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La Spagna è tornata ad essere la terza destinazione turistica a livello mondiale nel 2013, dopo Francia e Stati Uniti, recuperando il podio che le era stato tolto dalla Cina nel 2010. A confermare il dato, riporta Ansamed, è stata il ministro del Turismo, Isabel Borrego, nella presentazione della prossima edizione di Fitur, la fiera internazionale del turismo, in programma dal 22 al 26 gennaio a Madrid.
Il numero di viaggiatori in Spagna registrato fino a novembre ammonta a quasi 57,6 milioni di stranieri, e già supera i 55,4 milioni di turisti che hanno visitato la Cina per l'intero 2013.
Gli operatori ed Exceltur stimano in oltre 6,4 milioni il numero di turisti stranieri che hanno visitato la Spagna lo scorso anno. Un dato che dovrà essere confermato dalle cifre ufficiali, che saranno pubblicate dal ministero il prossimo 27 gennaio. Entrate e spesa turistica fino a novembre 2013 segnano un incremento dell'8% - fino a un totale di 55,896 milioni di euro - rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Intanto, Fitur si svolgerà su una superficie di 54.000 metri quadrati, duemila in meno rispetto alla passata edizione, anche se il numero di operatori e aziende partecipanti è aumentato del 3%, secondo i dati forniti dagli organizzatori. E' prevista la partecipazione di 9mila imprese provenienti da 165 Paesi.
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Circondato dai laghi Maggiore, di Como e di Lugano, con le sue valli verdeggianti e le montagne spruzzate di neve, il Ticino, uno dei 26 cantoni svizzeri, può vantare non solo il famosissimo passo del San Gottardo e belle piste da sci, ma città, paesini e borghi ricchi di storia e attrattive turistiche.
A cominciare naturalmente da Bellinzona, definita “la porta d’Italia” o “la chiave delle Alpi”, dichiarata patrimonio dell’Unesco, chiaro esempio di un bellissimo connubio tra antico e moderno, vecchio e nuovo. Ai nuovi palazzi, alti e moderni, si contrappongono case antiche, in pietra a vista, o con facciate decorate da affreschi. Dall’asfalto delle strade principali, si passa all’acciottolato delle strade del centro storico, teatro di eventi e manifestazioni. Da sempre Bellinzona, è protetta e controllata da ciò che la rende unica e bella, ovvero dai suoi tre castelli: Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro.
Il primo che si incontra che imponente vigila da vicino la città, è il Castelgrande.
Il complesso attualmente visibile risale a epoche diverse. Una parte risale al XIII secolo, un’altra alla fase “milanese” (1493-1486), alcuni interventi risalgono all’inizio del ‘600, mentre i più grossi sono dell’800. L’odierno aspetto è il risultato di ultimi restauri della seconda metà del secolo scorso.
Sono ancora visibili e in parte visitabili, la Torre detta Bianca, alta 27 metri, la Torre Nera, di 28 metri, e la cinta muraria merlata, di cui una parte scende fino in città.
Il castello ospita il museo storico archeologico, che mostra i 6500 anni di presenza umana sulla collina, dai primi villaggi del neolitico, al ventesimo secolo.
Non manca la parte artistica con una collezione di monete cinquecentesche.
Secondo castello che incontriamo è quello di Montebello, forse quello meglio conservato e più ricco di fascino. Situato sul colle da cui prende il nome, domina la città e il Castelgrande. La parte più antica risale al XIII-XIV secolo. E’ possibile visitare i cortili interni con due ponti levatoi, le camminate nelle mura merlate, le corti esterne.
Anche qui è ospitato un museo archeologico, con reperti regionali dell’epoca del bronzo, del ferro, dell’epoca romana e dell’Alto Medioevo.
Infine non rimane che salire sul Sasso Corbaro per visitare il castello omonimo, tipica fortezza sforzesca del ‘400. Oltre che le passeggiate sulle mura e i cortili interni, è possibile visitare la sala Emma Poglia, sala lignea del XVII secolo.
La funzione di questa sala era di vestibolo e di stuva (stufa, luogo per riscaldare), e, nonostante nel tempo sia stata smontata e rimontata, conserva intatta la sua bellezza. Tornando nel centro abitato, è possibile visitare numerose chiese ognuna con proprie particolarità artistiche e storiche.
Domina nel centro di Bellinzona la bellissima Collegiata, principale chiesa della città, del XV secolo, caratterizzata da una facciata elegante con un interessante rosone di cinque metri di diametro eseguito all’inizio del ‘600 e porte quattrocentesche.
L’interno è ricco di stucchi e cappelle laterali decorate in epoche diverse.
Dopo undici anni chiusa per ristrutturazione a seguito di un incendio, notevole è la piccola Santa Maria delle Grazie, che risale alla fine del XV secolo.
Mentre l’esterno è molto semplice e spartano, l’interno è diviso, trasversalmente, da una grande arcata affrescata con episodi della vita di Cristo, al cui centro è posto il momento della crocifissione.
Un edificio particolare e bellissimo, che abbiamo rischiato di perdere per sempre.
Sara Marchesi
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La Croazia ha avviato la procedura per dare in concessione a un investitore privato le infrastrutture turistiche e alberghiere dell’isola istriana di Brioni Maggiore, che fa parte di uno dei più rinomati parchi naturali dell’Adriatico, l’arcipelago delle Isole Brioni, dove l’ex leader jugoslavo Tito stabilì la sua residenza estiva. Secondo il ministro del Turismo, Darko Lorencin, il concorso mirerà a trasformare l’offerta turistica dell’isola in una destinazione esclusiva coniugando il turismo di lusso con la tutela dell’ambiente. Le Isole Brioni furono trasformate in una destinazione turistica già alla fine dell’Ottocento, per divenire un punto nevralgico della vita sociale dell’élite tedesca del Litorale austriaco di Gorizia e Trieste e nel 1945 fu ceduto dall’Italia alla Jugoslavia.
Il maresciallo Josip Broz Tito vi trascorreva anche vari mesi nell’anno, vi teneva riunioni del governo e vi riceveva capi di Stato – almenio un centinaio - e decine di star del cinema internazionale, tra i quali Elizabeth Taylor, Sophia Loren, Carlo Ponti e Gina Lollobrigida. Il complesso non ha però visto investimenti e modernizzazioni da almeno trent’anni e il governo croato vuole valorizzare le alte potenzialità turistiche del Parco nazionale. Il futuro concessionario, che sarà scelto entro autunno, dovrà proporre un piano di investimenti per “una totale modernizzazione delle infrastrutture e costruzione di nuove”. Il valore della concessione è stimato tra i 200 e i 300 milioni di euro per la gestione dell’intera infrastruttura turistica e i campi da golf, mentre la tutela dell’ambiente resterà di competenza del Parco nazionale.
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La Spagna si avvia a stabilire il record storico del turismo straniero: a fine novembre ha raggiunto i 57,6 milioni, appena 300 mila unità in meno rispetto al primato stabilito nel 2012, con un incremento interannuale del 5%. Secondo i dati del Frontur, del Ministero del Turismo, a novembre il numero di turisti stranieri è aumentato del 9,3% a 3,3 milioni. All’incremento hanno contribuito soprattutto i Paesi nordici, mentre i turisti italiani sono scesi del 9,2%.
A scegliere le località spagnole sono in gran parte anglosassoni (+4,6% tra gennaio e novembre), tedeschi (+5,2%) e la Francia (+6,4%). In termini percentuali, il maggior incremento è rappresentato dai russi (+31,3%, con oltre 1,5 milioni). Tra le comunità autonome, la Catalogna ha il maggior indice di incremento (+7,4%), seguita da Baleari e canarie; in calo del 6,8% Madrid. (nelle foto On the road, Granada)
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"Non fissare le belle donne" e “coprire le ascelle in treno” sono due dei dodici comandamenti elencati in un dépliant pensato e scritto per i passeggeri della metro di Parigi. Il libretto chiamato "Manuel du savoir-vivre à l’usage du voyageur moderne" o "Il manuale delle buone maniere per il viaggiatore moderno" elenca i 12 comandamenti che ogni parigino che si rispetti deve seguire, accompagnato da vignette per rendere il messaggio più chiaro.
La guida è disponibile online ed è divisa in quattro sezioni – ‘disponibilità’ ‘cortesia’‘comportamento’ e ‘buone maniere’ - e spiega come i parigini debbano essere sempre disposti a dare informazioni a gente che indossa "bermuda e cappellino in testa." I turisti, si legge all’interno del volantino, dovrebbero anche capire che “la sigaretta con una croce sopra la banchina non è un’opera d’arte ma un divieto di fumo”. Il volantino precisa anche che le conversazioni ad alta voce e i fazzoletti sventolati in faccia alla gente non sono un segno di civiltà.
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