www.mediterraneantourism.it), mentre a curare gli aspetti organizzativi è stata l’Agenzia Spazio Eventi (www.spazioeventi.org).
“Tutto ruota intorno all’aeroporto di Brindisi, aeroporto minore, e le bellezze che lo circondano”, spiega la dirigente della Regione Puglia, Antonietta Riccio che ha ideato il progetto. “Abbiamo voluto valorizzare tutte le bellezze intorno all’aeroporto di Brindisi: dalla natura, ai siti archeologici e i castelli, fino alla Puglia creativa”. (foto On the Road)
In occasione dell’inizio di Toscana Fuori Expo all’Humanitaria di Milano, è stato presentato Cibo Civile.
Il progetto, nato grazie all’Università di Pisa e dall’Assessorato all’Agricoltura Regione Toscana, è il primo che vuole promuovere una rete di sostenibilità agroalimentare.
Portare in tavola non solo prodotti del territorio ma che sostengono i bisogni delle comunità. Un Km0 vicino alla fragilità delle persone. Un nuovo modo di concepire il lavoro agricolo e i prodotti agroalimentari, sviluppare una filiera in grado di auto sostenersi creando economia civile.
Il progetto CIBO CIVILE Toscana, mette in rete chi produce e chi distribuisce in chiave solidale, sostenibile e etica. Ha l’obbiettivo di creare una rete di solidarietà e integrazione sociale, fatta da imprese e cooperative sociali che promuovono un’alleanza tra produttori e ristorazione, che includano le fasce più vulnerabili e in particolare di persone a bassa contrattualità (ad esempio persone portatrici della Sindrome di Down).
CIBO CIVILE Toscana è già composto da più di trenta aziende tra produttori, ristoratori e supporters del progetto.
Intervenute alla presentazione alcune realtà protagoniste di questa rete.
L’azienda Biocolombini con i progetti e gli inserimenti lavorativi in orti – terapeutici nella zona di Valdera in provincia di Pisa per persone socialmente svantaggiate (disabilità motoria, psichiatrica, criminalità tossicodipendenza), gli Orti Etici dell’Università di Pisa che si occupano della prima formazione e rafforzamento di circa 70 persone con disabilità mentale, dipendenze e o uscite dal carcere.
E ancora il Risto Ca’ Moro Social Bateau, un peschereccio ristorante galleggiante ancorato nella Darsena Vecchia di Livorno dove trovano lavoro ragazzi down della cooperativa sociale Parco del Mulino; Tuttigiorni, progetto della Cooperativa Sociale Betadue di Arezzo che offre una ristorazione scolastica e collettiva valorizzando i prodotti di filiera corta e a Km0, e attivando percorsi riabilitativi e inserimenti lavorativi per soggetti svantaggiati o esposti al rischio emarginazione.
Infine Ticucinobio a Pisa, che si occupa di catering e banqueting con prodotti biologici e provenienti da agricoltura sociale e equosolidale, e Agricola Calafata di Lucca, cooperativa agricola il cui lavoro è volto al creare un percorso do di inclusione lavorativa e crescita relazionale per persone in condizioni di marginalità e svantaggio.
Tante belle realtà, quindi, che offrono servizi e inclusione sociale con uno sguardo attento e amorevole verso persone svantaggiate ma anche verso le materie prime di qualità.
Sara Marchesi
Catania inaugura il primo laboratorio sperimentale per la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali. Il Catania Living Lab di cultura e tecnologia nasce dalla consolidata collaborazione fra il Comune di Catania e l'Ibam (Istituto per i beni archeologici e monumentali) del Cnr nell'ambito del progetto di ricerca Pon finanziato dal Miur sulle Smart Cities. Il progetto ha l'obiettivo di realizzare processi e strumenti innovativi per lo sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione dei beni culturali mettendo insieme Pubblica amministrazione, aziende, sistema della ricerca, cittadini e turisti. Un risultato importante per il sindaco di Catania Enzo Bianco che al termine della conferenza stampa ha ammesso: “mi sono emozionato nel vedere questa fantastica ricostruzione filmata dell'Anfiteatro romano di Catania”.
"L'apertura di una struttura innovativa come questa - ha aggiunto il primo cittadino - diventa snodo tra la ricerca e la Catania che si pone all'avanguardia nel turismo culturale. Un salto di qualità cementato dalla collaborazione con il Cnr. Oggi accogliamo il presidente Luigi Nicolais, in una città che pullula di iniziative e spettacoli e presto lo accoglieremo di nuovo per una nuova iniziativa che, voglio anticipare, riguarderà l'anfiteatro romano e rappresenterà un'ulteriore tappa di questo importante progetto".
"L'idea di creare un laboratorio sperimentale di questo tipo - ha spiegato Nicolais - nasce dal fatto che sono aumentate le esigenze di conoscenza ma anche di linguaggi capaci di sorprendere, attrarre, emozionare nel presentare il nostro patrimonio culturale.
Per l'assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Orazio Licandro, il laboratorio "rappresenta un altro passo in avanti nella promozione del nostro ricchissimo patrimonio storico-artistico e archeologico" e nella visione del turista "non come visitatore ma come cittadino temporaneo di Catania, al quale dobbiamo indirizzare il massimo di servizi e offerte".
Mentre Milano ospita la grande kermesse di Expo 2015 e accoglie sotto lo stesso tetto le tipicità gastronomiche di tutto il pianeta, le Marche, con meno clamore ma con tanto impegno e volontà di rispettare lo spirito dell’esposizione universale, hanno dato vita alla seconda edizione di “Tipicità in Blu”, manifestazione gastronomica (e non solo) che ha come protagonista il mare, presenza di fondamentale importanza per la Regione. La parola d’ordine dell’evento è assaggiare. Assaggiare il gusto dei cibi naturalmente, ma anche l’atmosfera dei luoghi e le storie che raccontano, partendo proprio dal mare. Scenario ideale per “Tipicità in Blu” è e sarà per le future edizioni Ancona, un anfiteatro che osserva dalla terra ferma lo specchio d’acqua antistante, l’elemento che viene considerato, non a torto, una finestra sempre aperta sull’orizzonte. “Tipicità in Blu” rappresenta anche la volontà marchigiana di creare una Blu Economy basata sui prodotti ittici, spesso poco considerati e che, al contrario, si sono dimostrati fondamentali per garantire buona salute e longevità. Le Marche infatti annoverano il maggior numero di centenari presenti non solo in Italia ma anche nel mondo, seconde solo al Giappone. Gli studi hanno dimostrato che questo privilegio è da attribuire alla dieta mediterranea, fortemente incentrata sul consumo di pesce. Durante uno dei momenti organizzati nell’ambito di “Tipicità in Blu”, il Dr. Mauro Mariani, medico attento alle problematiche dell’impatto dell’alimentazione sul buon funzionamento dell’organismo, ha spiegato come gli Omega presenti nel pesce siano indispensabili a tutte le età ma in particolar modo oltre i 50 anni. Il prodotto dovrebbe essere consumato almeno due volte a settimana e i metodi migliori per la sua cottura risultano essere al forno o al vapore per consentire la conservazione di tutte le proprietà e della vitamina D. L’assunzione di prodotti ittici abbassa del 70% la probabilità di infarto e, al contrario di quello contenuto nella carne, il colesterolo presente nel pesce non viene assorbito dall’organismo umano. Ogni giorno attraccano al porto di Ancona circa 45 pescherecci con il loro prezioso carico di salute. Purtroppo, di oltre un centinaio di razze diverse di pesce disponibile nelle acque, soltanto una ventina ha un mercato tra i consumatori spesso soltanto per ignoranza nei confronti delle potenzialità delle varietà meno note. Sembra quasi paradossale ma Ancona ha scelto come pesce simbolo della sua cucina lo stoccafisso, ossia del merluzzo essiccato tipico del nord Europa; in realtà le navi dell’importante porto si spingevano così lontano in passato trattando il prodotto in modo da poterlo conservare per lunghi periodi e rendendolo ancora oggi protagonista di una ricetta sulla quale si cimentano moltissimi ristoranti con le loro varianti e personalizzazioni. Tra questi lo Stockfish, locale storico del capoluogo marchigiano, dove Michela tiene viva l’eredità del padre, vero cultore dello stoccafisso all’anconitana, al punto da far coltivare per il ristorante una varietà specifica di patate particolarmente adatta a comporre il piatto. “Tipicità in Blu” però non si ferma ad Ancona ma attraversa tutta la Regione Marche in un percorso di lunga durata. Il Grand Tour prevede eventi che si svolgeranno attraverso le principali località della costa e dell’entroterra e che si concluderà il 15 novembre a Macerata; in scena pane, vini, mais, tartufo bianco e naturalmente pesce, tanto pesce. Un’opportunità da cogliere per i vacanzieri presenti nella Regione che vanta per le sue coste ben 17 Bandiere Blu e lo splendido parco marino della riviera del Conero. E come rinunciare a uno sguardo e un assaggio della terra della longevità?
www.tipicita.it
Paola Drera
Cortina d’Ampezzo capitale del running in alta quota. È la grande novità dell’estate 2015 tra le Dolomiti Patrimonio UNESCO, che quest’anno si vive “di corsa” immersi nel “Cortina Running Resort”. Un’iniziativa che prevede una serie di percorsi, proposte e servizi dedicati per il popolo (sempre più in crescita) dei runner, desiderosi di avventurarsi sui sentieri di montagna, cimentarsi nella corsa e nella fatica dell’alta quota, circondati dal verde e dal silenzio. In un’avventura sportiva che può essere di gruppo ma anche un’esperienza individuale, intima, personale, nel rispetto della natura e del territorio.
Che sia un neofita, uno specialista della falcata, o un genitore con bimbi al seguito, il runner troverà a Cortina il percorso ideale per le proprie esigenze, all’interno di una rete di più di 475 chilometri percorribili e 18 tracciati con lunghezza e difficoltà diversificate, raccolti in una cartina – con descrizione dettagliata e specifiche tecniche – reperibile sul sito cortina.dolomiti.org, negli hotel, nei rifugi e nei punti informativi. Inoltre, sono disponibili altimetrie e tracce GPS consultabili e scaricabili on line (cortina.dolomiti.org/index.cfm/vacanze-tema/Trail-Running/), training camp per prepararsi alle competizioni sportive e “running hotel” con servizi dedicati, per vivere una vacanza da runner a 360° gradi.
Accanto agli itinerari consigliabili solo per gli “specialisti”, sono tanti i percorsi che anche il neofita della corsa può percorrere in tutta sicurezza, unendo all’attività sportiva il piacere di osservare paesaggi naturali incontaminati e le tracce lasciate dalla storia nel territorio. Tra i più suggestivi e famosi, il Cortina-Dobbiaco, protagonista dell’omonima gara che si tiene ogni anno a fine maggio: 30 chilometri lungo i binari dell’antica ferrovia delle Dolomiti, dismessa nel 1962, partendo dal centro di Cortina. Tra gallerie e ponti sospesi, con scorci mozzafiato sulla Croda Rossa, sul Cristallo e sulle Tre Cime di Lavaredo. Da non perdere anche il Giro dei Laghi: un percorso breve, semplice, che si snoda tra boschi, fiumi e laghi. E il Cortina-Pocol-Ossario che, con i suoiquasi 7 chilometri, arriva nei pressi del Sacrario Militare di Pocol, dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. O ancora il Giro Pian Spines, 15 chilometri di strada quasi completamente sterrata, che costeggiail fiume Boite e offre delle splendide vedute sul monte Cristallo e il Pomagagnon.
Tutti gli itinerari prevedono dei “punti di appoggio” (rifugi, malghe, hotel) per chi avesse la necessità di una pausa tra una falcata e l’altra.
5 nuove bandiere arancioni in Italia: sono Gerace e Bova, nel parco nazionale di Aspromonte, Specchia e Corigliano d'Otranto in provincia di Lecce e Troia nel foggiano. Oggi a Milano il Touring Club Italiano ha premiato i 209 piccoli borghi italiani d'eccellenza che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e sanno offrire al turista un'accoglienza di qualità, tutelando il territorio e perseguendo uno sviluppo turistico sostenibile.
La maggior parte dei borghi di questo tipo, tutti sotto i 15mila abitanti, è stata certificata in Toscana, che anche nel 2015 ha confermato il suo primato di Regione più arancione d'Italia, seguita da Piemonte ed Emilia Romagna.
Un'iniziativa che celebra quello che secondo il presidente del Touring Franco Iseppi è il primo valore delle bandiere arancioni: la collaborazione, che "è una leva di sviluppo insieme al turismo sostenibile". Così anche per grandi eventi internazionali come Expo e il Giubileo, Touring si presenterà con iniziative inserite nel territorio: per i sei mesi di Expo proporrà un viaggio sul Po in quattro tappe, al cui termine nasceranno una carta del Po e un manifesto di educazione ambientale, mentre per il Giubileo studierà itinerari di pensiero spirituale sulla via Francigena.
Iniziative che hanno anche un impatto economico sul territorio, come si evince dall'esperienza delle bandiere arancioni. Su oltre 2000 candidature sono solo il 9% i borghi che hanno ricevuto il riconoscimento e per loro c'è stato un miglioramento turistico (il 67% ha aperto nuove strutture ristorative, il 76% nuovi esercizi commerciali), un incremento dei visitatori (+43% arrivi, +35% presenze), un aumento della capacità ricettiva (+79% strutture, +65% posti letto) e persino una crescita dei residenti dell'8%.
Questo perché "la bandiera arancione - ha sottolineato Fulvio Gazzola, presidente dell'associazione dei paesi bandiera arancione - è un condizionamento che si sente: devi tagliare l'erba, mettere a posto i cartelli, tenere aperti i musei".
Oltre le larghe distese di sabbia che delineano la città marinara di Cesenatico (FC), le vacanze di fine maggio e giugno sono ideali per immergersi nell’entroterra romagnolo, tra gli itinerari verdi da scoprire a tappe, addentrandosi nei borghi storici e le colline di un territorio ricco di natura. Per famiglie alla ricerca di nuove esperienze o per appassionati delle due ruote a caccia di avventure, Cesenatico è punto di partenza e di arrivo strategico per vivere storia, tradizioni ed eventi della Romagna.
Per chi ama la bicicletta, tantissimi sono i percorsi cicloturistici che si snodano dal mare alle colline, adatti sia per i ciclisti alle prime pedalate sia ai più esperti. Si può per esempio seguire la rotta Cesenatico – Cesena - San Giorgio percorrendo le antiche vie della centuriazione romana, o pedalare in mountain bike lungo le pendici del monte Fumaiolo, fino alle sorgenti del Tevere, un luogo magico al confine tra Emilia-Romagna, Umbria, Toscana e Marche da raggiungere su sentieri sterrati e paesaggi che si stagliano sul verde. Per gli appassionati, inoltre, domenica 24 maggio 2015, si disputa la 45esima Nove Colli, grande competizione su due ruote tra le colline della patria di Marco Pantani.
Per i curiosi esploratori di borghi antichi, c’è solo l’imbarazzo della scelta. A pochi km da Cesenatico c’è Cesena (FC), la maestosa Ravenna con i suoi mausolei e basiliche Patrimonio Mondiale UNESCO, Faenza (RA) e Sant’Arcangelo di Romagna (RN) la città con le misteriose grotte scavate nel tufo e le suggestive viuzze che si arrampicano nel centro storico, la rocca malatestiana, le botteghe degli artisti. Per un viaggio nel Medioevo c’è Bertinoro (FC), cittadella di torri, mura e case antiche, considerata il balcone della Romagna, ma anche la città del vino e dell’ospitalità. È medievale anche Gradara (PU), che si raggiunge facilmente viaggiando verso sud al confine con l’Emilia Romagna (ma è già nelle Marche) e che colpisce per il suo elegante castello che si narra sia stato da sfondo alla storia di Paolo e Francesca. Occasione per arrivare nella città rinascimentale di Urbino (PU) e per visitare la bellissima San Marino. E poi c’è Pennabilli (RN), scrigno di sentieri e di angoli fiabeschi disegnati dall’artista Tonino Guerra, e che dal 20 maggio al 2 giugno dà vita alla 19esima edizione di “Artisti in Piazza”, festival internazionale di arti in strada tra teatro, musica, danza e neauveau cirque.
Due poli aeroportuali in Sicilia: Palermo-Trapani nella parte occidentale e Catania-Comiso per quella orientale. E' l'ipotesi avanzata dal presidente dell'Enac, Vito Riggio, intervenuto al convegno organizzato alla Camera di commercio di Trapani dal gruppo parlamentare Pd all'Ars sul futuro assetto dell'aeroporto di Birgi.
"In Italia c'è già un esempio in questo senso - ha detto Riggio - il polo Firenze-Pisa ha dato vita all'aeroporto di Toscana, la stessa direzione dovremmo seguire in Sicilia anche sulla base delle indicazioni del Piano nazionale degli aeroporti. Per quanto riguarda il futuro di Birgi - ha proseguito il presidente Enac - bisognerà decidere a chi affidare questo processo, se alla Regione o se invece scegliere la via della privatizzazione. Credo che quest'ultima sia la strada da seguire, tutte le principali realtà vanno verso la privatizzazione".
"Abbiamo acceso i riflettori su un aeroporto che si dimostra, ogni giorno di più, determinante per lo sviluppo economico e turistico, non solo del trapanese - ha sottolineato il presidente del gruppo Pd all'Ars, Baldo Gucciardi - e credo che la prospettiva da seguire sia quella della privatizzazione, il che non significa un disimpegno della Regione ma, anzi, una sempre maggiore attenzione alla necessità di legare lo sviluppo dell'infrastruttura alle politiche di promozione del turismo e dei beni culturali".
Per l'assessore al Turismo Cleo Li Calzi, "bisogna dar vita a servizi infrastrutturali coordinati, per una programmazione organica della promozione turistica dell'isola. Quanto al futuro di Birgi credo si debba procedere verso la privatizzazione".
A favore di questa ipotesi anche l'assessore all'economia Alessandro Baccei: "Siamo pronti ad avviare il processo per la privatizzazione, si tratta di un percorso che non si conclude dall'oggi al domani, sarà necessariamente a medio termine, ma la strada da seguire è questa".
Cicerchie con vongole e menta, ed ho già detto tutto. E’ il meraviglioso biglietto da visita con cui si è presentata la Puglia rurale nell’accattivante contesto dell’Open di Milano, un moderno spazio multifunzionale in viale Monte Nero, in occasione della trentacinquesima edizione della Borsa del turismo. La cicerchia è un legume che può vantare 4000 anni di storia, nato in Medio Oriente e diffuso in Africa e in Asia, trova ancora in Italia il suo onorevole spazio nel campi di alcune zone del Centro – Sud e, nell’Alta Murgia Pugliese, è diventato il vessillo di un turismo enogastronomico e rurale di tradizione e qualità. Ai fornelli per l’occasione Enza Adamo, dell’omonima masseria, ideatrice di questo piatto che abbina magistralmente i frutti della terra e del mare. Enza è originaria di Gallipoli e definisce le sue ricette ‘autobiografiche’, il suo obiettivo è quello di recuperare l’antica tradizione culinaria per tramandarla alle nuove generazioni. Con l’abilità di uno chef provetto ha illustrato, in un vero e proprio show cooking, le caratteristiche della sua creazione: “Le mie cicerchie sono un piatto buono, digeribile e che fa bene”. In effetti questi legumi antichi qualche problema potevano darlo quando erano alla base dell’alimentazione, ma oggi, all’interno di una dieta equilibrata, è possibile coglierne esclusivamente le proprietà positive, come l’estrema ricchezza di proteine vegetali, sali minerali, vitamine e fibre. Durante la serata, Pierino Caponio della Masseria dell’Amicizia ha invece preparato in tempo reale la mozzarella, partendo da latte crudo con l’innesto di siero. Un vero trionfo per il palato per ricordare gli importanti appuntamenti della campagna pugliese, si parte infatti il 31 maggio con ‘Cantine Aperte’, quando 60 cantine socie del Movimento Turistico del vino (MTV) accoglieranno enoturisti nei luoghi del vino con l’obiettivo di farli conoscere attraverso percorsi e degustazioni. Si continua poi il 20 giugno con ‘Masserie sotto le stelle’ quando turisti, e non solo, potranno trascorrere una notte bianca all’insegna della ruralità in una o più delle 146 masserie che aderiscono in maniera personale al progetto, chi con laboratori didattici, con danze, canti, assaggi, in particolare l’evento si conferma un’occasione per vivere in prima persona a stretto contatto con la natura e con le attività tipiche di una masseria. Un altro importante momento è quello che dal 5 al 10 agosto vede i soci del MTV riuniti per la diciassettesima edizione di Calici di stelle, la più grande degustazione all’aperto dell’estate che quest’anno vede coinvolti i centri storici di Copertino e Trani.
In questa serata milanese extra-Bit non è mancato il contributo delle autorità, in particolare quello dell’Assessore alle risorse agroalimentari della regione Puglia, Fabrizio Nardoni, l’uomo cooptato all’esterno da Vendola al momento del rimpasto della giunta regionale del 2013. Da ex presidente di Confindustria, prestato alla politica dal mondo industriale, dice di credere fermamente nella collaborazione stretta tra l’assessorato alle risorse agroalimentari e quello al turismo: “Noto però con rammarico di essere uno dei pochi colleghi ad essere presente alla Bit, la nostra regione è forse la sola ad aver capito che occorrono sinergie tra il settore agricolo e turistico, l’uno non può prescindere dall’altro, in Puglia in particolare”. Sembra molto concentrato a fare bene e a promuovere i suoi risultati Nardoni, tra i meriti del suo assessorato quello di aver incentivato la produzione del rosato pugliese, quello di Copertino in particolare: “Da quando lo abbiamo rilanciato, la Puglia è arrivata a produrre il 60% del rosato nazionale”. Sempre sotto la sua egida è il progetto ‘Puglia Taste and Bike’ che prevede un viaggio in bici, quindi slow, attraverso le campagne pugliesi, all’insegna del buon mangiare e del buon bere, rispettoso dell’ambiente, delle produzioni tipiche, della stagionalità dei prodotti e al di fuori delle rotte del turismo di massa. Ad oggi si può dire che questa promozione attenta al territorio e alle tipicità abbia pagato, i numeri segnano il turismo pugliese in continua crescita e nella top ten tra le mete di vacanza più ambite al mondo, e la regione si sta attrezzando per sfruttare al meglio l’occasione di Expo 2015 per favorire l’incoming da Milano al Tavoliere facendo leva sui suoi prodotti di punta, in particolare sull’olio e sul vino rosato abbinati, ovviamente, alle bellezze storico-paesaggistiche.
Sara Rossi
La Puglia si può raccontare e assaporare con tutti i sensi: mangiando, bevendo, soggiornando in masserie, case rurali, in barca, guardando il mare o l’entroterra e soprattutto potendo fare tutto ciò in un territorio che offre clima caldo, e un patrimonio naturale, paesaggistico, artistico e culturale tra i più ricchi d’Italia.
Cibo Sacro, dotto, dietetico, ma soprattutto buono quello espresso dalla Puglia dei Messapi. Si risale alla storia per proporre i prodotti della terra pugliese. “La terra di mezzo, la Messapia, è quella lingua di terra abitatata anticamente dalle popolazioni messapiche che unisce i due mari, l’Adriatico e lo Ionio, lingua di terra fertile che regala emozioni e prodotti della gastronomia locale” spiega il Presidente del GAL, Damiano Franco presentando alla Bit di Milano il piano integrato della promozione territoriale che parte proprio dalle tradizioni della popolazione messapica.
I temi degli itinerari sono il frutto dalla mappatura effettuata dagli uffici di promozione locale messapici sul territorio in collaborazione con gli operatori economici e i Comuni della sua area.
La Regione Puglia ha voluto sostenere questi operatori e promotori con un apposito piano di sviluppo rurale quinquennale partito nel 2007 affinchè si costruisse un processo di sviluppo partendo proprio da quanti lavorano quotidianamente e fattivamente sul territorio. Grazie alla politica regionale ed al programma svolto dagli operatori del settore rurale e turistico in sinergia, col supporto degli Enti Pubblici sono state identificate le aree tematiche per proporre al turista itinerari di interesse per meglio rivelare la provincia di Brindisi e il Salento. Un lavoro che proseguirà in vista della presentazione del territorio all’Expo 2015
“La Puglia dell’Expo sarà una rappresentazione concreta delle buone politiche degli ultimi anni. Non esporremo solo una Puglia virtuale, ma realtà riconosciute e di successo che fanno della nostra vocazione agricola, del nostro impegno per la tutela del paesaggio e della nostra strenua difesa della tipicità e della salubrità dei prodotti, un caso di buone pratiche riconosciuto a livello internazionale - ha annunciato Fabrizio Nardoni, Assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia - La regione vuole preservare, anche nella prossima programmazione, il ruolo di animazione e coordinamento dei GAL pugliesi sui loro territori”.
La Puglia dalle centinaia di eccellenze alimentari create da un pregiato ambiente paesaggistico si presenterà all’Expo nella terza settimana di agosto all’interno del Padiglione Italia, nello spazio istituzionale della Mostra delle Regioni e di Expo Gate in Piazza Castello proponendo un l’apulian life style” oltre alle attrattive del territorio.
“Porteremo la Puglia accogliente, quella delle feste di piazza, del cibo rituale, del pane dalle mille forme, del coraggio di alcuni imprenditori, dei giovani innovatori, delle identità autoctone, dei nostri vini e del nostro olio extra vergine d’oliva di alta qualità” conclude Nardoni che ricorda come il territorio faccia parte delle Top Trips per National Geographic e migliore destinazione turistica di Lonely Planet.
Le proposte turistiche sono orientate su tre filoni, una è l’APULIA FELIX IN MASSERIA – Il tratturo dell’olio e del rosato, percorsi “inediti” tra cantine e frantoi e nelle antiche dimore disseminate in tutto il territorio pugliese, dalla Daunia al Salento. Un altro è denominato semplicemente TERRA, ma ricca di contenuti che sottolineano nei particolari prodotti locali anche l’aspetto della salubrità e dell’uso sostenibile e innovativo della risorsa primaria. Con cicli di conferenze e un evento festivaliero con ospiti internazionali che avrà come baricentro la città di Martina Franca e tutto il territorio della Valle d’Itria.
La promozione della regione rurale si avvarrò anche di un film realizzato dal regista Sergio Rubini dedicato alla “sacra bellezza” e al cibo rituale che caratterizza la dieta delle comunità pugliesi attraversando le province agricole.
Margherita Manara
Da sabato 21 marzo a domenica 21 giugno 2015 Palermo ospiterà la mostra “Via Crucis. La pasión de Cristo” di Fernando Botero. Dopo le esposizioni di New York, Lisbona e Panama, la mostra (costituita da 27 dipinti ad olio e 34 disegni) sarà l’unica tappa italiana. Ma se l’evento potrebbe rivelarsi una grande occasione per il turismo culturale del capoluogo, i tour operator mostrano segnali di disapprovazione.
Il cda della Fondazione Federico II, che organizza la mostra, ha infatti deliberato l’unificazione del biglietto d’ingresso al Complesso Monumentale Palazzo Reale con quello della Mostra. “I visitatori saranno così costretti a pagare la mostra anche se non hanno il tempo per vederla o non vogliono proprio vederla – sottolinea Giovanni Masaniello, guida turistica Palermo e Trapani – e il costo a secondo del giorno varia da 10 a 12 euro, ovvero con un aumento di circa il 41%. IN pratica il biglietto d’ingresso costerà quanto al Louvre”.
In una nota, invece, la Fondazione Federico II spiega il motivo di questa decisione. “Non vi sfuggirà il valore dell’evento espositivo che, non a caso, visti i suoi contenuti, coinciderà anche con il periodo pasquale. Siamo, quindi, certi che cogliate anche il senso della scelta di modificare il costo della visita al complesso monumentale, trattandosi della mostra di uno degli artisti viventi più noti ed apprezzati in tutto il mondo”.
Da giovedì 12 a domenica 15 febbraio 2015 torna il Carnevale Rinascimentale ad animare i palazzi della Corte Estense e del centro storico di Ferrara (patrimonio dell’umanità UNESCO). Come in un viaggio nel tempo, i visitatori si immergono nel mondo delle feste da ballo e dei banchetti dei duchi, dei duelli e dei tornei cavallereschi, degli spettacoli e degli sfarzi.
Le atmosfere del Carnevale, che gli Estensi usavano celebrare nel Quattrocento e nel Cinquecento, saranno rievocate attraverso la figura di Anna Sforza, sorella del duca di Milano, andata in sposa ad Alfonso I d’Este (che diverrà duca della città dal 1505 al 1534) erede di quell’Ercole I che aveva fatto di Ferrara uno dei più importanti centri culturali europei. La principessa milanese è stata scelta dalla Commissione cultura dell’Ente Palio in occasione delle iniziative di Expo 2015. Il 12 febbraio 1491 Anna fece il suo ingresso nella capitale dei territori estensi. I cronisti del tempo la descrivono come donna colta e molto bella, occhi neri e sopracciglia ben profilate. La festa del suo arrivo in città sarà riproposto a Ferrara tra maschere rinascimentali, spettacoli e danze, giochi di fuoco e sbandieratori, nel giorno più romantico dell’anno: sabato 14 febbraio.
Ma per tutto il fine settimana, a partire da giovedì grasso, Ferrara sarà un tripudio di feste in costume negli edifici storici, visite animate alla scoperta dei tanti luoghi magici della città, di banchetti con piatti tipici dell’epoca – cappellacci di zucca, pasticcio ferrarese, ciambella “brazadela” - e di rappresentazioni del teatro classico. Non mancheranno eventi e laboratori per bambini nei musei, così come le conferenze a tema, le mostre e i concerti di musica rinascimentale, mentre i musei saranno aperti gratuitamente al pubblico sia sabato che domenica.
Ma Martano è famosa al mondo per l’amaro dei Monaci Cistercensi, che vivono nel convento poco lontano dal paese. Sono un punto di riferimento spirituale per tutta la provincia e producono, come tradizione comanda con 20 erbe l’Amaro San Bernardo da un’antica ricetta del ‘700 che viene dall’Abbazia di Casamari e Gocce imperiali (90° vol.), che venne ideata nel 1766 da fra Eutimio nell’Abbazia di Casamari. In convento si può ammirare una ricchissima biblioteca, una pinacoteca e un piccolo museo (foto in alto), frutto di una donazione ad opera del giudice Michele Paone, cultore di arte e tradizioni salentine, oggi scomparso.
www.cistercensimartano.com
Non deve quindi stupire se la loro arte di coltivare ed estrarre il meglio dalle erbe officinali ha affascinato un giovane imprenditore, Domenico Scordari (foto a fianco), che in appena 25 anni di attività, ha realizzato una grande azienda di dermo cosmesi biologica Naturalis, all’avanguardia nella ricerca e nell’estrazione di prodotti cosmetici dall’aloe. (foto sopra e a sinistra)
Oggi Naturalis, marchio di Natura&Benessere, è anche un bio resort di grande fascino, circondato dalle piantagioni di aloe, da un vigneto e un uliveto e impreziosito da una piscina depurata biologicamente e da una Spa.
www.naturalisbioresort.com
“Un sentiero da percorrere in punta di piedi, dove si può fare la conoscenza dello Gnomo Gnogno o del Saggio del Bosco, incontrare a tu per tu il famigerato Homo Salvadego e il suo bizzarro asinello, provare la paura di perdersi nel labirinto dei tronchi morti o la rassicurante sensazione di essere accolti nel grembo di Madre Terra” così lo scultore bergamasco Alessandro Cortinovis ha definito uno dei luoghi più magici del territorio lariano, che lui stesso ha contribuito a creare con la sua fantasia e la sua abilità artistica.
Il “sentiero dello spirito del bosco”, immerso nella foresta dei Corni di Canzo (CO), famosa per la sua bellezza e la ricchezza della sua biodiversità, non è semplicemente un percorso che porta a godere di uno di panorami più belli di tutto il comasco, ma è soprattutto un’occasione per immergersi in un mondo di fate, gnomi, animali fantastici ricavati dai tronchi senza vita di un bosco magico e dal fascino unico.
Inaugurato il 21 giugno del 2008 e realizzato dall’ERSAF, l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, il sentiero collega il Primo Alpe (725 m) al Terzo Alpe (800 m), seguendo un percorso che va dai 25 ai 45 minuti, un tempo variabile a seconda delle soste impiegate per “scovare” le misteriose creature intagliate nel legno e a cui si deve aggiungere quello che dalla località Gajum di Canzo porta alla fontana di Prim’Alpe, di circa 30 minuti.
Cercate parcheggio nell’area del Piazzale Giovanni XXI o in via Monte Rai e preparatevi a attraversare torrenti, scale di legno e improvvise curve tra i rami per scorgere gli “spiriti del bosco” che vi osserveranno seminascosti dalla foresta.
Un’alternativa per chi parte da Milano è prendere il treno per Canzo, scendere al capolinea, e raggiungere il bosco “magico” con una passeggiata di circa un’ora.
Al culmine della passeggiata, un “labirinto” di tronchi vi terrà impegnati per trovare la via che porta al rifugio di Terz’Alpe, luogo ideale per riposare e godere del bellissimo panorama dei Corni di Canzo. La foresta che racchiude il sentiero è infatti collocata nel cuore del Triangolo Lariano, sul versante destro della Val Ravella, a sua volta affacciata sul ramo lecchese del lago di Como e sull’Alta Pianura Lombarda.
Le sculture di Cortinovis - il Saggio del Bosco, la Salamandra, l'Homo Salvadego, gli Spiriti Canterini - sembrano aver ridato nuova vita alla foresta che, dal 2008 ad oggi, è in continuo cambiamento. Nuove creature si aggiungono infatti ogni anno a quelle che già popolano il bosco (nel 2012, durante un happening artistico, altri 15 scultori hanno arricchito il percorso con nuove creazioni), mantenendo immutato il fascino del luogo anche per chi lo ha già visitato.
Adatto soprattutto ai bambini, il sentiero sembra studiato per portare chiunque a perdersi nella magia della foresta, a cominciare dalle simpatiche indicazioni con dicitura “per di qua” o “per di là”, fino ad arrivare alle sculture stesse, posizionate ovunque e volutamente celate al primo sguardo.
Una passeggiata di grande interesse (la via del ritorno porta a un Sentiero Geologico, con vari cartelli che spiegano la costituzione geologica della zona), ma soprattutto un modo per abbandonarsi all’immaginazione e, citando ancora una volta le parole di Alessandro Cortinovis, per “trovare la soglia da attraversare per incontrare nuovamente il bimbo spesso dimenticato che c’è in noi, la nostra fantasia”.
Marco Besana
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