panorama di tutta la città di Groningen, si può salire sulla 'Torre Martini', mentre per quanto riguarda l’arte anche il suo museo è sicuramente da visitare. Gli amanti dello shopping potranno apprezzare tutto il centro cittadino, ricco di negozi di ogni tipo e particolarmente attento ad ospitare mercatini vintage e di antiquariato. Qui, per avere da subito un assaggio della cucina olandese, si può cenare divinamente al restaurant ’t Feithhuis, in Martinikerkhof 10. Per il pernottamento, siituato in una posizione privilegiata, il 4 stelle NH Hotel De Ville si trova a pochi minuti dal centro storico della città. Ma Groningen è anche la meta perfetta da cui partire per intraprendere un viaggio alla scoperta della Frisia, una delle dodici province dei Paesi Bassi, vero paradiso anche per gli amanti della bicicletta. Il mare del Wadden dal 2010 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e c’è un modo speciale per godersi questa meravigliosa riserva naturale. Ai turisti amanti delle zone naturalistiche più audaci e temerari si consiglia di provare un’esperienza davvero unica, la 'wadlopen', un modo emozionante e avventuroso per vivere in prima persona questa riserva naturale. Organizzando una camminata nella zona fangosa, per esempio, è possibile esplorare le basse maree, le paludi e le diversità biologiche, con guide professionali che accompagnano i visitatori a fare una passeggiata sui fondali o su una delle vicine isole. È' possibile scegliere tra diverse tipologie di camminate, per principianti, livello avanzato o per esperti, ma forse per la prima escursione una semplice camminata sui fondali è la soluzione migliore. Le varie organizzazioni propongono escursioni che durano da tre a cinque ore. Durante queste camminate si attraversano banchi di sabbia e canali, non ultima l’occasione di poter vedere piante salate, alcioni e pesci. Se si è fortunati, si può anche assistere allo spettacolo di gruppi di foche che riposano sulle spiagge.
Si può poi pranzare a Pieterburen su un caratteristico barcone di legno, per poi raggiungere a piedi l’ospedale/asilo delle foche. Fondata nel 1971, la struttura - oltre ad essere un centro di ricerca - ha il compito di curare e ristabilire foche inferme a causa degli agenti inquinanti o ferite dalle reti dei pescatori, per poi rimetterle in piena libertà una volta guarite. Qui, oltre a poter osservare tutte le attività necessarie alla riabilitazione completa delle foche malate, ferite o semplicemente indebolite, è possibile vedere anche come viene preparato in cucina il cibo per le foche convalescenti. In Frisia, fino al 1850, c’erano ben 2400 mulini a vento, oggi ne sono rimasti solo 124. La maggior parte di questi risale al periodo 1850-1900: le moderne tecniche di propulsione dei macchinari per la frantumazione, la macinazione, per segare e muovere le coclee da drenaggio dei polder, li hanno ovviamente resi obsoleti. Il tour può dunque proseguire con una interessante visita al mulino De Eendragt, ad Anjum, all’interno di un museo di sei piani. Al suo interno si possono ammirare un motore restaurato del XX secolo e mostre fotografiche con riproduzioni degli antichi mulini della Frisia e del Dongeradeel. Sono inoltre esposti utensili utilizzati per il lavoro nel mulino e le parti che lo componevano, con spiegazione del loro funzionamento. Dall’ultimo piano, infine, si ha una vista spettacolare del Lauwersmeer. Per un’altra sosta piacevole, si può cenare e pernottare presso l’Hotel-restaurante Wad Oars. Situato in un edificio storico del XIX secolo, rappresentativo dell’architettura di Anjum, questo hotel è un intimo risotrante di design in cui è possibile degustare prodotti tipici della Frisia e del Waddenzee come formaggi, verdure, carne di agnello frisone e frutti di mare . L’itinerario che consigliamo prosegue in direzione Dokkum, lungo strade costellate da storici castelli e chiese. Per il pernottamento, si può sostare all’Hotel De Posthoorn, comodo per chi desidera pernottare nel centro della città. A Noardburgum è possibile visitare la fabbrica di zoccoli Scherjon, con museo annesso. Si potrà così vedere come vengono fabbircati gli zoccoli in maniera tradizionale, seguendo tutto il processo di lavorazione, e infine visitare il museo all’interno del quale si trova una straordianaria collezione di zoccoli antichi sia olandesi che di altre parti del mondo. Questa antica fabbrica si trova nella foresta della Frisia. Il percorso turistico può proseguire alla volta del Porto di Heeg, dove si potrà fare un’ottima colazione al Sailors Club, e dal quale sarà possibile partire per un bellissimo giro in barca nei Friese Meren (Laghi della Frisia), facendo tappa nel pittoresco borgo di Sloten, la cittadina fortificata più piccola del mondo, e una della Undici Città frisone. Al rientro, da non perdere anche una visita al villaggio di Heeg, alla scoperta di imbarcazazioni storiche, della loro costruzione e dei bungalow sull’acqua. Chi desidera partecipare alla pesca del merluzzo o dello sgombro nel Mare del Nord, lo potrà fare a bordo del peschereccio De Dageraad, che salpa ogni giorno alle 7:30 da Lauwersoog a raggiungimento di una quota sufficiente di partecipanti. Intorno alle 17:00 la barca attracca con i pescatori soddisfatti del loro pescato. Durante l’estate si pesca lo sgombro, mentre nei mesi invernali il merluzzo. Su richiesta vengono effettuate diverse spedizioni: per informazioni e prenotazioni (da effettuare sempre in anticipo!), potete contattare telefonicamente la famiglia Drijver. Troverete il peschereccio nella parte sud del porto di Lauwersoog, ma solo prima delle 7:30 o dopo le 17:00. Un’escursione interessante anche per coloro che non volessero pescare, per vivere un’esperienza unica nel Mare del Nord. La città di Sneek è situata nel medio distretto del lago frisone, ed è sicuramente un luogo attraente per ormeggiare una barca ed esplorare la città e i suoi dintorni. Ogni anno il centro storico di questa cittadina, con i suoi numerosi e caratteristici vicoli per lo shopping, i suoi canali e gli innumerevoli café, riceve migliaia di visitatori da tutto il mondo. Il modo migliore per visitare i dintorni di Sneek è quello di noleggiare una barca, che tra l’altro non necessita di particolari patenti nautiche, ma anche in bicicletta. Si può pernottare all’Hotel Amicitia, ottima soluzione per famiglie con bambini.
E per finire in dolcezza, non solo birra in Olanda, perché nei pub frisoni sin dal diciannovesimo secolo si beve un particolare liquore a base di erbe, il 'Beerenburg', e non c’è cafè che ancora oggi non offra ai suoi clienti questo popolare aperitivo. Ottimi anche i formaggi, le torte di arancia e i fragili e rotondi biscotti, specialità di Sneek.
Leonella Zupo
http://restaurant-feithhuis.nl/ - www.wadloop-dijkstra.nl - www.wadlopen.net - www.wadlopen.com - www.beleef-pieterburen.nl - www.zeehondencreche.nl/wb - www.wadoars.nl/en - www.klompen-scherjon.nl -www.dageraad.org - www.amicitiahotel.nl - www.vivalafrisia.it - www.frieslandholland.nl – www.frieslandtravel.com
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Adrenalina, sfidare se stessi e la natura, ovviamente nel pieno rispetto di essa. Questa è una ferrata, un percorso di accesso a una meta alpinistica attrezzato con scalette, cavi, catene, staffe, ed altri ancoraggi fissi che consentono la progressione in parete. La via ferrata è una soluzione 'artificiale' per rendere praticabile un terreno roccioso o un percorso esposto, mettendo così la montagna alla portata anche di un non alpinista. Per tutti gi appassionati di montagna, sarà imperdibile risalire la via ferrata Rotschitza e l’omonima cascata, ammirando scenari e panorami meravigliosi. Partenza dalla Baumgartnerhöhe, dopo una breve camminata di circa 30 minuti, ha inizio un’esperienza davvero indimenticabile. Ovviamente attrezzatura adeguata e buona forma fisica sono richiesti, anche se il percorso non è particolarmente difficile. I più esperti potranno risalire la ferrata in maniera autonoma, mentre chi lo fa per la prima volta potrà rivolgersi alla Scuola d’alpinismo Vierjahreszeiten: guide esperte spiegheranno ai partecipanti all’escursione, le basi della disciplina, come utilizzare l’attrezzatura e li accompagneranno in questa avventura. Inclusa nel prezzo dell’escursione, una ricca e tipica merenda carinziana al rifugio Baumgarntnerhof, un’occasione davvero imperdibile per unire sport a buona tavola!
Circondati dal silenzio e dal buio della notte, illuminati solo dal tenue chiarore della luna e del lontano primo albeggiare, camminando su fino alla vetta per ammirare uno degli spettacoli naturali più emozionante: l’alba. Da soli o accompagnati da una guida esperta, sarà davvero un’esperienza senza paragoni risalire il sentiero che porterà alla cima Ferlacher Spitz per aspettare il sorgere del sole e per vedere tutta la valle illuminarsi pian piano dei suoi raggi. Il Mittagskogel alle proprie spalle risplenderà della prima luce mattutina, meta ideale per tutti gli appassionati di trekking e alpinismo. Questa è una tra le cime più belle della Regione: la parte sommitale dalle bianche rocce calcaree si staglia sui dolci pendii ricoperti da verdi pascoli e fitti boschi. Il sentiero parte dalla località di Untergreuth, passando per Altfinkenstein, Outeschena, Greutherbach e per l’ex rifugio Annahütte, fino a raggiungere la vetta (Kleiner Mittagskogel) a 1815 metri di altezza. Per i più sportivi che non vogliono assolutamente fermarsi e perdersi la vista a 360 grandi sulla Carinzia e sui monti dell’Alpe-Adria, un piccolo tratto con circa 300 metri di dislivello condurrà fino in vetta. Per la discesa, qualora non si volesse ripercorrere la stessa strada, si potrà optare per il sentiero Hornerweg passando per il rifugio Bertahütte.
Dopo tanto camminare, davvero piacevole sarà passare una mattinata immersi nella quiete del Lago di Faak, cullati dalle sue calde (fino a 28 gradi!) e cristalline acque, ammirando gli splendidi monti che lo circondano. Questo quello che aspetta chi deciderà, smessi imbraghi e caschetto, di misurarsi con una divertente e allo stesso tempo rilassante gita su uno dei tre laghi principali della regione di Villach. Dopo aver noleggiato la canoa in uno dei tanti punti attrezzati presenti, si potranno esplorare in tutta sicurezza le sue sponde, scoprendo scorci davvero mozzafiato. Imperdibile l’esplorazione del suggestivo 'sentiero' sull’acqua tra i canneti del lago, al termine del quale ci si potrà rilassare bevendo qualcosa all’attrezzato bar sulla sponda. Sul lago si incontreranno solo piccole imbarcazioni elettriche in quanto la circolazione dei motori a scoppio è vietata per mantenere inalterato l’equilibrio di questo specchio d’acqua turchese e assolutamente potabile. Su tutti i tre laghi principali della regione di Villach, Faak, Ossiach e Afritz, è possibile fare divertenti escursioni anche con pedalò, barche a remi e kayak. Tra una pagaiata e un’altra, si potrà sostare su una delle spiagge che costeggiano il lago, per riposarsi e concedersi un po’ di tempo per una meritata tintarella. Un vero e proprio tuffo nella natura! Sul Lago di Faak sarà possibile noleggiare l’attrezzatura al Kajakcenter Faaker See, dove sono anche organizzati corsi.
Tante altre attività mozzafiato aspettano chi deciderà di passare qualche giorno a Villach: dalle escursioni a piedi, alla bicicletta; dall’arrampicata al parapendio, fino ad arrivare al sub!
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Nell’anno in cui la Germania celebra il 200° anniversario della nascita di Richard Wagner, molti suoi estimatori hanno scelto di visitare l’annuale Festival di Bayreuth in programma dal 25 luglio al 28 agosto. Chi non ha trovato più biglietti, in autunno avrà altre opportunità per rendere omaggio al grande compositore. A Bad Elster, storica cittadina termale della Sassonia, dal 7 settembre al 13 ottobre è in programma il Chursächsisches Festival con un cartellone che vede tra i suoi protagonisti ovviamente anche Wagner. Fino al 3 novembre la città di Eisenach, in Turingia, presenta 'Wagneriana', una serie di mostre che illustrano l’opera e la vita di Wagner, mentre a Monaco il Deutsches Theatermuseum fino al 20 ottobre espone scenografie, costumi e curiosità relative alla messa in scena de 'L’Anello del Nibelungo'.
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Con la bella stagione, la bicicletta è il mezzo migliore per passare a setaccio il variegato territorio ceco e apprezzarne al meglio tutta la straordinaria, sfaccettata bellezza. Dalle grandi città ai piccoli borghi di campagna, dalle dolci colline ammantate di vigneti alle pendici aspre delle montagne, dai sentieri sugli argini dei fiumi alle ciclabili che circondano i laghi, in Repubblica ceca il cicloturismo è molto diffuso e i biker sono ovunque benvenuti. L’intero suolo nazionale è solcato da oltre 2.000 chilometri di piste ciclabili e da una rete complessiva di percorsi di ben 44.000 chilometri. Attraversano inoltre il Paese anche importanti circuiti internazionali: la Greenway Praga-Vienna, il tracciato paneuropeo Praga-Pilsen-Parigi e il sentiero della Cortina di Ferro, che ricalca il vecchio confine tra Europa Est e Ovest. Parte dalla Repubblica Ceca anche la Praga-Dresda, un tuffo nella storia sempre accompagnati dal fiume: la Moldava prima e l’Elba dopo.
Non occorre essere per forza esperti e allenati: chiunque da queste parti può improvvisare e salire in sella a una bicicletta per mettersi a caccia di sorprese senza fretta, al ritmo delle proprie gambe, assecondando semplicemente la curiosità.
Per un inizio soft, per scaldare i muscoli dei più sportivi e non compromettere quelli dei meno allenati, sono perfette le pianure che vestono di verde la Cechia, in particolare in Boemia centrale e meridionale e in Moravia meridionale. Non si tratta certo di un compromesso: i paesaggi qui sono tutt’altro che monotoni e a ogni angolo si incontrano nuove scenografie e nuovi stimoli a calcare sul pedale. Nel Sud della Boemia, per esempio, le piste ciclabili si insinuano tra i laghi artificiali della zona di Trebon in un paesaggio unico di terra e acqua. Nel Sud della Moravia, là dove corre la Via del Vino, si trovano alcuni tra gli itinerari cicloturistici più gettonati dai turisti, che amano avventurarsi in piacevoli saliscendi tra filari ordinari di vigne, a caccia di paesini pittoreschi e ottime cantine. A seconda del percorso prescelto, si incapperà in chicche come il Mulino di Bukovany, il lago formato dalla diga di Nove Mlyny o Strachotin, dove sul finire dell’estate si degusta dell’ottimo vino novello. Sempre in Moravia si può decidere anche di seguire il corso del canale di Bata, fin dove le gambe reggono. Ma niente paura: per tornare alla base si può salire a bordo, bici al seguito, di un battello di linea. La scelta di itinerari non impegnativi, suggestivi e riposanti lungo i fiumi è davvero ampia. Passa dalla Repubblica Ceca, e la solca per ben 400 km, anche la famosa ciclabile dell’Elba.
Quelli che non disdegnano la salita e che la vetta amano conquistarla con il sudore, invece, opteranno certo per la montagna, ricca di sfide da cogliere in sella alla mountain bike. Tra le mete preferite dai ciclisti, la Selva Boema, i Monti Metalliferi, i Monti Jizerske, i Monti dei Giganti e i Monti Orlicke, Jeseniky, Beskydy, i Carpazi Bianchi e le alture boemo-morave. In un paesaggio incontaminato e non di rado impreziosito da rari fenomeni naturali e geologici, attraverso pascoli e foreste si snodano però anche percorsi adatti a tutta la famiglia, itinerari non competitivi pensati proprio per penetrare una natura ancora inviolata apprezzandone ogni scorcio, ogni profumo. Non mancano nemmeno, in alcune località, i percorsi adatti a paraplegici. E in ogni caso i panorami d’alta quota non sono preclusi a nessuno: eventualmente si può pensare di salire in vetta approfittando dei ciclobus (autobus di linea che caricano anche le biciclette) o delle funivie e poi godersi la discesa in sella…
Tutto in Repubblica Ceca è a misura di biker. La segnaletica lungo le piste ciclabili è assolutamente accurata e chiunque può muoversi in autonomia, anche con l’ausilio di mappe dettagliate. Chi nonostante tutto non osasse avventurarsi da solo, può comunque sempre affidarsi a un esperto e provare l’emozione di spingersi fuori dai circuiti classici grazie a tour guidati in bicicletta. Guide turistiche specializzate conducono ovunque si voglia, anche lungo itinerari impervi o nel cuore di territori meno conosciuti o battuti, magari nemmeno segnalati nelle mappe cicloturistiche. Nei tour l’assistenza è totale: gli organizzatori pensano a tutto, dall’alloggio al trasporto bagagli. Per chi pensa a qualcosa di meno 'avventuroso', comunque, guide turistiche in sella alla bicicletta sono sempre più diffuse anche nelle città d’arte, come per esempio Praga, Pilsen, Olomuc ecc. Ai biker sono inoltre riservati servizi ad hoc certificati, raccolti sotto il marchio 'Benvenuti Ciclisti'.
Basta navigare un po’ in Internet e la vacanza in bicicletta in Repubblica Ceca è già bella che organizzata nei minimi dettagli. Esistono siti curati da ciclisti esperti e appassionati, che non solo consigliano mete e itinerari ma forniscono ogni tipo di informazione pratica, indirizzi utili per dormire, mangiare, acquistare, riparare, suggerimenti su che cosa fare e vedere lungo il percorso, indicazioni su carte e materiali di supporto migliori. Non resterà quindi che prenotare l’alloggio e partire. Tra i tanti siti, segnaliamo www.plzenskonakole.cz (su 'Percorsi per le gite in bici'). Grazie al suo fascino poliedrico e al suo territorio perfetto per il cicloturismo, inoltre, la Repubblica Ceca è poi inserita nella programmazione dei principali tour operator italiani specializzati nell’organizzazione di viaggi sulle due ruote.
www.czechtourism.com
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Lo scorso anno in Austria gli arrivi di ospiti italiani sono stati 1.060.100 per un totale di 2.920.000 pernottamenti. Il mercato italiano in termini di pernottamenti occupava la quinta posizione dopo Germania, Austria, Olanda e Svizzera. La leggera diminuzione rispetto al 2011 (-2,5% di arrivi e - 3,2% di pernottamenti), vista nel contesto economico, può essere considerato un risultato ancora positivo. Dai dati finora disponibili per la stagione invernale (da novembre a febbraio) risulta un aumento degli arrivi dell’1,5% per un totale di 11,3 milioni e dei pernottamenti del 2,3% per un totale di 45,7 milioni da tutti i paesi di provenienza. Non in linea con questa tendenza sono le cifre degli italiani, che negli stessi quattro mesi hanno segnato il -6,9% di arrivi e il -7,8% di pernottamenti. Tendenza positiva invece per le richieste degli italiani al Servizio Informazioni di Austria Turismo, a confermare l’appeal che l’Austria continua ad avere come destinazione per le vacanze estive, grazie alla vicinanza e alla varietà dell’ offerta naturalistica e culturale.
Austria: verde di fatto e di spirito
Chi si reca in Austria rimane colpito dal verde intenso del paesaggio. Infatti, il bosco copre ben il 48% della superficie nazionale, per un totale di 3,5 miliardi di alberi. I Parchi Nazionali austriaci sono sei e si estendono su 3% del territorio nazionale, fra cui il Parco Nazionale degli Alti Tauri, il più grande parco nazionale delle Alpi. Prati, campi, pascoli, vigneti e altri spazi verdi contribuiscono alla predominanza del colore verde nei paesaggi austriaci.
Paesaggio, agricoltura e turismo hanno un legame stretto: per mantenere la bellezza del paesaggio alpino è indispensabile il lavoro dei contadini, che in montagna è particolarmente impegnativo. Di grande importanza sia per la salute del paesaggio che per la qualità dei prodotti alimenti sono le malghe. Nella sola regione del Tirolo se ne contano più di 2.600, e il 76% dei contadini tirolesi manda i loro bovini sugli alpeggi estivi.
L’Austria può essere considerato campione 'bio' europeo, con il 18,5 % della superficie agricola coltivata in modo biologico. Nella viticoltura, la superficie coltivata in modo biologico è il 10% del totale. Molte iniziative a livello regionale e locale sottolineano il legame fra agricoltura, turismo e gastronomia, come l’iniziativa 'Genussregion Österreich' (regioni del gusto) promossa dal Ministero dell’Agricoltura che mette in risalto la tipicità di tradizionali prodotti locali. Le regioni del gusto sono attualmente 116 con 3.500 aziende partner. La loro filosofia prevede di offrire la migliore qualità e la massima trasparenza nella tracciabilità per dare ai consumatori la certezza della provenienza.
www.austria.info
Burgenland: 300 giorni di sole all’anno
Il Burgenland è una regione tutta da scoprire, vivere e ricordare con 300 giorni di sole all’anno per un lembo di terra dalle mille sfumature. In questa cornice pittorica, passato e presente si fondono in un tutt’uno, tra castelli, fortezze, torri di avvistamento e una frizzante atmosfera culturale. All’interno della regione sono presenti ben sei parchi naturali, tra cui il Parco Nazionale del lago di Neusiedl, dichiarato nel 2001 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Famosi artisti e musicisti come Hadyn e Liszt, hanno trovato in questa terra una vera fonte d’ispirazione per le loro migliori opere. Eccellenti festival musicali come il Festival dell’Opera di St. Margarethen e il Festival del lago di Mörbisch, spettacoli teatrali di rilievo internazionale, grandi mostre e musei ricchi di fascino vivacizzano l’atmosfera della leggendaria ‘Pannonia’. Ottima è l’offerta enogastronomica della regione, nella quale spicca la produzione di pregiati vini, per non parlare dell’aspetto benessere: il sottosuolo del Burgenland è infatti ricco di acque termali da cui si originano numerosi centri termali, hotel con spa e hotel collegati alle terme.
In estate, natura e attività all’aria aperta sono le regine di questa terra dalle ampie distese: 2500 km di piste ciclabili, 1300 km di sentieri da percorrere a cavallo, 5 campi da golf e innumerevoli possibilità di praticare sport acquatici, come nel lago di Neusiedl, sul quale regnano un clima continentale e ben 2000 ore di sole all’anno. Nelle 'Lacken', piccoli specchi d’acqua sul versante orientale del lago, si possono avvistare specie rare di volatili, mentre poco più in là lo sguardo si perde tra le colline di vigneti.
www.burgenland.info/it
Carinzia, il piacere di camminare in libertà
Inaugurato nell’estate 2012, il trekking Alpe-Adria-Trail si snoda dalle nevi eterne del Grossglockner, in Carinzia, attraverso la Slovenia fino alla costa italiana del mare Adriatico, con un tracciato lungo 750 chilometri percorribili in 43 tappe. Le prime 21 tappe si snodano in Carinzia attraverso spettacolari ambienti alpini, toccando splendidi laghi e fiumi. Per consentire agli amanti della natura di vivere fino in fondo quest’avventura, il nuovo centro prenotazioni Alpe-Adria-Trail mette a disposizione un gran numero di servizi che trasformano l’escursionismo in un piacere libero e spensierato. Oltre a prenotare l’alloggio nella categoria desiderata, il centro prenotazioni si occupa anche del trasporto bagagli per consentire a chi cammina di portare sulle spalle solo il necessario per la tappa giornaliera. Inoltre un bus escursionistico al mattino porta i camminatori al punto di partenza della tappa giornaliera, e la sera li riaccompagna all’alloggio. Qui si viene rifocillati dalle prelibatezze della cucina carinziana dell’Alpe Adria, come i tortelloni carinziani, il manzo dei Nockberge e il salmone di Carinzia.
www.carinzia.at
Tirolo, alla scoperta dei 20 itinerari del gusto
Prügeltorte di Brandenberg, formaggio fresco alle erbe di malga, fragranti Gröstl alle patate di Mieming e formaggio ricavato da latte da fieno: al solo pensiero viene l’acquolina in bocca. Per rendere davvero perfetta un’esperienza di gusto attraverso la gastronomia tradizionale, però, non può mancare un’escursione nei territori dove hanno origine questi eccezionali prodotti. Tra la ricca gamma di specialità locali, il Tirolo propone 20 itinerari del gusto dedicati ad altrettanti prodotti regionali. Agli interessati viene data la possibilità di partecipare a visite guidate, dimostrazioni culinarie o degustazioni in compagnia di altri appassionati e di esplorare le montagne circostanti con una guida escursionistica. I più intraprendenti, poi, possono partire da soli alla scoperta dei profumi e dei sapori delle prelibatezze del Tirolo.
La razza bovina 'Grigio Alpina', menzionata per la prima volta nel 40 d.C., è tra le più antiche fra quelle che si trovano sulle Alpi. Da secoli gli allevatori parlano di 'nobiltà', una caratteristica che si rifà certamente anche al particolare profilo della testa e delle corna. D’altra parte, come negarlo: la lucentezza attorno agli occhi nerissimi, la corona argentea intorno al muso e il ciuffo sbarazzino sulla fronte grigia fanno immediatamente pensare a un’'elegante signorina' tra le mucche. 'Die Edlen', ovvero 'le nobili', ecco come gli allevatori chiamano ancor oggi i loro raffinati esemplari di Grigio Alpina. La tradizionale pasticceria Haag di Landeck per le sue creazioni chiamate 'Tiroler Edle' utilizza ogni anno 20.000 litri di latte esclusivamente di Grigio Alpina. Fra gli altri ingredienti locali ci sono menta di montagna, miele di rododendro, mirtillo rosso, e distillati di prugna di Stanz. Solo i chicchi di cacao non provengono dalla regione del Tirol West, ma viene utilizzato pregiato cacao coltivato da piccoli agricoltori di Venezuela, Ghana ed Ecuador.
www.tirolo.com
Emozioni e ispirazioni nel Bodensee- Vorarlberg
Importanti festival, mostre interessanti, architettura moderna e paesaggi gradevoli: tutto questo caratterizza la regione Bodensee-Vorarlberg con le città di Bregenz, Dornbirn, Hohenems e Feldkirch. Dove armonizzano natura e cultura in una maniera così speciale, il modo di vivere è fresco e dinamico.
Tra i noti eventi importanti sono il Festival di Bregenz, il Festival di Danza 'Bregenzer Frühlin'” e la 'Schubertiade' a Hohenems. Sede dell’arte contemporanea è il moderno museo d’arte 'Kunsthaus Bregenz', un edificio progettato dall’architetto svizzero Peter Zumthor. Il 21 giugno 2013 s’inaugura il Vorarlberg Museum. E’ già visibile la sua facciata 'a fiori', ispirata ai fondi delle bottiglie di plastica. Merita una visita anche il Museo Ebraico a Hohenems. Nelle città e nei villaggi sorprendono gli edifici contemporanei. La nuova architettura è espressione di ciò che alla gente in questo territorio sta a cuore: estetica, funzionalità ed economia ponderata, perché le case si distinguono per il loro esemplare basso consumo di energia.
I paesaggi dolci invitano a escursioni a piedi e in bicicletta e a gite in montagna. Da lassù si aprono viste panoramiche magnifiche sul Lago di Costanza, sull’ambiente montano del Vorarlberg e della vicina Svizzera. Tre monti panoramici sono raggiungibili in funivia: il 'Pfänder' presso Bregenz - un monte con sentieri facili e con una vista fantastica, il 'Karren' presso Dornbirn - con in cima un ristorante panoramico in 'Hensler' a Schnifis. Chi desidera esplorare il lago, può imbarcarsi per una crociera. Dal porto moderno di Bregenz partono i battelli della flotta del Lago di Costanza. Essi operano da aprile a ottobre e portano all’incantevole isola-città di Lindau, a Friedrichshafen con il Museo Zeppelin, alla città del vino di Meersburg e all’Isola di Mainau.
www.bodensee-vorarlberg.com
Graz, estate musicale nella City of Design
E’ Città Patrimonio Mondiale Unesco, City of Design, sempre per l’Unesco, e Genuss Hauptstadt, cioè capitale austriaca dei sapori. Se ancora non basta Graz ha tanto altro da offrire per un’estate davvero irresistibile. Si inizia il 21 giugno, sino al 21 luglio, con Styriarte
2013, il festival nato nel 1985 per interpretare, con la musica classica, i grandi temi del mondo e dell’arte. Styriarte è famoso per essere il festival di Nikolaus Harnoncout, il direttore d’orchestra di casa proprio a Graz. Harnoncout insieme alle sue ensemble, il Concertus Musicus di Vienna e la Chamber Orchestra of Europe, propone affascinanti viaggi nel passato. Ospiti fissi, poi, sono grandi interpreti della scena musicale antica come Jordi Savall, Quattuor Mosaiques, Il Giardino Armonico e Armonico Tributo d’Austria.
Dal 3 luglio al 28 agosto sarà la volta della Generalihof Jazzkonzerte. E non sarà il solito festival di musica jazz perché a Graz il jazz fa parte della cultura cittadina. La KunstUni Graz, l’università dedicata all’arte, è la più antica accademia jazzistica d’Europa e raccoglie studenti da tutto il mondo. Ogni mercoledì, il programma prevede importanti concerti jazz all’aperto, in una splendida corte barocca. Basta seguire le sette note per arrivare a Murszene, il festival musicale multiculturale della MariaHilferplatz, la piazza nel quartiere più creativo e innovativo di Graz, ai piedi della Kunsthaus. Dal 18 luglio al 17 agosto Muszene proporrà serate a base di blues, jazz, musica balcanica, rock alternativo, musical, sempre con ingresso libero.
www.graztourismus.at
Innsbruck, scarponi o tacchi a spillo?
Campanacci o note barocche? Rododendri o shopping frenetico? Scarponi da montagna o tacchi a spillo? Certo, quando si parte per delle vacanze a Innsbruck, fare le valige potrebbe risultare un tanto complicato! Tuttavia, se escludiamo questo piccolo cruccio, scoprire le contraddizioni tra città e montagna è un’esperienza divertente e affascinante. Si può stare seduti ai tavolini all’aperto di un bar con vista sui sontuosi edifici medievali del centro città e, in meno si mezz’ora, starsene seduti sulla terrazza di un ristorante alpino a 2000 m di altitudine. Ascoltare il gracchiare delle taccole, rimanere incantati dallo scintillio dell’ultima neve che ricopre i campi e, in lontananza, ammirare il luccichio delle torri della città sullo sfondo di un panorama alpino che offre un grandangolo a 360 gradi.
Tutto ha il suo perché! Dalla ricostruzione degli impianti di risalita della Nordkette la stazione di valle si trova in pieno centro città e le stazioni progettate dal celeberrimo architetto Zaha Hadid con il ponte strallato sull’Inn sono autentiche attrazioni architettoniche. Grazie agli impianti di risalita bastano 20 minuti per portarsi in quota. La Seegrube e l’Hafelekar sono punti di partenza ideali per fare piacevoli escursioni o vivere i brividi dell’arrampicata.
E per il 'dopo montagna' ci si ritrova nella Maria-Theresien-Strasse, completamente ristrutturata, per dare un’occhiata alle bellissime vetrine. Terminato lo shopping, si può prendere un aperitivo in uno degli accoglienti bar, prima di tornare a 'volare alto', entrando, ad esempio, nel paradiso dei buongustai: a Innsbruck pullulano teneri agnellini di montagna tirolesi e specialità d’ispirazione internazionale grazie agli innumerevoli chef pluripremiati.
www.innsbruck.info
Linz, apre il più moderno teatro dell’opera
Linz esercita di nuovo il suo richiamo! Sempre pronta per una sorpresa, questa città speciale sul Danubio si è fatta notare negli ultimi tempi grazie a due elementi chiave: il suo patrimonio naturale e la sua eccezionale storia tecnica ed architettonica. Ora la città drizza le orecchie: la musica sarà infatti il tema chiave di Linz per il 2013. Musical, concerti, opere, festival ed una cornice molto vivace si abbinano in un colorato mosaico musicale, di cui più recente componente è il Musiktheater Linz, che aprirà i battenti in aprile 2013 e sarà il più moderno teatro dell’opera europeo.
Il Musiktheater am Volksgarten, è una sede del Teatro regionale dell’Alta Austria di Linz ed offre un’eccezionale cornice per variegate produzioni. Già l’architettura di per sé è avveniristica: lo studio d’architettura londinese di Terry Pawson ha creato con questa struttura un collegamento tra il quartiere della stazione ferroviaria e il centro cittadino. Il teatro ha cinque piani e due piani sotterranei, mentre la torre che ospita il palcoscenico occupa altri tre livelli. La facciata circonda l’edificio come un enorme sipario, che a seconda delle necessità può essere rivestito oppure lasciato completamente vetrato ai fini dell’illuminazione. Anche negli interni Pawson ha proseguito la metafora architettonica del sipario. Il Musiktheater sarà in tutta l’Austria il primo ad avere un palcoscenico girevole multifunzionale, che con il suoi 32 metri rappresenta il centro focale della zona del palcoscenico.
www.linz.at
Salisburgo, tre anniversari da festeggiare
L’estate si prevede avvincente: tre istituzioni artistiche e culturali salisburghesi festeggiano i decennali della fondazione: il Rupertinum, la Galleria della Residenza e il Teatro delle Marionette di Salisburgo.
Per il trentennale della fondazione il Rupertinum ha scelto il motto “Younger than Yesterday” e presenta tre mostre realizzate con promettenti artisti salisburghesi. Si tratta di una combinazione straordinaria fra le opere prestigiose appartenenti al museo e i nuovi lavori degli artisti. La Galleria della Residenza festeggia il 90° anniversario della fondazione con una grande mostra commemorativa con capolavori di Rembrandt, Rubens e Bruegel, grandi dipinti del barocco italiano, francese e austriaco e capolavori austriaci risalenti all’Ottocento.
Il terzo festeggiato è il Teatro delle Marionette di Salisburgo, che commemora il centenario della fondazione. Per l’occasione sono previste per la prima volta delle visite guidate speciali nel teatro, una mostra nel foyer, l’emissione speciale di un francobollo delle Poste austriache, e una grande mostra straordinaria.
www.salzburg.info
Osttirol , i segreti del Tirolo baciato dal sole
Nel cuore del parco nazionale più grande d’Europa, incorniciato da maestose vette alpine, si trova il più autentico, naturale e rilassante dei paradisi turistici: l’Osttirol, situato direttamente sul confine italiano. Gli Alti Tauri nella parte settentrionale dove svetta il Grossglockner (3.798 metri), il monte più alto dell’Austria, e le Dolomiti di Lienz sul versante meridionale consentono di realizzare pienamente il sogno di una vacanza in montagna ricca di esperienze emozionanti.
Spesso sono piccoli particolari a rendere speciale una vacanza: il fatto che ovunque nell’Osttirol ci si dia del tu in segno di cordialità, le semplici e genuine merende 'Brettljause' (taglieri di speck, salsicce, formaggi e cetrioli) o gustose specialità regionali come l’agnello e gli Schlipfkrapfen (pasta ripiena). Nell’Osttirol gli ingredienti della villeggiatura tradizionale in montagna sono rimasti quelli di una volta: relax, aria fresca, ruscelli d’acqua limpida e una quantità di posti romantici. Particolarmente affascinante è la città dolomitica di Lienz con il suo elegante centro storico, i caffé nella piazza principale vicino alla Liebburg e le boutique alla moda che invitano allo shopping.
www.osttirol.com/it
Alpbachtal Seenland, vette ardite e caldi laghi
Montagna o lago? Movimento o riposo? Cultura o puro divertimento? E, domanda niente affatto secondaria per le famiglie: ma ce la possiamo permettere questa vacanza da sogno? La nostra risposta è: fate i bagagli e venite in Tirolo, nell’incantevole Alpbachtal, in questa valle che si trova tra le montagne di Kitzbühel e quelle del Rofangebirge. Sul versante più soleggiato della valle, si trova il paese di Alpbach: famoso per le sue armoniose architetture in legno, è stato premiato come più bel paese dell’Austria.
Da Alpbach, la funivia sale a quota 2000 metri sul Wiedersbergerhorn, da dove lungo un comodo sentiero, adatto a tutta la famiglia, si può proseguire fin in vetta. Ad attendere poi i più giovani, a mo’ di ricompensa, c’è il singolare parco giochi in quota 'Lauserland'. Un’altra bella escursione è quella sul Reither Kogel, anche questa raggiungibile in funivia. Una volta imboccato il sentiero circolare, basta solo farsi sorprendere dal bosco magico 'Juppi Zauberwald'. Insomma, con 900 chilometri di sentieri a disposizione, sarà difficile non sapere cosa fare.
E se poi se si desidera scambiare le pedule con il costume da bagno, niente di più facile, visti i numerosi laghetti che caratterizzano questa valle. Laghetti alpini, ma con temperature dell’acqua che raggiungono i 25 gradi. Oppure ci si può tuffare in alcuni punti spettacolari del fiume Ache.
Gratuitamente per tutti gli ospiti: l’Alpbachtal Seeland Card con accesso gratuito
alle tre funivie, ai laghi, alle piscine, ai musei e a molto altro ancora.
www.alpbachtal.at
Voglia di Wörthersee
Lo stile di vita sul Wörthersee si declina in vari modi: happy hour al bar sulla spiaggia, vedere gente e farsi vedere al festival delle auto sportive, un giro di sci acquatico al mattino presto o una passeggiata nel bosco fino al lago per godersi il silenzio.
Incastonato fra le colline che punteggiano il paesaggio nella zona dei tre confini fra Austria, Italia e Slovenia, si trova il lago più famoso dell’Austria, il Wörthersee, lungo 17 chilometri. Amene località si adagiano lungo le sue sponde scintillanti di acque turchesi: la mondana Velden con il Casino, Pörtschach con la sua 'Promenade' dei fiori, il romantico santuario Maria Wörth e il capoluogo di regione Klagenfurt, con il suo centro storico abbellito da splendide corti e caffè all’aperto.
Soprattutto l’architettura tipica del Wörthersee caratterizza l’immagine del lago. Ne è un esempio lo storico stabilimento balneare Werzerbad ancora oggi in funzione. Eventi appassionanti e una vita notturna frizzante, ma anche paesaggi naturali incontaminati nella valle dei 4 laghi di Keutschach e lungo la riva settentrionale intorno al castello di Moosburg fanno di questa regione uno scrigno multiforme di attrazioni e attività.
Nelle acque calde del lago (fino a 27°C), rinomato come centro di sport acquatici, si possono praticare nuoto, vela, surf, sci acquatico, wake board. Ma anche la zona tutt’intorno al lago si presta per l’attività fisica e il movimento: 4 campi da golf, l’arena del movimento di Krumpendorf e il sentiero escursionistico ad anello lungo il lago, dove anche i ciclisti professionisti amano allenarsi senza stress.
Le famiglie prediligono una pedalata dal Wörthersee alla valle dei 4 laghi, i ciclisti agonisti hanno a disposizione 18 percorsi che portano fino in Italia e in Slovenia.
www.woerthersee.com
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Lungo il percorso del fiume Inn, dalle sorgenti in Engadina (Svizzera) attraverso il Tirolo, in Austria, fino a Passau in Germania, si snoda la pista ciclabile Innradweg, che con i suoi 520 km è tra le più lunghe d’Europa. Nel tratto tirolese la ciclabile ben si presta per una vacanza ‘in movimento’ con la possibilità di abbinare l’attività sportiva alle escursioni nei centri storici della valle, come Landeck, Innsbruck, Hall e Rattenberg, la più piccola città dell’Austria, fino alla fortificata Kufstein. E, poiché anche il palato vuole la sua parte, lungo il percorso è doveroso sostare alle locande tipiche per degustare le specialità culinarie di autentica tradizione tirolese. Dei 190 km totali abbiamo scelto di percorrere nel week-end solamente i tratti più significativi partendo da Innsbrück, capoluogo tirolese peraltro facilmente raggiungibile in treno dall’Italia a tariffe ragionevoli (a partire da 29 euro su www.megliointreno.it), fino a Hall, la principale cittadina della regione. Le vie dell’affascinante centro storico di Innsbrück, su cui si affacciano edifici variopinti tra i quali il caratteristico ‘Tettuccio d’Oro’, conducono all’imponente palazzo imperiale, costruito verso la metà del Quattrocento dall’arciduca Sigismondo e successivamente ampliato e ristrutturato in stile rococò da Maria Teresa (1740-1780). All’interno si possono ammirare la sala delle feste, la sala del trono, gli appartamenti imperiali e la cappella. La partenza da Innsbruck è doverosa poiché il turismo è nato proprio in questa regione, con la costruzione nel 1850 della prima casa rurale per ospiti estivi per volontà dell’imperatore Francesco Giuseppe. Un altro motivo fondamentale è che proprio qui (www.inntour.com) abbiamo noleggiato le mountain bike e l’attrezzatura sportiva per il nostro itinerario! La prima tappa del percorso è Imst, una tranquilla cittadina che ogni quattro anni (il prossimo appuntamento a febbraio 2016) rivive le antiche tradizioni carnevalesche dello Schemenlaufen, una sfilata con danze e spettacoli, che coinvolge per l’intera giornata tutta la popolazione attraendo migliaia di spettatori.
Protagonisti dell’evento sono i Roller, che danzano indossando una maschera femminile e una cintura di cuoio ornata con 40 campanelli, mentre la controparte Scheller indossa una maschera cupa dal volto rugoso portando ai fianchi una pesante cintura con rumorosi campanacci. Alla sfilata partecipano anche carri allegorici e gruppi di cantastorie, che invitano alla sosta presso vecchie osterie e fontane. Per farsi un’idea della sfilata è consigliabile visitare il museo del carnevale Haus der Fasnacht, dove sono esposte numerose maschere in legno intagliato a mano. Attraverso la gola Imster Schlucht si percorrono quindi i 22 km che conducono al convento Stift Stams, realizzato nel 1273 per volontà del conte Meinhard II di Görz-Tirol che voleva diventasse luogo di memoria e tomba dei conti di Görz-Tirol. Bianca Maria Sforza è sepolta qui. Pedalando lungo il sentiero per altri 25 km si giunge a Inzig, dove si percorre in treno il tratto che porta a Hall, la più antica città austriaca, che deve la sua notorietà alle miniere di prezioso salgemma e alla sede della zecca di stato, dove un tempo veniva coniato il tallero. Oltre al museo della Zecca, ristrutturato nel 2003, è possibile visitare la sua Torre del XIII secolo alla quale si accede attraverso caratteristiche scale a chiocciola con 186 scalini in gran parte in legno. Gli ultimi 10 km di ciclabile ci portano a Wattens, meta finale del nostro itinerario. Qui si entra in contatto con i magici Mondi di Cristallo Swarovski, una struttura realizzata da Daniel Swarovski, fondatore dell’omonima azienda, per annullare i confini tra sogno e realtà facendo vivere il cristallo come esperienza indimenticabile, ricca di colori, sonorità e ambienti incantevoli. All’interno del ‘Gigante’ si possono ammirare il cristallo più piccolo, di soli 0,7 mm di diametro, accanto al più grande cristallo lavorato al mondo, il Centenar, di oltre 310.000 carati, circondato dalle opere di artisti come Salvador Dalì, Niki de Saint Phalle e Andy Warhol. Una parete di cristalli alta undici metri e larga quarantadue lascia senza fiato.
Da qui parte un percorso attraverso 14 camere delle meraviglie, ciascuna con caratteristiche uniche e installazioni surreali, da attraversare lentamente per entrare nel mondo della fantasia e dell’illusione.
Marinella Croci
Hotel Stern****
Pfarrgasse 42, 6460 Imst, Österreich
Tel: +43 5412 633 42
Garten Hotel MARIA THERESIA
Reimmichlstraße 25
6060 Hall in Tirol
Telefon +43 (0)5223 56313
Fax +43 (0)5223 56313 66
www.gartenhotel.at