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È ripartito, e durerà fino a dicembre 2017, il ricco calendario di visite guidate sui luoghi della Grande Guerra che da quest’anno è organizzato e gestito dagli esperti storici del territorio con la regia di PromoTurismoFVG. Molte le novità proposte: visite guidate notturne, concerti all’alba, diverse tipologie di escursioni e nuovi itinerari.
Le visite guidate porteranno i turisti, ma anche cittadini regionali interessati all’argomento, attraverso itinerari che si snodano all’interno di diversi contesti naturali, dall’Altopiano carsico che circonda Trieste, fino alle cime delle Alpi al confine con l’Austria.
I partecipanti potranno così osservare con i propri occhi i campi di battaglia e i luoghi dove vissero i soldati in prima linea e rivivere, attraverso la narrazione di guide specializzate, storie e curiosità della Grande Guerra.
Fra le novità di quest’anno sono state introdotte due nuove tipologie di visite e diversi nuovi itinerari. Sul Carso goriziano, anche attraverso i musei all’aperto, alcune escursioni sui luoghi della Grande Guerra sono unite alla attività di nordic walking mentre nelle Prealpi Giulie e Pordenonesi e nella Alpi Carniche e Giulie l’accompagnamento in alcuni itinerari prevede, insieme alla guida storica, la presenza di una guida naturalistica, al fine di promuovere così a 360° l’ambiente e la biodiversità del territorio protagonista. Di notevole importanza anche i nuovi itinerari proposti dagli esperti come, per citarne alcuni, la scoperta del ruolo del fiume Timavo durante il periodo bellico o le visite a alla Stretta di Fleons e Pierabech, che permettono di scoprire le enormi difficoltà logistiche e le condizioni di vita non semplici dei soldati lungo questo tratto di fronte o, infine, l’itinerario dell’Alta via della Val Meduna, luogo cardine per capire le dinamiche storiche della ritirata di Caporetto.
Ad esclusione di alcune uscite di trekking, gli itinerari sono adatti a chiunque, si svolgono in mezzo alla natura e coprono l’intero territorio regionale.
Le visite guidate Grande Guerra hanno un costo di 10€ a persona, con diverse possibilità di riduzioni, mentre sono gratuite per i bambini fino ai 12 anni.
www.turismofvg.it
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Arezzo rende omaggio alla settima arte con “Il cinema ritrovato– tra emigrazioni e ritorni”, una serie di appuntamenti che profumano di riscoperta, antiquariato, di pionierierismo.
Dal 1 luglio al 20 agosto il Palazzo di Fraternita ospita un singolare percorso espositivo che racconta la vita di Francesco (Frank) Bernasconi e che, grazie al Comune di Arezzo, mette in mostra alcune macchine per proiettare i film muti che si pensava non esistessero più.
Una storia ricostruita da Fausto Casi, direttore del museo dei Mezzi di Comunicazione di Arezzo che parte da una scoperta sensazionale: Casi ritrova una macchina per proiettare i film datata al 1903 e una macchina da teatro di qualche anno dopo. Le fa restaurare e le mette in funzione.
Si ritrovano anche un baule con accessori di ricambio per la macchina, proiettili a salve utilizzati per sparare durante le proiezioni nelle scene che richiedono effetti speciali, varie pellicole di film muti databili negli anni che vanno dal 1900 al 1933 ancora da studiare, vetrini con titoli di film e curiosi biglietti di ingresso sia americani che italiani.
Sono materiali appartenenti a Francesco Bernasconi, vero pioniere del cinema muto.
Nella sede espositiva vengono riproposti alcuni film muti di autori quali Reynold, Lumiere e altri ancora tratti dalle pellicole di proprietà di Bernasconi.
Ma non finisce qui: dal 6 al 9 luglio Piazza Grande si trasforma in un grande cinema all’aperto per ospitare “Cinema in piazza”, una mini rassegna-evento.
Il 6 luglio la piazza tornerà ai primi anni del ‘900 con una proiezione di cinema muto che verrà realizzata proprio come si faceva allora: due bauli con tutto il necessario per dare vita alla proiezione si apriranno davanti al pubblico e verrà allestita l’attrezzatura per la visione dei film muti. La stupenda macchina da proiezione Pathè del 1903 tornerà ad illuminare occhi e cuori degli spettatori proiettando inedite immagini mute dell’archivio Bernasconi che verranno accompagnate da musiche eseguite live da docenti e allievi del Liceo Musicale Francesco Petrarca di Arezzo.
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Il 26, 27 e 28 maggio arriva a Rho (MI) in Piazza Visconti, la nuova tendenza di sposare l’eccellenza del cibo con la convivialità urbana, lo Street Food. Tre giorni dedicati alla musica e alla scoperta del cibo di strada di ultima generazione. Oltre 20 food truck veri e propri ristoranti su ruota che offrono cucina gourmet alla portata di tutti. Un evento a cura di Chocolat Pubblicità, realizzato in collaborazione con il Comune di Rho.
Contemporaneamente nel parcheggio tra via Meda e corso Garibaldi, ritorna Lasciamo il Segno con la 5^ edizione speciale 2017, che propone la sistemazione dei muri dipinti nell'ultima edizione 2016, ma danneggiati a poche ore dalla loro realizzazione. A differenza delle scorse edizioni, dove ogni artista si esprimeva al 100% con il proprio stile, questa volta sarà realizzata un'opera unica fatta da più artisti, un omaggio alla città di Rho, un racconto con personaggi, luoghi e immagini della storia rhodense. Gli artisti lavoreranno dal vivo realizzando la propria parte del progetto sul muro di via Meda – corso Garibaldi. Inoltre da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio, presso la Galleria d’arte Quadrifoglio, si terrà la mostra con l’esposizione delle opere degli artisti selezionati e partecipanti alla 5^ edizione.
“La presenza di Urban Street Food Festival risponde al nostro obiettivo strategico dell’abitare sempre di più lo spazio pubblico. – sostiene Sabina Tavecchia, Assessore al Piano Strategico, Commercio, turismo e attività produttive - Attraverso i due progetti Street Art e Street Food la città trova dinamicità e offre ai cittadini la gioia della convivialità e della condivisione. Urban Street Food Festival è rivolto a un pubblico eterogeneo, dove ogni fascia di età potrà trovare una risposta alle proprie passioni culinarie e musicali. E’ importante che le persone sentano il desiderio di uscire e con queste iniziative Rho si allinea alla tendenza di Milano e delle grandi città. Il benessere e la qualità della vita fanno adesso scegliere di vivere in una città piuttosto che un’altra. Vorremmo segnare una rotta da percorrere che vada verso questa direzione di agio nel vivere gli spazi pubblici e che attragga le persone in arrivo con il post EXPO.”
Ritornando alla novità di quest’anno, Urban Street Food Festival è un progetto che coniuga ricerca, innovazione e design, nel cibo innanzi tutto, ma anche nei truck e nella musica. Live performance con i migliori interpreti jazz indipendenti della scena nazionale e internazionale che suoneranno dal vivo creando atmosfere magiche con tromba, sax, violino e percussioni. Dj e musicisti si alterneranno sul tetto dell’Airstream con inimitabili performance, mixando diversi stili e proponendo Dj-set caratterizzati da mix esplosivi di sonorità ricercate all’insegna della qualità. I migliori food truck su ruota, altissima qualità del cibo e delle materie prime utilizzate, ottimo rapporto qualità/prezzo della proposta gastronomica ma soprattutto tanto divertimento, sono gli ingredienti di questa prima attesissima edizione di Urban Street Food Festival.
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Il 26, 27 e 28 maggio arriva a Rho (MI) in Piazza Visconti, la nuova tendenza di sposare l’eccellenza del cibo con la convivialità urbana, lo Street Food. Tre giorni dedicati alla musica e alla scoperta del cibo di strada di ultima generazione. Oltre 20 food truck veri e propri ristoranti su ruota che offrono cucina gourmet alla portata di tutti. Un evento a cura di Chocolat Pubblicità, realizzato in collaborazione con il Comune di Rho.
Contemporaneamente nel parcheggio tra via Meda e corso Garibaldi, ritorna Lasciamo il Segno con la 5^ edizione speciale 2017, che propone la sistemazione dei muri dipinti nell'ultima edizione 2016, ma danneggiati a poche ore dalla loro realizzazione. A differenza delle scorse edizioni, dove ogni artista si esprimeva al 100% con il proprio stile, questa volta sarà realizzata un'opera unica fatta da più artisti, un omaggio alla città di Rho, un racconto con personaggi, luoghi e immagini della storia rhodense. Gli artisti lavoreranno dal vivo realizzando la propria parte del progetto sul muro di via Meda – corso Garibaldi. Inoltre da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio, presso la Galleria d’arte Quadrifoglio, si terrà la mostra con l’esposizione delle opere degli artisti selezionati e partecipanti alla 5^ edizione.
“La presenza di Urban Street Food Festival risponde al nostro obiettivo strategico dell’abitare sempre di più lo spazio pubblico. – sostiene Sabina Tavecchia, Assessore al Piano Strategico, Commercio, turismo e attività produttive - Attraverso i due progetti Street Art e Street Food la città trova dinamicità e offre ai cittadini la gioia della convivialità e della condivisione. Urban Street Food Festival è rivolto a un pubblico eterogeneo, dove ogni fascia di età potrà trovare una risposta alle proprie passioni culinarie e musicali. E’ importante che le persone sentano il desiderio di uscire e con queste iniziative Rho si allinea alla tendenza di Milano e delle grandi città. Il benessere e la qualità della vita fanno adesso scegliere di vivere in una città piuttosto che un’altra. Vorremmo segnare una rotta da percorrere che vada verso questa direzione di agio nel vivere gli spazi pubblici e che attragga le persone in arrivo con il post EXPO.”
Ritornando alla novità di quest’anno, Urban Street Food Festival è un progetto che coniuga ricerca, innovazione e design, nel cibo innanzi tutto, ma anche nei truck e nella musica. Live performance con i migliori interpreti jazz indipendenti della scena nazionale e internazionale che suoneranno dal vivo creando atmosfere magiche con tromba, sax, violino e percussioni. Dj e musicisti si alterneranno sul tetto dell’Airstream con inimitabili performance, mixando diversi stili e proponendo Dj-set caratterizzati da mix esplosivi di sonorità ricercate all’insegna della qualità. I migliori food truck su ruota, altissima qualità del cibo e delle materie prime utilizzate, ottimo rapporto qualità/prezzo della proposta gastronomica ma soprattutto tanto divertimento, sono gli ingredienti di questa prima attesissima edizione di Urban Street Food Festival.
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“Il modo migliore per viaggiare nelle Marche è viverle”. Lo slogan del Grand Tour delle Marche risuona tra stalattiti e stalagmiti nel fiabesco scenario delle Grotte di Frasassi, scelto per il debutto della 4a edizione di questo originale circuito esperienziale studiato da Tipicità ed ANCI Marche per far assaporare l’essenza di una regione con una serie di eventi che narrano il territorio attraverso cibo e manualità offrendo, da maggio a novembre, l’opportunità di vivere un’esperienza autentica.
“Il Grand Tour delle Marche – sottolinea Goffredo Brandoni, vicepresidente ANCI Marche - è il circuito di eventi messo a punto in occasione di EXPO 2015. Oggi è una realtà consolidata che conta ben 28 tappe in altrettante comunità locali”.
“Ripartiamo dagli oltre 250.000 visitatori dell’edizione 2016!”, esordisce Angelo Serri, direttore di Tipicità, che aggiunge: “La novità di quest’anno è che ciascun appuntamento diventa fruibile, a livello italiano ed internazionale, attraverso un’innovativa applicazione realizzata con un grande lavoro di squadra, che consente di costruire e poi acquistare un’esperienza di viaggio su misura”.
“Non si può prescindere dal turismo, parlando di sviluppo del sistema socio economico marchigiano!”. Si esprime così Nunzio Tartaglia, Responsabile Centro-sud di UBI Banca, il quale puntualizza che il grande valore aggiunto del Grand Tour delle Marche è quello di creare una “forza di penetrazione” impensabile per le singole località e per i singoli eventi.
Ce ne sarà per tutti i gusti: dalla trota di Sefro, a Tipicità in blu, con Ancona capitale della blue economy, passando per il brodetto alla zafferanella di Porto Recanati e per quello di Porto San Giorgio. Il Fabrianese si presenta in versione turismo attivo con la “Frasassi Wild Experience”, mentre a Castelraimondo torna il rito dell’Infiorata del Corpus Domini. A Capodarco di Fermo appuntamento con il cinema dedicato al sociale, mentre Recanati propone “In festa con Giacomo” ed “Amantica”.
Dal 1° luglio, fino alla fine di agosto, eccellenze marchigiane in mostra a Fermo, con una serie di appuntamenti per conoscere le singole specialità. E poi ancora eventi, dedicati alla patata dei Sibillini a Palmiano, al merletto a Venarotta, al Verdicchio a Matelica e Montecarotto, ma anche al tartufo di Acqualagna ed al polentone di Piobbico. Pollenza propone “restauro e mobile antico”, Montappone la Festa del cappello. Altri appuntamenti in programma: a Monte Urano, con la calzatura, ad Ascoli Piceno, con Ascoliva, a Castignano con Templaria, a Senigallia con Pane Nostrum e a Castelfidardo con il Premio Internazionale della Fisarmonica.
In autunno, spazio allo Stoccafisso di Porto Sant’Elpidio, ai sapori del bosco di Acquasanta Terme, alla mela rosa dei Sibillini di Montedinove ed alla Cicerchia di Serra de’ Conti.
Tutte le informazioni per godere al meglio l’esperienza Marche sono reperibili nella piattaforma www.tipicitaexperience.it, con pacchetti turistici appositamente concepiti, proposte di shopping aziendale e la possibilità di costruirsi il proprio “menù” di viaggio personale.
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Maggio ha il sapore fresco e allo stesso tempo soleggiato della primavera che sta per incontrarsi con l’estate. Quale periodo migliore per immergersi nel verde di un parco e passare una giornata all’aria aperta, magari in famiglia? Proprio per offrire a viaggiatori e locali la possibilità di sfruttare al meglio queste belle giornate con interessanti iniziative outdoor, dal 6 maggio al 2 luglio la Liguria propone la campagna “Parchi Aperti in Liguria”, che prevede un ricco calendario di eventi e iniziative promosse dai vari parchi della regione, uniti sotto l’hashtag #parchiaperti.
La campagna promozionale si focalizza sul periodo che precede l’alta stagione, per permettere di scoprire l’ampia offerta turistica della Liguria in pieno relax, dedicandosi ad attività outdoor immersi nel verde. Sportivi e amanti della natura di tutte le età potranno vivere originali esperienze proposte dai vari parchi aderenti, come ad esempio trekking ed escursioni di gruppo, concorsi fotografici, degustazioni di prodotti tipici, laboratori artigianali e molte altre appassionanti iniziative.
La rete dei parchi della Liguria si compone di un parco nazionale, nove parchi naturali regionali, l’Alta Via dei Monti liguri, quattro riserve naturali regionali e numerose aree protette di terra e di mare
Una straordinaria area che non può mancare all’appello di “Parchi Aperti in Liguria” è sicuramente il Parco di Portofino, vero e proprio gioiello verde che festeggia ben 82 anni dall’apertura con imperdibili appuntamenti per grandi e piccini. Gli impavidi esploratori e naturalisti non potranno mancare all’escursione serale alle Batterie alla scoperta del fantastico mondo segreto dei pipistrelli, che si terrà sabato 27 maggio dalle ore 18.30: emozioni e divertimento assicurati per tutta la famiglia! E per i più golosi, domenica 28 maggio si tiene una giornata alla scoperta del Parco di Portofino all’insegna del gusto, grazie ad un percorso a tappe che porterà gli escursionisti ad assaggiare i prodotti tipici e le gustose ricette della tradizione locale. Se, invece, nel fine settimana preferite ricaricare le batterie con una straordinaria esperienza energizzante, il Sunset Paddling a cura di Outdoor Portofino è quello che fa per voi! Venerdì 2 giugno dalle ore 18.00 potrete lanciarvi in una entusiasmante escursione in kayak al tramonto, con a seguire aperitivo sulla terrazza del Faro di Portofino. Altra iniziativa da leccarsi i baffi che permetterà di mettere davvero le mani in pasta a tutta la famiglia è il Laboratorio di cucina “Corzetti e pesto al mortaio”, organizzato dal Mulino del Gassetta domenica 4 giugno dalle ore 11.00 per far preparare i gustosi dischetti di pasta al pesto. Il laboratorio di cucina sarà seguito dal pranzo al Mulino con degustazione di questi due prodotti tipici.
Un’altra incantevole area naturale protetta è il Parco del Beigua, che si estende sull’Appennino Ligure Occidentale tra Genova e Savona. Qui, “Natura” è la parola d’ordine, per scoprire i segreti di questa terra e della sua flora e fauna. Il weekend del 13-14 maggio si potrà partecipare a un fine settimana tra migrazioni e spettacolari fioriture: in occasione del World Migratory Day, la giornata di sabato 13 maggio sarà dedicata al birdwatching, per imparare sotto l’esperta guida dell’ornitologa del Parco a riconoscere le specie di maestosi rapaci che volteggiano nei cieli del Beigua durante le migrazioni primaverili; domenica 14 maggio, invece, sarà il turno di “Alta Via dei Monti Liguri in fiore”, escursione guidata da un esperto botanico che vi condurrà alla scoperta di profumate dafne, delicate viole ed eleganti orchidee spontanee. Le due iniziative, inserite nell’ambito della Settimana Europea dei Geoparchi, possono essere svolte singolarmente o in abbinata; è prevista infatti la possibilità di fermarsi l’intero weekend all’interno del Parco, soggiornando in una delle sue tante strutture e scoprendo i sapori eccezionali dei prodotti locali. Numerose sono, inoltre, le proposte per un pubblico di giovanissimi: grazie a “Primavera a misura di bambino - bimbi gratis”, molte iniziative sono pensate appositamente per passare una stupenda giornata in famiglia in mezzo alla natura, prevedendo partecipazione gratuita per i bimbi fino a 12 anni. Ad esempio, aderisce a questo calendario di eventi a misura di bambino l’attività “I colori della Badia di Tiglieto”: sabato 10 giugno, mentre gli adulti parteciperanno alla visita guidata a questo splendido gioiello architettonico del 1120, i bimbi verranno coinvolti in un divertente laboratorio didattico, per raccontare la bellezza del Parco attraverso disegni fatti con colori naturali ricavati da piante e fiori. L’occasione perfetta per scoprire e riscoprire con tutti i cinque sensi la stupefacente bellezza di ciò che ci circonda, immergendoci nella natura come veri esploratori.
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Ubicato nel piano seminterrato del palazzo comunale, in suggestivi ambienti seicenteschi, recentemente ampliati, il museo è dedicato allo strumento musicale che ha avuto nella città di Castelfidardo, per oltre un secolo, il maggior centro di produzione.
Il museo non solo vuole documentare la storia di uno strumento musicale, ma intende anche rendere omaggio alle maestranze ed ai molti imprenditori artigiani ed industriali che con la loro opera hanno contribuito a trasformare culturalmente questa zona delle Marche creando una ricchezza impensabile per una economia che per secoli è rimasta legata all’agricoltura. La realizzazione del museo rappresenta un efficiente mezzo didattico perché dalla semplice osservazione degli strumenti e dei pannelli fotografici, è possibile seguire le fasi evolutive della fisarmonica, la classificazione, i personaggi che hanno ruotato e ruotano intorno ad essa e comprendere un affascinante mondo artigiano intriso di sudore, di orgoglio e di inventiva.
La collezione è composta da circa 350 esemplari tutti diversi tra loro, compresa la preziosa collezione Giuseppe Panini (l’indimenticato “re” delle figurine, convinto appassionato dello strumento), molti dei quali “pezzi unici” provenienti da ventidue paesi diversi, è affiancata da una tipica bottega artigiana dell’inizio del secolo scorso. Alle pareti, oltre ad una interessantissima documentazione fotografica dal 1890 al 1970, sono state collocate opere di artisti quali Marc Chagall, Tonino Guerra, Silvia Bugari, Rodolfo Gasparri e fedeli riproduzioni pittoriche di Giovanni Boldini, Fernand Leger, Gino Severini. Dislocate inoltre nelle varie sale, opere di scultura di Stefano Pigini, Franco Campanari, Edgardo Mugnoz.
Tra le curiosità sono da citare: una simpaticissima lettera di Federico Fellini, il primo disco registrato con la fisarmonica da Pietro Deiro, la partitura originale di “Adios Nonino” di Astor Piazzolla.
Il museo è, tra quelli minori, uno dei più visitati delle Marche (media annuale 12.000 presenze).
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La Valle d’Aosta ha messo a punto un progetto rivolto a chi decide di pronunciare il fatidico si e per farlo il VdA Convention & Visitors Bureau ha selezionato tra i suoi affiliati location, fornitori di servizi e aziende artigiane per fornire a wedding planner e futuri sposi tutto ciò di cui possono aver bisogno nel giorno più bello.
Tra le proposte un po’ di relax alle Terme di Pré-Saint-Didier che organizzano pacchetti ad hoc per gruppi superiori alle 10 persone, omaggiando alla sposa una giornata di benessere
Inoltre, la Valle d’Aosta è la regione ideale come location di matrimoni ospitando sul suo territorio diversi castelli aperti agli eventi come quelli di Verrès, di Sarre, di Introd, di Avise, Sarriod de La Tour e Gamba. Spiccano il complesso fortificato del Forte di Bard e Punta Helbronner, la stazione della funivia Skyway Monte Bianco situata a 3.466 m di altitudine, il punto più vicino alla cima del Monte Bianco. Al Forte di Bard si possono organizzare ricevimenti e cene sino a 600 partecipanti nella Piazza d’Armi. A Punta Helbronner si celebrano matrimoni sino a 300 invitati.
Inoltre, l’assessorato regionale al Turismo punta sulla promozione delle piccole aziende artigiane che producono scapi di abbigliamento per nozze a tema. “I filati della rara lana Rosset e i tessuti di canapa lavorati localmente diventano abiti e accessori su misura e le soques, tipiche calzature utilizzate dai contadini, rivisitate da un’artista locale sono pezzi unici con colori e decori. Infine oggetti in legno e feltro, realizzati con materiali naturali, diventano bomboniere da donare agli invitati”.
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Sarà la Repubblica di San Marino a ospitare, dal 29 maggio al 3 giugno, la diciassettesima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa, evento sportivo fondato nel 1985 per far vivere lo spirito olimpico anche agli atleti di paesi che per le loro piccole dimensioni non possono confrontarsi "ad armi pari" con quelli più grandi.
Organizzata dall’Associazione Atletica dei Piccoli Stati d'Europa e patrocinata dal Comitato Olimpico Internazionale, la manifestazione è a cadenza biennale ed è ospitata a rotazione dai 9 paesi con meno di un milione di abitanti membri dell’associazione: Andorra, Cipro, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Montenegro e San Marino.
Gli oltre 1.000 atleti attesi si cimenteranno in 13 discipline (tiro con l’arco, atletica, basket, pallavolo, beach volley, bocce, ciclismo, judo, tiro a volo, tiro a segno, nuoto, tennis da tavolo e tennis) per un totale di 143 competizioni, di cui 70 maschili, 69 femminili e 4 misti. La cerimonia di inaugurazione, a cui interverrà anche il presidente del CIO Thomas Bach, si terrà al San Marino Stadium, sede delle sfide agonistiche insieme agli altri 10 impianti sportivi della piccola Repubblica tra i quali la Casa del Calcio, il quartier generale della Federcalcio Sammarinese, il Centro Tennis situato ai piedi del centro storico e il Beach Planet, centro multidisciplinare di 3.700 metri quadrati.
Coinvolto nei Giochi è anche il Centro Congressi Kursaal, nei cui spazi si svolgeranno le partite di tennis da tavolo; l’accoglienza di atleti, tecnici, dirigenti, arbitri e rappresentanti delle istituzioni sarà distribuita nelle 700 camere di 25 strutture alberghiere di San Marino.
Come le Olimpiadi, anche i Giochi dei Piccoli Stati hanno la loro mascotte: si chiama Sammy ed è stata ideata da una studentessa riprendendo la forma di un anfibio diffuso nel sottosuolo del monte Titano, il rilievo più alto della Repubblica. Il numero che Sammy ha sulla pettorina, il 301, corrisponde all’anno di fondazione di San Marino. san s
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Emilia-Romagna e Toscana insieme per un progetto turistico interregionale su Dante e i luoghi in cui visse e che raccontò nella Divina Commedia. Sette affascinanti tappe e una dimensione di viaggio a misura d’uomo, dai ritmi lenti, fatta di spostamenti in treno, in bici, a piedi o in autobus per ripercorrere le “Vie di Dante”.
Attraverso i rispettivi enti di promozione turistica (Apt Servizi Emilia-Romagna e Toscana Promozione) le due Regioni fanno squadra assieme per definire una proposta di vacanza in uno dei paesaggi più ricchi di fascino a cavallo tra le due regioni che tocca sette comuni: Firenze, Scarperia e San Piero, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna.
Tra le prime azioni del neonato progetto, la cartina con immagini che per ognuna delle sette tappe indica, dopo una breve introduzione, i luoghi da non perdere, con indicazione dei siti internet e recapiti dei relativi uffici turistici per eventuali approfondimenti. La cartina sarà distribuita negli Iat dei Comuni e alle fiere di settore.
Dal mese di aprile si avvieranno poi gli incontri con gli operatori turistici pubblici e privati dei territori romagnolo e toscano, interessati ad essere parte attiva del progetto attraverso l’adesione ad un disclipinare (che definisce gli standard delle strutture ricettive aderenti e dei servizi che offrono, nonché le caratteristiche tipo dei pacchetti soggiorno proposti). Previsti da maggio anche press tour per la stampa italiana ed estera ed educational per tour operator. Tra le attività in programma anche l’attivazione di un sito internet “Vie di Dante” ed azioni sui social network.
Marco Balsamo
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In aiuto delle campagne c’è stata soprattutto la solidarietà della gente comune con una vera corsa all’acquisto dei prodotti terremotati che ha coinvolto quasi 1 italiano su 4 (24%) compreso il Santo Padre che ha incaricato espressamente l'Elemosineria Apostolica di comprare prodotti alimentari tipici delle aree colpite da distribuiti a diverse mense caritative della citta' di Roma per la preparazione dei pasti donati. E’ quanto emerge dal Dossier Coldiretti #stalletradite consegnato al presidente del Senato Pietro Grasso ma anche alla Commissione Ambiente e quella Agricoltura di Montecitorio che hanno incontrato una delegazione di allevatori e agricoltori delle aree terremotate di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio guidata dal presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo
Una opportunità resa possibile – sottolinea la Coldiretti - anche grazie ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica che continuano ad ospitare, dalla Capitale a tutta la Penisola, gli agricoltori terremotati rimasti senza possibilità di vendita. Sono stati acquistati quasi diecimila cesti di Natale con i prodotti delle aree colpite dal sisma anche grazie all’enorme successo della vendita on line dal sito www.campagnamica.it mentre oltre 50mila italiani hanno assaggiato la caciotta della solidarietà, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle terremotate di Norcia, Amatrice e Leonessa, e il “cacio amico” fatto con il latte degli allevamenti marchigiani.
Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative assieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Ma anche l’operazione “adotta una mucca” che ha già dato ospitalità ad almeno 2000 pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle e “dona un ballone” di fieno per garantire l’alimentazione del bestiame. Per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
Per dare finalmente risposte concrete agli allevatori terremotati occorre – sottolinea Coldiretti – accelerare nel percorso di realizzazione delle stalle provvisorie previste con i nuovi bandi ma anche abbattere gli adempimenti burocratici per gli agricoltori che vogliono acquistare da soli le strutture. Una possibilità prevista dall’ordinanza 5 del decreto terremoto che sino ad oggi – denuncia la Coldiretti - è rimasta sostanzialmente inapplicata a causa dei troppi vincoli a partire da quello che impone strutture similari a quelle dei bandi, mentre basterebbe dare semplicemente un tetto massimo di spesa e permettere agli allevatori di costruirsi la stalla provvisoria più adatta alle loro esigenze. E lo stesso dovrebbe valere per i moduli abitativi per gli agricoltori. Nell’ottica di una ricostruzione di lungo periodo occorre poi intervenire sulle Ordinanze 8 e 13 che prevedono il rafforzamento, la riparazione e ricostruzione degli immobili, estendendone l’arco temporale di intervento al fine di comprendere gli eventi sia sismici che calamitosi di gennaio 2017. Ma sono urgenti anche – spiega Coldiretti – il ripristino delle reti viarie e misure concrete di sostegno alle imprese terremotate, dall’erogazione immediata dei fondi previsti dal decreto legge Sisma Italia per garantire liquidità e far fronte dai danni subiti (bestiame morto, crollo di vendite, ecc.) al pagamento degli aiuti diretti per il mancato reddito (400 euro/capo bovino, 60 euro/capo ovi caprino, 20 euro/capo per suino e 45 euro/capo per le scrofe e 100 euro/capo ad equino), dalla definizione immediata dei termini di assegnazione delle indennità all’ultimazione dell’arrivo dei fondi del Piano di sviluppo rurale. Per il rilancio delle aree colpite sono inoltre – aggiunge la Coldiretti – necessarie massicce misure di sostegno con sgravi fiscali per famiglie, imprese e per chi investe nelle aree terremotate, oltre a incentivi per favorire e accelerare la ripresa e i flussi turistici, con la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche e un sostegno ai consumi dei prodotti delle aree colpite.
“Quanta vita rimane a Norcia, Amatrice, Visso, Basciano, Arquata del Tronto, Camerino e in tutti i Comuni colpiti, e quanta vita si potrà suscitare in futuro, sono legate al destino che avranno i produttori agricoli che non hanno lasciato la terra, le decine di migliaia di animali che essi accudiscono, le migliaia di ettari che coltivano, le Dop e le Igp a cui danno vita” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “se vogliamo ripristinare l’intreccio fra storia/cultura, ambiente, agricoltura che ha consentito a queste zone di vivere e prosperare, bisogna sostenere il suo “cuore” agricolo”.
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E’ stata firmata nei giorni scorsi a Firenze la candidatura ufficiale per inserire la Via Francigena nel patrimonio Unesco. Il progetto coinvolge le sette regioni
attraversate dall’antica via medievale: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio.
L’inserimento della Via Francigena nella World Heritage List accrescerebbe notevolmente il potenziale turistico dell’itinerario e dei territori che attraversa, offrendo la possibilità alle regioni di dare vita a progetti condivisi di promozione all’estero. L’iniziativa, spiega l’assessore all’Istruzione e alla Cultura della Valle d’Aosta, Emily Rini, oltre ad essere un’importante opportunità di valorizzazione del territorio, permetterà di “assicurare un'efficace tutela del tracciato e della conservazione del valore universale, per le generazioni presenti e future”(Unionturismo news).
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Con 52.836 preferenze Milano si posiziona seconda, dopo Porto, nella classifica della European Best Destination. Il secondo posto, come spiega il Comune in una nota, garantisce a Milano la partecipazione alla prossima edizione della competizione che si svolgerà tra il 18 gennaio e l'8 febbraio del 2018.
Come si legge nel documento finale, diffuso dall'organismo promotore Ebd (European Best Destination), "Milano ha raggiunto un risultato storico che dimostra come la città abbia un'immagine estremamente positiva in tutto il mondo attraendo un ampio numero di visitatori e sia particolarmente apprezzata da svizzeri e americani".
"Abbiamo raggiunto un ottimo risultato, secondi in classifica per la prima volta in questa competizione, superando città come Roma, Parigi, Madrid e Atene che sono considerate in tutto il mondo mete turistiche imprescindibili - ha commentato Roberta Guaineri, assessore al Turismo - Stiamo lavorando per raccontare ogni giorno l'attrattività della città e questo posizionamento ci dà la spinta a promuoverla sempre di più e ancora meglio".
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Si è conclusa la procedura di selezione internazionale per i direttori dei 10 grandi musei e parchi archeologici italiani prevista dalla seconda fase della riforma Franceschini. Daniela Porro va al Museo Nazionale Romano, Simone Verde al Complesso della Pilotta (Parma), Filippo Maria Gambari al Museo delle Civiltà (Roma), Valentino Nizzo al Museo Etrusco (Roma), Andreina Contessa a Miramare (Trieste), Adele Campanelli al Parco dei Campi Flegreei, Rita Paris al Parco dell'Appia antica, Francesco Sirano al Parco di Ercolano, Fabrizio Delussu al Parco di Ostia Antica, Andrea Bruciati per Villa Adriana e Villa D'Este.
Due dei 10 nuovi direttori rientrano in Italia dopo un’esperienza professionale all’estero: si tratta di Andreina Contessa dal Nahon Museum of Italian Jewish Art di Gerusalemme e Simone Verde dal Louvre-Abu Dhabi. Sei dei nuovi direttori sono archeologi e quattro storici dell’arte, mentre sei, tre funzionari e tre dirigenti, provengono dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
“Con queste 10 nomine di grande levatura scientifica, sono state riconosciute le eccellenze italiane, con particolare riferimento all’archeologia e alla storia dell’arte” ha commentato il ministro Dario Franceschini che sottolinea come “i nuovi direttori sono italiani con elevata professionalità nella direzione del patrimonio culturale, con alcuni che tornano nel nostro Paese dopo importanti esperienze all'estero”.
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“Il turismo enogastronomico è uno di quei prodotti turistici su cui la Regione ha investito molte risorse e che negli ultimi mesi ha cominciato a dare ottimi risultati. E ci sono tutti i presupposti per un 2017 altrettanto importante per questo settore”. Parola di Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo che non sembra intenzionato a lasciar perdere questo filone.
E sulla scelta dell’assessorato regionale al Turismo di valorizzare le eccellenze siciliane del palato si inserisce “Born in Sicily”, l’esposizione di prodotti alimentari, enogastronomici e artigianali della Sicilia ospitata a Palazzo dei Congressi di Taormina che ha attratto un buon numero di visitatori nelle poche settimane in cui è rimasta aperta a cavallo delle festività natalizie.
“Un successo che ci fa propendere – dice Daniela Lo Cascio, dirigente del Servizio Turistico Regionale Taormina a TaorminaToday – a far diventare ‘Born in Sicily’ un appuntamento annuale”. Non solo quello che nasce e viene prodotto nella nostra terra, ma anche le aziende e le professionalità che ci sono dietro un prodotto di qualità. “Con l’assessore Barbagallo - sottolinea Lo Cascio - abbiamo parlato di replicare il format di ‘Born in Sicily’ per tutte le iniziative promozionali che interessano Taormina. Insieme alla cultura, all’arte, ai paesaggi dobbiamo assolutamente dare spazio all’enogastronomia, ai nostri prodotti di eccellenza”.
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Hong Kong, Bangkok e Londra conquistano il podio delle destinazioni top del mondo per arrivi internazionali. A rivelarlo i dati di Euromonitor International sulle 100 città più visitate al mondo.
Nella top ten non ci sono città italiane: la prima è Roma al 13° posto che avanza di un gradino nella classifica rispetto all'anno precedente. Milano invece è la città italiana che registra il maggiore tasso di crescita (+17,9%), ed anche europea, seconda solo ad Atene. In classifica anche Venezia e Firenze.
“Questi risultati - commenta Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo - ci danno solo una lettura parziale dell’attrattività e delle potenzialità del nostro Paese. È sicuramente un fatto positivo che Roma si sia piazzata al 13/mo posto, avanzando di un gradino, e che Milano registri il maggiore tasso di crescita, ma questi numeri devono spingerci a recuperare competitività. Per avere un quadro generale dobbiamo guardare all'Organizzazione Mondiale del Turismo, per cui nella graduatoria delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate dal turismo straniero l’Italia è al 5° posto per gli arrivi e al 7° posto per gli introiti. Per recuperare competitività nel settore, dobbiamo valorizzare tutto il territorio, dalle grandi città d’arte ai piccoli borghi, ai cammini e alle mete alternative. Le parole d’ordine sono delocalizzare e diversificare l’offerta e decongestionare le grandi mete turistiche promuovendo quell’Italia meno conosciuta ma non per questo meno bella”.
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Quasi 5 mila tra musei, aree archeologiche e monumenti, quelli conteggiati nel 2015 dall'Istat. Un patrimonio ricco e diffuso, ma con tanto potenziale ancora non valorizzato. Sono molti i musei italiani che si stanno aprendo al digitale ma sono ancora pochi quelli in grado di offrire allestimenti interattivi, ricostruzioni virtuali e connessione wifi gratuita. È quanto riporta un’indagine presentata a Milano in occasione della 1^ edizione dell'Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali promosso dalla School of Management del Politecnico.
"Le istituzioni culturali si trovano di fronte a una doppia sfida: non basta attrarre visitatori, bisogna trovare il modo per comunicare il proprio patrimonio in un modo nuovo, che lo renda più prossimo alle esigenze di conoscenza ed esperienza di cittadini e turisti - raccomanda Michela Arnaboldi, direttore Scientifico dell'Osservatorio - Molte istituzioni hanno raccolto la sfida di trasformarsi per diventare più efficienti e parlare a nuovi e vecchi pubblici. L'innovazione digitale, che ha determinato un radicale cambiamento dei paradigmi di mercato negli ultimi anni, potrebbe ora rappresentare un fondamentale fattore di trasformazione per il settore culturale".
Tra gli strumenti digitali il più diffuso è il sito web, posseduto ormai dal 57% dei musei italiani. Seguono gli account sui social network (41%) e poi la newsletter (25%). Solo il 20% offre allestimenti interattivi o ricostruzioni virtuali, il 19% il wi-fi gratuito. Quando si parla di QR code, servizi di prossimità, catalogo accessibile online o visita virtuale del museo dal sito web le percentuali scendono fino al 13-14%.
Secondo l'indagine dell'Osservatorio Innovazione Digitale c'è ancora da fare. A partire proprio dai siti web, che spesso non facilitano l'utente e che nella metà dei casi (49%) sono solo in italiano. Per non parlare di servizi avanzati, come la possibilità di acquistare online merchandising o materiale legato al museo (l 6%), fare donazioni (6% e per il 70% si tratta di musei privati) e crowdfunding (1%).
Quanto alla presenza sui social network, il 52% possiede un account, ma solo il 13% è presente su tutti e tre i social più diffusi (Facebook, Twitter, Instagram), anche se il particolare curioso è che il 10% dei musei che non hanno un sito Internet risulta però attivo su Facebook.
Nel campione analizzato, i 3 musei con il maggior numero di page like su Facebook sono comunque i Musei Vaticani, seguiti dalla Reggia de La Venaria Reale e dal MAXXI. Su Twitter, primeggia il profilo dei Musei in Comune di Roma, seguito MAXXI e dal Museo del Novecento, a Milano, su Instagram, vince la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, seguito da Triennale e MAXXI.
Una percentuale più alta, ben il 62%, è presente invece su Tripadvisor e in molti (51%) hanno un certificato di eccellenza. Per quanto riguarda le startup, in Italia sono 105 quelle censite. Pochissime quelle che si cimentano sul B2B, probabilmente a causa della prudenza che le istituzioni culturali del paese ancora mantengono verso gli investimenti digitali. Mentre c'è fermento sui servizi di supporto alla visita di musei e città, ambito in cui il mercato è maggiore anche per la forte connessione con il turismo.
“Quello che ne viene fuori - conclude Michela Arnaboldi - è un panorama di istituzioni culturali in fermento, che cerca la via per l'innovazione per superare le criticità e sperimentare nuove modalità di mediazione, spesso abilitate dal digitale. La prima sfida –sottolinea - è legata alle risorse umane e alle competenze: le istituzioni culturali devono dotarsi di figure nuove, ibride, che diventino interpreti digitali del patrimonio, ossia di persone che conoscano il patrimonio, il suo valore, ma che al contempo siano in grado di valutare le opportunità offerte dal digitale. La seconda sarà rendere i progetti innovativi sostenibili economicamente sul medio e lungo periodo, magari attraverso nuovi modelli di business in grado di trarre risorse finanziarie proprio dai servizi abilitati dalla tecnologia".
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Obiettivi della giornata nazionale dei piccoli musei è far conoscere il vero volto di queste piccole raltà, il loro ruolo, e le loro specificità. Contemporaneamente si punta ad attirare l'attenzione delle istituzioni, dei residenti e di nuovi visitatori.
La 1^ Prima Giornata Nazionale dei Piccoli Musei, in programma il 18 giugno, si caratterizzerà non solo per le porte aperte e l'ingresso gratuito, ma soprattutto per un gesto di accoglienza che sia in grado di esprimere la cultura del museo e la sua identità.
Per l’occasione ai visitatori sarà donato qualcosa che simbolizzi l'accoglienza e l'identità del museo, ade esempio una piccola busta con qualche seme di fiori o di piante antiche del territorio, un evento particolare, una pubblicazione, un racconto.
Il dono vuole indicare che nei piccoli musei la prima risorsa sono le persone, chi ci lavora, chi cura le collezioni, chi ha aperto il museo, chi lo visita, i residenti che si identificano con il museo o che collaborano.
www.piccolimusei.com
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Abbadia San Salvatore celebra il Natale con le sue “Fiaccole”. La notte del 24 dicembre, si rinnova una delle più antiche feste del fuoco italiane, che vede la comunità badenga accendere le tipiche cataste di legna che sono state innalzate nei luoghi più intimi del paese.
Un lavoro iniziato settimane fa e che – per più di un mese - ha coinvolto l’intera città del Monte Amiata dove, di generazione in generazione, si tramandano i segreti della costruzione di questi piccoli capolavori di “architetture rurale” che rendono unica al mondo questa celebrazione.
Tutto è pronto e ferve l’attesa della sera del 24 dicembre quando, alle ore 18 si tiene la "Cerimonia di accensione" con la benedizione del fuoco che segna l'inizio della festa; la filarmonica suona canti natalizi e la Fiaccola davanti al Municipio è la prima ad essere accesa.
Questo è il segnale convenuto: da qui i capi fiaccola con le loro torce vanno a dare fuoco alle altre decine di fiaccole disseminate nel centro storico e in tutto il paese
Quindi tra canti e musiche popolari, in una tradizione che si trasmette da centinaia di anni e concilia laicità e spiritualità, le Fiaccole iniziano a bruciare illuminando la notte e rendendo il Natale ad Abbadia San Salvatore un momento magico e indimenticabile.
L’intero paese si ritrova nelle strade a rinnovare conoscenze e amicizie, mentre le cataste di legna bruciano fino accanto ai fuochi, si brinda con vin brulé e si degustano dolci tipici fino al mattino.
Intanto ad Abbadia San Salvatore (Siena) prosegue “Voglia di Natale!”, il calendario di appuntamenti che per un mese trasforma la “Città delle Fiaccole” in un originale “villaggio natalizio” pieno di arte, gusto e divertimento.
Gusto e artigianato sono protagonisti dello street food di via Roma e dei mercatini di Piazzale Michelangelo. Tra le novità assolute, qui, nell’aria cooking show si disputa la prima edizione di Christmas Chef, concorso che nel week end di Capodanno coinvolge appassionati di cucina in un’inedita esperienza ai fornelli.
Spettacoli itineranti si susseguono nel paese mentre, i più piccoli possono divertirsi con il luna park e il villaggio degli elfi dove un novelliere racconta favole tradizionali.
A disposizione di grandi e piccini il “La baita del Natale”, vero e proprio laboratorio artistico dove sperimentare antiche arti locali come l’uncinetto ma anche tradizioni del mondo, come l’origami.
Immancabile una carrozza trainata da cavalli che porta i visitatori a spasso nel paese.
“Voglia di Natale!” ad Abbadia San Salvatore continuerà fino a gennaio con tante sorprese. Tra le novità debutta il premio letterario “Città delle Fiaccole” destinato a un autore che abbia realizzato un’opera dedicata ai temi del Natale, del fuoco, della montagna. Inoltre, agli itinerari del gusto si uniranno ciaspolate, trekking nel bosco e visite guidate nel meraviglioso centro storico del paese. Non mancheranno spettacoli e concerti. Per un Natale che non finisce mai.
www.cittadellefiaccole.it
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Ha preso ufficialmente vita “Amatrice incoming”, una iniziativa già lanciata alcune settimane fa alla Borsa del Turismo Online di Firenze, che vede protagonisti gli operatori pubblici e privati dei Comuni della Regione Lazio colpiti dal sisma di fine agosto, convinti che possa essere il turismo la leva per la ripartenza economica dell’area.
L’iniziativa è sostenuta da Vivilitalia srl, con il patrocinio di Legambiente, Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Federparchi, AITR, Agenzia Regionale Parchi del Lazio, Comuni di Amatrice, Accumoli, Cittareale, del Commissario Straordinario, della Regione Lazio, del CAI Club Alpino Italiano, dell’AIGAE, del MIBACT, dell’ENIT, ecc. e delle Associazioni locali.
Il progetto diventa operativo attraverso l’Associazione “Salaria è”, che raccoglie oggi oltre 25 imprese turistiche tra ricettività, ristorazione, produzioni tipiche, guide, ecc., con il supporto del comune di Cittareale, che ha presentato uno specifico progetto a finanziamento regionale rispondendo all’avviso pubblico a favore delle Reti di Imprese tra attività economiche su strada. Si vogliono mettere in campo iniziative finalizzate a favorire una maggiore integrazione e fruibilità delle risorse, ma soprattutto attività di comunicazione con la realizzazione di un portale web e lo sviluppo di proposte turistiche integrate.
Il presidente Emidio Gentili, operatore turistico locale, ha evidenziato come “il territorio sia già pronto ad accogliere i turisti e a far apprezzare le risorse ambientali ed enogastronomiche del territorio. Al contrario di quanto si possa pensare, molte imprese turistiche dell’Alta Valle del Velino e Terre di Amatrice, seppur con alcune limitazioni, non hanno mai smesso di offrire agli ospiti degustazioni, passeggiate a cavallo, escursioni, ecc. “
Il sindaco di Cittareale Francesco Nelli, comune beneficiario della Rete di filiera, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per far ripartire un territorio che negli ultimi tempi evidenziava già segnali importanti di crescita e sviluppo turistico, e che vuole trovare in questo momento di disagio motivazioni ancor più forti per veicolare all’Italia e al mondo le peculiarità turistiche dell’area.
E’ attivo fin da subito l’indirizzo mail
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