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Dopo l’esperienza di Bellinzona, Losanna accoglie con orgoglio il testimone di 'Città del Gusto 2012'. La capitale del Canton Vaud, durante l’intero anno, ma in particolare da maggio a settembre di quest’anno, metterà in luce i gusti, sapori della regione, le personalità della cultura e della scena gastronomica elvetica, i prodotti che costituiscono il 'gustoso' patrimonio della città. Losanna è una città gourmande a pieno titolo ed a tutti gli effetti. In particolar modo per la sua consolidata reputazione gastronomica - la cui fama va ben oltre i confini nazionali - , e per la diversità di culture alimentari che qui si incontrano e si arricchiscono reciprocamente. Conscia del ruolo che riveste, Losanna ha affilato.....coltelli e forchette per dare il meglio di sé e contribuire, durante tutto il 2012, a dare continuità e nuove chiavi di lettura a un ambizioso progetto di respiro internazionale. Ingrediente base della cultura di una città e rivelatore della sua stessa identità, la gastronomia é parte integrante del suo stesso tessuto storico. Indice del suo saper vivere, elemento essenziale della qualità, della salute e del benessere che guidano la sua esistenza. Losanna è dunque molto orgogliosa di poter cogliere l’opportunità, per l’intero 2012, di mostrare al mondo quei fiori all’occhiello che le sono valsi la nomina di 'Città del Gusto 2012'. Ruolo che, sotto la guida di un padrino di eccellenza – Gérard Rabaey, chef pluristellato Michelin, le consentirà di presentare la grande diversità di gusti, culture, tradizioni, ingredienti che in lei si affiancano e talvolta si fondono con risultati più che interessanti. A Losanna, città di appena 135.000 abitanti, convivono i piaceri ed i sapori marcati di specialità e prodotti del territorio: filets de perches (filetti di pesce persico), papet vaudois (salsiccia servita con porri e patate), fondute di varia natura, torta raisinée (di vino cotto) e una infinità di delizie al cioccolato.... In città, sono oltre 300 i ristoranti che assecondano ogni genere di palato: dalla brasserie, alle tavole gastronomiche di alto rango, dalle trattorie ai numerosi locali ispirati a cucine e sapori di altre nazionalità. Sino alle tradizionalissime pintes, locali storici il cui nome deriva da una caratteristica unità di misura diffusa sin dal ‘700 fra i commercianti di vini . Il cartellone di 'Losanna Città del gusto 2012', consultabile nello spazio dedicato del sito www.lausanne.ch/villedugout2012 La capitale del Vaud fa inoltre parte della rete 'Délice'. Un network, istituito nel 2007, che riunisce le città riconosciute per il valore, il prestigio e la tutela del proprio patrimonio gastronomico. Informazioni sul sito: www.lausanne.ch/villedugout2012
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La Svizzera è conosciuta raramente per le sue sorprese, ma la regione del Lago Lemano (alias, di Ginevra) offre panorami e possibilità fuori dal comune che stuzzicano la curiosità e stimolano l’immaginazione. La diversità che questa regione presenta su una superficie tanto limitata è una vera e propria rivelazione. È in questo microclima dovuto alla presenza del più grande lago dell’Europa occidentale che si possono vedere le palme crescere al centro di splendide aiuole fiorite. Tuttavia, a meno di due ore da Losanna, duemila metri più in alto si può sciare tutto l’anno sulle nevi perenni del ghiacciaio des Diablerets, da dove si gode di una vista garantita su alcune tra le più famose vette delle Alpi. A titolo d’esempio, alcuni sportivi di provata esperienza sono riusciti a praticare sci nautico e sci alpino lo stesso giorno. Il paesaggio stesso presenta una straordinaria diversità, tenuto conto delle dimensioni della regione. Quest’ultima è infatti spesso stata descritta come un microcosmo che rappresenta tutta la Svizzera, che riunisce le montagne, i laghi, la pianura, i pascoli e persino i vigneti di Lavaux, che sembrano immergersi nelle acque del lago. Le meraviglie di Lavaux Vigne a terrazza che, per 14 chilometri, profilano la riva elvetica del lago di Ginevra, fra Losanna ed il Castello di Chillon, graziosi villaggi baciati dal sole, incastonati qua e là e collegati fra loro da sentieri da percorrere in auto, ma anche in bici e a piedi: é il cosidetto Lavaux, regione viticola che dal 2007 fa parte dei Beni del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Alle tante cantine aperte al pubblico, dove autorevoli 'vignerons' ripercorrrono l’epopea di vini qui coltivati sin da epoca romana, da maggio 2010 si è aggiunto il Lavaux Vinorama: un centro dedicato alla conoscenza di vigne, premessa per una visita all’esposizione interna di oltre 300 vini, tutti da degustare o acquistare. La bellezza maestosa dei paesaggi non è l’unico piacere che offre questo paese bonario, di espressione francese, in cui le influenze latine si fanno chiaramente sentire. Per gli amanti del buon vino e dei cibi buoni, le specialità culinarie regionali vanno d’accordo con tutta l’offerta gastronomica dei grandi ristoranti selezionati dalle guide più celebri come la guida Michelin e GaultMillau. Tutta la Regione del Lago Lemano partecipa alla festa che, sul gradino più alto del podio, pone Losanna, sede del Comitato Internazionale Olimpico (CIO) nonché Capitale Olimpica e quartier generale di numerose associazioni e federazioni sportive internazionali, capitale mondiale dello sport.
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Per i prossimi sei mesi, ogni giorno a Venlo, Friburgo del Nord sarà di scena la natura. Perchè se amate i fiori, la natura e l’emozione che scaturisce ammirando le mille sfumature dei petali di fiori, non potete non visitare ‘Floriade’, l’Esposizione internazionale orticola allestita nella deliziosa città sul confine orientale tedesco, trasformata (grazie ad un tour de force cominciato nel 2006) in un tempio sacro di corolle, piante verdi, arbusti e boccioli. C’è tempo fino al 7 ottobre per visitare questa grande kermesse che viene organizzata ogni dieci anni, proprio per le immense proporzioni che caratterizzano una manifestazione di lunga e consolidata tradizione. Non a caso sono attesi almeno due milioni di visitatori: il 40% proveniente dai Paesi Bassi, il 40% dalla Germania (per lo più dallo stato federale tedesco del North Rhine Westphalia) e il 20% dagli altri Paesi, tra cui Italia, Gran Bretagna, Francia e Cina. Nelle differenti aree tematiche del parco (Relax & Heal, Green Engine, Education & Innovation, Environment e World Show Stage, progettate dall’architetto del paesaggio John Boon) ciascuno con una propria fisionomia ed un proprio programma settoriale, si potrà toccare con mano, l’influenza incisiva dell’orticoltura e del giardinaggio nella vita quotidiana, utilizzando tutti i cinque sensi. I numeri di 'Floriade' sono davvero incredibili: una superficie di 66 ettari in un tripudio di meraviglie della natura: nelle aree boschive sono stati piantati 1,8 milioni di bulbi, 190 mila piante perenni, 18 mila arbustive, 15 mila siepi, 5 mila roseti e 3 mila alberi. Il 'Friend’s Woodland', cioè il bosco degli amici, ospita una collezione di alberi e arbusti da frutto che comprendono varietà sia tradizionali che moderne. Il viale alberato è costituito da 120 diverse specie arboree inconsuete, tra cui la 'Ginko biloba', nota anche in Giappone come albero di noci e in Cina come albero sacro coltivato nei templi. Ed infine, i tulipani, immancabili, viola, rossi e gialli, vicini ai profumatissimi giacinti blu cobalto. Ma il tripudio della natura che Floriade mette in mostra non si concluderà definitivamente ad ottobre. Infatti, al termine dell’evento, l’intera area verrà donata al GreenPark di Venlo: un grande parco sostenibile completamente immerso nel verde, che accoglierà l’intera struttura per non disperdere la grandiosità di questo patrimonio naturalistico. Per ammirare ancor di più la maestosità di Floriade e godere della panoramica dell’intero parco si può fare un giro sulla funivia lunga poco più di un chilometro ed a circa 30 metri di altezza, che trasporta i visitatori da un lato all’altro del parco in soli cinque minuti. Basta guardare in basso per accorgersi del colpo d’occhio sui colori e sugli edifici ecosostenibili appositamente costruiti per l’occasione. I paesi partecipanti, le imprese, le aziende orticole e gli organismi pubblici offriranno agli ospiti di Floriade 2012 non solo la possibilità di vedere i fiori più belli, ma anche piante, alberi, frutta e verdura provenienti da tutto il mondo. Ed ogni giorno ci sarà un programma culturale all’insegna della musica, della danza, della letteratura, del teatro e delle arti visive di tutto il mondo. Con innumerevoli, stimolanti ed innovative attrazioni ed attività educative, perchè Floriade 2012 è anche un viaggio spettacolare e pieno di scoperte per tutti i bambini. Non potevano mancare i ristoranti caratteristici che offrono ai visitatori un ventaglio di possibilità per assaporare deliziosi piatti locali ed internazionali ed anche molte bevande, naturalmente preparate con ingredienti a ‘chilometro zero’ per rispettare la filosofia della materia prima locale. Ma è anche il luogo ideale anche per godersi un pic-nic, con amici e famiglia, circondati da fiori ed alberi, oppure si può optare per un lounge romantico in riva al lago, platea per gli innumerevoli spettacoli e sfilate, mentre i cigni danzano eleganti sulle acque. Floriade 2012, dunque, non è soltanto una tappa da raggiungere e conoscere almeno una volta nella vita, ma è un modo per vivere la natura dal suo interno, per uno degli appuntamenti più attesi in un settore, quello florovivaistico e orticolo, in costante crescita e con un enorme potenziale. Lo spirito della kermesse è ben riassunto nel filo conduttore che cerita così: "Sii parte del teatro della natura, avvicinati alla qualità della vita". Vivere la natura non soltanto come spettatori affascinati (perchè non si concepisca la natura solo come elemento decorativo), ma proprio come protagonisti di un’esperienza unica. Perchè, in fondo, c’è un legame indissolubile tra il verde, la natura e la felicità non solo come elemento estetico, ma come valore aggiunto della nostra vita, in ogni suo aspetto. Una qualità della vita quella a cui guarda Floriade 2012, che si declina al plurale e proietta nel futuro con la promozione e la presentazione di progetti architettonici all’insegna della sostenibilità, della innovazione e delle tecnologie verdi all’avanguardia. Conciliare il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo economico si può e si deve fare. Ed è questa la sfida di un futuro che è già cominciato. Sara Tufariello
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Tra i 35 i Paesi rappresentati a ‘Floriade’, c’è anche l’Italia, che per la prima volta ha un suo ruolo da protagonista con un padiglione di 400 metri quadri, circondato da uno spazio verde di altri 500 mq, realizzato dalla regione Trentino Alto Adige, completamente in legno e dunque ecocompatibile e perfettamente inserito nel contesto ed in posizione baricentrica essendo ubicato nella World Stage Area, lungo l’arteria principale di scorrimento dell’Expo. Il padiglione ospita l’installazione 'Viaggio in Italia', che consente una sorta di tour virtuale tra le principali attrattive e bellezze della penisola e ‘L’Italia dei sapori’, che permette di avere un quadro interattivo dell’offerta agricola, ortofrutticola e culinararia di ogni singola regione del Belpaese, una vetrina nazionale di altissimo livello per le eccellenze materiali ed immateriali del Made in Italy. Numerosissime le iniziative in bioagricoltura, settore per cui il nostro Paese è tra i primi dieci produttori al mondo. Ed all’interno, oltre le aree espositive, troveranno posto una boutique, un’area degustazione, una serie di facilities dedicate agli incontri istituzionali e al B2B come uffici e sale riunioni. Grande spazio viene assegnato alla presentazione dei giardini storici e artistici, al turismo, all’agroindustria, con un’attenzione particolare alle produzioni ecologicamente sostenibili: dal’utilizzo delle energie alternative e delle nuove tecnologie per le coltivazioni, all’educazione alimentare. E sono dunque molteplici - primo fra tutti la possibilità di favorire le realtà economiche del territorio nel processo di internazionalizzazione aprendo nuovi canali commerciali e rafforzando quelli già in corso - gli obiettivi che le Regioni e gli Enti Territoriali possono raggiungere attraverso questa partecipazione al Padiglione Italia durante ‘Floriade 2012’. Di rilievo il segmento per la promozione turistica, un passo importante nel quadro del programma di promozione ad ampio raggio delle eccellenze del territorio, con lo scopo di far crescere sempre più il vastissimo campionario dell’industria turistica regionale. Tutto questo in un appuntamento di rilevanza internazionale, con allettanti proposte ad un pubblico mondiale, del giacimento Italia. Ma, oltre il convenzionale, è da rimarcare la possibilità di condividere e individuare nuove strategie e nuove soluzioni tecniche, scientifiche e ingegneristiche per affrontare la sfida di uno sviluppo sostenibile, con un contributo da protagonisti di fronte ad una platea internazionale. La mission, in buona sostanza, è quella di proporre un contributo attivo all’immagine del 'made in italy' nel mondo, unico e inimitabile, pregno di tradizioni, radicato nel territorio e pertanto capace di produzioni uniche e di altissima qualità. Insomma, il marchio Italia, capace di attrarre le genti del mondo che amano il bello, il buono, il colore ed il sapore di una terra dai mille volti che, anche in tempi di crisi, può continuare a suscitare uno straordinario appeal. Sara Tufariello
Ente del turismo olandese Via Cappuccini, 14 - Milano www.holland.com
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Un’oasi soleggiata di freschezza e calma, con i suoi trentanove piccoli comuni, foreste profumate, valli, sorgenti e una natura intatta che le ha dato il nome e il colore: è la Provence Verte. Cuore meno noto della grande Provenza, si trova al centro del Var, il dipartimento che si estende dal Golfo di Saint-Tropez al massiccio dei Maures, dal promontorio dell’Estérel ai Pays de Fayence e alle Gole del Verdon. Per collocarla meglio, possiamo considerare tre punti di riferimento: il Verdon, la Sainte Baume e la Sainte Victoire, tutti ben noti e riconoscibili, anche nei dipinti di artisti famosi. Piccoli paesi aggrappati alla falesia, stradine color ocra, pittoreschi paesaggi immersi nelle colline, dove splendono i colori della lavanda e degli iris gialli, dei glicini e dei fiori del rosmarino, mille sorgenti d’acqua, e qualche monumento di grande effetto. La Provence Verte, prima zona della regione francese PACA, che ha ottenuto l’etichetta 'Paese d’arte e storia' dal Ministero della Cultura, offre numerosi itinerari tra abbazie, case di campagna, castelli. Il suo territorio è stato terra ancestrale dei signori della Provenza, la sua storia è scritta nelle mura monumentali dei castelli, delle abbazie, dei Palazzi dei cavalieri Templari. Brignoles è la cittadina più importante della regione, anche se conserva dimensioni minuscole, con circa 18.000 abitanti, con alcune tracce romane, come la presenza della via Aureliana. Conquistata dai Romani, dai Franchi, dai conti catalani e dell’Anjou, Brignoles entrò a far parte del regno di Francia nel 1481, con tutta la Provenza. Nell’Alto Medioevo acquistò importanza sotto i conti di Provenza, che qui avevano un grande palazzo, attualmente trasformato nel Museo dei Pays Brignolais, con testimonianze di storia locale, dipinti, e il più antico sarcofago del cristianesimo trovato in Provenza, del II secolo. A Brignoles soggiornò anche Luigi XIV con la sua corte nel 1660, mentre dal 1700 la cittadina diventò ricca per varie attività artigianali e commerciali e soprattutto per lo sfruttamento delle miniere di bauxite. Passeggiando tra le colline, ecco Cotignac, un village de caractère, appoggiato ai piedi di una falesia di tufo di 80 metri di altezza, a cui si appoggiano alcune abitazioni troglodite, che hanno mantenuto la parete interna scavata nella roccia. Dall’alto il panorama è davvero pittoresco e invita alle fotografie: tetti rossi e finestre color lavanda, alberi verdi e glicini viola, la torre in piazza e il campanile che batte le ore. Tra ristoranti caratteristici e brasserie, atelier di artisti e negozi artigianali, fontane e lavatoi, si respira l’atmosfera perfetta del tipico paesino provenzale. A Barjols si percepisce l’abbondanza di acqua, uno degli elementi che caratterizzano la Provence Verte: 28 fontane sono ancora zampillanti e una Casa Regionale dell’Acqua crea e diffonde la conoscenza sull’acqua e sull’ambiente circostante. A Mazaugues, piccolissimo, si scopre una struttura davvero originale: la Ghiacciaia di Pivaut, il grande pozzo in pietra ricoperto con piastrelle, alto 23 metri, utilizzato per deposito di ghiaccio nel XIX secolo. Fin dal XVII secolo, infatti, il massiccio di Sainte Baume accoglieva un’attività originale: la fabbricazione del ghiaccio. L’acqua di fonti e ruscelli veniva presa e messa a congelare nei bacini murati. Poi veniva immagazzinata nelle ghiacciaie, vasti pozzetti di 10-20 metri di profondità scavati nella roccia, coperte con un tetto di tegole. In estate, i blocchi venivano trasportati di notte a dorso d’asino fino a Tolone e Marsiglia. Una basilica imponente: Saint-Maximin
La Provence Verte ospita il più importante edificio religioso gotico del sud della Francia: la basilica di Saint-Maximin la Sainte-Baume. La sua origine è legata alla devozione verso Maria Maddalena, che avrebbe trascorso gli ultimi anni della sua vita in una grotta (baumo in provenzale), aperta nel Massiccio della Sainte-Baume. E’ una muraglia di calcare che si eleva fino a oltre 1100 metri di altezza, lungo circa 14 chilometri, che sovrasta il paese di Saint-Maximin. La grotta, già riconosciuta come luogo sacro da tempi antichissimi, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del mondo occidentale: ben 8 papi e 18 sovrani sono venuti qui dal Medioevo, oltre a migliaia di anonimi pellegrini. Intorno a quelli che erano ritenuti i resti e la tomba originaria di Maria Maddalena, nel paesino di Saint Maximin, fu prima costruito un piccolo oratorio funebre e poi fu iniziata da Carlo II d’Angiò questa grandiosa basilica. Tra il XIII e il XVI secolo fu eretta in tre successive campagne di lavori, e mai completata. Anche questo è parte del suo fascino. Classificata come Monumento Storico, la basilica di Saint-Maximin ha un interno spoglio e solenne, arricchito da preziosi arredi in legno nel coro, e uno dei più grandiosi organi d’Europa, che Lucien Bonaparte salvò dalla distruzione durante la rivoluzione, facendo suonare la Marsigliese. Vini e sapori
Una vera scoperta sono i vini provenzali, soprattutto i rosé, prodotti in piccole vigne basse, curatissime ed estese, diffuse in tutto il territorio. Eredi del più antico vigneto di Francia, come tutti i vini del Var, furono introdotti dai Fenici, circa 600 anni avanti Cristo. Poi i Romani, in questa che era la 'Provincia' per eccellenza, contribuirono allo sviluppo dei vigneti. La tradizione viticola è dunque molto antica, e il Var è oggi la prima regione produttrice di vino rosé nel mondo. La sua produzione viticola comprende ben 3 DOC prestigiose: Coteaux Varois, Bandol e Côtes de Provence. Moltissime Maison de Vin invitano alla degustazione e all’acquisto, offrendo spesso, accanto all’enoteca, camere per gli ospiti e ristoranti gourmet. Ne è esempio lo Chateau Nestuby, casa di campagna del 19° secolo, in mezzo ad alberi di ulivi e vigne a distesa d’occhio. L’enogastronomia valorizza al massimo i prodotti locali: erbe provenzali, aglio, basilico, olio d’oliva, tartufi, fichi, miele, castagne e marroni. I piatti tipici della Provence Verte sono molti, saporiti e originali. Tra tutti ne scegliamo due: l’aïoli, o maionese all’aglio, da accompagnare a verdure, lumache e frutti di mare, e la anchoïade o salsa alle acciughe. Le olive sono servite ovunque, da sole, con l’aperitivo o in purea, la tapenade. Vacanze attive
Ricchissima di offerte per gli sport all’aria aperta e il turismo attivo, la Provence Verte propone scalate, arrampicate, gite in kayak sui fiumi, cicloturismo, equitazione. Il golf si pratica in due prestigiosi campi a 18 buche, il Golf di Barbaroux a Brignoles, e il Golf di la Sainte Baume a Nans Les Pins. In un magnifico paesaggio boscoso di 87 ettari, in uno dei percorsi più prestigiosi d’Europa, il Golf di Barbaroux a Brignoles é realizzato nella migliore tradizione del golf americano dall’architetto Pete Dye. La creatività si sviluppa nel movimento che segue colline e corsi d’acqua, coniugando l’amore per la natura con l’attenzione tecnica. E’ uno dei campi da golf della Costa Azzurra più apprezzati, vicino a Aix en Provence e Marsiglia. L’hotel Golf Barbaroux, all’interno del campo, sta ampliando i suoi spazi e per il mese di giugno è previsto un raddoppio e un restyling completo delle sue camere, appartamenti e suite. Dove alloggiare
Per alloggiare nella Provence Verte molte sono le soluzioni: l’hotel economico, soprattutto durante il fine settimana, come la catena Ibis, le case in affitto, le chambre d’hotes. E’ questa la soluzione ideale per assaporare l’atmosfera tipica delle case provenzali. Sono camere che si affittano in una casa privata abitata dalla famiglia: case di campagna circondate da giardini di fiori e di erbe aromatiche come Le Mas des Tours di Cotignac, oppure case storiche nel centro di piccoli paesi come La Licorne. Tutte arredate con grandissimo gusto, nel rispetto dello stile provenzale rustico. La prima colazione é adeguata all’atmosfera: immancabile la baguette con burro di campagna e marmellate fatte in casa, formaggi di capra, yogurt e frutta biologica. Alcune delle chambre d’hotes aprono le sale da pranzo, table d’hotes, per fare gustare la gastronomia provenzale. Con particolare attenzione alla tavola e alle stoviglie decorate. Franca Dell'Arciprete Scotti
www.provenceverte.it www.sejourprovence.com
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