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Quest’anno si celebrano i 1150 anni dall’arrivo degli evangelizzatori Cirillo e Metodio nella cittadina ceca di Velehrad. I festeggiamenti culmineranno il 4 e 5 luglio, giorni durante i quali è previsto l’arrivo del papa - nuovo papa e nuova agenda papale permettendo – perché questo rimane, certamente, un appuntamento importante per tutta la cristianità. Ogni anno infatti migliaia di pellegrini arrivano da tutto il mondo per le celebrazioni e, nel 1990, lo stesso papa Giovanni Paolo II è stato accolto con ogni onore. E’ stato tra l’altro proprio durante i primi anni del pontificato di Wojtila che i due evangelisti furono elevati al rango di compatroni d’Europa. Nella sua celebre enciclica il papa dichiarò: “Cirillo e Metodio sono come gli anelli di congiunzione, o come un ponte spirituale tra la tradizione occidentale e quella orientale... Essi sono per noi i campioni ed insieme i patroni dello sforzo ecumenico delle Chiese sorelle d’Oriente e d’Occidente”.
Fu proprio l’arrivo di Cirillo e Metodio in quella che allora era la Grande Moravia, una vasta regione comprendente i territori delle attuali Repubbliche Ceca e Slovacca, ma anche diverse porzioni dei principali stati mitteleuropei, a portare la costruzione dei primi santuari cristiani in Boemia.
La piccola cittadina di Velehrad, dove soggiornarono i due evangelisti, ha assunto quindi un particolare significato nella storia della chiesa. La città accoglie la Basilica dell’Assunta che, nonostante sia stata ricostruita in età barocca, mantiene un’originaria struttura gotica per la sala capitolare e la cappella dei due Santi.
La storia dell’evangelizzazione ha inizio nell’anno 862 quando il principe della Grande Moravia Rostislav inviò con successo alcuni ambasciatori dall’imperatore d’Oriente per rassicurarlo sulla rinuncia al paganesimo dei suoi sudditi e sul loro rispetto delle regole cristiane e, siccome voleva liberarsi dal giogo germanico, era suo desiderio costruire la diocesi della Grande Moravia. I moravi che a quei tempi entravano nei salotti della più alta diplomazia europea, mandarono anche altri ambasciatori da papa Nicola, ma questi respinse invece le loro richieste. La leggenda narra che, più o meno un anno dopo, due fratelli Costantino - che assunse il nome monastico Kyrillos o Cirillo - e Metodio, studiosi e monaci originari di Tessalonica, partirono per una missione in terra morava. I missionari predicavano la fede non nella lingua latina accademica e difficilmente comprensibile bensì in slavo antico che, alcuni anni dopo, sarebbe diventato la lingua della messa a pieno diritto. Grazie agli evangelisti, nella Grande Moravia si diffondeva la scrittura, la cultura e l’istruzione in lingua slava e, non a caso, Cirillo e Metodio sono considerati patroni di tutti i popoli slavi. Le tracce della loro attività si trovano in molti luoghi della Repubblica Ceca e non si tratta solo di Velehrad, ormai nota meta del pellegrinaggio dove c’era probabilmente la sede di San Metodio, primo arcivescovo della diocesi della Moravia e della Pannonia. Certamente, i missionari di Tessalonica conoscevano molto bene il borgo costruito a Sadská výšina nei pressi di Staré Mìsto o Valy presso Mikulèice, fortificato e composto di palazzi e mura massicce tra i meandri del fiume Morava. Qui squadre di archeologi hanno portato alla luce le fondamente di dodici chiese. Un luogo molto interessante è anche la Montagna di San Clemente, un’antica meta di pellegrinaggio sui monti Chøiby. Si narra che appunto qui fu costruito il monastero regalato dal principe Rostislav ai missionari ed ai loro discepoli per condurre una vita contemplativa, pregare e lavorare. Bisogna infine ricordare la più bella statua di due fratelli che si trova sulla vetta della montagna mitologica di Radhošt, proprio davanti alla Cappella dei Santi Cirillo e Metodio. Secondo la leggenda la prima croce sulla montagna di Radhošt fu eretta dai due fratelli dopo aver distrutto gli idoli pagani.
Per la cronaca, in Repubblica Ceca, secondo un censimento del 2001, il 59% della popolazione si dichiara ateo, quasi il 27% cattolico, il 2,5 % è protestante e lo 0,2 % è ortodosso. Diciamo che dai tempi della grande Moravia di vicende se ne sono alternate diverse, ma questa è un’altra storia.
Sara Rossi
www.czechtourism.it
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ZLÍN - Con questo slogan l’Ufficio del turismo della Moravia orientale intende promuovere mete turistiche e una serie di eventi più significativi di tutte le regioni della Moravia e delle regioni di Pardubice e Vysoèina.
“La distribuzione delle presenze turistiche straniere in Repubblica ceca è molto irregolare: la maggior parte di esse visita solo Praga e dintorni. Vogliamo attivarci e per questo motivo abbiamo unito le forze con i colleghi delle regioni che si trovano del tutto o in parte sul territorio delle terre storiche della Moravia e della Slesia. Abbiamo preparato una strategia e un’offerta comune per le attività di marketing in cinque dei paesi di provenienza dei turisti stranieri: Italia, Germania, Austria, Polonia e Slovacchia”, così spiega le ragioni del progetto Dana Daòová, direttrice dell’Ufficio del turismo della Moravia orientale.
Risultato del progetto è un insieme di programmi e prodotti nuovi basati sull’analisi delle tendenze attuali dei turisti stranieri. Per ogni mercato sono progettate forme diverse di distribuzione delle informazioni mirate a gruppi target e un mix di comunicazioni per il supporto alla vendita. I programmi sono concepiti principalmente come viaggi conoscitivi alla scoperta di qualcosa di nuovo: i monumenti e le feste, ma anche e soprattutto l’originale cucina locale delle sei regioni orientali del Paese. L’intero progetto viene sostenuto dall’agenzia nazionale CzechTourism, che è partner del progetto.
“Per ogni paese abbiamo preparato un’offerta specifica. Per i clienti italiani programmi ricchi di cultura, architettura, gastronomia, divertimento e relax, nonché, memori del loro amore per la velocità, gli eventi motoristici di Brno e Zlín. Vogliamo che i visitatori si rendano conto che queste ricchezze provengono appunto dalle regioni orientali della Repubblica ceca: ad esempio, 8 dei 12 monumenti cechi iscritti all’UNESCO si trovano proprio qui”, spiega Dana Daòová.
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La regione austriaca della Carinzia alla Bit invita per una colazione tra amici, molto easy ed informale, dove, gustando alcune specialità regionali, si chiacchiera di turismo, di bellezze naturali, e di wellness, un argomento che cattura sempre l’attenzione dell’universo femminile. Il tema principale di questo chiacchiericcio è proprio l’inaugurazione dell’avveniristica stazione termale KärntenTherme di Warmbad-Villach e quella di Kärntner Badehaus sul lago Millstätter See.
La prima si sviluppa su quattro piani, è costruita con materiali naturali ed ecocompatibili e, grazie alle ampie vetrate, permette di ammirare le montagne circostanti mentre ci si lascia coccolare dai trattamenti.
A Warmbad-Villach si trova anche la fonte Maibachl, un posto tranquillo e romantico dove fare il bagno al caldo, immersi nella natura. Con una profondità di massimo 1 metro e 20, i bacini naturali, nascosti nel bosco sono un luogo di relax e benessere all’aria aperta. Occorre però tener presente che queste vasche termali naturali non sono sempre attive poiché l’acqua a 28° le riempie solo nel periodo del disgelo o dopo abbondanti piogge.
La seconda inaugurazione che ha aperto la stagione invernale carinziana è la nuova casa balneare Kärnten Badehaus sul lago Millstätter See che permette di prolungare la stagione sul bacino alpino per tutto l’anno. Oltre alle saune, alle zone massaggi, una piscina esterna con acqua a 35° permette di rilassarsi nel cuore delle montagne austriache.
Parlando di bellezza e relax si degustano piatti della gastronomia carinziana.
E a pensarci bene, cosa c’è di meglio di iniziare una giornata sugli sci, tuffarsi nelle acque termali nel pomeriggio, per poi ritemprarsi con una bella cena?
Si tratta di una cucina di frontiera che mischia diversi sapori e che si lascia permeare da differenti suggestioni culinarie. Il piatto tradizionale carinziano è il tortellone ‘Kärntner Nudeln’, ripieno di patate e ricotta o di pere secche. Le carni hanno una notevole importanza, dall’agnello del Glockner al manzo della Nockalm, rinomati ben oltre i confini nazional.i
L’influsso sloveno si fa sentire nella tradizionale carne macinata della Carinzia del sud, mentre un certo influsso friulano, e ancora sloveno, lo si ritrova in un dolce tipico il ‘Reindling’, una focaccia lievitata con uva passa e cannella.
Diverse sagre sottolineano l’importanza della cucina regionale, la festa del pesce ‘Fischfest’, ad esempio, permette di apprezzare pesci provenienti dai laghi della zona come il siluro, il luciperca e la trota di lago. Non a caso le qualità del pesce carinziano venivano celebrate già nelle cronache del XV secolo. Non si può dimenticare poi la festa del pane ‘Brotfest’ di Liesing. Il processo di lavorazione dal chicco di grano al pane sfornato è rimasto identico da secoli e recentemente è stato sottoposto a tutela dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità.
Per quanto riguarda invece l’aspetto enologico, la Carinzia, e la valle del Lavanttal in particolare, ha scelto di distinguersi e di specializzarsi nella produzione di sidro frizzante. Prodotto da mele di qualità pregiate e ideale con ogni piatto, segue un procedimento di lavorazione che si tramanda da generazioni nelle fattorie intorno al maestoso monastero benedettino di St. Paul.
Tra una degustazione e l’altra il tempo passa e la nostra colazione carinziana volge al termine.
Non ci resta che congedarci e ridarci appuntamento lassù, nel vicino nord.
Sara Rossi
www.carinzia.at
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Quando le temperature autunnali si abbassano per far spazio all’inverno, le barche a vela continuano a veleggiare su un’enorme distesa ghiacciata. Fare sport all’aria aperta è un piacere che in Burgenland non conosce stagioni: in inverno il lago di Neusiedl, ghiacciandosi
completamente, quando le temperature nel mese di gennaio si abbassano notevolmente, si trasforma infatti nella più ampia pista di pattinaggio naturale dell’Europa centrale. Questo lago di steppa offre una superficie di circa 300 km2, adatta alla pratica di numerose discipline sportive invernali come il pattinaggio, la vela, il surf, il kitesurf, il ciclismo e la camminata su ghiaccio.
Tutti i percorsi di pattinaggio sono comodamente raggiungibili. Ai bordi delle piste, corde e scale pronte per aiutare i pattinatori nel caso in cui il ghiaccio dovesse rompersi. E, dopo un sano esercizio fisico all’aria aperta, non c’è niente di meglio che un pasto caldo e abbondante in uno dei numerosi ristoranti e taverne presenti in zona: in Burgenland, anche sedersi a tavola è un piacere!
Per chi desidera avere informazioni sull’accessibilità al lago, sulle temperature e sul ghiaccio, è disponibile un numero speciale, l’Eistelefon (il telefono del ghiaccio), che dispone di tutti i contatti utili per ogni tipo di aggiornamento.
Neusiedler See Tourist Board: Tel. +43(0)2167
www.neusiedlersee.com
Non mancano tuttavia le opportunità per chi preferisce altri tipi di attività all’aria aperta, come ad esempio le passeggiate attorno al lago di Neusiedl: il paesaggio pannonico nella quiete invernale è intenso e suggestivo, forse non spettacolare come una discesa con gli sci, ma non meno impressionante… e con un pizzico di romanticismo.
Anche nella natura invernale e silenziosa c’è molto da scoprire, come le 48.000 oche svernanti nella regione, un impressionante spettacolo naturale. Per osservare le oche all’opera è possibile informarsi presso il centro informazioni del Parco Nazionale a Illmitz. A novembre, ogni sabato dalle 14:30 alle 17:30, è di scena “La fila di oche”, mentre a dicembre, gennaio e febbraio, ogni sabato dalle 13 alle 16, si svolgono speciali incontri sulle strategie svernanti di animali e piante dal titolo “Inverno nel Parco Nazionale”.
www.nationalpark-Neusiedlersee-seewinkel.at
È' davvero difficile eguagliare l’atmosfera romantica di un bel giro in una slitta trainata da cavalli e poi entrare in una locanda per bere una bevanda calda e gustare prelibatezze pannoniche.
A due passi da Vienna, il Burgenland è una regione tutta da scoprire, vivere e ricordare. 300 giorni di sole all’anno per un lembo di terra dalle mille sfumature. In questa cornice pittorica prendono vita castelli, fortezze, torri di avvistamento e una frizzante atmosfera culturale. Passato e presente si fondono in un tutt’uno regalando al turista la suggestione di un mix tra antiche leggende e fermento innovativo. Area naturale protetta per un terzo del territorio, il Burgenland vanta piste ciclabili, sentieri per trekking, paradisi per velisti e surfisti: un vero eldorado per vacanze eco-sportive. Un viaggio nella storia e nei sensi, impreziosito dalle tante esperienze gourmet locali e dall’aroma dei suoi vini... per un soggiorno all’insegna del benessere sul versante più soleggiato dell’Austria.
Per informazioni:
www.burgenland.info/it
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Sarà il ricordo - non ancora sopito - dell’occupazione sovietica, saranno i rigori dell’inverno magiaro: fatto sta che per strada, o sulla silouette snella del Ponte delle Catene, le persone in cui ci si imbatte hanno il volto inesorabilmente sormontato da un colbacco di folta pelliccia.
Sul Ponte Szechenyi tira un vento tagliente e il freddo leviga la superficie gonfia di un uggioso Danubio grigio-verde, che con il “bel Danubio blu” di straussiana memoria ha ben poco a che spartire.
Orizzonte ampio, colori pastello: ecco Budapest, monumentale e malinconica capitale ungherese che nell’Ottocento, un anonimo viaggiatore indicava come porta dell’Oriente per chi arrivava da Ovest e come prima città occidentale per chi arrivava da Est.
Sorta nel 1872 dall’unione delle circoscrizioni amministrative di Buda, Obuda e Pest, la Budapest odierna offre ancora al turista moderno il raro fascino di due anime... e di due centri storici: da una parte la movida un pò pigra di Pest, che attraverso l’arteria commerciale della Vaci utca confluisce in Piazza Vorosmarty, dall’altra l’eleganza demodée di Buda, con il suo Palazzo Reale, il prezioso ricamo neogotico della Chiesa di San Mattia e l’arioso colpo d’occhio offerto dal Bastione dei Pescatori. È un imperdibile percorso ascensionale, quello che conduce alla collina di Buda, un cammino a ritroso che si snoda sulle tracce del caparbio testa a testa che nel 1867 avrebbe eroso le resistenze della monarchia viennese trasformato i domini asburgici in un’entità politica bicefala: l’Impero Austro-Ungarico.
Ma Budapest non è solo questo: quello che vi suggeriamo in alternativa ai soliti, triti e ritriti circuiti turistici, è un insolito percorso in due tappe, urbano e non, che vi offrirà scorci alternativi sulla capitale ungherese.
Tappa numero uno: Pest, Mercato Centrale, un im menso padiglione fin de siècle che abbraccia una vitalità debordante da bazar orientale. Allegro e affollato, il Mercato Centrale è un variegato affastellarsi di colori e odori: i banconi tracimano di ogni ben di dio, rape, biscotti, cumuli pantagruelici di petti d’oca, pizzi, ricami. E paprika. Già, come dimenticare la paprika - la spezia ungherese per antonomasia - che infesta i banconi di ogni negozio e la cui presenza è allegramente sbandierata in ogni dove da mazzi scarlatti di peperoncino?
Ma è tempo di andare e recarsi alla stazione di Batthyany Ter per una gita fuori porta. Tempo: quaranta minuti. Destinazione Szentendre, la Montmartre ungherese: un nome impronunciabile (“il Diavolo rispetta la lingua magiara”, come disse Chico Buarque) e stradine silenziose. Szentendre nell’Ottocento era punto d’incontro di pittori e poeti: oggi il villaggio ospita numerosi attori e un numero spropositato di gallerie d’arte. Certo, il profilo dei negozi che si assiepano lungo le vie è volutamente commerciale (come a Montmartre, d’altra parte), ma l’inverno gioca a nostro favore e il freddo esercita un potente esorcismo diradando le folle di curiosi. Rimangono solo il profumo della legna che arde nei camini e i colori accesi delle case. Atmosfera d’altri tempi: la magia di Szentendre è discreta e silenziosa. Assaporatela agli angoli delle stradine o entrate al Folt Café, dove fra stufe e cumuli di legna troverete artisti e comuni mortali impegnati a bere, discutere, cambiare il mondo. Vi accoglieranno come se foste di casa, in una lingua che non è la vostra perché qui si fa così -si conosca o no l’inglese- e per uno degli incomprensibili paradossi che rendono bello il mondo, in Ungheria, dove si parla una delle lingue più ostiche del pianeta, la parola d’ordine è ”comunicare”.
testi e foto di
Martina Fragale
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A Dresda, dove visse per 19 anni, più che in ogni altra città, quasi ogni angolo parla di Wagner. Nella Kreuzkirche Wagner scopre il “Dresden Amen”, un motivo che collocò poi nel Parsifal. Nella locanda “Gasthof Blasewitz” nell’attuale Schillerplatz, legge il romanzo “Rienzi” che lo ispira alla composizione della sua grande opera tragica, primo trionfale successo. A Dresda compose poi altri capolavori, l’”Olandese volante” e “Il Tannhauser”.
Dai Principi regnanti, il 2 febbraio 1843, Wagner ottiene l’ambita posizione di Maestro di Cappella di Corte per un compenso annuo di 1500 talleri. Nella Frauenkirche, per il Festival Musicale, compone un memorabile concerto nel 1843, in cui 100 orchestrali suonano nella navata circolare della chiesa e 1200 cantanti fanno echeggiare dalle balconate “La cena d’amore degli apostoli” nella maestosa cupola, secondo il modello della musica “angelica” che scende dall’alto.
Nell’antico cimitero cattolico di Dresda, dove aveva fatto portare da Londra la salma di Carl-Maria von Weber, che venerava, Wagner suona nel 1844 in suo onore la sinfonia funebre per fiati e tamburi muti, su motivi dell’opera “Euryanthe” di Weber. Nel Neuer Annenfriedhof, il cimitero protestante, invece, si conserva la tomba di Minna, prima moglie con cui condivise i primi successi, ma con cui ebbe sempre un rapporto tormentato. Nella Piazza del Mercato, Wagner si mise in vista come rivoluzionario nel 1849, tanto che fu costretto all’esilio dalla per 13 anni.
Ci sono certo anche tracce più labili del suo passaggio. Le molte case che aveva affittato e cambiato, sempre preso da manie di grandezza che non riusciva a soddisfare, ora non ci sono più. Ma i cittadini di Dresda devotamente sanno indicare una banca, un hotel, una fermata di tram, che corrispondono oggi alle case wagneriane dell’800.
Il museo della città, Stadtmuseum Dresden, che da aprile ad agosto allestirà la mostra “Riccardo Wagner a Dresda. Mito e storia” sarà un ottimo punto d’osservazione per scoprire le sue radici e tanti aneddoti legati alla città. Ma ovviamente il punto focale dell’itinerario wagneriano a Dresda sarà il magnifico teatro Semperoper, costruito dall’architetto Gottfried Semper, con cui Wagner discusse a lungo dell’architettura teatrale ideale. Dresda era allora una delle capitali più affascinante del Nord Europa, già arricchita sfarzosamente dalla dinastia dei Wettin, i Principi Elettori della Sassonia, che governavano dal 1200. Anche se terribilmente bombardata nel 1945 dalle forze alleate e praticamente distrutta, oggi questa “Firenze sull’Elba”conserva un grande fascino, dopo la ricostruzione accurata degli anni successivi. Ricostruzione completata quasi miracolosamente con la Frauenkirche che, grazie a donazioni provenienti da tutto il mondo, è stata riaperta nel 2005. Quando si attraversa il ponte Augusto sull’Elba si ha un magnifico colpo d’occhio sul cuore della città, con i suoi sfarzi barocchi, pinnacoli e cornicioni, riccioli di pietre, guglie, frontoni a volute e giochi in chiaroscuro, balaustre di statue e torrioni. E’ proprio quel centro storico che conobbe Wagner con il Duomo, il Castello residenziale, la terrazza Bruhl, il lungo Corteo dei Principi in porcellana di Meissen, il famoso Zwinger con i capolavori di porcellana, di oreficeria e di pittura, tra cui la famosa Madonna Sistina di Raffaello.
Franca Dell'Arciprete Scotti
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A Lipsia, invece, il punto di partenza è la casa dove Wagner nacque nel 1813. Una lapide e una sagoma che appare in trasparenza nella modernissima facciata in vetro lo ricordano. Nella chiesa di San Tommaso, famosa fin da allora per un coro di voci bianche, fu battezzato. Nel cimitero ci sono la tomba della madre e della sorella, mentre un monumento e una piazza sono dedicati a lui. Emozionante la visita nella Alte Nikolaischule, che ancora conserva l’aula originale dove l’alunno indisciplinato sviluppò la sua sensibilità. E sempre a Lipsia, ascoltando il Fidelio nel Gewandhaus, Wagner racconta di aver deciso a 15 anni che la musica sarebbe stata la sua vocazione.
Nell’Arabische Coffee Baum, uno dei più antichi caffè al mondo ancora conservato, si svolgevano interminabili discussioni tra intellettuali e artisti, tra Wagner e Schumann.
Dal 1831 studiò musica all’Università di Lipsia e fu allievo del maestro del Coro di S. Tommaso, Christian Theodor Weinlig. Nell’Hotel de Pologne il giovane irrequieto entrò in contatto con le idee rivoluzionarie della 'Giovane Germania'. Nel 1862 diresse nel Gewandhaus la prima dell’ouverture de 'I Maestri Cantori di Norimberga'. E nel teatro dell’Opera di Lipsia, nel 1879, Wagner si riconciliò con la sua città natale, dopo il successo trionfale della tetralogia “L’anello dei Nibelunghi”.
D’altronde Lipsia é da sempre la “città della musica”, frequentata dai nomi più importanti del canone musicale europeo: da Bach, a Schumann, Mendelssohn, Grieg, Mahler. La ricca eredità musicale vive in pieno attraverso l’Orchestra del Gewandhaus, e il famoso 'Thomanerchor', Coro di S. Tommaso, con una storia che risale a quasi 800 anni fa, diretto per anni da Bach. Dovunque si può assistere a concerti pomeridiani e serali, le chiese offrono continuamente appuntamenti musicali. Il Museo Grassi conserva una delle più ricche collezioni al mondo di strumenti musicali, mentre “La strada delle note” prevede un sistema di accompagnamento musicale in tre percorsi, due percorsi a piedi e un percorso in bici, attraverso i più importanti luoghi storici nel centro della città.
Per appassionati wagneriani...
In onore del 200simo compleanno di Wagner nel 2013, la metropoli sull’Elba festeggia la vita e l’operato del genio musicale con una serie di eventi.
Il 18 maggio l’Orchestra di Stato di Dresda eseguirà “La cena degli apostoli” nella Frauenkirche, lo stesso luogo dove fu eseguita la prima volta.
Il 21 maggio la Sächsische Staatskapelle Dresden diretta dal direttore Christian Thielemann in collaborazione con il Festival della Musica di Dresda eseguirà un grande concerto.
La Semperoper festeggerà il compositore con il „Lohengrin“, “L’Olandese volante”, “Il Tannhauser” „Tristano e Isotta” una delle più significative storie d’amore nella storia del teatro.
www.dresden.de/wagner
A Lipsia il programma delle celebrazioni 2013 prevede l’esecuzione di “Parsifal”, “Rienzi”, “L’Oro del Reno”, “I Maestri Cantori di Norimberga”, “L’Olandese Volante”. Dal 16 al 26 maggio, in cui ricorre esattamente il bicentenario della nascita, il Richard Wagner Festival propone una serie di concerti, mottetti, matinée, oltre ad una miriade di conferenze e convegni.
Protagonista l’Orchestra dell’Opera di Lipsia che suona nel Gewandhaus, nel Teatro dell’Opera ed accompagna le cantate nella Chiesa di S. Tommaso.
Inoltre il Museo Richard Wagner aprirà il 21 maggio la mostra “Il giovane Richard Wagner. 1813-1834” sulla sua giovinezza, necessario complemento all’esposizione del Museo di Bayreuth dedicata agli anni della maturità. www.richard-wagner-leipzig.de
...e per wagneriani buongustai
Per il 2013 sono previste anche succulenti proposte gastronomiche legate a Wagner o al periodo in cui visse Wagner.
Tra i piatti più tipici : la zuppa di erbe amare con polpa di granchi e crostini, maiale arrosto servito con uova di quaglia, filetto di manzo in salsa di mostarda e capperi, mousse alla birra con meringhe.
Li propongono, con ricco assortimento di vini locali:
A Dresda:
- Hotel Bülow Palais Dresden, www.buelow-palais.de
- Swissôtel Dresden am Schloss, www.swissotel.com
A Lipsia:
- Restaurant Weinstock Leipzig, www.restaurant-weinstock-leipzig.de
Per tutte le informazioni turistiche in italiano:
Germania Turismo
www.germany.travel
Franca Dell'Arciprete Scotti
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Prenderà il via entro la fine del 2013 “Destination Europe 2020”, la nuova strategia di marketing condivisa per promuovere il continente intero: unica e ricchissima one destination, soggetto in grado di concentrare risorse e know how necessari a lanciare il proprio invito in tutto il mondo. Lo ha annunciato Eduardo Santander, da poco alla guida della European Travel Commission, l’organismo indipendente e non profit basato a Bruxelles al quale partecipano 33 enti di promozione di altrettanti Paesi, istituzionalmente dedicato alla promozione del turismo verso l’Europa.
Rilancio obbligatorio
Perché il continente perde quote di mercato da decenni: dal 60% del totale mondiale nel 1990 al 51% nel 2011, e lo stesso vale per i ricavi che sono scesi nello stesso periodo dal 49% al 44%. Mentre invece il turismo resta fondamentale per l’economia del continente, che nel 2010 ne ha ricavato direttamente il 5% del PIL, più un altro 5% considerando anche l’indotto: un business totale da 306 miliardi di euro di fatturato e 9,7 milioni di addetti, con sei mete europee nella top ten mondiale per numero di arrivi e cinque in quella dei ricavi.
Idee dall’incoming
Dunque ora è fondamentale contenere con iniziative energiche l’emorragia di arrivi, e anzi rilanciare per invertire la tendenza. "La nostra azione sarà tanto più efficace – ha sottolineato Santander – se potremo contare sul sostegno e sull’entusiasmo di tutta l’industria dell’incoming, alla quale vogliamo renderci utili, e che vogliamo coinvolgere in questo progetto alla ricerca di idee brillanti e iniziative per accrescere il richiamo dell’Europa come unica destinazione".
“Destination Europe 2020”, ha chiarito infatti Santander, risponde al mutare costante della domanda di turismo: "Si aprono nuovi bacini di mercato – ha spiegato – cambiano i desideri e le percezioni dei consumatori, evolvono a velocità incredibile i metodi di distribuzione e vendita del prodotto turistico, anche con la crescita vertiginosa dei social media".
Progetto in tre fasi
Il progetto delineato da Santander sarà finanziato dalla Commissione Europea e da risorse proprie dell’ETC. E si sviluppa in tre punti. Subito le Start-up Actions: costituzione di think tanks, revisione e upgrading del sito VisitEurope.com, lancio di un concorso per convincere i consumatori a vivere in Europa la loro vacanza di sogno, e a condividere le loro idee sui social media. Seguiranno seminari e workshop di tipo consultivo con gli operatori del turismo per lo sviluppo di una campagna pilota: nei mercati strategici di Usa, Canada, Cina e Brasile, per consentire ad agenti di viaggi e tour operator di conoscere i plus del prodotto Europa e individuare le migliori tecniche per venderlo. E per la campagna di marketing sarà creato lo strumento interattivo trip inspirer su VisitEurope.com, con impiego massiccio di video.
Strumenti di lavoro in conferenza
ETC presenterà i risultati dei workshop, idee e intelligence in una conferenza dalla quale uscirà, entro la fine del 2013, un piano strategico dettagliato per “Destination Europe 2020”: temi della campagna, programma dettagliato per ogni mercato, raccomandazioni sui canali di comunicazione, un brand manual e stime su tendenze, volumi di traffico, comportamenti di consumo.
www.etc-corporate.org www.visiteurope.com
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È' live il nuovo sito di Turismo Irlandese, raggiungibile dal nuovo indirizzo www.irlanda.com che sostituisce il precedente www.irlanda-travel.com.
Grazie alla facilità di riconoscimento e memorizzazione del nuovo dominio, il sito garantirà una maggiore visibilità alla destinazione con significativi benefici a lungo termine per il turismo verso l’isola d’Irlanda.
La versione italiana del sito é stata visitata da più di 640.000 utenti nel 2012 e più di 12 milioni di visitatori in tutto. Il 73% dei turisti stranieri ha rivelato che la rete è stata la principale fonte di informazione per la scelta dell'Irlanda quale meta di viaggio (fonte Visitor AttitudeSurvey) ed è quindi alla base della strategia di comunicazione dell’ente.
Il nuovo sito www.irlanda.com, realizzato dall’agenzia londinese HUGO&CAT, dal punto di vista tecnologico fa un enorme passo in avanti, in quanto ha come obiettivo primario quello di renderlo totalmente interattivo con l'utente e quindi completamente integrato con i social network. Il nuovo sito dà, infatti, la possibilità di condividere contenuti, foto,video, in modo da stimolare la partecipazione attiva degli utenti sui temi riguardanti l’Irlanda. Inoltre, è stato concepito per essere consultato da tutti i dispositivi portatili, come smartphone e tablet.
A fine 2012 Turismo Irlandese ha raggiunto un milione di fan su Facebook nel mondo, risultando così il secondo più popolare ente del turismo, dopo Australia e prima di Spagna. Traguardo tanto più significativo se si considera che ha raddoppiato i suoi fan in un anno. La pagina Facebook di Turismo Irlandese in Italia raccoglie più di 49.600 fan con un incremento del 157% rispetto solo a un anno fa.
Come parte della sua strategia di marketing globale, Turismo Irlandese intende continuare e potenziare le proprie attività sui social media, che saranno sempre più integrate con il nuovo sito, per attrarre i potenziali visitatori verso l’isola d’Irlanda.
Commentando queste importanti novità Niamh Kinsella, Direttore di Turismo Irlandese in Italia, afferma che “Il nuovo sito e il nuovo dominio ci aiuteranno a incanalare con ancora maggiore efficacia la fenomenale crescita dei social media e progettare una massiccia presenza on line per attrarre un numero sempre crescente di visitatori in Irlanda. Visto che il passaparola si svolge sempre più online, ci stiamo impegnando molto nell’incoraggiare i turisti affezionati e potenziali a parlare dell’Irlandain rete e a stimolare una condivisione positiva dei racconti di viaggio nel paese. Siamo convinti che il nuovo sito offrirà moltissimi spunti per parlare della nostra bella isola perché focalizzerà l’attenzione del visitatore verso la destinazione tenendo conto dei suoi interessi e passioni”.
In conclusione, il nuovo sito Irlanda.com non è solo un semplice sito in cui trovare maggiori informazioni, ma anche un luogo in cui poter scambiare esperienze, informazioni e suggerimenti sull’Irlanda. E grazie al ruolo di primo piano che le immagini hanno all’interno del nuovo sito, irlanda.com diventerà anche un luogo dove ognuno potrà sicuramente trovare la propria motivazione per un viaggio in Irlanda.
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Exhibitaly, la rassegna voluta dal governo italiano per promuovere il meglio del made in Italy in Russia, ha messo a fuoco le eccellenze scientifiche e tecnologiche del Belpaese nell’astronomia. Lo ha fatto all’ambasciata d’Italia a Mosca, dove per l’occasione sono stati esposti il cannocchiale di Galileo Galilei e il trattato 'Sidereus Nuncius' scritto dal celebre scienziato. In mostra anche gli specchi per moderni telescopi della compagnia statale russa Lzos, prodotti a Lytkarino (alle porte della capitale), modellini in scala dei telescopi Eso e fotografie astronomiche. L’Italia, che attraverso il telescopio di Galileo ha dato vita all’astronomia moderna, continua ai giorni nostri a distinguersi nel settore. Un esempio è la costruzione affidata al nostro paese del telescopio dell’Eso, European southern observatory, a grande campo Vst.
A questa impresa di successo, gestita per conto dell’Eso e dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica e dal suo direttore, il professor Massimo Capaccioli, hanno dato un contributo essenziale il gruppo industriale Eie di Venezia e la compagnia di stato russa Lzos.
È' stata inaugurata al museo Puškin di Mosca la mostra 'Lorenzo Lotto, il Rinascimento nelle Marche': una decina di straordinari quadri giovanili di questo genio riscoperto solo nel Novecento. L’esposizione rientra nella più vasta cornice di 'Exhibitaly', la manifestazione voluta dal governo italiano per promuovere le eccellenze italiane in Russia. Tra le opere, che resteranno esposte sino al 10 febbraio prossimo, figurano il ritratto di Lucina Brembiati, l’Angelo annunciante e la Vergine annunciata, una Madonna col bambino, le Nozze mistiche di Santa Caterina, la Sacra famiglia con Santa Caterina, la Madonna col bambino incoronata dagli angeli e i santi Stefano, Giovanni Evangelista, Mattia e Lorenzo, la Presentazione al Tempio. La maggior parte delle opere provengono dalle Marche, una anche dal palazzo del Quirinale. Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte l’ambasciatore italiano, Antonio Zanardi Landi, la storica direttrice del museo Puškin, Irina Antonova, che è stata di recente nominata Cavaliere della Repubblica Italiana dal Presidente Napolitano, la direttrice regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche, Lorenza Mochi Onory, la soprintendente per i beni storici e artistici della stessa regione, Maria Rosaria Valazzi, e il curatore della mostra Gabriele Barucca. Per l’occasione è stato realizzato anche un catalogo curato da Mondo Mostre, la società che ha organizzato l’esposizione.
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Una città a misura d’uomo, dove tutto è a portata di mano, o… di piede. A pochi passi, a qualche minuto da tutto, Losanna è di facile accesso da ovunque si giunga: via stradale (autostrada A1/E25 e A9/E27), ferrovia (rete FFS e TGV Parigi-Milano), aria (a 60 km dall’Aeroporto internazionale di Ginevra-Cointrin, a 45 minuti in macchina o treno) e persino dall’acqua, grazie ai battelli della Compagnie Générale de Navigation, sul Lago di Ginevra. Vicinissima a numerose importanti destinazioni quali Montreux e il Castello di Chillon, Zermatt e il suo Matterhorn, lo Jungfrau, Lucerna, la cittadina storica di Gruyères, il ghiacciaio des Diablerets e le Alpi del Cantone di Vaud, la grande stazione francese di Chamonix. La città, capitale del Cantone di Vaud, dall’epoca della romana "Lousonna" fino alla città europea dei nostri giorni, non ha mai smesso di essere un crocevia Nord-Sud tra il mare del Nord e il Mediterraneo. La «Cité», il centro storico dominato dalla cattedrale gotica del XIII secolo, con quattro torri e centocinque vetrate, ha preso forma nel Medio Evo, e di quel periodo le resta un magnifico patrimonio architettonico e artistico: vie lastricate, edifici in cui fioriscono le insegne di botteghe, atelier artigianali e simpatici bistrot, tradizioni tuttora vitalissime. Nella sua cornice naturale, Losanna - con i suoi 135’000 abitanti - è una città che però si bea anche della campagna: domina il Lago di Ginevra e si sviluppa tra vigneti, boschi di abeti e campi coltivati. È quindi comprensibile che figuri tra le città più verdi d’Europa. Costruita su un territorio collinare, si estende da Ouchy, sua stazione balneare a 372 m d’altitudine, a Chalet-à-Gobet, sua stazione invernale (876 m di altitudine). Riflettendosi nelle acque del lago, Losanna offre un meraviglioso panorama su Evian e sulle Alpi della Savoia, tra le Dents-du-Midi e il Monte Bianco, e fiancheggia i vigneti del Lavaux, nel 2007 inserito nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Lungo le rive fiorite del lago di Ouchy, a Est si allungano i boschi del Jorat e le collane di vigneti del Lavaux e ad Ovest le viti de La Côte. Complessivamente, un polmone verde di 350 ettari di parchi e giardini pubblici che invitano a rilassarsi, passeggiare a piedi o fruire di una flotta di mezzi ecologici per tutti i gusti: bici a noleggio, bus elettrici o a gas naturale, battelli elettrici e solari. La città infatti, da anni, è una paladina dello sviluppo sostenibile, punto di forza della sua politica comunale. Fa bene all’anima soggiornare in questa cittadina dall’aspetto di metropoli, dal volto umano e dall’atmosfera calorosa. Il turismo urbano assume qui un’aria di ospitalità per tutti, bambini, giovani e meno giovani, uomini e donne d’affari, amanti della cultura, sportivi. Il tutto in una cornice che plasma la bellezza dei luoghi all’estetica architettonica, la tranquillità dei quartieri antichi all’animazione della città moderna, la serenità e la dinamicità di una capitale del terziario: banche, assicurazioni, società internazionali, grandi aziende, alte scuole e soprattutto un vasto ventaglio di alberghi di ogni categoria, per una capacità totale di oltre 5’000 posti letto. L’attività commerciale è effervescente, fatta di piccoli negozietti e grandi centri commerciali, boutique di marca, ristoranti, bar e caffè, locali notturni. Veri e propri testimoni di un ricco passato, pilastri della cultura moderna in tutte le sue forme, sono più di venti i musei aperti al pubblico, dai più diversi settori di interesse: storia, scienze, belle arti, arti figurative alla Fondazione de l’Hermitage, cimeli sportivi al Museo Olimpico (attrazione unica nel suo genere che celebra permanentemente la Capitale Olimpica e, ogni anno, accoglie 200.000 visitatori, ora chiuso per ristrutturazione), opere della follia e del disagio alla particolarissima Collezione de l’Art brut, pellicole d’autore alla Cineteca svizzera, rarità fotografiche al Museo de l’Elysée. Un vanto per Losanna, che beneficia anche di una densità culturale del tutto eccezionale: opera, teatri (tra cui il Théâtre de Vidy), musica (Orchestre de Chambre, Ensemble vocal de Lausanne) e, naturalmente, danza con il Béjart Ballet Lausanne, che da venticinque anni ha sede in città, e altre compagnie coreografiche di fama internazionale. Palcoscenico d’avanguardia, dà spazio a ritmi e generi musicali d’ogni tempo e di ogni latitudine: dal classico al jazz, con una ecletticità unica. L’immagine giovane di Losanna proviene probabilmente dalla sua crescente reputazione di città-scuola, forte di un’offerta di oltre duecento istituti pubblici e privati. Città tra le più studiose della Svizzera dunque, ma anche fra le più giovani e divertenti, ospita il più grande campus della Confederazione (collegato al centro da una metropolitana propria), "backstage" di sette Facoltà universitarie e del Politecnico Federale (EPFL). Formazione di comprovata reputazione anche presso istituti internazionali di management aziendale (come l’IMD, uno dei più prestigiosi al mondo) e di amministrazione pubblica, alte scuole professionali, a cominciare dalla Scuola alberghiera di Losanna – prima al mondo – numerosi istituti di insegnamento privati, scuole d’arte, tra cui l’ECAL, la HEMU, e la Scuola – Atelier Rudra-Béjart. Inutile precisare che questa variegata popolazione di studenti ha favorito la diffusione di numerose infrastrutture sportive, locali pubblici e altri esempi di attività commerciali giovanili. A Losanna, due visitatori su tre sono uomini d’affari o partecipanti a congressi, e qui hanno il vantaggio di poter disporre di attrezzature di lavoro e di alberghi efficienti, pur beneficiando della vita sociale e ricreativa della città. Siamo in una città e in una regione ad elevata densità gastronomica… come testimonia il numero record di ristoranti premiati con stelle, fiori, forchette e quant’altro, dalla cucina del territorio alla grande gastronomia, dai piatti delle brasseries alle delizie esotiche, dal piccolo bistrot al ristorante esclusivo. E poiché i turisti sono in un certo senso "tenuti ad assaggiare" i prodotti e le specialità del territorio, non si può non citare innanzitutto i filetti di pesce persico del lago, il salmerino del Lago di Ginevra, il papet vaudois, piatto tipico a base di patate, porri e salsiccia al cavolo, e naturalmente anche la fonduta, la raclette, il dolce alla marmellata d’uva, le torte e le specialità con il buon cioccolato svizzero… il tutto accompagnato dai vini bianchi e rossi del Cantone di Vaud.
Ultima chicca la M2, prima metropolitana svizzera a funzionamento automatico su gomma, capace di superare pendenze del 12%, quest’anno festeggia i suoi primi quattro anni di atttività. Collega la stazione di Ouchy sulle rive del lago (372 m) alle colline che incorniciano, a Nord, l’abitato di Losanna (876 m). In una città all’avanguardia della mobilità sostenibile, la moderna "M2" ha rivoluzionato la vita di cittadini e turisti, che in pochi minuti possono raggiungere il centro città, la stazione ferroviaria, il lago e le principali attrazioni turistiche della città. Chi soggiorna a Losanna ha una piacevole sorpresa: per chi effettua almeno un pernottamento in hotel o nei campeggi del comprensorio urbano, i trasporti pubblici (incluso il servizio della M2) sono gratuiti. La tessera per la libera circolazione viene consegnata all’arrivo nella struttura ricettiva prenotata e vale per la durata dell’intero soggiorno.
Leonella Zupo
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Tra le regioni più belle del Paese, quella del Lago di Ginevra (Lemano) offre panorami e possibilità fuori dal comune che indubbiamente stuzzicano la curiosità. La diversità che questa regione presenta su una superficie tanto limitata è una vera e propria rivelazione. È in questo microclima dovuto alla presenza del più grande lago dell’Europa occidentale che si possono vedere le palme crescere al centro di splendide aiuole fiorite. Tuttavia, a meno di due ore da Losanna, duemila metri più in alto si può sciare tutto l’anno sulle nevi perenni del ghiacciaio des Diablerets, da dove si gode di una vista garantita su alcune tra le più famose vette delle Alpi. Vigne a terrazza che, per 14 chilometri, profilano la riva elvetica del lago di Ginevra, fra Losanna ed il Castello di Chillon, graziosi villaggi baciati dal sole, incastonati qua e là e collegati fra loro da sentieri da percorrere in auto, ma anche in bici e a piedi: é il cosidetto «Lavaux», regione viticola che dal 2007 fa parte dei Beni del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Alle tante cantine aperte al pubblico, dove autorevoli «vignerons» ripercorrrono l’epopea di vini qui coltivati sin dall’epoca romana, da maggio 2010 si è aggiunto il Lavaux Vinorama, un centro dedicato alla conoscenza di vigne ed etichette del luogo, raccontate attraverso un video che ha seguito per un anno, passo passo, l’attività di una famiglia di vignaioli. Premessa per una visita all’ esposizione interna di oltre 300 vini, tutti da degustare o acquistare. Ma la bellezza maestosa dei paesaggi non è l’unico piacere che offre questo paese bonario, di espressione francese, in cui le influenze latine si fanno chiaramente sentire. Qui infatti troverete probabilmente più musei che in nessun altro posto sulla terra. La maggior parte di questi musei sono di una diversità sorprendente, vivaci e attivi riflettono tutto un ventaglio di tradizioni locali, della vita culturale, del passato storico, di interessi e ambiti di ogni genere. Infine, per gli amanti del buon vino e del buon cibo, le specialità culinarie di questa regione vanno d’accordo con tutta l’offerta gastronomica dei grandi ristoranti selezionati dalle guide più celebri, come la guida Michelin e GaultMillau.
Leonella Zupo
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Montreux per chi ama piccole cittadine a misura d’uomo
Dalle rive del Lago Lemano fino in cima alle vicine montagne, Montreux Noël, il più grande mercatino di Svizzera, si declina su cinque diversi siti e ambienti: il mercato sui moli, con circa centocinquanta espositori, lo spazio coperto nel centro città, la Villa di Natale a Caux, la casa di Babbo Natale a Rochers-de-Naye e il mercatino medioevale al Castello di Chillion.
Tutti gli anni, fino al 24 dicembre, lungo le rive del Lago Lemano prende vita il Mercatino di Natale di Montreux, con i suoi 146 chalet addobbati e illuminati secondo la tradizione natalizia. Ogni anno ci si dà appuntamento a questo superlativo mercatino, nella più pura tradizione natalizia, spinti dal desiderio di ammirare i prodotti dell’artigianato, degustare le specialità gastronomiche del territorio e scovare le idee regalo più originali. Qui, in un ambiente caldo e festoso, potrete anche godervi le eccezionali animazioni musicali e uno spazio all’aperto unico, il Villaggio Svizzero. Approfittate dunque di quest’occasione per scoprire, più in particolare nei fine settimana, la Val d’Hérens con le sue tradizioni e i prodotti del suo territorio. Il Mercatino di Natale si svolge tra la Place du Marché e l’Hôtel Suisse Majestic, nel cuore di Montreux, nelle immediate vicinanze della stazione FFS, dunque è comodissimo da raggiungere anche in treno. Sono davvero numerose le attività proposte a Montreux che ruotano attorno al tradizionale Mercatino e che, come ogni anno, anche questo dicembre non mancheranno di entusiasmare adulti e bambini. Come una visita a Rochers-de-Naye nella casa di Babbo Natale, o la scoperta di un autentico villaggio di Natale a Caux, o ancora il Mercato medioevale e il Festival del racconto che si tengono all’interno delle mura del leggendario Castello di Chillon, un viaggio indietro nel tempo per vivere un’esperienza indimenticabile e immergersi nei meandri della storia, tra gli usi e i costumi medioevali fedelmente ricostruiti anche grazie alla partecipazione di figuranti in costume d’epoca. Il Festival del racconto introduce i visitatori nel mondo delle grandi storie cavalleresche e di interessanti racconti d’altri tempi (www.chillon.ch). Ma il vero sogno degli organizzatori si materializza davanti agli occhi dei visitatori sotto forma di un villaggio di Natale in montagna, situato nel grazioso villaggio di Caux, proprio sopra Montreux. Qui adulti e bambini potranno visitare il laboratorio e l’ufficio di Babbo Natale in un nuovo addobbo, il parco delle renne e numerosi altri animali, un presepe gigante e il villaggio dei folletti. Da non perdere un incontro ravvicinato con Babbo Natale in carne e ossa, appollaiato in poltrona nella sua grotta in cima alla montagna di Rochers-de-Naye, a 2042 m di altitudine, raggiungibile da Montreux con un caratteristico trenino a cremagliera (Info per prenotazioni: www.goldenpass.ch). Per il nono anno consecutivo, la sua casa e il suo ufficio riceveranno migliaia di bambini, diventando fino al 24 dicembre un luogo d’incontro privilegiato per tutte le famiglie. Situata a pochi chilometri da Ginevra, Losanna, Gstaad, Zermatt e Lucerna, la regione è un ottimo punto di partenza per scoprire la Svizzera. Oltre ai suoi meravigliosi paesaggi, Montreux è una località in cui è possibile trovare raffinati ristoranti con specialità da ogni parte del mondo, così come infrastrutture alberghiere di alto livello e alta qualità dei servizi, apprezzati da molti viaggiatori nel mondo.
Losanna invece per chi preferisce la grande città
L’attesa del Natale e della fine dell’anno, per tutto dicembre, a Losanna quest’anno si colora di nuove luci, effetti speciali di luminarie artistiche e presepi, con un carnet particolarmente ricco di appuntamenti.
E’ nella graziosa Place St. Francois, clou del Natale losannese, che fino al 24 dicembre Babbo Natale accoglierà i bambini nella sua capanna, luogo in cui potranno confidare i propri desideri e affidare le loro letterine. I cultori della Natività invece, fino al 20 gennaio 2013, potranno ammirare un Presepe gigante con pastori e figure in dimensioni reali, allestito all’interno della Cattedrale, la più bella Chiesa gotica di tutta la Svizzera. Per gli amanti dello shopping, festoso, imprevedibile e pieno di sorprese quello in uno dei tanti mercatini a tema, senza trascurare le buone offerte di boutique e negozi, griffati e non, che si concentrano nelle caratteristiche vie centrali. Sotto i tetti in legno delle piccole casette allestite intorno alla Chiesa di St. Francois, tanti prodotti, dolciumi, oggetti da regalare e da scegliere tra un sorso di vin brulé, una degustazione di raclette e una piacevole, avvolgente sensazione di convivialità. I commercianti di Place Pépinet si avvicendano e, a turno, propongono i propri manufatti artigianali. Un ambiente ideale e rilassato anche per prendersi una pausa e fermarsi per un piacevole spuntino.
In Pl. de la Louve, occhioni felici e sorrisi raggianti per i piccoli visitatori di questo mercatino, che offre ai più piccini mille spunti per completare la letterina: dolcetti, giocattoli e tante simpatiche curiosità. Flon, il quartiere più trendy di Losanna, conversione di un’ex area industriale, detiene invece il primato della creatività, degli oggetti artistici per la casa, delle decorazioni originali, di un Natale insomma che interpreta tutte le sfumature del design. Dopo Natale la festa continuerà al Mercato delle buone occasioni in Place St. Francois il 28, 29 e 31 dicembre, così come il 3, 4 e 5 gennaio. Ma dicembre a Losanna è anche il mese in cui il Béjart Ballet Lausanne fa un grande regalo agli appassionati della danza. Per tradizione infatti, al Teatro di Beaulieu, la Compagnia presenta le nuove produzioni: un evento atteso, che quest’anno – in occasione dei 25 anni di attività della Compagnia – è di particolare rilevanza e, tra il 22 e il 30 dicembre, costituisce un vero omaggio a Béjart e al futuro del Béjart Ballet.
La piccola capitale del Vaud, a meno di quattro ore di treno da Milano, anche quest’anno propone i suoi tradizionali 'nocturnes au centre-ville', aperture serali dei negozi fino alle ore 22, nelle serate del 14, 19 e 21 dicembre, date in cui si rinnova l’offerta Notte delle stelle, che consente di dormire (una notte in doppia con prima colazione) pagando 40 Chf per ogni stella della struttura alberghiera prescelta aderente alla speciale iniziativa. Un forfait allettante che permette di godere, per una notte, del comfort di un 4 stelle per 160 franchi, ma anche del lusso di un 5 stelle, alla tariffa ridotta di 300 franchi (www.hotellerielausannoise.ch). Ma la novità dell’anno a Losanna è il Festival Lumières, che fino al 2 gennaio 2013 fa della luce l’elemento di decoro artistico di strade e piazze della città. Un percorso di 45 minuti circa che si estende dalle arcate del Grand Pont, passa al Flon, risale la scalinata di Bel-Air, percorre Rue St-Laurent e Rue de la Louve, Place de la Palud, Rue St. Francois, Place Benjamin-Constant e termina al mercatino di St. Francois (Info per visite guidate: www.festivallausannelumieres.ch). E per i più dinamici, una pausa sportiva al Flon, dove fino al 10 febbraio è allestita una pista di pattinaggio con accesso libero, aperta dalle 11 alle 22 (www.flon-events.ch).
Grazie alla tariffa SMART, tutte le principali città svizzere sono raggiungibili in treno a partire da 19 euro, con quindici collegamenti diretti al giorno per arrivare facilmente e comodamente. (www.svizzera.it/intreno)
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Il 2013 per l’Olanda sarà un anno ricco di novità e iniziative culturali interessanti. Innanzitutto è assolutamente imperdibile la riapertura, ad aprile, del Rijksmuseum, dopo dieci anni di restauri e ammodernamenti.
Per la prima volta i visitatori potranno ammirare le 8000 opere d’arte e gli oggetti che raccontano 800 anni di storia olandese, dal Medioevo ai giorni nostri, in un percorso che si snoda in ben 80 sale su 4 piani. Dipinti, stampe, disegni, fotografie, argenti, porcellane, maioliche di Delft, mobili, gioielli, costumi e oggetti della storia olandese provenienti da residenze dell’epoca daranno una chiara visione al visitatore della storia di questo paese.
Cuore del museo sarà la Sala delle Eccellenze, in cui saranno esposte le opere di Frans Hals, Jan Steen, Jan Vermeer e Rembrandt Van Rijn.
Il museo ospiterà anche una sezione interamente dedicata al XX secolo, con dipinti, arredi, manifesti, film e un aeroplano. E’ poi prevista l’esposizione di Collezioni speciali, in cui saranno mostrati oggetti d’arte applicata, scienza e storia nazionale, e un padiglione dedicato all’arte orientale con 365 opere provenienti da Cina, Giappone, Indonesia, India, Vietnam e Thailandia.
Il Rijksmuseum sarà inoltre l’unica galleria nazionale in tutto il mondo a essere aperta al pubblico 365 giorni all’anno.
Questa straordinaria riapertura non è l’unico evento degno di nota nel 2013 olandese.
L’anno prossimo Amsterdam sarà palcoscenico di manifestazioni e festeggiamenti. Innazitutto si festeggeranno i 400 anni dalla costruzione della famosa Cerchia dei Canali di Amsterdam, inserita ormai nella lista dei Beni Patrimonio Unesco. Numerose le attività che avranno i canali come protagonisti.
E ancora, la Concertgebouw, sala dei concerti situata sulla Museumplein, compirà 125 anni. Grazie a sistemi audio e video, sia al suo intero che online sarà possibile rivivere le glorie del passato.
Spegne 125 candeline anche la Royal Concertgebouw Orchestra, che festeggerà con un tour mondiale di 51 date in sei continenti.
Lo Zoo Artis, famoso zoo, parco giochi, giardino e spazio per famiglie, compirà invece 175 anni.
Ricorrenza veramente importante saranno i 150 anni dell’abolizione della schiavitù nelle ex colonie del Suriname e delle Antille Olandesi. Prevista una commemorazione nazionale che coniugherà passato e presente e celebrerà la libertà.
Un anno veramente ricco di compleanni importanti.
Festeggia il suo centenario il museo Frans Hals, con una mostra celebrativa di 50 opere del pittore olandese che da il nome al museo insieme a realizzazioni dei suoi contemporanei Rembrandt, Rubens e Tiziano.
A settembre di quest’anno ha chiuso il Museo van Gogh per lavori di restauro. A maggio del 2013 i suoi dipinti ritorneranno nella Museumplein in occasione dei 40 anni di questo famoso museo.
Infine si festeggeranno i 225 anni del Felix Meritis, edificio frequentato nell’Illuminismo da cittadini influenti e tutt’ora luogo di incontro per l’arte, la cultura e le scienze.
Sara Marchesi
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Le stazioni invernali delle Alpi vodesi, Château d’OEx, Villars-Gryon, Les Diablerets e Leysin, si fanno in quattro per sedurre le famiglie: i bambini fino a 9 anni sono i principi, grazie ad un’offerta a loro dedicata battezzata ‘Gratis fino a 9 anni’. Durante tutta la stagione invernale, beneficiano infatti di alloggio gratuito se condividono la camera con i genitori. Ad ogni bambino viene inoltre offerto uno skipass per tutta la durata del soggiorno, per sciare a volontà. Ed ancora un programma, sole, neve, ghiaccio ed emozioni forti per grandi e piccini. La difficoltà delle piste è sufficientemente varia affinché tutti gli sciatori, anche i più esperti, trovino le proprie soddisfazioni. Per i principianti una grande occasione per scoprire le gioie dello sci.
Le località turistiche del Giura/St.-Cergue, affacciata sul lago di Ginevra, Vallée de Joux, con il suo lago ghiacciato e Sainte-Croix-les Rasses, nei pressi di Yverdon-les-Bains, fanno invece tutte gli occhi dolci agli innamorati e li invitano a lanciarsi sulle loro piste di sci da fondo o sui percorsi con le racchette da neve. "Per la prima volta, abbiamo scelto il Giura", è un offerta a loro dedicata che permette di soggiornare in uno degli hotel partner di questa iniziativa e di beneficiare di un noleggio gratuito dell’attrezzatura (un paio di sci da fondo o di ciaspole, per persona per notte). I paesaggi mozzafiato e la tranquillità sono sicuramente in grado di sedurre gli amanti della natura. Lontano dal trambusto delle località più grandi, le stazioni del Giura offrono oltre 405 km di piste da fondo e 105 km di percorsi segnalati per le ciaspole per tutti i livelli. Questa regione facilmente raggiungibile offre inoltre eccellenti opportunità per gli amanti del sole. I numerosi chalet e ristoranti sparsi sui i sentieri sono luoghi perfetti per una pausa, per ristorarsi o per un drink al coperto o sulle soleggiate terrazze. Scendere gratuitamente con tutta la famiglia sui pendii delle Alpi vodesi, provare in coppia i piaceri dello sci da fondo o delle ciaspole nel Giura , il cantone di Vaud ha un programma adatto ad ogni desiderio.
www.juravaudois.ch - www.alpes.ch
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Durante il periodo natalizio, città e piccoli centri della Danimarca organizzano mercatini natalizi ed eventi, un’occasione speciale per scoprire il paese immerso in un’atmosfera magica.
Per i più romantici castelli e manieri aprono le proprie porte allo spirito natalizio, a partire dal Castello di Kronborg a nord di Copenaghen, dove il Natale invade gli antichi saloni, tra concerti, balli, laboratori di decorazioni natalizie, bancarelle e assaggi della tipica birra natalizia. Sempre nella Selandia settentrionale, come vuole la tradizione, il Castello di Dragsholm, ospita un bazar, un evento gastronomico natalizio, cacce al tesoro e rappresentazioni di personaggi burloni che contribuiscono a immergere il castello in una straordinaria atmosfera di festa e allegria. Più a sud, nell’isola di Møn, oltre ad ammirare il panorama mozzafiato delle scogliere calcaree, è possibile seguire un percorso natalizio e visitare i tanti laboratori artigianali che costellano il paesaggio. Attraversando il ponte dello Storebælt (grande stretto) si arriva poi nell’isola della Fionia, dove si viene accolti da un Natale da favola. A partire dal Castello di Valdemar, dove le spettacolari sale fanno da sfondo a bancarelle di artigianato e ottimi regali di Natale, mentre dalla cucina si diffonde il profumo di biscotti fatti in casa. Al Villaggio di Fionia è possibile rivivere il Natale del 1800 nelle calde cucine delle fattorie, dove assaggiare squisite leccornie del passato e osservare gli abitanti alle prese con attività natalizie. Infine, come in quello del suo più celebre cittadino, il Natale occupa un posto del tutto speciale nel cuore di Odense, che lo celebra con un magico allestimento che prende il nome proprio dall’illustre personaggio: il Mercato Natalizio di H.C.Andersen. Il vecchio centro cittadino fa da cornice all’evento con giocolieri, carrozze, giostre e organi a manovella e naturalmente con i personaggi delle fiabe di Andersen.
Superato un altro ponte, il Lillebælt (piccolo ponte) si giunge nella penisola dello Jutland, dove vale la pensa fermarsi per una visita natalizia classica al meraviglioso castello del 1300 di Koldinghus dove perdersi nelle sale addobbate a festa. Più moderno, invece, il mercatino natalizio di design al vicino museo del design Trapholt, dove solo per un week-end i migliori designer e artigiani del paese espongono e vendono le loro creazioni. Per finire in dolcezza una sosta nella cittadina del panpepato Christiansfeld, dove nel 1700 la congregazione protestante dei Fratelli Boemi portò non solo la parola del Signore, ma anche la ricetta dei deliziosi dolcetti al miele.
Avventuratevi poi nella campagna danese a bordo dei vecchi treni a vapore, come ad esempio quello che dalla cittadina di Vejle attraversa la morbida valle del Grejs. Il viaggio vi porterà a scoprire i mercatini in idilliache cittadine, o in mezzo ai boschi a scegliere il vostro albero di Natale, o semplicemente gustarvi una rigenerante cioccolata calda accompagnata dai tipici dolcetti natalizi danesi. Sempre nello Jutland meridionale non si può perdere il Mercatino natalizio nella pittoresca Tønder, dove le strade ciottolate e le caratteristiche case di questa cittadina, sono la perfetta cornice per il primo mercatino natalizio danese, che nacque proprio qui nel 1994.
Nella più antica cittadina della Danimarca, Ribe, il tema natalizio si sviluppa invece intorno ad un racconto della metà del 1800, 'Il Natale di Peter', che narra il periodo di dicembre visto attraverso gli occhi di un bambino dell’epoca. Per smaltire i troppi dolcetti basta inoltre avventurarsi in un Safari delle Ostriche, nel vicino Mare di Wadden, dove si passeggia fino ai grandi banchi di ostriche, dove ci si sente quasi ai confini del mondo.
Dopo una bella scorpacciata (gratuita!) di molluschi si prosegue verso nord, fino a giungere a Århus. La seconda città della Danimarca offre uno straordinario mercatino allestito nello storico Den Gamle By - la Città Vecchia. Nel periodo prenatalizio le strade del museo all’aperto si riempiono di bancarelle che riportano indietro alle antiche città mercato. Un mix di decorazioni di Natale, regali e delizie culinarie mostra la storia del Natale e della società dal 1625 al 1929 promettendo uno shopping d’altri tempi.
L’itinerario si conclude a Skagen, la punta più a nord della Danimarca. Qui ci si prepara all’arrivo del Natale con un calendario dell’Avvento vivente. Le 24 porticine del calendario sono distribuite su vari edifici della cittadina facilmente riconoscibili grazie alle decorazioni in abete. Il numero sulla porta rivela in che giorno di dicembre verrà aperta. Ogni giorno tra il 1 e il 24 dicembre una carrozza trainata da cavalli attraversa la cittadina per portare gli angioletti ad aprire una nuova casella del calendario. Dietro alla porta si nascondono sorprese natalizie per grandi e piccini, come assaggi di birra o dolci natalizi, laboratori e concerti. Il 24 viene schiusa l’ultima porticina e la chiesa di Skagen accoglie alla messa di Natale.
Lo spirito del Natale è ovunque anche a Copenaghen, e la festività è la più attesa dai danesi, che tramandano le tradizioni natalizie di generazione in generazione.
Per immergersi nell’atmosfera, basta iniziare con una passeggiata lungo la celebre Strøget, la via pedonale più lunga del mondo, curiosando tra i negozi, alcuni dei quali hanno anche le proprie tradizioni natalizie.
Nyhavn, la zona dei canali dove visse per diversi anni anche Hans Christian Andersen, ospita un mercato natalizio dal 16 novembre al 22 dicembre, dove curiosare tra le bancarelle alla ricerca di regalini, frittelle di mele, gløgg e altre delizie. Non manca, infine, il mercato di Natale più alternativo: quello che si svolge nella Grey Hall a Christiania. Per due settimane, a metà dicembre, il mercato offre unici prodotti artigianali e un’atmosfera accogliente nel pieno della città libera di Christiania.
I più fortunati che si troveranno a Copenaghen all’inizio del mese di dicembre potranno assistere alla cerimonia dell’accensione dell’albero di Natale, che si svolge la prima domenica di ogni anno nella piazza del municipio (Rådhuspladsen). Centinaia di persone affollano l’evento che, tradizionalmente, segna l’inizio ufficiale della stagione natalizia a Copenaghen.
www.visitcopenhagen.com
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In Austria, la tradizione natalizia è molto radicata e l’atmosfera tipica del Natale è da assaporare in ogni angolo del Paese: dai mercatini più tradizionali e celebri come quello che si tiene a Vienna, al Castello di Schönbrunn, a quelli più intimi dei piccoli borghi austriaci. Una delle tradizioni più sentite è l’'Adventkranzì', la corona d’avvento, fatta di rametti d’abeti e completata da un nastro colorato, qualche decorazione e 4 candele da accendere nelle 4 domeniche antecedenti il Natale. Gli hotel dell’Associazione Austria per l’Italia invitano gli ospiti a conoscere e a vivere la magia del Natale austriaco in un ambiente dove si parla italiano.
Il Natale in Tirolo ha un carattere romantico: nella zona di Seefeld vengono organizzati suggestivi mercatini dell’Avvento, concerti natalizi e meditative visite delle cappelle. Nella straordinaria atmosfera dell’inverno alpino tirolese il periodo più sereno dell’anno si trasforma in una vera e propria esperienza emotiva. Il mercatino dell’Avvento di Seefeld, con le sue baite di legno in stile tirolese e le tante idee regalo, vale sempre una visita. I cori, le attrazioni natalizie come l’ufficio postale degli angioletti o l’angolo del bricolage dell’Avvento creano un’intima atmosfera.
Nella valle incontaminata di Leutasch è possibile vedere da vicino le usanze che hanno radici secolari, come le escursioni con le fiaccole per le dodici cappelle della valle di Leutsch. Guidati dall‘originale 'Bantl-Hansi' di Leutasch e accompagnati dalle tipiche canzoni natalizie del 'Gstanzl', si possono ammirare tutte le caratteristiche delle dodici cappelle.
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La Svezia e Stoccolma sono rinomate per l’estivo sole di mezzanotte, quando c’è luce per tutto il giorno e non fa mai buio completamente. Ma Stoccolma è altrettanto esotica, e forse anche più accogliente, durante l’inverno quando invece il sole quasi non sorge mai. La città si rivela calda e accogliente. Caffetterie e ristoranti si riempiono di candele, le vie risplendono delle decorazioni natalizie e in tutte le finestre rilucono le candele dell’Avvento. Molte tradizioni svedesi sono legate alla luce, prima fra tutte la festa di Santa Lucia. La città è ideale per fare shopping e acquistare decorazioni tradizionali o innovative nei mercatini di Natale, per gustare il classico e squisito buffet, bere il profumato 'glögg' (vino brûlé servito con mandorle e uvette), immergersi nelle melodie del concerto di Santa Lucia, pattinare all’aperto e scoprire l’affascinante 'notte in pieno giorno'.
I mercatini di Natale sono un appuntamento imperdibile per gli abitanti di Stoccolma. Negli ultimi anni la città ospita mercatini che interpretano questa tradizionale festa in modo innovativo. Essi si svolgono durante i fine settimana dell’Avvento, gli ultimi 4 weekend prima della vigilia di Natale. Anche Göteborg s’illumina per Natale grazie a varie istallazioni, alcune ispirate al design contemporaneo e altre alla tradizione più antica. I tre chilometri del 'Viale della Luce' conducono il visitatore dal teatro dell’Opera al porto passando per il Winter Wonderland attraversando una Göteborg splendente di illuminazioni all’avanguardia fino al grande parco di divertimento Liseberg con il suo famoso mercatino di Natale addobbato con milioni di luminarie!
Dal 16 novembre 2012 il centro di Göteborg si trasformerà in una vera città del Natale, con l’apertura del mercatino di Liseberg e le tante luci bianche che illumineranno il lungo 'Viale della Luce'. Il 7 dicembre si accenderanno poi tutte le altre istallazioni luminose della città che esalteranno sontuosi palazzi, ponti e alberi; fino al 6 gennaio 2013. Tutti i negozi e le boutique lungo il Viale della Luce e zone limitrofe saranno addobbati secondo lo stile natalizio svedese e saranno aperti sette giorni su sette. Quasi cinque milioni di luci scintillanti adornano gli alberi e gli edifici del più grande mercatino di Natale della Scandinavia all’interno del parco di divertimenti di Liseberg! Ci sono circa 80 bancarelle e punti vendita, una pista di pattinaggio sul ghiaccio, vari concerti natalizi oltre a numerose attrazioni e giochi per bambini e oltre 700 alberi di Natale! Si può anche arrivare a Liseberg con la chiatta 'Paddan' sul fiume che attraversa il centro. I passeggeri potranno riscaldarsi a bordo con del vin brulé e coperte!
E ancora l’edificio più antico di Göteborg del secolo XVII, Kronhuset, viene trasformato in un bazar tradizionale dove artigiani vestiti in costumi d’epoca vendono il loro artigianato e dolciumi vari. Infine, nel delizioso castello di Gunnebo, considerato una delle principali dimore nobiliari di campagna in stile neoclassico del Nord Europa, si svolge un mercatino con circa 35 venditori di artigianato e cibo biologico. Gunnebo si trova a circa 10 km a sudest di Göteborg.
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Dal 18 novembre 2012 al 6 gennaio 2013 Valkenburg, la città natalizia dell’Olanda, sarà trasformata in un magico luogo del Natale con tante attività dedicate nelle sue stradine illuminate a festa. Nel periodo che va dal 16 novembre al 23 dicembre, si potrà scendere nella grotta 'Fluweel' della cittadina per visitare il suggestivo mercatino natalizio sotterraneo con numerose bancarelle natalizie. Quest’anno inoltre, Babbo Natale si trasferirà nelle grotte dove sarà possibile fargli visita, ammirando la stanza dei regali e la sua slitta con le renne. Nella grotta, oltre alle bellissime decorazioni, si potranno ammirare murales, delle sculture e la cappella del XVIII secolo. Il mercato natalizio nella grotta municipale di Valkenburg aan de Geul è invece considerato il più grande e antico mercato natalizio sotterraneo in Europa, che quest’anno festeggia la sua 27esima edizione. I visitatori rimarranno sorpresi dall’atmosfera particolarmente suggestiva e dalle sue decorazioni, in perfetta armonia con i numerosi stand che offrono articoli natalizi e altre curiosità.
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Natale. E’ adesso che le città della Repubblica Ceca, splendide e a volte un po’ 'seriose', si illuminano a festa, si accendono di colori, si vestono di sfarzo e si abbandonano ad atmosfere languide. Certo, è soprattutto la festa della fede, nel paese ancora forte e radicata, ma chi può dire di non commuoversi davanti al lato magico del Natale? I mercatini dell’Avvento in Repubblica Ceca alzano il sipario già a fine novembre e regalano il loro spettacolo fino a gennaio. Sulle bancarelle, nelle casupole di legno non mancano idee regalo, addobbi, manufatti e pezzi d’artigianato con cui sorprendere amici e parenti. E tanto per entrare nel clima e apprezzare al meglio l’unicità della merce esposta, nei mercatini dell’Avvento vanno in scena dimostrazioni da parte degli artigiani e rievocazioni di antichi mestieri. Dai movimenti esperti di mani talentuose vedrete nascere come per incanto statuine intagliate nel legno, mestoli per la cucina, addobbi natalizi intrecciati nella paglia o soffiati nel vetro, stoviglie e soprammobili di ceramica, candele artistiche, gioielli originali e i tipici campanelli di Gesù Bambino forgiati nel ferro… Mentre l’occhio si lascia sedurre, le orecchie si abbandonano alle melodie delle feste e le mani rovistano, le narici catturano aromi dolci e salati che solleticano il palato. A ogni angolo una nuova tentazione: i trdelnik (una sorta di cannoli arrotolati su speciali bastoni di legno, cotti sulla brace ardente e poi cosparsi di cannella e zucchero), würstel e salsicce alla piastra, pannocchie lessate, opulenti prosciutti che si affumicano sul fuoco, caldarroste e mandorle abbrustolite, biscotti delle feste e pane dolce, vin brulè (svarene vino), il tipico grog a base di rum e acqua e la medovina (o idromele, liquore al miele servito caldo).
I mercatini di Praga sono ovviamente i più noti, gettonati e... affollati. Le bancarelle più famose sono quelle della Piazza Vecchia, allestite dal 1° dicembre al 1° gennaio con ogni ben di Dio: addobbi natalizi, statuine per il presepe, artigianato in legno, ceramica, stoffa e cuoio, manufatti in lana, bigiotteria, le tipiche marionette e dolciumi. Non da meno i mercatini di piazza Venceslao (26 novembre-1° gennaio). Per portare a casa regali e souvenir davvero tipici, realizzati a mano e frutto di tradizioni antiche, non dimenticate di acquistare giocattoli in legno (tra cui le celebri marionette di Praga), cristalli di Boemia, figurine in foglie di granturco, manufatti in paglia, addobbi natalizi e prodotti tipici, tra cui l’irresistibile prosciutto di Praga, arrostito e aromatizzato in diretta sulla brace.
In Moravia l’appuntamento è sicuramente a Brno, dal 30 novembre al 23 dicembre, in piazza namesti Svobody, in via Radnicka e al Mercato dei Cavoli (Zelny trh) in via Radnicka, allestito secondo lo stile dettato da Josef Lada, celebre pittore ceco rinomato proprio per le sue scene natalizie. In vendita non solo oggettistica, regali e addobbi, ma anche prodotti alimentari, dai formaggi ai dolci tipici. A fare da corollario al mercatino, un vivace calendario di dimostrazioni d’artigianato e momenti culturali.
Una vera chicca i mercatini di Roznov pod Radhostem, pittoresco villaggio della Valacchia morava, accoccolato ai piedi dei Monti Beskydy e già rinomato per il suo bellissimo museo etnografico all’aperto. Il sipario si alza il 15 dicembre su artisti, artigiani, vecchi mestieranti e su spettacoli folkloristici. Un vero tuffo nella magia delle feste e nel passato.
Nel Sud della Boemia, nell’incantevole Cesky Krumlov, gioiello Unesco, i mercatini sono in calendario dal 30 novembre al 1° gennaio. Anche qui un turbinio di suoni, luci e profumi. Spettacoli, eventi e la possibilità di apprendere le tecniche di decorazione del dolce tipico: il pan speziato. Protagonisti assoluti delle celebrazioni sono i bambini, che qui potranno lasciarsi incantare dal presepe vivente, incontrare San Nicola e vivere il caratteristico 'Natale degli Orsi' (una tradizione sentitissima, che vuole che il 24 dicembre adulti e bambini portino i loro doni ai grossi plantigradi che abitano il fossato del castello fin dal 1707). Caccia al regalo anche a Ceske Budejovice, metropoli della Boemia meridionale. Gli artigiani sono chiamati a raccolta dapprima nel quartiere fieristico, dal 1° al 26 dicembre, dietro alle bancarelle dei mercatini allestiti in piazza namesti Premysla Otakara.
Il castello di Krivoklat, infine, nei weekend dell’8-9 e del 15-16 dicembre, ospita un ricco programma natalizio con spettacoli teatrali, mercatini dell’artigianato tradizionale, profumi inebrianti di vin brulè o idromele (bevanda calda a base di miele). Una grande emozione per i più piccoli sarà sicuramente il viaggio sul treno a vapore che da Praga o da Pilsen condurrà al castello.