NEWS TURISMO
- Dettagli
- Categoria: Europei si diventa
Successo per il fam trip di Giver Viaggi e Crociere tenutosi in Islanda, a cui hanno partecipato rappresentanti di vari network e alcune tra le più affezionate agenzie del nord Italia, oltre ai commerciali Giver per Lombardia ed Emilia Romagna. Gli ospiti, accompagnati da Giorgia Paciotta, responsabile commerciale di Giver Viaggi e Crociere, hanno potuto visitare ed ammirare alcuni dei luoghi e delle meraviglie naturali più caratteristiche dell'Islanda come il Golden Ring, toccando Thingvellir, Geysir e Gullfoss, le cascate Seljalandsfoss e Skogafoss, la laguna glaciale di Jökulsárlón, la capitale Reykjavík. Il fam trip si è concluso con un'esaltante escursione per l'osservazione delle balene nei pressi della penisola di Snæfellsnes.
Il fam trip rientra nell'ambito delle numerose iniziative di Giver nella formazione degli agenti di viaggio sul proprio prodotto e dell'informazione commerciale all'unico canale di vendita dello storico operatore genovese, per l'appunto le agenzie di viaggi, alle quali Giver dedica l'attività di 15 promotori commerciali su tutto il territorio italiano. Giver Viaggi e Crociere propone l'Islanda con un catalogo dedicato di 44 pagine sul quale sono presenti ben 12 proposte esclusive Giver di tour con accompagnatore in lingua italiana e voli diretti di linea da Milano su Reykjavík, in alcuni casi abbinabili a isole Fær Øer, Canada e Alaska. Sullo stesso catalogo sono presenti numerose proposte individuali preconfezionate che possono essere prese come spunto per itinerari personalizzabili con il booking Giver. La programmazione Islanda di Giver è anche presente sul catalogo Il Grande Nord.
- Dettagli
- Categoria: Europei si diventa
Nell’Islanda dell’Ovest e nei successivi Fiordi Occidentali si può leggere la storia geologica del paese, dalla creazione dell’Islanda, 16/16 milioni di anni fa fino alla colonizzazione del 9° secolo. La roccia più antica del paese è a Kögur nei Fiordi, mentre la più recente si trova nelle regioni interne di Borgarfjörður. Questa lunga storia fa sì che in poche altre parti dell’isola si trovi una altrettanto grande varietà di paesaggi naturali.
Qui si trovano tutti i tipi di vulcani e crateri, mentre l’energia geotermale si presenta in numerosi differenti aspetti, dalle fresche sorgenti di acqua minerale alla più potente sorgente geotermica d’Europa, la Deildartunguhver (180 l/sec. a 97°C).
Le tracce del vulcanesimo sono evidenti soprattutto nella penisola di Snæfellsnes, sulla quale troneggia la cima innevata del bellissimo e mitico ghiacciaio-vulcano di Snæfellsjökull. Non sorprende che l’intera zona sia stata dichiarata Parco Nazionale, dove gli abitanti vivono essenzialmente di ciò che offre la regione e di agriturismo, certificato dal Green Globe 21.
Le forze che da sempre plasmano e disegnano il paesaggio sono quelle perenni del vulcanesimo, dei fiumi torrenziali e dei ghiacciai che in numerose occasioni si sono riversati a valle fino alle rive del mare. Basti osservare la conformazione geologica del fiordo di Breiðafjörður con le sue innumerevoli isole e scogli e gli stessi fiordi occidentali, che un tempo erano un altopiano pianeggiante, mentre ora sono dominati da fiordi e profonde vallate scavate ancor’oggi da bianchi torrenti glaciali.
Ma non è solamente il paesaggio che attrae il visitatore in questa regione. La flora e fauna, soprattutto costituita da miriadi di uccelli marini, dominano i nostri sensi. Il Breiðafjörður si può considerare il paradiso degli amanti del bird-watching, che possono addirittura sperare di avvistare l’aquila dalla testa bianca, la regina degli uccelli islandesi. Nei fiordi si trovano le più imponenti scogliere di nidificazione d’europa, tra le quali il Látrabjarg che è anche il punto più occidentale del continente europeo.
Le ricchezze naturali e la fertilità del suolo fecero di questa regione la più popolata del paese nell’antichità, con località che sono fanno sempre parte della memoria storica degli Islandesi, come Reykholt, la sede dello scrittore Snorri Sturluson, il Borgarnes e la fattoria di Eiríksstaðir, casa di Erik il Rosso e di sua moglie Þjóðhildur, genitori di Leifur il Fortunato scopritore del continente americano nell’anno 1000.
Negli ultimi anni si sono sviluppati fiorenti centri urbani nel Borgarfjörður, soprattutto intorno alle università ivi trapiantate. Al Bifröst si trova l’Università di Economia mentre a Hvanneyri è sorta la sede della facoltà di Agraria.
(www.west.is - foto On the Road)
- Dettagli
- Categoria: Europei si diventa
È finita sulle testate mondiali più importanti, tra copertine patinate e campagne televisive, come se fosse una diva di Hollywood: Travel Channel, National Geographic, Euronews, Tv5 Monde, Sky, CNN, BBC world, Eurosport, tutti parlano di lei. La Serbia è in cima alle classifiche delle mete dell’anno secondo i media americani.
Serbia in cima alle classifiche delle mete dell’anno secondo i media americani Il New York Times e la Cnn indicano, infatti, Belgrado e il Paese come place to be nel 2018. Nella tradizionale classifica dei “52 luoghi” dell’anno, il Times elegge Belgrado per la sua vocazione di città della notte e per le energie che emanano i nuovi luoghi del divertimento e della creatività. Il quotidiano di New York definisce la città come la grintosa “party town” d’Europa. La Cnn, il canale all news tra i più noti al mondo, sceglie invece le gole sul Danubio, il parco nazionale di Tara e le Porte di Ferro per promuovere la Serbia tra i venti luoghi del mondo ideali per una vacanza nel 2018.
Dopo aver realizzato nel 2015 un celebre servizio su Savamala, il quartiere della città vecchia che ha segnato il rinascimento di Belgrado, la Cnn consiglia un viaggio nella natura per le vacanze di primavera e estate 2018, quando è più consigliato avventurarsi tra le gole del parco di Derdap, il canyon più profondo d’Europa, e il parco nazionale di Tara, con le atmosfere fuori dal tempo degli etnovillaggi. A Belgrado invece, come suggerisce il New York Times, si respira l’atmosfera che l’ha trasformata nella nuova destinazione mondiale del divertimento, anche grazie agli spazi artistici del Kc Grad e della Galerija Štab.
Ma qual è il lavoro svolto dall’Ente del Turismo serbo per raggiungere questi risultati? “Stiamo portando avanti un piano di promozione che si allinea alle operazioni che fanno anche gli altri: partecipiamo alle fiere di settore, organizziamo i fam tour per i giornalisti e le agenzie di viaggi e programmiamo campagne sui mezzi di informazione - spiega Aneta Uskokovic, market manager per Italia, Spagna e Cina dell’Ente -; però bisogna anche considerare che il nostro vettore nazionale ha aperto nuove tratte e così il nostro aeroporto, il Nikola Tesla, ha avuto oltre 5 milioni di passeggeri l’anno scorso, raggiungendo un nuovo record”.
Il 2017 è stato per il Paese dei Balcani l’anno del record per l’inbound internazionale, a chiusura di un quinquennio tutto positivo: “Negli ultimi cinque anni - sottolinea la market manager - la crescita, a livello globale, è stata sempre a doppia cifra, arrivando a un 2017 senza precedenti”. L’incremento dello scorso anno è stato, infatti, del 17 per cento rispetto al 2016 con un totale di un milione e 500mila presenze e oltre 3 milioni e 200mila pernottamenti.
Un trend positivo che coinvolge anche l’Italia, da dove nel 2017 sono arrivati oltre 50mila turisti, registrando un incremento di 4 punti percentuali sul 2016 (che aveva già segnato un +7 per cento sul 2015) e oltre 115mila pernottamenti, pari al +5 sull’anno precedente.
- Dettagli
- Categoria: Europei si diventa
Gli encierros, le corse davanti ai tori, sono il piatto forte di questa celebre manifestazione che trasforma Pamplona in una festa continua, per la quale la città è nota in tutto il mondo. Migliaia di persone si danno appuntamento ogni anno in questa località per vivere il rischio e l’emozione dei suoi famosi encierros, ritratti per l’eternità da Ernest Hemingway nel suo romanzo Fiesta. Per nove giorni, vestiti con il tipico costume bianco e rosso, gli abitanti di Pamplona e i turisti si abbandonano allo spirito della festa che invade perennemente le strade.
San Fermín inizia il 6 luglio a mezzogiorno. A quest’ora si lancia dal balcone del Municipio il chupinazo, il razzo che indica l’inizio ufficiale della festa provocando le fragorose grida di gioia della folla riunita nella piazza. Il primo encierro si tiene il giorno dopo: alle 8 del mattino in punto si aprono le porte del cortile di Santo Domingo e centinaia di persone iniziano a correre davanti ai tori lungo un percorso che, attraversando il centro storico, si conclude nell’arena.
Questa corsa breve ma intensa che in soli tre minuti copre gli 825 metri del tracciato si ripete tutti i giorni, dal 7 al 14 luglio. I razzi indicano ai corridori i vari momenti dell’encierro: il primo sparo annuncia l’apertura delle porte del cortile, il secondo avvisa dell’uscita di tutti i tori, il terzo (già nell’arena) segnala l’ingresso degli animali e il quarto avverte che i tori si trovano già nel loro recinto e che l’encierro si è concluso. Uno dei momenti più emotivi si tiene pochi minuti prima dell’inizio dell’encierro, quando i corridori si raccomandano a San Fermín cantando tre volte una litania davanti a una piccola immagine religiosa situata nella Cuesta de Santo Domingo.
Durante le feste, inoltre, tutte le mattine il centro della città è attraversato da sfilate di giganti e testoni, per la gioia dei bambini. Il programma di eventi comprende anche sagre, concerti, spettacoli di danza e ovviamente corride di tori, solitamente molto vivaci per la presenza nelle tribune di nutriti gruppi di amici. San Fermín si conclude il 14 luglio a mezzanotte, quando tutti si riuniscono nella piazza del Municipio e alla luce delle candele cantano il “Pobre de mí” (Povero me), congedandosi dalla festa fino all’anno successivo.
- Dettagli
- Categoria: Europei si diventa
Per migliaia di anni la Slovenia ha rappresentato un crocevia di nazioni e un melting pot di ispirazione naturale e culturale, dalle Alpi al Mediterraneo, dal Carso alla Pianura Pannonica, dove sono state create alcune delle più grandi meraviglie del genere umano e della natura. Venite a conoscere i siti culturali sloveni!
I TESORI PIÙ ANTICHI DEL MONDO
Il primo strumento musicale conosciuto al mondo, è un importante contributo sloveno alla storia della musica. Il flauto costruito in osso d’orso, trovato nella grotta Divje Babe, è l’unico flauto al mondo creato e utilizzato dall’uomo di Neanderthal. Gli archeologi credono lo strumento risalga a circa 60.000 anni fa! Questo prezioso reperto di rilevanza mondiale è ospitato nel Museo Nazionale della Slovenia (Narodni muzej Slovenije). Sarà per questo che il paese ha uno degli istituti musicali professionali più antichi d’Europa, l’Accademia Philharmonicorum, dove tra gli altri componeva e dirigeva anche il famoso Gustav Mahler?
L’esplorazione della cultura palafitticola della palude di Lubiana (Ljubljansko barje) condusse gli archeologi alla scoperta della ruota di legno con asse più antica del mondo - risalente a oltre 5.000 anni fa. La plurimillenaria cultura delle palafitte è iscritta nella lista del patrimonio Unesco. Dal 2018 è possibile vedere la ruota, che sorprende per la sua elaborazione creativa, alla nuova mostra permanente nel Museo civico di Lubiana.
PATRIMONIO DELL’UNESCO IN SLOVENIA
La più antica città mineraria slovena, Idrija, è patrimonio UNESCO grazie alla seconda miniera di mercurio più antica del mondo, operativa per oltre 500 anni. “Anthony’s Main Road” è uno dei più antichi ingressi in miniera conservati al mondo, che porta ad oltre 700 chilometri di gallerie sotto il pittoresco centro storico, da cui sono state estratte oltre 147.000 tonnellate di mercurio. Ma altre gemme slovene vantano il titolo di patrimonio mondiale dell’UNESCO: le grotte di San Canziano, un regno di stalattiti e stalagmiti, è un monumento unico con il canyon sotterraneo più profondo d’Europa. E ancora la palude di Lubiana legata all’antica civiltà palafitticola, la “Passione di Škofja Loka”, rappresentazione storica che si tiene ogni 6 anni nel centro medievale della città e che coinvolge più di 900 membri della locale compagnia teatrale, e infine la foresta vergine di Krokar con il Monte Nevoso.
I LUOGHI ICONICI DELLA CULTURA SLOVENA
I luoghi iconici della cultura slovena sono noti per la loro ricca storia e tradizione. Lubiana, la capitale della Slovenia, è stata ricostruita dal famoso architetto Jože Pleènik come una città verde a misura d’uomo.
Bled offre una vista perfetta su di un incantevole lago alpino, al centro del quale sorge una piccola isola con la sua chiesetta gotica.
Pirano, un’incantevole cittadina mediterranea dall’architettura veneziana, è orgogliosa delle sue saline con 700 anni di tradizione.
Celje è la città dei conti, la più famosa dinastia nobile della storia slovena, che ha eretto il più grande castello medievale del paese.
Maribor, la seconda città slovena più grande, ospita Stara Trta, la vite più antica del mondo. La scuderia di Lipica è la più antica al mondo conosciuta per l’allevamento continuo di cavalli aristocratici lipizzani.
Ptuj, la città più vecchia del paese, ospita la cantina vinicola più antica, con un archivio datato 1917, ed è nota per la maschera carnevalesca del Kurent, dal 2017 patrimonio intangibile dell’UNESCO. (Lubiana e Ptuj nelle foto On the Road)
Altri articoli …
Pagina 10 di 81