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Città atea e santa
Taurisano, la città dell’ateo Giulio Cesare Vanini e della serva di Dio Mirella Solidoro, la città del Pane e della Madonna della strada. Questo piccolo centro a pochi
chilometri dalle spiagge di Ugento, è uno scrigno ricco di tesori ancora tutti da scoprire.
“Vogliamo valorizzare la nostra città in tutti i suoi aspetti, far emergere il suo carattere e le sue eccellenze per farla diventare una destinazione turistica.
Le potenzialità ci sono tutte”, dice il sindaco Raffaele Stasi sostenuto dagli assessori alla cultura, Katia Seclì e al turismo, Lina Normanno.
Un colpo d’occhio è la piazza dove si affacciano la chiesa madre e il palazzo ducale, divenuto oggi sede del Municipio.
Alle spalle si estende un incantevole giardino (che in passato era molto più vasto) dove i giovani sono abituati ancora oggi ad incontrarsi e giocare.
Taurisano è famosa in tutto il mondo perché nacque qui il filosofo Giulio Cesare Vanini, sul finire del ‘500. Illustre letterato e filosofo dalla vita un po’ complicata
finì al rogo, il 9 febbraio 1619, nella città francese di Tolosa, dopo essere stato condannato dalla Santa Inquisizione per ateismo. Per approfondire il suo pensiero
è stato fondato il Centro internazionale di studi vaniniani, presieduto dal professore Francesco Paolo Raimondi, docente di filosofia e già preside dello Scientifico Vanini
di Casarano, segretario. Il filosofo ispira anche il caffè letterario Normal, dove almeno una volta al mese si riuniscono intellettuali della zona per uno scambio di idee. E in occasione dell’anniversario dei 400 anni dalla morte, il 7, 8 e 9 febbraio 2019 sono arrivati a Taurisano studiosi di fama internazionale per partecipare a un convegno,
organizzato dall’amministrazione comunale e dal Centro studi internazionale Vanini. Ha partecipato, tra gli altri, il professore parigino Jean Pierre Cavaillè, docente
dell’Ecole des Haute Etudes di Parigi, paragonabile alla Normale di Pisa, esperto nel pensiero vaniniano.
Dice il professore Raimondi: “Patria mia nobilissima, quasi gemma al centro del mondo. Così Giulio Cesare Vanini definiva il Salento, la sua patria d’origine, che descrive
spesso nei suoi scritti. Allora l’Italia era raffigurata non come uno stivale, ma come una specie di mano e il Salento corrispondeva al dito indice dove si indossano gli
anelli".
Vanini è un precursore dell’età moderna e quindi dell’illuminismo. Originario di una famiglia ricchissima, lasciò a 16 anni Taurisano per proseguire i suoi studi ed entrare
nell’Ordine dei Carmelitani a Napoli, dove ebbe i primi dissapori con il Priore. E da lì iniziò la sua vita avventurosa. Con un compagno, Ginocchio, riuscì infatti a
rifugiarsi in Inghilterra, addirittura presso sir Abbot, capo della chiesa anglicana il quale appena due anni più tardi lo mise sotto accusa perché aveva scoperto che
Vanini tramava per ritornare sotto l’ala della chiesa cattolica. Riuscì a lasciare l’Inghilterra e ottenne la protezione del Nunzio apostolico di Bruxelles. Lo vediamo
ancora a Parigi, dove frequentava un cenacolo di letterati e filosofi protetti dal maresciallo di Parigi. Conosciuto per la sua prima opera, l’Anphiteatrum aeternae
provvidentiae, quando diede alle stampe il De Admirandis… “I segreti meravigliosi della natura, regina e dea dei mortali”, firmò la sua condanna. I professori della
Sorbona che ne avevano autorizzato la pubblicazione come accadeva allora, andarono alle autorità e dichiararono che lo scritto pubblicato era differente dalla copia
autorizzata. Vanini fuggì a Tolosa, ma appena due anni dopo venne raggiunto dal Tribunale della Santa Inquisizione e atrocemente giustiziato: strappata la lingua,
venne impiccato e poi bruciato. E le sue ceneri vennero disperse al vento”.
Ancora oggi per visitare la casa dove nacque Giulio Cesare Vanini e consultare i volumi della ricchissima biblioteca: 40mila volumi donati alla città anche da illustri
studiosi, arrivano appassionati da tutto il mondo.
Pullman di fedeli arrivano invece per pregare sulla tomba di Maria Solidoro, proclamata Serva di Dio e sulla via della Beatificazione e della Santità, una vita umile la sua,
ma dalla profonda spiritualità. A raccontarci la sua storia è il fratello: “Maria è nata nel 1964 ed è morta nel 1999. A 13 anni le venne diagnosticato un tumore al cervello.
Venne operata e ritornò in casa in coma, destinata a pochi giorni di vita. Invece trascorse tre anni in stato vegetativo. Il 2 maggio 1992 si risvegliò improvvisamente dal
coma. Raccontò di avere avuto una visione: un Signore con la barba le disse: guarirai, ma in cambio dovrai aiutare le anime che ti verranno a trovare. I vicini di casa le
portarono vari santini perché lei potesse riconoscere chi fosse questo Signore: lei lo riconobbe nel volto del Santissimo crocifisso così come raffigurato nella Chiesa di
Galatone. Da quel 2 maggio, mia sorella, pur non lasciando mai il letto, riprese le sue facoltà mentali e operò molte guarigioni e miracoli. Le telefonavano da ogni parte
del mondo e lei, incredibilmente, senza mai averle studiate, conosceva tutte le lingue. Aveva sempre una parola di conforto per tutti”
“Ti prego Maria, fai guarire mia moglie Maura!” quasi ogni giorno un marito disperato si reca sulla tomba di Maria Solidoro e scrive questo pensiero sull registro, adagiato
su un leggio e a disposizione dei fedeli. Poi ci sono tanti pensieri d’amore per la piccola fanciulla di Taurisano, che dicono, ormai sul punto di morire, diventava ogni
giorno più bella.
Non si può lasciare Taurisano senza visitare la Chiesa della Madonna della Strada, uno splendido esempio di arte romanica dalla facciata monumentale. Sul frontespizio
l’immagine della Madonna visitata dall’Angelo nel giorno dell’Annunciazione che dice Ave Maria, piena di tutte le grazie (espressione iscritta in greco sulla facciata)
e sul lato della chiesa la Meridiana. All’interno della chiesa si può ammirare un ciclo di affreschi attribuito alla stessa scuola pittorica della famosa Chiesa di
Santa Caterina di Alessandria a Galatina. Colpisce l’affresco che raffigura le lotte iconoclaste in Oriente: monaci perseguitati perché volevano dipingere l’immagine
dei santi e di Dio, imbrattati dal sangue che esce dal rosone di una chiesa! Da vedere.
La chiesa della Madonna della Strada era tappa obbligata lungo la via dei pellegrinaggi che portavano a Santa Maria di Leuca.
Ma che cosa sarebbe un pellegrinaggio senza il pane, così ricco di significati simbolici? Taurisano, con i suoi forni di eccellenza, vanta un’antica tradizione
nella produzione di pane e prodotti da forno, delizia per il palato e ristoro per l’anima. Un tour tra i forni del paese fa chiudere il tour in bellezza.
Redazione

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Da più di 120 anni la funicolare collega il centro di Bergamo con la Città Alta, più precisamente con piazza Mercato delle Scarpe, già sede di numerose attività commerciali. Nel 1430 questa piazza viene adibita esclusivamente alla vendita delle scarpe, mentre il palazzo che vi si affaccia e che ora ospita la stazione proprio della funicolare costituiva la sede della corporazione dei calzolai.
La funicolare di città è molto amata dai bergamaschi, che non potrebbero più farne a meno: quale altro mezzo di trasporto infatti ti permette di viaggiare nella storia attraversando le antiche mura venete che in passato difendevano Bergamo dagli attacchi nemici? Due graziose vetture salgono e scendono immerse fra giardini fioriti e scorci unici: nelle giornate di cielo sereno puoi godere di un fantastico panorama su tutta la pianura padana e scorgere addirittura gli Appenini!
Questo tragitto vede la luce nel 1887, su progetto dall’ingegnere Alessandro Ferretti.
Nella prima versione, la funicolare è mossa da una macchina a vapore, con impianto a due carrozze, collegate secondo un classico sistema va e vieni, in cui il peso di una aiuta il sollevamento dell’altra.
L’ammodernamento. Nel 1917 i macchinari e le stazioni di arrivo vengono ammodernate e le rotaie da una passano a due. Nella stazione a monte viene realizzata una sala d’attesa e una balconata a veranda, dove ancora oggi si può sorseggiare un caffè o un aperitivo godendo di una fantastica vista su tutta la città.
Oggi. La funicolare è attualmente in attività e in pochi minuti ti permette di superare un dislivello di 85 metri lungo un percorso di soli 240, dove la pendenza massima toccata arriva al 52%.
Piazza Vecchia
Capolavoro rinascimentale nel cuore di Bergamo Alta, Piazza Vecchia è “la piazza perfetta” che ha incantato (anche) Le Corbusier
Non sarà necessario seguire un unico e preciso percorso per raggiungere Piazza Vecchia: tutte le stradine medievali di Città Alta confluiscono verso il suo “salotto” rinascimentale.
Potrai, quindi, raggiungerla da più punti e noterai come ogni angolo d’osservazione riesca a esaltare armoniosamente tutti gli edifici che la incoronano. Al centro della piazza, la Fontana del Contarini emana ancora la sua bellezza settecentesca, dal colore candido e neutro. Poco più in là, eleganti palazzi dall’aspetto solenne e imponente, testimoni taciti di ricordi di una vita lontana.
Dalla facciata austera del Palazzo della Ragione al bianco smagliante di Palazzo Nuovo, ora Biblioteca Angelo Mai, con il suo patrimonio di incunaboli, cinquecentine, stampe, manoscritti. Da non perdere, la Torre Civica, detta il Campanone, che con i suoi 52 metri di altezza, svetta sulla città. Una breve sosta ai caffè storici aperti sulla piazza e ti sentirai parte di chi ama prendersi una piacevole pausa per osservare il lento via vai che anima Città Alta.
La magia di questo borgo antico sarà ovunque: il trambusto delle auto sarà solo un lontano ricordo. Farai tesoro di questo momento suggestivo nell’eleganza e nelle luci di una piazza che da fulcro del potere politico di Bergamo è diventata cuore del tempo libero. Da qualche anno Piazza Vecchia è anche sede di un appuntamento internazionale di grande richiamo, “I Maestri del Paesaggio”, che accoglie paesaggisti da tutto il mondo, impegnati a progettare per due settimane una piazza verde nel cuore di Città Alta.
Il Museo delle storie di Bergamo vi invita nel cuore di Piazza Vecchia, a Bergamo, dove si erge, maestoso il Campanone (o Torre civica), che con i suoi 52,76 metri di altezza offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica.
Alla sommità, raggiungibile a piedi (230 gradini) o più comodamente con il comodo ascensore in vetro, trovate la più grande campana della Lombardia.
Ancora oggi, tutte le sere alle ore 22.00 il Campanone batte i suoi suggestivi cento rintocchi a perenne ricordo della chiusura delle porte della città, lungo le mura, durante la dominazione veneta.
Mura Veneziane
Patrimonio Unesco dal 2017, le Mura Veneziane di Bergamo, con i loro 6 km di tracciato, offrono scorci insuperabili in uno scenario unico. Dove fare una passeggiata romantica, sotto la luna, in compagnia della persona giusta, in un luogo super romantico.
C’è un luogo che proprio nel 2017 è entrato a far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, rafforzando il primato della Lombardia in Italia. Si tratta delle Mura Veneziane di Bergamo: le imponenti opere murarie e bastioni che cingono Città Alta dal lontano XVI secolo, quando Bergamo era territorio della Repubblica di Venezia. Le mura si estendono per più di 6 km, con un’altezza che in alcuni punti raggiunge i 50 metri. Durante il fine settimana il perimetro interno diventa una grande isola pedonale.
L’emozione di accedere a Città Alta da una delle 4 porte monumentali è unica. L’ingresso più suggestivo è quello a sud, “Porta San Giacomo”. Dalla “Porta San Lorenzo”, posta a nord, passò invece Garibaldi, quando nel 1859 annesse Bergamo al Regno di Sardegna. Città Bassa e Città Alta sono collegate anche da una Funicolare che parte da Viale Vittorio Emanuele, ai piedi delle Mura, e arriva all’inizio della “corsarola”, l’antica arteria che taglia Bergamo Alta fino a Colle Aperto.
Da più di 120 anni la funicolare collega il centro di Bergamo con la Città Alta, più precisamente con piazza Mercato delle Scarpe, già sede di numerose attività commerciali. Nel 1430 questa piazza viene adibita esclusivamente alla vendita delle scarpe, mentre il palazzo che vi si affaccia e che ora ospita la stazione proprio della funicolare costituiva la sede della corporazione dei calzolai.
La funicolare di città è molto amata dai bergamaschi, che non potrebbero più farne a meno: quale altro mezzo di trasporto infatti ti permette di viaggiare nella storia attraversando le antiche mura venete che in passato difendevano Bergamo dagli attacchi nemici? Due graziose vetture salgono e scendono immerse fra giardini fioriti e scorci unici: nelle giornate di cielo sereno puoi godere di un fantastico panorama su tutta la pianura padana e scorgere addirittura gli Appenini!
Questo tragitto vede la luce nel 1887, su progetto dall’ingegnere Alessandro Ferretti.
Nella prima versione, la funicolare è mossa da una macchina a vapore, con impianto a due carrozze, collegate secondo un classico sistema va e vieni, in cui il peso di una aiuta il sollevamento dell’altra.
L’ammodernamento. Nel 1917 i macchinari e le stazioni di arrivo vengono ammodernate e le rotaie da una passano a due. Nella stazione a monte viene realizzata una sala d’attesa e una balconata a veranda, dove ancora oggi si può sorseggiare un caffè o un aperitivo godendo di una fantastica vista su tutta la città.
Oggi. La funicolare è attualmente in attività e in pochi minuti ti permette di superare un dislivello di 85 metri lungo un percorso di soli 240, dove la pendenza massima toccata arriva al 52%.
Piazza Vecchia
Capolavoro rinascimentale nel cuore di Bergamo Alta, Piazza Vecchia è “la piazza perfetta” che ha incantato (anche) Le Corbusier
Non sarà necessario seguire un unico e preciso percorso per raggiungere Piazza Vecchia: tutte le stradine medievali di Città Alta confluiscono verso il suo “salotto” rinascimentale.
Potrai, quindi, raggiungerla da più punti e noterai come ogni angolo d’osservazione riesca a esaltare armoniosamente tutti gli edifici che la incoronano. Al centro della piazza, la Fontana del Contarini emana ancora la sua bellezza settecentesca, dal colore candido e neutro. Poco più in là, eleganti palazzi dall’aspetto solenne e imponente, testimoni taciti di ricordi di una vita lontana.
Dalla facciata austera del Palazzo della Ragione al bianco smagliante di Palazzo Nuovo, ora Biblioteca Angelo Mai, con il suo patrimonio di incunaboli, cinquecentine, stampe, manoscritti. Da non perdere, la Torre Civica, detta il Campanone, che con i suoi 52 metri di altezza, svetta sulla città. Una breve sosta ai caffè storici aperti sulla piazza e ti sentirai parte di chi ama prendersi una piacevole pausa per osservare il lento via vai che anima Città Alta.
La magia di questo borgo antico sarà ovunque: il trambusto delle auto sarà solo un lontano ricordo. Farai tesoro di questo momento suggestivo nell’eleganza e nelle luci di una piazza che da fulcro del potere politico di Bergamo è diventata cuore del tempo libero. Da qualche anno Piazza Vecchia è anche sede di un appuntamento internazionale di grande richiamo, “I Maestri del Paesaggio”, che accoglie paesaggisti da tutto il mondo, impegnati a progettare per due settimane una piazza verde nel cuore di Città Alta.
Il Museo delle storie di Bergamo vi invita nel cuore di Piazza Vecchia, a Bergamo, dove si erge, maestoso il Campanone (o Torre civica), che con i suoi 52,76 metri di altezza offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica.
Alla sommità, raggiungibile a piedi (230 gradini) o più comodamente con il comodo ascensore in vetro, trovate la più grande campana della Lombardia.
Ancora oggi, tutte le sere alle ore 22.00 il Campanone batte i suoi suggestivi cento rintocchi a perenne ricordo della chiusura delle porte della città, lungo le mura, durante la dominazione veneta.
Mura Veneziane
Patrimonio Unesco dal 2017, le Mura Veneziane di Bergamo, con i loro 6 km di tracciato, offrono scorci insuperabili in uno scenario unico. Dove fare una passeggiata romantica, sotto la luna, in compagnia della persona giusta, in un luogo super romantico.
C’è un luogo che proprio nel 2017 è entrato a far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, rafforzando il primato della Lombardia in Italia. Si tratta delle Mura Veneziane di Bergamo: le imponenti opere murarie e bastioni che cingono Città Alta dal lontano XVI secolo, quando Bergamo era territorio della Repubblica di Venezia. Le mura si estendono per più di 6 km, con un’altezza che in alcuni punti raggiunge i 50 metri. Durante il fine settimana il perimetro interno diventa una grande isola pedonale.
L’emozione di accedere a Città Alta da una delle 4 porte monumentali è unica. L’ingresso più suggestivo è quello a sud, “Porta San Giacomo”. Dalla “Porta San Lorenzo”, posta a nord, passò invece Garibaldi, quando nel 1859 annesse Bergamo al Regno di Sardegna. Città Bassa e Città Alta sono collegate anche da una Funicolare che parte da Viale Vittorio Emanuele, ai piedi delle Mura, e arriva all’inizio della “corsarola”, l’antica arteria che taglia Bergamo Alta fino a Colle Aperto.
Castello di San Vigilio
Oggi il forte si presenta come una struttura imponente, capace di trasmettere una sensazione di potenza.
Il Castello di San Vigilio costituiva l’ultimo bastione della difesa cittadina: se cadeva San Vigilio, cadeva Bergamo.
Ed è per questo motivo che, nel corso dei secoli, al di sotto delle sue mura è stato scavato un vero e proprio reticolato di tunnel, passaggi segreti e diverse vie di fuga da utilizzare in caso di pericolo e attacchi nemici.
Oggi il forte si presenta come una struttura imponente, capace di trasmettere una sensazione di potenza, grazie alla caratteristica pianta a stella, i quattro torrioni, le merlature, i camminamenti, le cannoniere e le feritoie.
Situato sull’omonimo colle, dal quale sovrasta la Città Alta, oggi il castello è di proprietà del comune che lo ha riaperto al pubblico, ripristinando anche la funicolare che costituisce forse il modo migliore per raggiungerlo.
Infine, grazie al gruppo speleologico Le Nottole, è possibile visitare il passaggio segreto che univa il castello al Forte di San Marco, nella parte settentrionale della cinta muraria che cinge l’abitato.
Ristorante Pizzeria Da Franco
Dal 1998 al Vostro servizio nella splendida cornice di Città Alta
Situato a due passi da un luogo e dalla grande storia come Piazza Vecchia, il Ristorante Pizzeria ‘Da Franco’ è uno dei migliori ristoranti a Bergamo Alta, il posto ideale dove gustare ottimi piatti della tradizione bergamasca e specialità marinare sempre fresche grazie alla bravura degli chef esperti.
Concedetevi una cena con gli amici, un pranzo veloce e gustoso, o una sosta mentre siete in visita in questa meravigliosa città, perdendovi tra le viette caratteristiche, il panorama e l’atmosfera ricca di storia di Bergamo Alta il ristorante da Franco è l’ottima conclusione di una giornata perfetta dall’arte del Duomo di Bergamo a quella culinaria tipica di questo posto.
Il ristorante accoglie comitive di amici, è ideale per un pranzo di lavoro oppure per una ricorrenza speciale grazie ai piatti di pesce raffinatissimi e sempre molto freschi, se siete di fretta ma non volete rinunciare al gusto e alla genuinità concedetevi ricordate che da Franco è anche pizzeria con forno a legna, sempre pronto a sfornare varianti golose e croccanti.
www.dafrancobergamo.it

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Se è vero che l’Italia vanta una ricchezza culturale estremamente diffusa e presente più o meno su tutto il territorio - tanto da avere un forte appeal per oltre 250. 000 appassionati di ‘cultura italica’ (Fonte ENIT LRD Centenaries) ed essere anche considerata ‘il primo Paese al mondo per influenza ed eredità culturale’ (US news & world report 2017) - è anche vero che esiste soltanto un luogo, distribuito su circa 900 km quadrati, che ad oggi permette di entrare (fisicamente!) in un dipinto del Rinascimento, e questo luogo è il Montefeltro, regione magica e ricca di storia che si estende tra le Marche, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Repubblica di San Marino.
Ed è proprio qui, nella terra amata anche da Dante Alighieri e Raffaello Sanzio, che il progetto MVR – Montefeltro Vedute Rinascimentali apre la stagione 2019 con le sue visite guidate.
A partire da giugno e fino alla fine di settembre, sarà possibile infatti partecipare ai percorsi culturali organizzati da MVR, che porteranno le persone ad ammirare, vivendoli, luoghi da togliere il fiato, ovvero i paesaggi protagonisti dei dipinti rinascimentali di maestri come Leonardo da Vinci e Piero della Francesca.
Questi ‘paesaggi dipinti’ saranno visitabili dai Balconi Rinascimentali allestiti nel Montefeltro dove, grazie a pannelli espositivi, attori professionisti e guide esperte d’arte e del territorio, le persone potranno rivivere l’atmosfera delle opere d’arte rinascimentali.
LA SCOPERTA DELLE ‘INDIANA JONES DEI PAESAGGI D’ARTE’
Valutato dal MIBAC come ‘uno dei più interessanti progetti italiani degli ultimi trent’anni’, MVR è il primo progetto di turismo esperienziale culturale nato da un’importante scoperta scientifica: è stato accertato che i paesaggi dipinti sullo sfondo di alcune tra le opere più famose di Leonardo Da Vinci, tra cui La Gioconda, e di Piero della Francesca, come I Trionfi (Dittico dei Duchi) o La Resurrezione, non sono semplicemente ‘posti immaginari’ frutto della fantasia dei grandi maestri rinascimentali, bensì luoghi esistenti, appartenenti alle suggestive zone del Montefeltro.
A scovare questa corrispondenza, sono state due moderne ‘Indiana Jones dei paesaggi d’arte’: Rosetta Borchia, studiosa d’arte, e Olivia Nesci, docente di geomorfologia.
Attraverso un approccio assolutamente innovativo e affinato con ulteriori metodologie di analisi – che includono ricerca storica sul periodo e sull’artista, indagini geomorfologiche e geologiche, verifiche dei voli aerei virtuali sulle aree studiate - le due studiose pioniere della ricerca sui paesaggi d’arte hanno identificato numerosi luoghi corrispondenti ai fondali di opere d’arte note in tutto il mondo.
“Alla grande passione e allo spirito di ricerca che ci ha sempre accompagnato nel tentativo di ricomporre la verità storica sui fondali, è seguito il desiderio, tradotto oggi in un progetto, di offrire visibilità ai paesaggi – affermano Rosetta Borchia e Olivia Nesci - così da permettere a chiunque voglia attraversare questi luoghi, di ripercorrere i passi dei grandi pittori e giungere, infine, ad ammirare i paesaggi dipinti. ”
Le ricerche portate avanti dalle due ‘cacciatrici di paesaggi’ sono state condotte con metodologie scientifiche applicabili al mondo dell’arte e non solo: “La scoperta di Rosetta e Olivia – dichiara Davide Barbadoro, direttore artistico del progetto MVR – ha cambiato per sempre alcune pagine della storia dell’arte, svelandone particolari fino ad allora sconosciuti, oltre ad aver valorizzato un territorio capace di sedurre i grandi artisti del Rinascimento. ”
IL CONVEGNO INTERNAZIONALE
La prova dell’importanza e della bontà del progetto MVR è stata la grande partecipazione al Convegno Internazionale di Pesaro “Il Volto del Paesaggio. Ritratti del Montefeltro” organizzato dalla Camera di Commercio delle Marche come coronamento di una prima fase progettuale che ha visto MVR girare l’Europa per illustrare i suoi ‘paesaggi dipinti’.
Al Convegno hanno partecipato personalità di spicco del mondo dell’arte, della scienza e del turismo, tra cui anche il direttore esecutivo ENIT, confermando l’originalità e l’innovazione di un progetto unico nel suo genere, capace di fondere la bellezza dell’arte e la scoperta della natura con la ricerca di percorsi autentici, tra storia e tradizione. Durante l’evento, fra gli altri, è intervenuto anche l’illustre storico prof. Roberto Zapperi per raccontare la sua rivoluzionaria scoperta sulla vera identità della Gioconda di Leonardo da Vinci, ovvero la donna amata da Giuliano de’ Medici, Pacifica Brandani di Urbino.
I BALCONI RINASCIMENTALI
I Balconi Rinascimentali allestiti e attualmente visitabili sono: per La Gioconda di Leonardo da Vinci due punti, uno a Pennabilli, RN e l’altro nella località Monte Costa Grande, sempre Comune di Pennabilli, RN.
Le opere di Piero della Francesca si possono ammirare dai Balconi di località Pugliano Vecchio, (Comune di Villagrande di Montecopiolo, PU) per La Resurrezione; invece la località Pieve del Colle (Comune di Urbania, PU) accoglie il meraviglioso I Trionfi (Dittico dei Duchi); il Balcone posto in località Monte Palazzolo (Comune di Montecopiolo, PU) abbraccia lo sfondo de La Natività, mentre il paesaggio de Il Battesimo si trova in località Petrella Guidi (Comune di Sant’Agata Feltria, RN).
Il visitatore curioso e il turista impegnato, potranno quindi entrare nei ‘paesaggi dipinti’ delle opere d’arte di Leonardo da Vinci e Piero della Francesca e visitare spazi meravigliosi, come un grande museo a cielo aperto tra le colline, le rupi e le valli del Montefeltro, grazie al grande lavoro fatto dalle ‘cacciatrici’ Borchia e Nesci e dall’Associazione Montefeltro Vedute Rinascimentali. Altri Balconi verranno allestiti e aperti nei prossimi anni, in attesa che le ‘cacciatrici di paesaggi’ mettano a segno un’altra scoperta rivoluzionaria.
www.rinascimentomontefeltro.it

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di Mario Masciullo Nel 2017 si è celebrato l’Anno dei Borghi italiani. Come da direttiva dell’ex Ministro Dario Franceschini, l’iniziativa nasce con l’intento di valorizzare destinazioni turistiche culturali meno note tra paesi e città di piccole dimensioni caratterizzate, però, da un ampio patrimonio storico-culturale, rappresentando delle mete ideali per forme di turismo lento e sostenibile.
Il progetto, funzionale a quanto previsto dal Piano Strategico 2017-2022 che ha tra i propri obiettivi il rinnovamento l’ampliamento della offerta turistica, la valorizzazione di nuove mete e la creazione di occupazione.
In un territorio celebrato da Plinio il Vecchio per l’aria pura e la qualità della terra , situato tra i monti Trebulani e il corso del fiume Volturno, crocevia di popoli , merci e culture tra Lazio, Campania e Sannio, il comune di Baia e Latina conserva i caratteri culturali della propria tradizione. Caratteristiche favorevoli per valutare e inserire la sua presenza nell’annuario dei Borghi (minori) d’Italia.
Baia e Latina, è una località di certo interesse nella provincia di Caserta. Le si attribuisce infatti l’antica appartenenza a una colonia etrusca, cioè che Enea avrebbe soggiornato a Latina e suo padre Latino avrebbe edificato un tempio sacro a Minerva e dato il nome al villaggio. Altre versioni fanno risalire le origini del Borgo al periodo Sannita. I due borghi oggi formano un unico comune, decisione risalente al periodo della dominazione francese (1806-14) e a quella successiva, la dominazione Borbonica.
Le abitazioni di Baia e Latina hanno conformazioni medievale evidenziate in parte dalle importanti strutture: torri e castelli arroccati a guardia del suo territorio. Unitamente ai numerosi palazzi se reperti archeologici che datano il periodo delle sue origini.
Quello che rimane del passato rispecchia una realtà storica leggibile sulle pietre delle sue abitazioni, le chiese, i palazzi nobiliari, i castelli. Strutture che si inerpicano verso l’alto attraverso vicoli e stradine che sembrano talvolta sparire dentro le case per poi riemergere in uno slargo, una piazzetta, dove la luce del sole è finalmente libera di irradiarsi.
I portoni delle case, nelle zone abitate, mantengono gli infissi esterni e portoni la cui età e colore evoca tempi lontani. E pertanto, fascino, piacere di trovarsi immersi nello stile di vita invariato nel tempo. Immaginare di vivere in epoche lontane a soli 50 km dalla vicina metropoli: Napoli e 25 da Caserta con la sua maestosa Villa Reale.
L’Anno dei Borghi italiani ha incontrato grande interesse dei comuni italiani dal Nord alla Sicilia e sviluppato iniziative promozionali con risultati altamente incoraggianti creando nuove fonti di turismo che hanno decretato il successo: le statistiche pubblicate alla chiusura dell’anno dei Borghi 2017 indicano più 7% di turismo nell’ambito nazionale incluso stranieri in particolare dai paesi asiatici-Cina e Giappone.
Il piano ambizioso del sindaco Giuseppe Di Cerbo in carica dal mese di giugno 2016 è di portare il suo Borgo all’attenzione di un numero sempre più alto di visitatori , più di quanti sono arrivati in occasione della celebrazione del “Presepe Vivente” celebrato a Natale 2018, migliorato artisticamente sotto la sua regia. E, creare iniziative minori per stimolare visite anche giornaliere, fino a elevare la destinazione lentamente al successo. Poi entrare trionfante nel catalogo ufficiale dei Borghi Italiani.
Con la visita al Borgo, l’occasione per ottenere chiarimenti dal sindaco:
Domanda: I n una zona del Borgo antico sono state individuate molte abitazioni in stato di abbandono e decadenza. C’è un piano per il loro recupero?
Sindaco: La richiesta di sovvenzioni per il restauro è stata inviata alla UE senza esito poiché necessita la partecipazione di capitali privati nella misura del 25% del valore complessivo per i restauri. I proprietari non sono in grado di investire, conferma il sindaco. Ma, abbiamo ottenuto il finanziamento regionale con contributo UE per la sistemazione della carenza idrica
Domanda:: Quale è il suo programma per migliorare la vita del Borgo?
Sindaco:Tra le priorità la creazione di un sistema ricettivo, cioè i Bed&Breakfast, l’ampliamento della rete fognaria, per questo siamo in attesa di fondi dalla regione. La riqualificazione del fiume Volturno, migliorare gli aiuti agli allevatori di bufale tramite il Programma Sviluppo Rurale (PSR).
Baia e Latina il primo piccolo comune d’Italia attrezzato con video sorveglianza.
Una lapide storica affissa su un palazzetto narra: “Qui nei tormentati anni del nuovo regno d’Italia il 10 novembre 1863 il sindaco Antonio Scotti e la consorte Francesca Iacracchi dopo eroica resistenza disdegnando arrendersi all’orda brigantesca che ne aveva incendiato la casa perirono tra le fiamme”.
Domanda: Sindaco, e la motivazione che ha fatto realizzare il progetto di video sorveglianza del Borgo?
Sindaco: Il progetto iniziato dal mio precedessore è dovuto alla prevenzione del problema nazionale sulla piccola delinquenza che ha toccato anche il nostro territorio. Noi riteniamo giusto proseguire con l’attivazione degli impianti dei sistemi di messa in sicurezza nel Borgo . Questa fase è delegata all’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Brancaccio.
Al termine dei lavori (entro breve) il sistema sarà attivo nell’arco delle 24 ore con grande soddisfazione degli abitanti (circa 2.400). Baia e Latina si pregerà di essere il primo piccolo comune d’Italia attrezzato con video sorveglianza. Le telecamere di sicurezza saranno collegate alla centrale di ricezione dati della caserma dei Carabinieri.
“Nel mio Piano è inserito il sistema informatico affidato all’architetto Christian Itri”, conclude il sindaco.
Il borgo è a vocazione casearia per la produzione di mozzarelle, formaggi, salumi e miele. La produzione di verdure è principalmente a livello individuale: solo orti a uso privato! I visitatori possono avvalersi di piccoli punti di ristoro e di uno più capiente in località Baglio, il ristorante Arco la cui cucina propone specialità locali con prodotti a chilometro zero.
(nelle foto, alcuni scorci di Baia e Latina e la Giunta comunale: da sx, il sindaco Giuseppe Di Cerbo, l'avv. Vincenzo Cappabianca, l'assessore ai Lavori Pubblici Antonio Brancaccio.)

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Dopo il successo degli scorsi anni, è scattato il conto alla rovescia per Italy Salento my love party in Berlin, l’esclusivo evento organizzato dalla rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge, diretta da Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it), mirato al mondo della comunicazione tedesca e internazionale, presente a Berlino per la più importante fiera del turismo d’Europa, la Itb.
L’appuntamento è per giovedì 7 marzo alle 8 pm, nel ristorante Antillo a Berlino. Si sono accreditati in 100 tra giornalisti tedeschi, blogger, fornitori e importatori di prodotti tipici italiani. Si accede solo per invito.
All’evento saranno presenti, la presidente di Apulier in Berlin, Maria Lucrezia Schiavarelli, l’onorevole italo tedesco, Mario Capezzuto, la consigliera delegata al turismo del Comune di Melendugno, Angelica Petrachi, l’assessore al turismo del Comune di Otranto, Mimina De Donno, il consigliere comunale di Gallipoli, Cosimo Nazaro, gli imprenditori Ada Miraglia e Vante Totisco di CDSHotels, Pasquale Grimaldi di Grimaldi Vacanze, Dario Strazzullo di Salento Ada’s House, Francesca Zecca di Cantina Conti Zecca, Sonia Vaglio Massa di Cantina Vaglio Massa, Annarita Formica di Pasticceria Perrone, Giovanni Petrelli della Cantina Petrelli e Torquato Parisi delle tipiche luminarie salentine.
I giornalisti e i blogger saranno guidati alla scoperta del Salento, facendo un viaggio ideale che fa tappa a
Melendugno www.melendugnotoyou.it,
Otranto www.comune.otranto.le.it
Gallipoli www.comune.gallipoli.le.it
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Un’esperienza totale, tra storia, natura, enogastronomia.
Fare un “safari notturno” in Appennino, realizzare la carta a mano a Fabriano, vivere un’esperienza speleologica nel complesso ipogèo di Frasassi, fare colazione in vigna. Sono solo alcuni degli “ingredienti” inseriti nell’innovativa proposta di turismo attivo promossa nelle Marche, precisamente nel territorio fabrianese, dall’Unione Montana Esino Frasassi in collaborazione con il Parco Gola della Rossa e con il Consorzio Frasassi.
Attraverso la piattaforma del Grand Tour delle Marche e l’applicazione di Tipicità, è possibile costruire il proprio viaggio “su misura”, tra eventi inconsueti, paesaggi selvaggi e borghi d’autore, vivendo attivamente il territorio con le opportunità offerte da una proposta strutturata, nella circostanza, da Aleste Tour.
Lo hanno sperimentato i giornalisti che hanno vissuto in anteprima la “Frasassi Experience” durante un week end caratterizzato da momenti indimenticabili, tra i quali la possibilità di assistere in modalità “live” alla battaglia del Sentino, rievocazione storica della celeberrima contesa delle nazioni (295 a.C.) svoltasi nel territorio dell’odierna Sassoferrato, che segnò i destini di Roma “caput mundi”.
Il safari nel Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi è un percorso e-sperienziale per piccoli gruppi di persone. Articolato attraverso i diversi ambienti dell’area protetta, si svolge in notturna, in parte in auto ‘fuoristrada’ ed in parte ‘a piedi’, alla scoperta di una natura selvaggia e misteriosa. In alternativa si possono effettuare percorsi dedicati di trekking e mountain bike, ma anche escursioni a cavallo.
Il percorso speleologico è invece accessibile dalle Grotte di Frasassi, con la possibilità di scegliere tra una “via blu”, più accessibile, ed una “rossa”, adatta ai più avventurosi ed esperti, sempre comunque al di fuori dei normali percorsi di visita e con “passaggi” mozzafiato tra stalattiti e stalagmiti nel millenario buio della caverna.
Il Museo della Carta di Fabriano offre l’opportunità di diventare novelli “Mastri cartai” guidati da esperti artigiani, autentici professionisti di questa antica arte. Tutto da scoprire il ‘salame di Fabriano’, insieme a cantine, birrerie artigianali e produttori agricoli di rare specialità. A Cerreto d’Esi, poi, la possibilità di gustare i sapori del terri-torio cullati dalle atmosfere della vigna in compagnia del rinomato Verdicchio di Mate-lica, il bianco fermo più premiato dalle guide italiane. Tra le suggestive ‘copertelle’ del borgo medioevale di Serra San Quirico, invece, si rivela particolarmente gustoso l’assaggio del tradizionale ‘calcione’, una sfiziosità tutta marchigiana. (foto On the Road)
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Si deve a una serpe ghiotta di olio, il salvataggio di Otranto dal secondo attacco dei Turchi. Lo racconta la leggenda della Torre del Serpe, lungo la costa sud di Otranto che ci porta fino al Faro della Palascìa, la punta più orientale d’Italia dove il sole sorge prima.
Per ascoltare questa affascinante storia il consiglio è di imbarcarsi sul Catamarano Meraviglioso, un’elegantissima imbarcazione messa a disposizione esclusivamente degli ospiti del Basiliani –CDSHotels resort & spa che prenotano un soggiorno in mezza pensione e pensione completa (www.cdshotels.it).
Condizioni meteo permettendo, ci si imbarca alle 9.30 dal porto di Otranto per vivere un’indimenticabile avventura. Il comandante, Marco Malerba con tutto il suo equipaggio, guida i suoi ospiti alla scoperta degli angoli più suggestivi della costa, irta e selvaggia, lambita da un mare che più azzurro e trasparente non si può.
“Di fronte a noi”, dice il comandante Malerba, dopo aver lasciato il porto di Otranto, “vediamo la Torre del Serpe. La leggenda narra che una serpe era ghiotta dell’olio con il quale veniva illuminata la lampada del faro. Tutte le notti lasciava il faro al buio. Ma, una fu provvidenziale. Ed era la notte in cui una potente flotta turca era pronta a sbarcare di nuovo a Otranto, nel 1561, per sferrare un attacco, dopo quello terribile del 1480. Quella notte il faro era al buio con la lampada senza olio. I turchi persero il senso dell’orientamento e andarono a sbarcare a Brindisi”.
“Gli otrantini capirono di essere stati salvati dalla serpe e, da quel giorno, in segno di riconoscenza, decisero di raffigurare una serpe nel loro Stemma cittadino. Una s, in segno di serpe, compare anche nel logo del Basiliani!”
La costa, che dal porto arriva fino al faro della Palascìa, è tra le più affascinanti d’Italia. Il mare è azzurro trasparente, l’Albania dista appena 35 miglia. Si vedono sull’orizzonte le sue montagne, mentre i telefonini agganciano i gestori greci e albanesi!
Richiamati dalle sempreverdi pagine di Horace Walpole che pubblicò nel 1715 romanzo “Il Castello di Otranto”, incontriamo a bordo del Meraviglioso due sposi di Milano, per la prima volta nel Salento dopo aver fatto tappa a Polignano a Mare, Alberobello.. il tour classico.
“Qui” dicono, “ l’accoglienza è speciale. Siamo stati avvolti dall’ospitalità della gente. Non vediamo l’ora di scoprire Lecce e il suo barocco, ma anche visitare Otranto per ritrovare le pagine del libro”.
E il Salento piace sempre di più prima di tutto ai pugliesi. In fuga romantica dallo stress quotidiano, ecco due sposi di Mesagne, Giusi Chisena e Roberto Magri: “Ci siamo trovati molto bene al Basiliani”, dicono. “Ritorneremo anche la prossima settimana, portando anche le nostre due due bimbe”.
A bordo anche una comitiva di amici provenienti da San Severo, in provincia di Foggia, Corato, nella Bat e da Manduria, in provincia di Taranto.
E c’è tempo per fare una sosta di almeno un’ora davanti alla Baia dell’Orte per un tuffo rinfrescante.
In risalita ricco aperitivo con carnose olive verdi dette le belle di Cerignola e tarallini, perché nel Salento, tutto finisce in allegria e con gusto.
Marco Balsamo
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Le onde del mare come colonna sonora, il tramonto come scenografia. L’amore è una cosa semplice come camminare a piedi nudi sulla sabbia. E qualche giorno fà a Lido Marini, la meravigliosa marina di Ugento del Salento, lunghissima e dalla sabbia dorata si è celebrato il primo matrimonio vero sulla spiaggia!
Le spiagge di Ugento sono diventate, infatti, case comunali, dove i matrimoni vengono immediamente trascritti sul Registro di Stato civile senza dover passare dalla trafila di firmare prima gli atti al Comune e poi organizzare una cerimonia-fiction per la gioia di parenti e amici. Sulle spiagge di Ugento sarà tutto vero.
A inaugurare quella che si spera sarà una lunga serie è stato il Costa del Salento Beach, l’esclusivo lido riservato agli ospiti del Costa del Salento Village del gruppo alberghiero CDSHotels (www.cdshotels.it). Gli sposi, Chiara Rossi, originaria di Venezia, medico residente da anni a Bristol, e Darren Eaton, vigile del fuoco di Bristol, hanno scelto di ospitare gli invitati per una settimana al Costa del Salento Village e hanno poi celebrato il loro meraviglioso matrimonio in spiaggia al tramonto tra i profumi di tamerici, gigli selvatici e il suono delle onde che si infrangevano sulla battigia al tramonto, mentre I delfini nuotavano nel mare. Tutto è stato curato sin nei minimi particolari dalla responsabile eventi e cerimonie di CDSHotels, Rebecca Patarniello e dalla direttrice del Costa del Salento Village, Nadia Seclì, emozionate quanto gli sposi nel vedere la loro felicità. Eleganti sedie bianche, dai fiocchi azzurri per gli invitati, scalinate decorate con fiori ed eleganti calle, angolini con barche a vela e conchiglie. Un matrimonio raffinato nella sua semplice eleganza.
Dice la direttrice commerciale Ada Miraglia: “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto. Ci siamo emozionate anche noi nel vedere la felicità degli sposi e degli invitati!”
“Sono molto soddisfatto”, dice il sindaco di Ugento, Massimo Lecci, che ha unito in matrimonio i due sposi. “Abbiamo dovuto superare tanti ostacoli burocratici per dare questa bella opportunità agli sposi, che sognano un matrimonio in spiaggia, al tramonto, ma anche ai nostri imprenditori, che ora avranno una marcia in più per proporre matrimoni in spiaggia, una tendenza che sta prendendo sempre più piede”.
E il Salento rappresenta ormai un forte richiamo. “Non abbiamo nessun parente qui”, ci hanno detto gli sposi. “Abbiamo scelto il Salento perchè è una terra meravigliosa e gode di un’ottima reputazione a livello mondiale: mentre celebravamo il nostro matrimonio nel mare c’erano anche i delfini”.
Stregati anche gli invitati. Dice Donatella, originaria di Biella, ma anche lei medico a Bristol: “Vengo nel Salento per la prima volta. Abbiamo trascorso qui la più bella settimana della nostra vita. Sembra di stare in paradiso. Ci torneremo portando I nostri amici”.
Scherza (ma non troppo) un’invitata arrivata dagli Stati Uniti: “Magari ci tornerò per celebrare il mio matrimonio”.
Marco Balsamo
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Giugno inaugura ufficialmente la stagione estiva. Ecco alcune delle proposte che la Valle presenta.
GRANFONDO STELVIO SANTINI
3 giugno - Bormio
Gara ciclistica sulle mitiche salite dello Stelvio e del Mortirolo, con partenza da Bormio e arrivo al Passo Stelvio
BIKE PARK MOTTOLINO
Dal 9 giugno - Livigno
Tra i primi bike park in Italia, nato nel 2005 a seguito dei mondiali di mtb, il park di Mottolino a Livigno è diventato subito uno dei punti di riferimento in Europa per gli amanti del downhill e del freeride e offre 13 sentieri, un gonfiabile per provare i salti, un’area jump e molte altre strutture.
www.livigno.eu/bike-park
MADE BIKE PARK
Dal 23 giugno - Madesimo
Situato a 1.800 metri di altezza nell’area degli impianti di risalita e della omonima ski area, è un vero e proprio paradiso per i bikers che qui possono cimentarsi in numerose discipline “gravity” come, downhill, free ride oltre che cross country.
madesimo.eu/made-bike-park
BIKE PARK CAROSELLO 3000
Dal 23 giugno - Livigno
Carosello 3000 offre offre 50 km di sentieri flow country imperdibili, tra questi, il “Tutti Frutti Epic mtb tour”, di 45 km, per un’avventura in giornata.
livigno.eu/flow-trails
GRANFONDO GAVIA MORTIROLO
24 giugno - Aprica
Organizzata dal GS Alpi e giunta alla sua 14^ edizione, la Granfondo Gavia Mortirolo è riconosciuta tra le competizioni più affascinanti e coinvolgenti del panorama ciclistico, con protagoniste indiscusse le salite del Gavia e Mortirolo.
WEEK & FESTIVAL
1 - 2 giugno - Chiavenna
Le vie e le piazze di Chiavenna si riempiono di musica dal vivo, animazione, mercatini di artigianato locale, mostre di quadri e sculture della zona.
Per allietare i palati, degustazioni e Street Food a cura dei ristoranti e bar della località.
Per l´occasione tutti gli operatori saranno invitati a rimanere aperti le sere di sabato e la domenica.
valtellina.it/it/eventi/chiavenna-e-dintorni/week-and-festival-chiavenna
REZIA CANTAT
8 - 10 giugno - Chiavenna
Chiavenna e Piuro invase da 3.500 coristi italiani e svizzeri per l’evento definito “carovana corale delle Alpi”. 132 cori provenienti dai Grigioni e dalla Valtellina, oltre a grandi cori nazionali e internazionali si esibiranno in 70 ore di concerti consecutivi. Una manifestazione all’insegna del folklore e della cultura che rivestirà anche un carattere storico, rievocando le gesta del passo Sublime nell’800, quando i due territori iniziarono a “parlarsi” attraverso lo Spluga.
valtellina.it/it/eventi/chiavenna-e-dintorni/rezia-cantat-2018
SKYRACE ALTA VALTELLINA
10 giugno - Val Viola
Nello splendido scenario della Val Viola, la Sky Race -giunta all sua 6^ edizione- è una gara che si snoda per 21 km e con un dislivello positivo di oltre 730 m tra pascoli, pietraie e tracce ai piedi del maestoso ghiacciaio della Cima Piazzi.
valtellina.it/it/eventi/valdidentro/skyrace-alta-valtellina
GUSTA LA VALGEROLA - MASCHERPA E LUPPOLO
24 giugno - Valgerola
Un percorso gastronomico itinerante che vedrà una degustazione di birre artigianali del Birrificio Valtellinese.
L’evento offre la possibilità di trascorrere una piacevole giornata in cui gustare dal punto di vista gastronomico e culturale la Valgerola, attraverso un’offerta variegata di sapori tipici e momenti ricreativi.
valtellina.it/it/eventi/val-gerola/gusta-la-valgerola-mascherpa-e-luppolo
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Acque basse e sicure, servizi per le famiglie e spiagge pulite in Sicilia? Le hanno scelte i pediatri e c’è quindi da stare sicuri per il nostro Bimboinviaggio.
Sono le località insignite della Bandiera Verde 2018, segno che c’è sensibilità per i bambini, attenzione e rispetto dell’ambiente e i bagnanti e che il livello dell’acqua non è troppo profondo e pericoloso. Ma quali sono le più belle e suggestive, quelle che piacciono anche alle mamme e papà?
Anche se Bimboinviaggio.com è innamorato dell’intera Trinacria, abbiamo scelto dieci spiagge a misura di bambino in Sicilia per una nostra classifica personale, luoghi del cuore in sette province che si affacciano sulla costa siciliana, da Messina a Catania e fino a Siracusa e Ragusa nella parte orientale, poi su verso Agrigento, fra gli azzurri e il blu intenso in provincia di Trapani e infine nei dintorni di Palermo. Pronti a partire? Ecco selezionate per voi 10 spiagge a misura di bambino della Sicilia.
1. Giardini Naxos, Messina
Non distante dalla modaiola Taormina e dalle acque azzurre con quel tappeto di sassolini dalle mille variazioni di colori che piacciono tanto ai bambini, è la celebre baia di Giardini Naxos, apprezzata già all’epoca in cui fu fondata la colonia greca che le ha dato il nome. Questa baia a forma di falce si anima con turisti e famiglie da tutto il mondo e i bambini potranno giocare indisturbati (controllati facilmente) tra sabbia e acqua bassa. (foto sopra)
2. Plaia,Catania
La città di Catania vive ed è indissolubilmente legata al mare. La zona della scogliera è l’ideale per chi ha dei ragazzi che amano le immersioni e lo snorkelling, ma per i piccoli è un po’ impegnativa. Il Duomo è, invece, a pochi passi dal porto, che a sua volta è la zona da cui si snoda la famosa Plaia o Playa di Catania, una lingua sabbiosa di 18 chilometri che raggiunge la provincia di Siracusa (termina nella zona di Augusta, ad Agnone Bagni). La Plaia è quindi una costa che è considerata una sorta di seconda casa dai cittadini, attrezzata con lidi e villaggi ricchi d’animazione, camping e scuole di nuoto e surf, windsurf e barche a vela. Chioschetti, bar e ristoranti, persino mini-market, sono allestiti a due passi dalla spiaggia, basta chiedere e ogni esigenza del vostro Bimboinviaggio.com sarà esaudita.
3. Vendicari, Siracusa
Può sembrare una sorta di paradiso terrestre e in effetti i colori e la verde vegetazione intorno potrebbero assomigliare a un giardino dell’Eden: è vera ed è la riserva di Vendicari, una zona verde che si estende fra Noto e Marzamemi, disseminata di laghetti e baie, sentieri che portano al mare e spiagge nascoste, spesso premiate dalle bandiere blu. Non è lontana l’amatissima spiaggia di San Lorenzo, attrezzata con stazioni balneari in cui i bambini troveranno giochi e divertimento.
4. Marina di Ragusa, Ragusa
Un altro must delle spiagge siciliane è Marina di Ragusa, divenuto celebre anche grazie alla fortunata serie del commissario Montalbano girata proprio in queste zone di costa: se volete fotografare la sua casa dovete raggiungere Punta Secca, mentre i pediatri consigliano il bagnetto e una distesa giornata con i bambini lungo la spiaggia di Marina di Ragusa che offre pratici stabilimenti balneari e un divertente e vivace lungomare.
5. Santa Maria del Focallo, Ragusa
Santa Maria del Focallo regala ben 8 chilometri di spiaggia dal fondale basso e cristallino. Le case sono vicine alla spiaggia, anche se alcune zone sono disseminate d vegetazione selvaggia e dune sabbiose. Non è lontana la spiaggia di Marza, dalla costa rocciosa dal colore chiaro, che regala angoli di fresca ombra.
6. Porto Palo di Menfi, Agrigento
Questa zona della Sicilia è rimasta quella che era in passato, preservando una natura selvaggia e incontaminata, proprio come quella che si ritrova nella spiaggia di Porto Palo di Menfi, spesso insignita dalla Bandiera Blu per le sua acque limpide. Ci sono lidi attrezzati, ma la vicinanza del paesino consente anche di apprezzare qualche ora spartana e in libertà sulla spiaggia pubblica.
7. Lido Signorino - Marsala, Trapani
Contemplare l’azzurro è uno dei passatempi preferiti dai siciliani e uno dei luoghi in cui terra e cielo quasi si fondono e le acque regalano sfumature incredibili è la zona di Marsala e della spiaggia Lido Signorino, non troppo nota come altre, ma non per questo meno bella. Raggiungibile comodamente in auto, offre stabilimenti balneari e chioschetti per dissetare tutta la famiglia.
8. San Vito Lo Capo, Trapani
Ben 3 chilometri di spiaggia chiara e che regala un colore turchese da pelle d’oca è quello che si incontra alla vista della spiaggia di San Vito Lo Capo, in assoluto una delle spiagge di più amate e per questo affollate di Sicilia. Il consiglio è di raggiungerla tra maggio e giugno o in settembre quando l’acqua è ancora tiepida e la spiaggia è molto più sgombra dai turisti d’agosto. I bambini potranno correre felici e giocare con gli aquiloni, che in questa porzione di Sicilia volano colorati sotto un cielo dall’azzurro che entra nel cuore.
9. Mondello, Palermo
È la spiaggia più amata dai palermitani: stiamo parlando di Mondello, che si distende per 1,5 chilometri, con spiagge libere e attrezzate, racchiuse fra il Monte Pellegrino e il Monte Gallo. I bambini saranno piacevolmente colpiti dall’Antico Stabilimento Balneare in fondo alla baia, elegante costruzione in stile liberty, che si erge su una palafitta sull’acqua, luogo ideale per selfie e foto da ricordare.
10. Cefalù, Palermo
Anche Cefalù ha la sua schiera di affezionati e non sarà così semplice ritagliarsi un posticino sulla spiaggia. Basta prenotare un ombrellone con le sdraio presso uno dei lidi del lungomare, con quello sfondo inconfondibile del Duomo normanno, sormontato dalla rocca. La piccola spiaggia vicino al molo è più spartana, ma è pittoresca per le sue antiche case dei pescatori, bianche palazzine che quasi sfiorano l’acqua. (foto sopra)
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Dal 17 al 20 maggio Ancona, città iconica del connubio mare-terra, ospita uno degli eventi di punta dell’intera Macroregione adriatico-ionica: la quinta edizione di Tipicità in blu, il festival che promette un’immersione totale nelle atmosfere di questo angolo di Mediterraneo!
Nell’anno europeo del patrimonio culturale, Tipicità in blu accetta la sfida e si confronta con altre identità estere: l’Albania sarà l’ospite d’onore, con la città di Durazzo, la sua cucina (foto a lato) e le sue tradizioni.
La manifestazione esplora tutti gli aspetti della cosiddetta blu economy, con proposte innovative e coinvolgenti per tutto il long week end, tra cibo, scienza, nautica e cantieristica, sport, cultura e tradizione.
Cucina marinara al centro dell’attenzione, con il Blu Village allestito dinanzi al Mercato Ittico. Da gustare moscioli, bombetti, sardoni e tante altre prelibatezze adriatiche, accompagnate dai racconti dei pescatori e dai vini delle dolci colline marchigiane. Inoltre, nei locali della città, Menù in blu ed aperiblu attendono slow trotters e gourmet.
Tutta da esplorare anche la Mole Vanvitelliana (foto in alto), cuore culturale ed artistico di Ancona, con le sue pregevoli architetture a pianta pentagonale protese sul mare. Ospiti prestigiosi e personaggi televisivi accompagneranno i visitatori attraverso laboratori sulla sostenibilità e sulle tematiche della pesca, sul mondo della cantieristica e lungo stimolanti percorsi degustativi alla scoperta dei vini prodotti dai “vigneti sul mare” del Monte Conero.
Tipicità in blu è mare! Non mancherà, quindi, la “Sailing chef”, originale regata a vela con concorso di cucina a bordo, ma ci saranno anche le minicrociere che tanto gradimento hanno fatto registrare nelle precedenti edizioni della manifestazione, caratterizzate da proposte gourmand da gustare a bordo di una motonave durante la suggestiva traversata che da Ancona conduce a Portonovo.
Previsti anche esclusivi pacchetti 'a tema blu', per vivere al meglio il week end anconetano. La manifestazione è organizzata dal Comune di Ancona in collaborazione con la Camera di Commercio dorica, insieme ad un nutrito pool di enti locali, associazioni ed aziende partners.
(nelle foto On the Road, l’ edizione di ‘Tipicità in Blu’ del 2016, che ha visto l’arrivo della Amerigo Vespucci nel porto di Ancona, registrando un’impressionante numero di visitatori)
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Quando vogliamo uscire a cena e magari esplorare qualche ristornate mai provato prima è chiaro che la scelta del tipo di cucina gioca un ruolo di primaria importanza. Non meno però ne hanno la location, il quartiere, l’ambiente e l’atmosfera… Ecco, proprio di atmosfera parliamo e di un’esperienza unica che, se l’avete visto, vi farà sentire un po’ come nel film “Midnight in Paris”, con il protagonista che nottetempo si ritrova a vagare per una Parigi di epoca passata.
La stessa magia, lo stesso fascino, la stessa eleganza da Belle Epoque si possono vivere anche a Milano, scegliendo l’inconsueta cena itinerante a bordo di un vecchio tram.
Un accuratissimo lavoro di riprogettazione degli interni di alcune vetture tra le più antiche dell’ azienda di trasporti milanesi, un’opera magistrale di restauro conservativo, hanno reso possibile la realizzazione di tram-ristoranti in perfetto stile fine ‘800. Il confort è quello di un locale stanziale, con guardaroba, toilette e dimensioni dei tavoli adeguati ad accogliere 2 o 4 persone. Solamente 24 commensali per vettura, una garanzia di intimità e tranquillità durante la cena. La cucina è a bordo e gestita da chef di grande esperienza. Sono 3 i menù proposti: carne, pesce e vegetariano; variano a seconda del periodo dell’anno per consentire l’uso di prodotti freschi e di stagione. Una prestigiosa carta dei vini permette di trovare l’abbinamento perfetto con i piatti. In caso di allergie o intolleranze alimentari è possibile fare una segnalazione in fase di prenotazione e se pensate di portare anche i vostri bambini, per loro è previsto un menù particolare.
Si parte da Piazza Castello e la Torre del Filarete fa da sfondo all’inizio di questo viaggio gourmet nella Milano vecchia e nuova. Gli itinerari sono diversificati per assaporare, contemporaneamente al cibo, la vista dei luoghi più suggestivi della città. Due ore e mezza di relax per vagare in quartieri che magari percorriamo tutti i giorni senza soffermarci a notarne le bellezze.
Il servizio è disponibile tutti i giorni e il costo è di 70 euro a persona per ogni menù che comprende 5 portate, bevande e caffè. La prenotazione è, come facilmente comprensibile, obbligatoria e, se avete in mente una data precisa per festeggiare una ricorrenza particolare, partite con grande anticipo perché non sono pochi quelli che vogliono vivere questa esclusiva esperienza di grande “ATMosfera”.
Paola Drera
www.atm-mi.it
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Nel cuore delle Terre di Siena si trova un angolo di paradiso dove la perfezione del paesaggio sinuoso e incantato si abbina ad una ricchezza culturale e artistica senza pari. La Val d’Orcia è il risultato incredibile di un legame stretto tra la natura e l’uomo, in un connubio perfetto di terra brulla e dolci colline coperte di vigne e oliveti.
La ricchezza di questa terra continua nei suoi elementi naturali: acque termali che sin dall’antichità modellano il territorio e sono perfette per una vacanza rigenerante. Già gli Etruschi conoscevano le proprietà curative delle sorgenti di Bagni Vignoni e furono poi i Romani a sfruttare le loro proprietà benefiche.
Una grande vasca rettangolare è la cornice suggestiva che adorna il centro storico del borgo: qui sgorgano le acque termali e si affacciano i monumenti principali fra cui il porticato di Santa Caterina e la Chiesa di San Giovanni Battista.
Di notte i vapori che si alzano dalla Piazza della Sorgenti avvolgono il paese in una coltre molto suggestiva di nebbia.
Non può mancare una visita al vicino San Quirico d’Orcia, il borgo sull’antica Via Francigena conserva tesori da scoprire come la bellissima Collegiata del XII secolo e i cinquecenteschi Horti Leonini.
Alle pendici del Monte Amiata troviamo infine un piccolo centro termale, dove le acque sulfuree e ricche di carbonato scendono a valle e formano cascate calcaree all’ombra di fitti boschi. Stiamo parlando di Bagni San Filippo, nel comune di Castiglione d’Orcia, dove si trova uno spettacolo unico al mondo: la Balena bianca, una cascata di acqua termale che negli anni ha creato depositi calcarei bianchissimi e spettacolari.
Ci si può così rilassare in queste spettacolari terme all’aria aperta, oppure regalarsi una sosta rigenerante e rilassante al complesso delle Terme di San Filippo.
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Dal Museo storico navale di Venezia all’Eco Museo del mare e della pesca a Martinsicuro, dal Mas-Museo delle Attività Subacquee di Marina di Ravenna al Museo del mare e della navigazione antica al Castello di Santa Severa. Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale è salpato il 9 gennaio, da Cesenatico il Museo Navigante, iniziativa promossa dall’Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo (AMMM), Mu.MA-Galata di Genova, Museo della Marineria di Cesenatico e dall’associazione La Nave di Carta della Spezia.
Ospitato a bordo della goletta Oloferne, costruita nel 1944 a Messina, navigherà lungo la penisola e dopo la partenza da Cesenatico farà tappa a Chioggia, Trieste, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Martinsicuro/Giulianova, Pescara, Bisceglie, Molfetta, Otranto, Tricase, Gallipoli, Crotone, Siracusa, Pioppi, Napoli, Procida, Civitavecchia, Gaeta, Livorno, Viareggio, La Spezia, Chiavari, Genova, Imperia.
Tre mesi di viaggio, 1800 miglia nautiche, 25 tappe e un calendario fitto di iniziative. Dai laboratori didattici per i più piccoli, agli incontri e conferenze per gli adulti. Tutto con un unico obiettivo: far conoscere l’importanza del mare nella storia collettiva passata e futura dell’Italia e dell’Europa.
Il viaggio si concluderà a fine marzo 2018 a Sète, in Francia, al Festival del Mare, a cadenza biennale, Escale à Sète, il più importante evento di tradizioni marinare del Mediterraneo dove la goletta Oloferne sarà ospite in rappresentanza dei musei italiani.
Nel 2017 sono stati circa 650 mila i visitatori che hanno varcato le porte dei 70 musei della rete Museo Navigante.
www.museonavigante.it
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Dopo tutti questi secoli, il Castello di Gropparello (PC) non ha ancora perso lo spirito natalizio e approfitta delle festività per condividere con gli avventori le usanze e il clima di un’epoca antica che sapeva come celebrare i momenti di pura magia.
Quella che si respira tra le Gole del Vezzeno con l’avvicinarsi del Natale è un’atmosfera davvero incantata, che dall’1 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 avvolge quanti avranno voglia di attraversare il ponte levatoio del tempo.
I camini delle sale e dei saloni si accendono in una crepitante sinfonia, illuminando con calde sfumature i ricchi broccati. Le spezie profumate, le arance steccate, i fiocchi e bacche rosse concorrono a vestire a festa le stanze, addobbate con ghirlande e luci, mentre il grande albero torna a trionfare nella Sala d’Armi, dove il clavicembalo e l’arciliuto attendono i loro musicisti.
Il salotto da tè del piano nobile profuma di miele e fiori d’arancio, che descrivono un ideale percorso diretto alle antiche cucine, nelle quali il fumo delle bevande calde imita un’aromatica nebbia che nasconde la splendida composizione di zucche e melograni disposta sull’imponente tavolo centrale. E per i bimbi – attesi dalle antiche bambole di famiglia per giochi davanti al camino - sono pronte creme calde al profumo di vaniglia e biscotti al sapore di uvetta di zibibbo e cannella.
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Tempo di bilanci per Airbnb Experiences, il nuovo prodotto della piattaforma di San Francisco che si affianca al business già consolidato di Homes, offrendo ai viaggiatori attività uniche in compagnia di esperti locali.
A un anno dal lancio, novembre 2016, si è registrato un rapidissimo incremento dell’offerta che è passata dalle 95 Esperienze disponibili al lancio in 12 città, alle attuali oltre 3100 Esperienze attive in più di 40 città nel mondo. Dopo il successo del progetto pilota di Firenze, l’Italia, con l’introduzione di Roma e Milano, è l’unico Paese in Europa con 3 mercati attivi per un totale di 250 Esperienze.
A trainare l’offerta in Italia e nel mondo è il comparto food&drink, che catalizza in Italia il 57% delle prenotazioni totali, percentuale che sale al 70% nel caso di Firenze e si attesta al 49% nel caso di Roma (30% a livello globale).
Il giudizio sulla qualità delle Esperienze offerte spetta come sempre ai viaggiatori tramite lo strumento delle recensioni online (possibili solo dopo aver concluso l’Esperienza): in Italia i viaggiatori hanno lasciato recensioni a 5 stelle nel 95% dei casi, superiore alla media globale, che si attesta all’89%.
“I due terzi degli ospiti delle Esperienze ha meno di 35 anni – commenta Matteo Stifanelli, Country Manager di Airbnb in Italia – una conferma del un nuovo modo di viaggiare dei Millennials, che prediligono sempre più le attività all’osservazione passiva e ricercano continuamente un contatto autentico con le persone del luogo”.
La qualità dell’offerta ha rapidamente incoraggiato anche la domanda tanto che, dal gennaio 2017, il numero di viaggiatori che prenotano un’Esperienza sulla piattaforma è cresciuto di 20 volte. Soddisfatti per primi gli host presenti sulla piattaforme che hanno guadagnato complessivamente 6 milioni di dollari, con una media settimanale di 120 dollari a livello globale e 150 dollari a livello italiano.
Da notare che i cosiddetti Solo Travelers, viaggiatori solitari, a differenza di chi si sposta in gruppo, prediligono le attività più avventurose e in generale sono più sportivi, apprezzatissime ad esempio le partite di calcio con i locals o le sessioni di yoga sulla spiaggia a ritmo di musica. I gruppi, invece, prediligono cene e cooking class.
A completare l’offerta anche le Esperienze per il Sociale, organizzate dalle no-profit (senza costi di commissione), che offrono ai viaggiatori una opportunità di volontariato nel paese che scelgono di visitare e costituiscono una nuova ed alternativa opportunità di crowdfundig: ad oggi, oltre 500 mila dollari sono stati raccolto dalle organizzazioni presenti sulla piattaforma.
Entro fine anno le Airbnb Experiences saranno disponibili anche in Jamaica, Costa Rica, Buenos Aires, Hong Kong, Bali e Melbourne.
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Il 23 del mese di Ottobre, dopo un lungo, gravoso e lungimirante lavoro preparatorio, durato alcuni anni, è stato sottoscritto l’atto costitutivo della Fondazione Alta Irpinia.
La costituzione della F.A.I., organismo che ricomprende dodici Comuni dell’Alta Irpinia, e che si propone di aggregarne altri, garantirà più visibilità ad un territorio ricco di cultura – arte – archeologia oltre che prodotti qualificati dell’agricoltura e dell’artigianato.
La stretta collaborazione con i Comuni permetterà di valorizzare il grande patrimonio immobiliare degli stessi per formare un unico grande “Albergo diffuso” capace di essere elemento di traino per un turismo nazionale ed internazionale.
Il turismo, la formazione, lo sport, l’agricoltura, le attività imprenditoriali saranno gli elementi trainanti per proporre, in modo positivo e qualificato, questo territorio garantendo flussi economico – finanziari capaci di migliorare il reddito pro – capite dei residenti incentivandoli ad investire le proprie capacità nel proprio ambito territoriale.
L’ottenimento di questi risultati consentirebbe di favorire il rientro di tutti quei giovani che, in questi anni, hanno dovuto ricercare in altre realtà i propri sbocchi professionali.
Il progetto di valorizzazione del territorio dell’Alta Irpinia sarà impostato secondo le logiche dello sviluppo eco – compatibile nel rigoroso rispetto dei luoghi e delle tradizioni.
Potrebbe diventare, ci si augura, una esperienza pilota per tutti coloro che vogliano positivamente operare a favore della “sostenibilità ambientale” garantendo nel contempo la crescita socio – economica del proprio territorio.
Nella logica di creare relazioni, e formare una rete virtuosa fra operatori che condividono le nostre scelte di fondo, la Fondazione ha avviato una stretta collaborazione con il “distretto turistico Molise orientale”.
Risulta infatti indispensabile, secondo le modalità determinate dall’Europa Unita, creare sinergie “transregionali” per approntare progetti sostenibili e finanziabili.
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Il Parco Nazionale Gran Paradiso si prepara a celebrare due importanti traguardi: il primo è il 70ennale di istituzione del Corpo di Sorveglianza, formato dai guardaparco, 7 decenni di attività di ricerca, lotta al bracconaggio e tutela della natura nelle valli del Parco: migliaia di chilometri macinati con passione e fatica fra le montagne piemontesi e valdostane per salvaguardare uno degli ambienti più belli delle Alpi, per monitorare lo stato di salute dell’area protetta, controllare la fauna selvatica e i suoi comportamenti, contribuire alle attività di ricerca scientifica ma anche di educazione ambientale e di supporto ai turisti e alle comunità locali.
Tante attività, tanta fatica e, fortunatamente, anche molte soddisfazioni per le donne e gli uomini del Corpo di Sorveglianza, diretti eredi delle Guardie Reali che si sono occupate della Riserva Reale di caccia del sovrano a partire dal lontano 1856, prima della nascita del Parco del 1922.
È Italo Cerise, Presidente dell’Ente Parco a sottolineare l’importanza del ruolo dei guardaparco e delle celebrazioni in programma per il settantennale: “Un Corpo formato da uomini e donne che in questi settanta anni ha dato molto al Parco non solo in termini di dedizione, impegno e professionalità, ma anche in termini di vite umane e questo deve essere ricordato da tutti. Celebrare un anniversario significa innanzitutto rendere omaggio alla memoria di queste straordinarie persone e a tutti quelli che hanno fatto parte del Corpo di Sorveglianza con orgoglio e consapevolezza di aver svolto una professione speciale, in un contesto particolare a difesa e valorizzazione di un bene comune di straordinaria bellezza”
Ma il 2017 è un anno importante anche perché il Parco più antico d’Italia compie 95 anni: un traguardo importante, all’insegna della protezione della natura e dello sviluppo sostenibile per un territorio caratterizzato da un elevato grado di biodiversità, che lancia i grandi festeggiamenti che si terranno nel 2022, in occasione del compimento del primo secolo di vita del Parco.
Per celebrare le due ricorrenze, il Parco ha in programma una 2 giorni ricca di eventi: l’8 e 9 dicembre 2017 a Ceresole Reale i visitatori potranno seguire i Guardaparco nel corso delle loro attività, tra le quali il monitoraggio della fauna, assistere ad un concerto di piano a quattro mani, degustare i prodotti a Marchio di Qualità e vedere in anteprima il nuovo filmato dedicato alla Sorveglianza del Parco.
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La stagione 2017 della Via Spluga si è chiusa nel miglior modo possibile. La soddisfazione per i dati molto positivi e per la preferenza accordata da turisti provenienti da diversi paesi europei si unisce all’orgoglio di far parte della lista dei migliori cammini d’Italia, 41 in tutto, selezionati dal Mibact e presentati nel primo portale dedicato ai sentieri. “Attraverso le Alpi Centrali uno storico Cammino tra luoghi e culture diverse”, questo il titolo che descrive la Via Spluga, uno degli itinerari culturali di particolare rilievo europeo e nazionale, così come indicato nella direttiva ministeriale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce e sostenibile, che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso. Una promozione a pieni voti per il percorso che da secoli unisce Thusis e Chiavenna e insieme un traino per attirare nuovi turisti, italiani in particolare.
Sin qui, infatti, prevalgono nettamente gli stranieri, come evidenziato dai dati relativi alla stagione 2017 che si è appena chiusa. I turisti che percorrono la Via Spluga provengono per quasi la metà dalla Svizzera, per il 25% dalla Danimarca, per il 20% dal Regno Unito, per il 18% da Israele ma anche da Germania, Olanda, Belgio e Spagna. Dall’analisi dei dati emerge che in prevalenza si affidano ai tour operator e che prediligono i mesi di luglio e agosto. Molto positivo è il riscontro sull’esperienza vissuta. La stagione 2017 si è chiusa con la soddisfazione del Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna che, con Viamala Tourismus, si occupa della vendita dei pacchetti.
«Raccogliamo i frutti del lavoro svolto in questi anni, in particolare grazie alle relazioni con i tour operator specializzati nel trekking di Regno Unito, Danimarca e Israele - sottolinea il direttore Filippo Pighetti -. Il numero dei pacchetti venduti e il fatturato in questo 2017 sono in linea con quelli degli ultimi anni, a conferma del gradimento della proposta da parte dei turisti che provengono da tutta Europa. Il dato emerge con evidenza dai feedback che riceviamo dai partecipanti: la Via Spluga con la sua proposta culturale e naturalistica insieme offre l’opportunità di conoscere i diversi aspetti di un territorio di grande fascino».
Da quest’anno a promuovere la Via Spluga c’è anche l’App dedicata per smartphone, scaricabile gratuitamente, disponibile in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco, francese) che mette a disposizione informazioni generali e notizie aggiornate.
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Il Parco Archeologico di Pompei apre agli eventi, mettendo a disposizione di agenzie e aziende, ma anche di organizzatori di mostre e spettacoli, i suoi spazi più simbolici. La novità nasce dall’esigenza dell’ente Parco di reperire le risorse economiche necessarie alla manutenzione e tutela di quello che è a buon diritto considerato il sito archeologico più famoso del mondo.
Il direttore generale del Parco Massimo Osanna ha quindi emanato, e pubblicato sul sito web istituzionale, il regolamento per la concessione in uso temporaneo degli spazi, completo di indicazioni su quali sono le aree dove si possono organizzare eventi, le tariffe di affitto e le condizioni per l’utilizzo.
Gli spazi del sito archeologico a disposizione di aziende e agenzie sono 20, con costi giornalieri che vanno da 2mila a 15mila euro: per esempio, 2mila euro per l’Auditorium e l’area verde antistante l’Anfiteatro, 5mila per il Teatro Piccolo, 10mila per il Teatro e la Palestra Grande, 15mila per l’Anfiteatro e il Foro.
Il regolamento esclude dal novero degli eventi che possono trovare posto nell’antica Pompei matrimoni e feste private e stabilisce che ogni richiesta di locazione dovrà essere approvata da una commissione composta da architetti, archeologi e avvocati che valuterà i progetti per esaminarne gli aspetti amministrativi, legali, tecnici e, soprattutto, accertarne la compatibilità con il contesto archeologico e di tutela del monumento.
I soggetti che otterranno la concessione dovranno pagare gli oneri assicurativi, garantire la solvibilità con una fideiussione e coprire le spese della vigilanza affidata al personale del Parco.